E’ una questione personale: se mi danno dell’ebreo di merda, mi si intasa la vena, reagisco e magari rischio pure qualcosa fisicamente come è successo con qualche idiota, ma dura un’ora.
Se invece mettono in dubbio la mia onestà, l’incazzatura dura fino a quando o non mi viene chiesto scusa oppure non vado in causa.
La stessa cosa deve succedere per la Fiorentina: ci hanno dato dei disonesti a prescindere e preventivamente, senza avere un minimo di notizia e costruendo sul nulla una serie di congetture da voltastomaco.
Non so cosa faranno i Della Valle, ma io querelerei questo Calabresi, i due fenomeni che hanno scritto quelle nefandezze sul “Fatto”, il loro direttore responsabile e invierei la richiesta di registrazioni ad un po’ di radio romane (per fortuna non Radio Radio), perché quello che è accaduto tra venerdì e sabato non può passare impunito.
Sono talmente incazzato su questa storia e talmente felice per il pareggio ottenuto al termine di una prestazione spettacolare sul piano dell’abnegazione, che tutto il resto passa in secondo piano, compresa la sempre più complicata rincorsa all’Europa.
Non importa come andrà a finire, ma ieri sera abbiamo dimostrato al mondo cosa è Firenze: il biscotto congelatevelo, in modo che diventi bello duro, e poi infilatevelo su per una parte precisa del corpo.
Non vi dico quale, ma con la sterminata fantasia che avete dimostrato nell’ultima settimana non vi ci vuole molto ad indovinare.