Non ci cambia il campionato, ma rende tutto più tranquillo.
D’accordo, non abbiamo giocato una grande partita e non abbiamo certo avuto l’arbitro conto, ma sul piano delle occasioni la vittoria, sia pure sofferta, ci sta tutta.
E arriva alla famosa “terza gara in una settimana, cioè la più difficile.
Ljajic ha illuminato, ma io vorrei sottolineare la maturità di Jovetic, che senza Montolivo si è caricato fino a quando ha potuto, una squadra che ha vissuto solo sulle sue invenzioni e su quelle nel primo tempo di Marchionni, poi sparito.
Inguardabili Felpie e Bolatti, cioè i due acquisti invernali, ma è presto per emettere sentenze, ma soprattutto abbiamo ritrovato Gilardino.
Era inevitabile che tornasse al gol, è un campione e non poteva continuare così.
Sulla rete presa, sarà pure colpa della barriera che ha saltato, ma dalla tribuna il tiro di Rivas tutto sembrava meno che irresistibile, ma a Frey, per quello che ha fatto, va concesso questo e altro.
Non facciamo calcoli pericolosi e stiamo a testa bassa a pensare a mercoledì, mentre Sardelli in Norvegia continua a lavorare.

Forse non è chiara una cosa: Sardelli è a Oslo non per un’iniziativa popolare, ma per fare il giornalista, compito che Radio Blu è abituata a svolgere (bene o male, giudicate voi) da più di tre decenni.
Il “fare qualcosa” è iniziato otto ore dopo la partita di Monaco, quando abbiamo cominciato a lavorare sulle email da inviare all’Uefa, che a quanto mi risulta non sono state diverse migliaia e non sono state affatto cancellate con un click.
Poi però basta, da venerdì mattina siamo ripartiti per fare “il nostro mestiere” e ho quindi pensato che mi sarebbe piaciuto sapere tutto di Ovrebo e del guardalinee e da lì la decisione (pesante, ve lo assicuro, economicamente) di spedire per diversi giorni Sardelli in Norvegia.
E ora veniamo a Paltini e al resto.
Che Platini sia un simbolo della Juve degli anni ottanta è certo, che Damascelli tifi Juventus pure, mentre invece Manuela Righini potrà essere accusata di molte cose, e spesso a torto, ma non certo di amare i colori bianconeri.
Altra premessa su cui non si discute: l’Uefa è la responsabile assoluta della porcheria dell’Allianz Arena e Platini, che ne è il massimo esponente, è il più responsabile di tutti.
Ma qui si discute di fatti e non di simpatie o antipatie personali, si discute se Platini abbia davvero esultato al gol scandalo di Klose.
Per me, che tifo sempre contro la Juve in Europa e nel mondo, non ha esultato, ma anche questa è una mia sensazione, così come lo è come quella di Manuela, che come il sottoscritto considera Platini (a cui fra l’altro i tedeschi hanno tolto una clamorosa finale mondiale nel 1982) una persona troppo intelligente per fare una cosa del genere.
Fra l’altro mi pare che le ricostruzioni fotografiche legate al momento del gol smentiscano la gioia del presidente Uefa.
Però c’è una sola persona tra quelle che parlano e straparlano in questi giorni da radio, siti, televisioni fiorentine che ha avuto vari colloqui con Platini, e questa persona si chiama Tony Damascelli.
E se Damascelli ci dice che Platini non solo non ha esultato, ma è pure furibondo (e vorrei vedere!) per via di Ovrebo, io credo a Damascelli e non vedo perché dovrei fare altrimenti.
A meno che di non voler buttare il cervello all’ammasso, cavalcare onde populiste, rincorrere facili consensi e scrivere giornalisticamente sull’acqua.

P.S. SENTITO LO SPECIALE DI GIOVANNI SARDELLI DA OSLO?
GRANDISSIMO LAVORO, A MENO 20 E NELLA TORMENTA DI NEVE, UN GRAZIE PARTICOLARE A IURI, SPLENDIDO TIFOSO DDELLA FIORENTINA CHE DA DIECI ANNI VIVE IN NORVEGIA, SENZA DI LUI AVREMMO FATTO LA META’ DEL LAVORO, CHE COMUNQUE PROSEGUE ANCHE NEI PROSSIMI GIORNI.
QUELLO CHE AVETE SENTITO ERA ESATTAMENTE CIO’ CHE AVEVO IN MENTE QUANDO SOTTO LA DOCCIA VENERDI’ MATTINA MI ERA VENUTA QUESTA IDEA.
QUESTO E’ IL GIORNALISMO RADIOFONICO CHE INTENDO E SPERO CHE ABBIANO ASCOLTATO (E SI SIANO RICREDUTI) ANCHE COLORO CHE HANNO GIUDICATO ECCESSIVO MANDARE IN INVIATO IN NORVEGIA.
D’ALTRA PARTE E’ PROPRIO VERO IL DETTO CHE “IL DIFFICILE NON E’ FARLI, MA ACCONTENTARLI”: DI SOLITO E’ RIFERITO AI FIGLI, MA SI ADATTA BENE ANCHE PER ALCUNI TIFOSI/ASCOLTATORI…

Decisione presa dal sottoscritto in mattinata: mi sono frugato e ho spedito Giovanni Sardelli a Oslo, per capire come si muove l’universo Ovrebo.
Se parla, bene.
Se non parla o non c’è, pazienza.
E lo stesso vale il guardalinee, colpevole quanto e più del pingue arbitro norvegese.
E’ un impegno importante, ve lo assicuro, senza alcuna sponsorizzazione, ma è anche un atto dovuto verso i tifosi viola.
Sardelli racconterà tutto, ci farà capire qualcosa in più di questo signore che sta rovinando le giornate di tanti di voi.
Si parte da stasera a “Viola nel cuore” e si andrà avanti per diversi giorni.

Era da quasi vent’anni che non mi arrabbiavo così, per l’esattezza dal 2 maggio 1990: Juvenus-Fiorentina 3 a 1, con gol di Casiraghi viziato da una spinta clamorosa quanto il fuorigioco dell’Allianz Arena.
Ogni ulteriore commento è superfluo, solo che mi piacerebbe sapere come sia possibile spedire a dirigere una partita del genere un pingue norvegese che credo batterei anch’io sui 5 km di corsa.
Platini lo sospende definitivamente? Troppo facile ora, sa pure di beffa.
No, mandiamolo pure ai Mondiali il signor Ovrebo, magari a dirigere l’Italia…
Fiorentina bellissima e tifo fantastico, tanto da indurmi all’errore: com’è possibile, mi sono detto dopo un quarto d’ora, che i tedeschi fischino i propri giocatori per un errore, quando vengono da una striscia positiva impressionante?
Non erano tedeschi, ma viola e davvero la città è diventata Firenze di Baviera.
Partita mostruosa di Natali e Marchionni, deludente di Bolatti, ottima di De Silvestri e Kroldrup, stoica di Montolivo e faticosissima di Gilardino, ma soprattutto partita preparata benissimo d Prandelli, che perde la sesta gara nelle ultime sette ed eppure esce rinforzato dall’Allianz Arena.
Ce la giocheremo, completamente, al ritorno, come speravamo, eppure siamo giustamente “incazzati” neri.
Ieri grande giornata anche per Radio Blu: Diego Della Valle in esclusiva nel pomeriggio, il siparietto tra Diego e Renzi alla fine, lo stesso sindaco che interviene furibondo, il finale tra me e Andrea Della Valle.
Davvero momenti unici di radio e voglio ringraziare chi dalle 8 del mattino alle 1 di notte è stato lì o si è alternato per offrire un prodotto che davvero, scusate la mia solita presunzione sull’argomento, non ha paragoni: Matteo, Marco, Andrea, Tommaso, Fabio, Giovanni, Giulia, Tommaso, bastano solo i nomi perché i cognomi li conoscete tutti.
E tra poco si ricomincia, con un’altra sospresa che non vi anticipo, ma che vi coinvolgerà completamente.

P.S. CHE TRISTE MONDO E’ IL NOSTRO PICCOLO CIRCO MEDIATICO.
DA STAMANI ALLE 7 STIAMO LAVORANDO PER LANCIARE L’INIZIATIVA DI PROTESTA VIA EMAIL DI CUI CREDO SAPPIATE TUTTO (E COMUNQUE L’INDIRIZZO E’ info@uefa.com) E ABBIAMO RACCOLTO L’ADESIONE DI VIOLANEWS.COM E FIRENZEVIOLA.IT.
IL SUCCESSO E’ STRAORDINARIO E SONO GIA’ ARRIVATE MIGLIAIA DI EMAIL.
EBBENE, MI DICONO CHE UN ALTRO SITO ATTACCA LA PROTESTA VIA EMAIL (OVVIAMENTE PERCHE’ L’ABBIAMO LANCIATA NOI) SCRIVENDO CHE E’ INUTILE MANDARE PROTESTE VIA ELETTRONICA PERCHE’ CON UN CLIC LE CANCELLANO E INVITA TUTTI A SPENDERE SOLDI TELEFONANDO ALL’UEFA, DOVE E’ NOTORIO CHE RISPONDANO DIRETTAMENTE O PLATINI O FORSE LA CHIAMATA VIENE DEVIATA DIRETTAMENTE A BLATTER.
ROBA DA PAZZI, NON CI SONO ULTERIORI COMMENTI DA FARE.

P.P.S. (SULLE TRISTI VICENDE DI QUESTA MATTINA, AL MIO RITORNO A CASA E IN RISPOSTA ALL’ENNESIMO RILIEVO SULLA MIA PERMALOSITA’ E SULLE BEGHE DA CORTILE):
Rispondo a te un po’ per tutti, visto che sono tornato a casa adesso cotto come un fegatello dopo ore di diretta e di organizzazione del lavoro.
Allora provo a spiegare a te e ad altri come sono andate le cose: noi lanciamo questa iniziativa insieme a violanews.com e firenzeviola.it questa iniziativa che tra l’atro è frutto di un’dea di Xavier Iacobelli, e, testimoni Conterio e Sestini, nell’ordine di servizio spedito alle 6.50 c’era scritto di sentire verso le 10 Prizio per sapere se voleva accodarsi anche lui.
Poi mi chiamano e mi dicono quello che ha scritto sul fatto che tanto le email le cliccano tutte insieme e le eliminano, che insomma è inutile mandarle e che invece è molto meglio telefonare: e poi sarei io quello che non collabora per il bene della Fiorentina, sono io quello che deve stare sereno?
Ma io sono serenissimo, anche se un po’ stanco per il viaggio, e le cose fatte passare su fiorentina.it sul mio conto sono oltremodo offensive, ma vedo che sono passate lo stesso.
Però va bene così, ma non mistificate per favore la realtà dei fatti e spero di essere stato chiaro una volta per tutte.

Scusate il francesismo, ma è per rendere meglio l’idea.
Oggi pomeriggio qui a Monaco ho fatto proprio l’inviato del blog, perché il pezzo per il Corriere l’avevo già scritto, mentre per la radio avevamo più inviati in Germania che in redazione.
Potevo rimanermene in albergo a sentire il Penta via streaming, ma volevo verificare de visu quale fosse lo stato dell’arte.
Ebbene, mi sono piaciuti.
Parlo ovviamente solo di Prandelli e Montolivo, ma credo che il sentimento sia diffuso: sono incazzati neri per le critiche ricevute e pure per la battuta poco felice di Robben, insomma sono caricati a pallettoni.
Che poi basti per tenere la qualificazione viva fino al 9 marzo, questo non lo so, ma raramente ho visto Prandelli così “cattivo”.
Chiusura scaramantica: siamo andati tutti a calpestare l’erba dell’Allianz Arena, cosa che non succede quasi mai, e a me è venuta in mente una scena simile vissuta il 26 ottobre 1999 a Wembley…

Fine settimana con corto circuito prevedibile: tutti siamo un po’ agitati e il silenzio della società e di Corvino, che molto aveva parlato nell’ultimo mese, non aiuta certo a compattare l’ambiente.
Fa niente, proviamoci da soli a pensare che ci andiamo a giocare un posto tra le otto grandi d’Europa, che le nostre annate migliori in Champions e Uefa sono storicamente coincise con diversi inciampi in campionato e ritroviamo il gusto di esserci mentre squadre molto decantate come Napoli e Roma ci guarderanno in televisione.
Ritroviamo insomma l’orgoglio di essere viola e stiamo concentrati solo sull’Allianz Arena: io ci sento moltissimo, tanto che me la voglio godere tutta e sarò lì già domani all’ora di pranzo.
Voi, se volete, continuate pure a scannarvi su Prandelli, Corvino e i Della Valle.
Propongo una moratoria di almeno 72 ore, però fate come meglio credete.

MI SEGNALANO CHE SU FACEBOOK CI SAREI ANCH’IO: E’ COMPLETAMENTE FALSO!
NON ANDRO’ MAI SU FACEBBOOK E A QUESTO PUNTO, VISTO CHE L’IMBECILLE CHE SI SPACCIA PER ME DOVREBBE ESSERE UNO CHE SEGUE IL BLOG, IO LO AVVERTO: SE ENTRO DUE GIORNI NON SPARISCE LA MIA IDENTITA’, IO MI RIVOLGO ALLA POLIZIA POSTALE

Frase dettata dal cuore da un triste Prandelli alle 23.30 di un sabato tra i più tristi della recente storia viola.
Eccessi a parte, siamo in caduta libera e stiamo pagando alcuni peccati originali.
Il primo è la campagna acquisti estiva, che ci ha lasciato senza un vice Gilardino e così continuiamo a stare, a meno che qualche pazzo non rimpianga davvero Castillo.
Kerrison non è per ora da mettere, ha detto Prandelli, che non mi pare abbia mai avuto vocazioni masochistiche.
Su Felipe e Bolatti eravamo invece tutti d’accordo, solo che magari messi in corsa fanno più fatica (ma Felipe deve darsi una svegliata) e comunque non avevo torto del definire insufficiente il mercato estivo.
Il secondo peccato originale si chiama Mutu, che ci ha messo davvero nei guai.
Guai seri, che stiamo scontando con esiti devastanti adesso che Gila è l’ombra, ma anche meno di se stesso, e che Jovetic ci ricorda che il cammino verso la maturità è lastricato di molti ostacoli.
Il terzo peccato originale si chiama proprio Prandelli, che per la prima volta non ha chiaro cosa succederà da luglio in poi e qui mi fermo perché mi sono imposto fino a dopo Monaco di non parlarne più.
Ma non si può negare che i giocatori fiutino che qualcosa può cambiare e che quindi il carisma di un tecnico straordinario stia scemando, con gli effetti che sono sotto gli occhi di tutti.
A qualsiasi altro direttore e a qualsiasi altro tecnico le ultime cinque partite della Fiorentina avrebbero portato un vento di contestazione assolutamente “normale” nel calcio, ma Prandelli e Corvino meritano invece che l’apertura di credito rimanga uguale a prima.
Ma bisogna cambiare, e in fretta.

Sono uscite le nuove classifiche Audiradio legate al secondo semestre 2009 e Radio Blu ha 101mila ascoltatori nell’ora media, Radio Toscana 47mila, Lady Radio 43mila e Radio Fiesole non compare in classifica.
Ovviamente siamo estremamente soddisfatti nell’avere un distacco così enorme nei confronti di altre emittenti che parlano come noi di Fiorentina tutti i giorni, ma quella che vorrei provare a raccontare con un pizzico di umiltà (qualità che quando si parla di radio locali proprio non possiedo, ma ci provo lo stesso…) è la fatica quotidiana che facciamo per rimanere da almeno un decennio a questi livelli e con queste distanze.
Il primo sms parte verso le 6.15 del mattino, ma qualche volta anche prima, ed è di solito diretto ad uno della triade: Russo, Sardelli, Loreto.
Da quando poi è partita la vera trasmissione boom del 2009, cioè “Viola del Cuore”, verso le 7 c’è la telefonata con Leonardo Vonci e/o Pietro Vuturo, a volte più raramente con Marzio Brazzini, per confrontarci sui vari argomenti viola, lasciamo comunque sempre a loro la massima libertà di scegliere cosa dire e come dirlo (infatti spesso mi hanno attaccato…).
Nel corso della giornata si accendono varie lampadine, mentre in redazione sono assolutamente mostruosi sul piano tecnico nel recuperare interviste e frammenti audio con metodi a me assolutamente estranei.
Dalle 13 alle 18 ci saranno non meno di 4/5 confronti col sottoscritto per situazioni che si vengono a creare, inviati da mandare improvvisamente nei posti, opinionisti che non si trovano e via a seguire.
Nelle due ore di Pentasport scelgo uno della triade un po’ a caso e lo faccio vittima delle mie incazzature per cose che non vanno, se il conduttore è stato troppo lungo, se si è dimenticato qualcosa da chiedere, se un’intervista è noiosa, se qualcuno dei nostri ha sbarellato nelle proprie affermazioni.
Dopo le 20, e il lunedì e il venerdì dopo le 21.30, parte a volte la telefonata post trasmissione per capire cosa non ha funzionato.
Nella notte, che per me comincia alle 22.30…, qualcuno manda messaggio di giustificazione e/o di proposta per il giorno dopo.
Tutto questo avviene tutti i giorni, dal lunedì al sabato, per 50 settimane l’anno.
Grazie quindi ai 101mila ascoltatori nell’ora media, che raddoppiano durante il Pentasport e che non consento raffronti in termini di audience con chiunque, ma per una volta grazie a chi mi “sopporta” quotidianamente.

Non mi pare che il problema di Gilardino sia fisico, penso piuttosto che si sia un po’ demoralizzato e che quindi tenerlo fuori per scelta tecnica contro la Samp non sia una grande mossa sotto ogni punto di vista.
Anche perché mi dicono che Keirrison ancora fatichi a trovare le coordinate giuste, come è del resto logico che sia dal momento che è qui da neanche due settimane.
Non credo nemmeno a tutta questa fragilità psicologica di Alberto, nemmeno fosse un adolescente da tenere nella bambagia.
Mi riferisco al fatto che soffrirebbe la concorrenza interna, che si butterebbe giù facilmente e altre amenità del genere che ogni tanto si sentono in giro.
Qui ci si sta scordando che questo ragazzo di neanche 28 anni ha vinto da quasi titolare una Champions e un Mondiale, e non credo che il posto nel Milan e nella Nazionale glielo abbiano regalato.
Si può quindi avere un po’ di pazienza, perché qui si punta sul sicuro e forse andrebbe mostrata anche un briciolo di riconoscenza per chi ci ha scelto diciotto mesi fa, pur avendo diverse altre opzioni, e ci ha regalato lampi da autentico fuoriclasse.

Bene, di Prandelli questa settimana si è parlato fin troppo.
Poiché da quando sono a Radio Blu, e sono 31 anni abbondanti, non ho mai avuto bisogno di ricorrere a temi incendiari per riempire o far riempire le trasmissioni, almeno fino a dopo la gara col Bayern di Prandelli non si parlerà più.
A meno che, ovviamente, il tema non sia tirato fuori da qualche interlocutore o da qualche telefonata del pubblico.

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