Non esiste mondo con più basso tasso etico del calcio.
Parlo ovviamente generalizzando, perché poi esistono anche apprezzabili eccezioni (e qui sinceramente mi viene in mente Firenze), ma il ragionamento è fin troppo semplice: fai scorrere un fiume inarrestabile di soldi in mezzo a chi ha una preparazione culturale mediamente appena sopra la scuola dell’obbligo e vedrai brillare in cielo una sola stella: il dio denaro.
Per quello si fa ogni cosa, anche perdere del tutto la decenza genitoriale e ritrovarsi ad insultare arbitri ed avversari nella partite dei giovanissimi, perché in fondo si spera che Matteo, Francesco o Daniele diventino un domani i nuovi Mutu o Kaka.
Ci metto dentro pure la nostra categoria, perché i giornalisti sportivi laureati bisogna cercarli con il lanternino (qualcuno ha pure il problema dell’acca nel verbo avere e non parliamo per carità del congiuntivo) e perché “per diventare famosi in televisione” non occorre conoscere almeno qualche rudimento di quella cosa strana chiamata sintassi, ma è meglio e preferibile portare degli sponsor in modo da ritrovarsi a condurre qualche programma sportivo, che poi sono gli unici o quasi che la gente guarda sui canali locali.
Per tutto questo non mi sono affatto stupito nel leggere delle nuove intercettazioni riguardanti Luciano Moggi, che ha dimostrato di essere il più forte nella selezione darwiniana della giungla calcistica: addirittura stoico il suo uso del telefonino e l’impegno per tessere i rapporti con tutti quelli che contano o dovrebbero contare.
Non è mica colpa di Lucianone nostro, ma dell’interlocutore, sia che faccia o che riceva la telefonata e comunque è vero che non c’è nulla di penalmente perseguibile a chiedere o accettare un consiglio.
Stupisce, certo, che lo faccia anche un presunto saggio come Mazzone, che ormai dovrebbe essere abbastanza grande per saper sbagliare da solo, ma questo è un altro discorso.
L’unica cosa strana, semmai, è che in un mondo appunto senza etica come quello del calcio gli avvoltoi che 18 mesi fa volteggiavano sulla testa della GEA e di Moggi non siano riusciti a spolpare la carcassa.
Si vede che il moribondo non era poi così moribondo…
TORNO ADESSO DALLA SERATA AL CIT, DOMANI RISPONDO A TUTTI: PROMESSO