A volte sono stupito dalla mia ingenuità, soprattutto professionale.
Partendo da sotto zero sono arrivato ad avere una certa visibilità nel circo mediatico toscano, ma nonostante questo concedo agli altri sempre il beneficio della buonafede.
Ovvio che rimanga spesso fregato, specialmente da coloro di cui mi sono fidato di più, però non riesco proprio a cambiare e a volte penso che se proprio un giorno lo dovessi fare, beh quel giorno sarebbe meglio far festa.
Prendiamo la storia secondo cui Mutu comincerebbe a far casino con i tifosi per prepararsi la strada ad un suo possibile addio a giugno.
Ebbene, non ci credo e non voglio crederci perché l’uomo mi sembra in grado di sopportare la verità senza ricorrere a questi mezzucci.
Secondo me ha sbagliato a rafforzare la polemica in sala stampa, quando invece era meglio sorvolare diplomaticamente sul ditino (e comunque mi piacerebbe parlarci con chi lo ha fischiato per capire che razza di tifosi siano), ma questo è un altro discorso.
Eppure il venticello della cessione di Mutu sta cominciando a soffiare a Firenze e naturalmente c’è chi si diverte a farlo diventare sempre più forte fino a trasformare il tutto in una vera e propria bufera.
Se poi mi sarò sbagliato e Mutu andrà via, datemi pure di bischero, anzi di “povero bischero”.

Tre nomi per questo 2007 che se ne sta andando: Cesare, Leonardo e Sandra.
Ci sto pensando in queste ore di grande gioia interiore, dopo aver visto le Winx con Camilla e vivendo in una dimesione che davvero mi appaga completamente.
Cesare aveva la mia età, era un vecchio ultra, ha combattuto per dieci mesi e poi si è come dolcemente piegato alla morte: meglio così di come era arrivato a vivere, ma provate a spiegarlo alla mamma e alla sorella che non hanno mai smesso di lottare e che ora provano a ripartire.
Leonardo, lo sapete, ha poco più di trent’anni, qui a casa mia hanno smesso di dire che è il mio cocco, ma immagino che lo facciano solo per pudore perché sono quasi certo che continuino a pensarlo.
Ha sofferto come poche altre persone, avendo comunque la fortuna di scoprire l’amore di tanta gente che in una sera di ottobre si è come materializzata dal nulla per dirgli “ti vogliamo bene”.
A gennaio non lo sentirete per un mese, ma intanto siamo quasi alla fine del tunnel ed io lo rivoglio al più presto a tempo pieno.
Sandra è all’inizio del percorso di Leonardo, è una donna forte e se dice di stare male vuol dire che siamo ben oltre il limite di quello che noi maschi siamo capaci di sopportare.
Ce la farà anche lei, solo che questo 2007 è un anno da buttare, da ricordare con terrore.
Tre nomi, tre storie per dirvi “tanti auguri” e per promettervi che cercherò di essere più presente nelle risposte, o almeno ci proverò.
Grazie per la pazienza con cui mi seguite.

Dove sono finiti i pessimisti cosmici?
E quelli per cui il bicchiere non solo non era mezzo pieno, ma addirittura vuoto?
D’accordo, il Cagliari finirà quasi certamente in B, ma intanto la Fiorentina queste partite non le sbaglia mai.
E’ la grande forza di Prandelli, la concentrazione.
Sul ditino di Mutu ho sentimenti contrastanti: chi ascolta le partite sa quanto abbia stigmatizzato il comportamento dei tifosi della tribuna che fischiano al primo errore Liverani e a volte pure Montolivo.
Perché se la siano presa con uno dei due nostri fuoriclasse è un mistero (e i fischi c’erano davvero, ve lo assicuro), però forse Mutu dopo la gara poteva essere un po’ più diplomatico.
Capisco la reazione di pancia appena segnato, ma in sala stampa occorrevano dichiarazioni più concilianti, in fondo il suo messaggio è rivolto a chi spende dagli ottanta ai cento euro a partita per vederlo giocare.
Alla grande Santana e strepitoso Martino, vero collante di questa squadra che archivia un 2007 da lustrarsi gli occhi.

Scusate se non ho risposto ai vostri post, ma ho passato un paio di giorni impegnativi per sistemare organizzativamente le cose in radio per il 2008 (ci sarà un cambio in redazione).
Ho appena ascoltato Prandelli e davvero mi pare che sia una vigilia simile a tante altre vincenti, con Cesare che chiede alla squadra un grande sforzo di concentrazione e di solito in questi casi ha le risposte che si aspetta.
Ogni altro risultato che non sia la vittoria sarebbe un mezzo disastro, soprattutto in considerazione della lunga sosta che affronteremmo con molto amaro in bocca.
Sarebbe bello arrivare ai tre punti attraverso il gioco, ma non chiediamo troppo ad una squadra convalescente.
Basta vincere, non importa come.

Una vittoria che fa bene a tutti, alla faccia di chi vorrebbe uscire dalla Coppa Uefa.
Non è stato facile, in giro c’è aria di festa, la stanchezza si avverte dappertutto, ma questa squadra si sta ritrovando perché è fatta di gente seria.
Mediaticamente Pazzini esce a pezzi, e qualcosa ha certamente sbagliato in fase di conlusione, però su di lui c’erano due rigori e semmai c’è da interrogarci su quando mai decollerà la sua intesa con Mutu.
Nella serata del CIT avevo parlato con Vieri, chiedendogli quando mi avrebbe fatto perdere la scommessa: beh, gli ho portato bene e davvero sembra un altro, anche rispetto a quando è arrivato a luglio a Firenze.
Vinciamo contro il Cagliari e poi riposiamoci, ne abbiamo tutti bisogno.

Gran serata al CIT, la Fiorentina sul palco: si ride e si scherza con la squadra in ottima forma, almeno sul piano dello spirito.
Tra l’altro è la prima volta che rivedo Prandelli dalla scomparsa di Manuela e sono pure un po’ imbarazzato perché io in certe circostanze e di fronte a dolori così grandi mi sento sempre inadeguato.
Per questo motivo, pur volendogli davvero bene, non sono stato tra quelli capaci di telefonargli personalmente perché non avrei saputo cosa dirgli di non banale, ma capisco che magari questo poteva sembrare ai suoi occhi una forma di maleducazione.
Ci pensa Cesare a rassicurarmi con un abbraccio e poi, appunto, parte una gran serata, condotta magistralmente da Pupo che scherza con Mutu, Vieri, Lupatelli, Dainelli, Pazzini.
Poi chiede a Corvino di come si trovi in questo momento non facile e Pantaleo gli risponde che per lui “il bicchiere è sempre mezzo pieno e non è come per David che lo vede sempre mezzo vuoto…”.
Momento di imbarazzo generale, ma la prendo sul ridere e dico qualcosa tipo “ormai per Pantaleo sono un’indispensabile valvola di sfogo: se non ci fossi mi dovrebbe inventare”.
Poi a freddo mi sono fatto due domande:
1) ma Corvino le cose che scrivo e/o dico le legge e/o le sente, oppure continua ad agire su frasi riportate e stravolte da qualche solerte collaboratore?
2) Non è che dalla storia di Vieri di questa estate a Pantaleo gli è presa una fissazione e mi ha eletto a rappresentante della categoria considerandomi pure l’estensore dell’ormai famoso “Da Toni a Osvaldo”?
Mah…
Comunque tra poco è Natale, prendo queste cose per quello che valgono (cioè molto poco) e incrocio le dita per stasera.

Non esiste mondo con più basso tasso etico del calcio.
Parlo ovviamente generalizzando, perché poi esistono anche apprezzabili eccezioni (e qui sinceramente mi viene in mente Firenze), ma il ragionamento è fin troppo semplice: fai scorrere un fiume inarrestabile di soldi in mezzo a chi ha una preparazione culturale mediamente appena sopra la scuola dell’obbligo e vedrai brillare in cielo una sola stella: il dio denaro.
Per quello si fa ogni cosa, anche perdere del tutto la decenza genitoriale e ritrovarsi ad insultare arbitri ed avversari nella partite dei giovanissimi, perché in fondo si spera che Matteo, Francesco o Daniele diventino un domani i nuovi Mutu o Kaka.
Ci metto dentro pure la nostra categoria, perché i giornalisti sportivi laureati bisogna cercarli con il lanternino (qualcuno ha pure il problema dell’acca nel verbo avere e non parliamo per carità del congiuntivo) e perché “per diventare famosi in televisione” non occorre conoscere almeno qualche rudimento di quella cosa strana chiamata sintassi, ma è meglio e preferibile portare degli sponsor in modo da ritrovarsi a condurre qualche programma sportivo, che poi sono gli unici o quasi che la gente guarda sui canali locali.
Per tutto questo non mi sono affatto stupito nel leggere delle nuove intercettazioni riguardanti Luciano Moggi, che ha dimostrato di essere il più forte nella selezione darwiniana della giungla calcistica: addirittura stoico il suo uso del telefonino e l’impegno per tessere i rapporti con tutti quelli che contano o dovrebbero contare.
Non è mica colpa di Lucianone nostro, ma dell’interlocutore, sia che faccia o che riceva la telefonata e comunque è vero che non c’è nulla di penalmente perseguibile a chiedere o accettare un consiglio.
Stupisce, certo, che lo faccia anche un presunto saggio come Mazzone, che ormai dovrebbe essere abbastanza grande per saper sbagliare da solo, ma questo è un altro discorso.
L’unica cosa strana, semmai, è che in un mondo appunto senza etica come quello del calcio gli avvoltoi che 18 mesi fa volteggiavano sulla testa della GEA e di Moggi non siano riusciti a spolpare la carcassa.
Si vede che il moribondo non era poi così moribondo…
TORNO ADESSO DALLA SERATA AL CIT, DOMANI RISPONDO A TUTTI: PROMESSO

Finalmente un uomo che riscatta i disastri sentimentali di gran parte di noi maschietti: Nicolas Sarkozy, Presidente della Francia.
Mi sono infatti convinto della superiorità femminile quando ho cominciato a ragionare con un certo distacco sulle mie inadeguatezze adolescenziali verso l’altro sesso e sulle difficoltà di dialogo (noi ragazzi degli anni settanta pensavamo e puntavamo solo ad una cosa…) con le incomprensibili ragazze della mia generazione (oggi splendide donne, che trovo più affascinanti di tante fanciulle giovani).
Eravamo, e forse molti di noi sono ancora, incapaci di gestire le emozioni e di conseguenza molto spesso non riuscivano e non riusciamo a reggere la rottura di un rapporto, con tutto il dolore che questo comporta.
Da qui i comportamente insani, che a volte possono sfociare nella persecuzione verso l’altra e peggio ancora nei delitti.
Non vale chiaramente per tutti, ma il senso antico del “possesso” è difficile da rimuovere in noi maschi.
Per questo non posso che fare il tifo per Sarkozy, che pare essersi ripreso meglio, e più in fretta di Gamberini post Lazio, dall’addio dell’intrigante moglie Cécile.
Prima una giornalista francese assolutamente strepitosa, adesso, a stretto giro di posta, la passeggiata a Eurodisney con Carla Bruni, che ho conosciuto in una puntata di “Quelli che il calcio…” e di cui si potrebbe dire “ho visto di peggio…”.
A me viene in mente il Sassaroli di “Amici miei”, quando l’architetto Melandri gli porta via di casa la bella moglie, le due insopportabili figlie ed il cane Birillo, tutti caricati a forza nella sua macchina.
“E tu non hai detto e non hai fatto niente?”, gli domenderà più tardi, mi pare, il Mascetti.
“Come no? – gli risponde il Sassaroli – anch’io ho sofferto come un cane: per tre quarti d’ora !”

Credo e spero che la convalescenza sia quasi al termine, anche se la febbre ce la misurerà il Cagliari domenica prossima in una di quelle partite da vincere che infatti la Fiorentina di Prandelli ha sempre vinto senza neanche soffrire più di tanto.
Ieri è andata abbastanza bene, poi certo uno si mette a guardare lo score delle ultime cinque partite e si deprime, ma non mi pare questo il calcolo corretto da fare in questo momento.
Il punto è che stiamo ricercando una nostra identità di gioco, perché sulle fasce laterali, che dovevano essere il nostro punto di forza, proprio non riusciamo ad andare.
Sinceramente non ho visto differenze tra Santana e Semioli e neanche tra Vieri e Pazzini.
Sui colpi di testa di Cassano ero stato facile profeta, peccato che lui sia più uguale degli altri: se lo avessero cacciato (com’e giusto che fosse) avremmo probabilmente vinto la partita.
Poi lui ha fatto un altro colpo di testa (con fallo) e abbiamo lasciato là due punti.
P.S. VOLEVO INFORMARE TUTTI GLI UTENTI DEL BLOG DI AVER PUBBLICATO IL POST DI TALE LUCA CHE AFFERMA COME “GLI EBREI DEBBANO PASSARE PER IL CAMINO” PER POI AVERE LA POSSIBILITA’ DI DENUNCIARLO ALLA POLIZIA POSTALE: TROPPO FACILE CANCELLARLO, QUESTA PERSONA DEVE PAGARE E CREDO CHE SIATE TUTTI D’ACCORDO.

Mi accontenterei di un punto perché siamo davvero in mezzo al ciclone, ci mancava solo Avramov infortunato.
Purtroppo avevo visto giusto su Gamberini, al di là delle rassicuranti parole del comunicato stampa post Palermo.
Non mi stupirei se ci fosse una squadra più abbottonata e mi pare che Vieri abbia le spalle larghe, certamente più di Pazzini, per reggere il peso della pressione e di un attacco che comunque lo metti in campo è più anemico della passata stagione.
Criticare Pazzini è ormai diventata una moda, ormai non ho quasi voglia di replicare, solo che mi piacerebbe sapere quali siano le reali colpe del giocatore che secondo me per ora è stato da 6.
Confido in qualche colpo di testa di Cassano in senso disciplinare e ho un po’ paura per Lupatelli, ma chi non l’avrebbe dopo aver giocato un anno e nezzo con Frey tra i pali?

« Pagina precedentePagina successiva »