Full immersion a Cortina, con figlie, almeno fino a quando hanno resistito.
Dopo i primi venti minuti di allenamento, Camilla ha voluto il blocco degli appunti e ha vergato personalmente: “che noia il calcio e la pallamano”, perché si passavano il pallone con le mani.
Da mezzogiorno in poi è arrivata Valentina ed è andata un po’ meglio, ma solo perché poteva inetragire nel cazzeggio prolungato tra giornalisti (o sedicenti tali), che nelle lunghe giornate dei ritiri estivi sembra non finire mai.
Splendido il suo commento a fine giornata: “babbo, ma non è poi così stressante e difficile fare il giornalista, e neanche troppo stancante…”.
In otto ore è arrivata alla mia stessa considerazione, frutto però di anni di frequentazioni.
Le ho solo dovuto spiegare che un conto è farlo sapendo di avere uno stipendio sicuro di 2500/3000 euro alla fine del mese, un altro è arabattarsi, come succede nella stragrande maggioranza dei partecipanti a Cortina, per portare a casa mille euro, quando va bene, sommando le varie collaborazioni.
Ho visto troppo poco per giudicare, mi sembra comunque che ci sia molto pallone, un po’ come succedeva con Trapattoni, e che per ora Mihajlovic lasci molto fare per rendersi conto dove intervenire.
Non l’ho mai visto, per esempio, interrompere un’azione per spiegare come e dove sbagliava un giocatore, mentre ricordo come fossero di una noia mortale, ma alla fine redditizi, gli allenamenti della prima settimana di Malesani.
Ho scambiato due parole con Frey, che mi è sembrato bello carico e per niente convinto di andarsene: meglio, molto meglio così.