Grande Corvino ieri sera al Pentasport, con un motivetto che diventerà un tormentone: “a criticare, andate a criticare…”.
L’occasione era ghiotta: i giornalisti sportivi che sfidano lo staff tecnico viola e che oltre a prendere la solita caterva di gol si perdono a metà strada tra i sogni fanciulleschi (chi non ha mai volato con la fantasia pensando di diventare un calciatore di serie A?) e le deriva fisica-professionale, perché molti poi si prendono sul serio e discutono pure su quel pallone ribattuto sulla linea…
Personalmente sono diventato più saggio solo da pochi anni, perché anch’io che ho giocato al Franchi più di Rocchigiani, e due volte a stadio esaurito, ho fracassato a lungo le scatole di chi mi stava intorno raccontando di quel tiro che Francesco Baccini, portiere della Nazionale cantanti, mi deviò non si sa neanche come, dopo azione (per me) irresistibile.
Oppure del gol segnato quella volta che Antognoni mi ha messo solo davanti alla porta e poi io ho scartato addirittura il portiere.
Piccole imbecillità di chi ha giocato in seconda categoria a 18 anni (età perfetta per smettere a quel livello e dire: “eh, ma se avessi continuato…”) e che se avesse speso tutta la propria vita per la fulgida carriera da calciatore sarebbe diventato al massimo una riserva/pippa in C2, lento com’ero e con poca voglia di allenarmi.
Dopo aver confessato le mie colpe e della categoria di eterni bambini che sono in questo caso i giornalisti, chiedo la clemenza della corte perché la presa in giro di Corvino è più che meritata nello specifico, ma merita un approfondimento.
Per una corretta analisi bisognerebbe infatti mettere per esempio un cuffia in testa a Pantaleo e spedirlo con un microfono a fare la radiocronaca.
Oppure invitare Montolivo a raccontare sul giornale la partita, Gilardino a scrivere le interviste post gara e Frey a vergare l’articolo di fondo.
Se poi sono più bravi anche lì, allora mi arrendo definitivamente.

Ragazzi, qui stiamo battendo i minimi storici e se continua così finisce che ci saranno meno abbonati di quando eravamo in C2.
Ognuno ha i suoi perchè, il mio è che gli ultimi sei mesi ci hanno letteralmente sfibrato e rotto sommamente le scatole e oggi puoi pure avere un Mhajlovic trascinante e trascinatore, ma la sensazione è ancora quella di maggio.
Perché poi per adesso la Fiorentina ha solo comprato e ditemi voi se è meglio D’Agostino o Yepes, Insua o Patasthatopulos.
Eppure pare che si sia a poco più che cinquemila ed il rischio di vedere lo stadio mezzo vuoto, anzi più che mezzo, è concreto.
Meditiamo, per favore.

A me piacerebbe sapere cosa ne pensa l’elettorato femminile del Popolo delle Libertà.

“Vedo belle ragazze laureate con il massimo dei voti, che non assomigliano certo a Rosy Bindi…”. Silvio Berlusconi, in visita all’università telematica e-campus di Novedrate, in provincia di Como, torna a prendere di mira il presidente del Pd. Lo aveva già fatto in diretta televisiva da Bruna Vespa 1, suscitando dure polemiche 2. E torna a farlo oggi. Parlando con gli studenti il presidente del Consiglio avrebbe toccato il tasto della scelta di ragazze di bell’aspetto all’interno del suo partito: “Mi accusano sempre di circondarmi di belle ragazze senza cervello ecco invece qui delle belle ragazze che si sono laureate con il massimo dei voti e che non assomigliano certo a Rosy Bindi…”

Per ragioni lavorative sono abbonato a tre dei quattro canali tematici calcistici (indovinate un po’ quale manca…) e devo dire che Milan Channel è quello dove passo più tempo.
Non che abbia motivi di particolare antipatia verso i rossoneri, anzi Rivera mi faceva impazzire.
E’ che quando sono in difficoltà mi diverto a vedere Mauro Suma, che si dà sempre delle arie da gran giornalista e fa il piacione con le colleghe in studio, arrampicarsi sugli specchi pur di difendere l’indifendibile non perdendo mai l’occasione di sparare bordate velenose e piene di rabbia sull’Inter.
Ha sparato a zero più volte e in più occasioni anche contro la Fiorentina, ma per l’inconsistenza degli argomenti più che farmi incavolare mi faceva divertire.
Alcuni amici milanisti mi dicono che sia inviso a parecchi dei suoi stessi tifosi e ogni volta che lo vedo schiumante di indignazione verso chi contesta Galliani o il SuperPresidente mi verrebbe voglia di recuperare e trasmettere le registrazioni di quando ho guidato la redazione sportiva di Canale Dieci: in confronto a Suma ero un misto tra Travaglio e Santoro per spirito critico.
Ma sto divagando e voglio tornare ad un altro motivo della mia permanenza da spettatore su Milan Channel.
A parte le giornaliste molto attraenti, ci sono degli straordinari filmati dei campionati passati che mi fanno letteralmente impazzire.
In questo momento è in onda tutto il campionato rossonero 68/69, quello del nostro secondo scudetto ed io ho avuto un’autentico e temo patetico attacco di nostalgia.
Fantastico il calcio in bianconero, quello dei numeri dall’uno all’undici, delle partite tutte insieme alla stessa ora, della tanta radio e della poca televisione, dello struggimento in attesa di un risultato che aspetti.
Non si tornerà più indietro, ma mi sono emozionato per Ferrini e Pizzaballa, lo scarsocrinito Cella dell’Inter e il campo del Varese perennemente imbiancato ai lati.
In una luna-park così bello si può sopportare pure Suma, che tra l’altro è anche preparato, che fa il commento quando manca l’audio originale della Domenica Sportiva.

Full immersion a Cortina, con figlie, almeno fino a quando hanno resistito.
Dopo i primi venti minuti di allenamento, Camilla ha voluto il blocco degli appunti e ha vergato personalmente: “che noia il calcio e la pallamano”, perché si passavano il pallone con le mani.
Da mezzogiorno in poi è arrivata Valentina ed è andata un po’ meglio, ma solo perché poteva inetragire nel cazzeggio prolungato tra giornalisti (o sedicenti tali), che nelle lunghe giornate dei ritiri estivi sembra non finire mai.
Splendido il suo commento a fine giornata: “babbo, ma non è poi così stressante e difficile fare il giornalista, e neanche troppo stancante…”.
In otto ore è arrivata alla mia stessa considerazione, frutto però di anni di frequentazioni.
Le ho solo dovuto spiegare che un conto è farlo sapendo di avere uno stipendio sicuro di 2500/3000 euro alla fine del mese, un altro è arabattarsi, come succede nella stragrande maggioranza dei partecipanti a Cortina, per portare a casa mille euro, quando va bene, sommando le varie collaborazioni.
Ho visto troppo poco per giudicare, mi sembra comunque che ci sia molto pallone, un po’ come succedeva con Trapattoni, e che per ora Mihajlovic lasci molto fare per rendersi conto dove intervenire.
Non l’ho mai visto, per esempio, interrompere un’azione per spiegare come e dove sbagliava un giocatore, mentre ricordo come fossero di una noia mortale, ma alla fine redditizi, gli allenamenti della prima settimana di Malesani.
Ho scambiato due parole con Frey, che mi è sembrato bello carico e per niente convinto di andarsene: meglio, molto meglio così.

Che inizio per Mihajlovic!
E’ il migliore in campo nella presentazione di mercoledì, arriva a Cortina, non trova i tifosi e saluta con grande educazione giornalisti e cameramen.
Poi batte quattro punizioni, segna tre gol e prende un palo, a fine seduta si mette a fare gli addominali e straccia tutti, quindi se ne torna a piedi in albergo cercando di contagiare il popolo viola col proprio entusiasmo.
In mezzo a tutto questo dialoga amabilmente con Mutu e non molla nessuno con lo sguardo.
Ragazzi, buona la prima, anche se il percorso sarà lungo e niente affatto facile.

La splendida ragazza di quasi 84 anni oggi ricomincia il suo cammino, che sarà lastricato come sempre da gioie e delusioni, speriamo più le prime che le seconde.
C’è aria da primo giorno di scuola, con un nuovo professore in classe, ma con lo stesso preside.
Chiedo troppo se tentiamo di ricompattarci dietro ad un’unica passione, lasciando perdere pregiudizi e antipatie personali?
Auguri, vecchia, giovane, bellissima Fiorentina, mi hai dato tanto e non solo come passione della mia infanzia e giovinezza.

Che esistesse un portiere da Fiorentina di nome Boruc lo ignoravo quasi del tutto e questa è una mia colpa ed una mia mancanza perché via via che passa il tempo e con la globalizzazione del calcio mi accorgo di essere sempre più in difficoltà nella conoscenza di quello che si muove in Europa e nel mondo.
Colpa anche dei mille impegni collaterali al lavoro di giornalista che impediscono approfondimenti.
Sapevo a malapena di Lobont e pressoché nulla di Boruc, che mi raccontano essere molto forte e animato da una gran voglia di rivincita nel calcio che conta.
Questo è un bene per tutti, però io mi auguro in tutta onestà di vederlo poco all’opera, perché il ritorno della Fiorentina in Europa, meglio se quella maggiore, passa dalle mani di un signore che negli ultimi cinque anni ci ha rimandato alla migliore tradizione dei grandi portieri viola e che si chiama Seba Frey.

Abbiamo superato quota centomila commenti, in quattro anni e mezzo di vita.
Una cosa incredibile per me, che mi sono fatto trascinare da Saverio in questa avventura che è ormai diventata una piacevole e impegnativa abitudine.
Le ultime statistiche danno questo blog al quarto posto tra tutto quello che di Fiorentina si trova su internet, dietro ai tre siti maggiormente cliccati dai tifosi viola, ma prima di tanti altri.
Chiaramente ci tengo, sarei ipocrita a dire il contrario, però mi piacerebbe di più ritrovare quegli amici che ho conosciuto all’inizio, nel 2006, e che ora si sono allontanati, forse per colpa mia.
Grazie davvero a tutti voi.

Ottima idea, davvero, quella del Corvino-show, un’esperienza certamente da ripretere, con la stessa formula e con lo stesso conduttore.
Gianfranco Monti è stato infatti bravissimo, la persona giusta al posto giusto e farà il bis mercoledì, presentando la Fiorentina 2010/11 molto meglio di quanto abbia fatto io lo scorso anno, visto che sono sempre un po’ frettoloso in queste cose e non ho il senso dello spettacolo, pause comprese, di Gianfranco.
Corvino era in grande serata, ha risposto e non risposto quasi a tutto, ma io che l’ho ascoltata per radio (non sono a Firenze) devo fare due precisazioni.
La prima è dolorosa e riguarda Manuele Righini, perché non è assolutamente vero che la Fiorentina abbia fatto subito le condoglianze come ha detto Pantaleo: Manulea è scomparsa in tarda mattinata e la società ha scritto sul proprio sito nel tardo pomeriggio, qualche ora dopo l’Inter.
Questo lo devo dire per rispetto della verità e soprattutto di Manuela.
La seconda precisazione è molto più personale e riguarda la valutazione della passata stagione, che secondo me non è affatto positiva e comunque neanche lontanamente paragonabile alle precedenti dell’accoppiata Corvino-Prandelli.
Quindi la Fiorentina proviene da quattro ottime annate e da una perlomeno così e così: cambia poco per il futuro, ma mi sentivo di scriverlo per coerenza con quanto detto e scritto nei mesi scorsi.

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