Serata unica nel suo genere, in postazione, ma senza la radiocronaca, con Camilla recuperata all’ultimo tuffo accanto a me come unica interlocutrice a cui spiegare la partita.
Serata da ricordare per Cesare, per la sua timidezza, i suoi applausi, i suoi grazie a chi ancora gli vuole molto bene.
Bellissima la sua passeggiata sotto la curva, ottima l’idea di giocare la prima in Italia al Franchi.
Ho incrociato Rivera prima della partita (fantozziano il mio grido alla radio “signor Rivera!!!” per richiamare la sua attenzione, ma era uno dei miei idoli da bambino…), purtroppo non ho visto Baggio, peccato davvero.
Ribadisco il concetto che tanto fa arrabbiare la parte più dura del tifo viola (compresi i grandi conduttori di “Viola nel cuore”): non riesco a capire come si faccia tifare contro l’Italia, per me è incomprensibile e mi piace pure sentire l’inno con gli azzurri schierati a centrocampo.
A fine gara abbraccio con Palombo, che si è messo a ricordare con me i tempi di quando era solo un ragazzo promettente che Terim però non vedeva nelle giovanili.

Il solito film: il giocatore straniero va in Nazionale ed esterna, spesso a bischero, sulla propria avventuta in Italia.
Ultimo caso, Boruc.
Sinceramente non credevo che dopo la prima partita ufficiale in panchina sbottasse di già, pensavo ad un’incazzatura a più lunga conservazione.
Ripassiamo alcuni concetti fondamentali dell’affare Boruc: la Fiorentina ha fatto un affare nell’acquistare ad un costo quasi ridicolo un vice Frey molto più forte di Avramov (che, come Seculin, però purtroppo non è riuscita a piazzare, così ora la Fiorentina ha più portieri che attaccanti).
La bravura di Boruc è una sicurezza per chi è stato costretto a mandare in campo Frey con un ginocchio malandato proprio perché il portiere di riserva non dava adeguate garanzie.
Detto tutto questo, pensavo che a Boruc qualcuno (il suo procuratore, Mihajlovic, lo stesso Corvino) avesse spiegato che venendo a Firenze se la sarebbe giocata alla pari con uno dei più forti concorrenti europei e che quindi la possibilità di restare, almeno all’inizio, non fosse così folle.
Fra l’altro Boruc ha trent’anni e forse un po’ d’esperienza nel calcio dovrebbe averla maturata.
Mi aspetto una multa, un discorso chiaro fatto dalla società, magari con due parole a corredo di Mihajlovic, uno che sa come farsi capire.

Ci sono i calcioni a Balotelli, gli sputi all’Europeo, ma anche i diversi assegni staccati un po’ per tutti, a cominciare dagli ospedali pediatrici romani.
E ora ci sono queste rose rosse inviate in Campidoglio con una dedica: a Sakineh.
Sakineh, per chi non lo sapesse, è la donna iraniana che ieri si è presa 99 frustate perché fotografata senza velo (ma pare non fosse lei e anche se lo era la condanna è ripugnante) e che ogni mattina si sveglia pensando che quella sia la ultima mattina, perché da lì a poco sarà lapidata per adulterio, ovvero per “relazioni illecite con due uomini, dopo la morte del marito”.
In questo caso Totti, ma anche Ranieri che ne ha parlato esplicitamente, è arrivato prima di tanti altri, a cominciare dal nostro Presidente del Consiglio che mi pare silente sull’argomento.
Per rappresaglia l’agenzia di Stato iraniana Irna, ha deciso di boicottare per un mese ogni notizia riguardante l’A.S. Roma e c’è da chiedersi come faranno a resistere a Teheran senza informazioni su Vucinic e Brighi.
Sarà durissima per loro, intanto io un applauso a Totti quando viene a Firenze glielo farò certamente perché questi gesti valgono molto più di un gol.

Ieri ho fatto una grande sciocchezza da giornalista, roba che se fosse successa a Russo, Loreto o Sardelli si sarebbero beccati un paio di meritati urlacci.
Mi sono completamente dimenticato di parlare di Montolivo a Mihajlovic, ho proprio rimosso la questione, nonostante che nel pomeriggio la faccenda fosse già montata.
Il bello è che mi sono accorto della cavolata solo quando oggi pomeriggio mi ha chiamato Rialti che, sapendo dell’intervista, mi ha chiesto cosa avesse detto Mihajlovic sulla vicenda del capitano viola.
Quando gli ho risposto che non glielo avevo chiesto e neanche mi era passato per la testa di domandargli qualcosa, lui si è sorpreso, mi ha bonariamente rimproverato, ma siccome cane non mangia cane (e giornalista che ha, in tutti i sensi, un certo peso non mangia giornalista) ha preferito non infierire.
Poiché anche se mancano ormai solo 23 giorni al mio cinquantesimo anno non credo di essere completamente rincoglionito, vista la mole di cose che mando avanti quotidianamente, ho cercato la risposta al perché della dimenticanza in altre sedi, nel mio inconscio.
L’unica spiegazione è questa: io ho rimosso completamente la faccenda Montolivo, e l’avevo pure scritto ieri, perché la polemica sul suo rinnovo mi sembra degna del peggiore Tafazzi.
Insomma, con questa storia dei 100mila euro, delle motivazioni e di tutto il resto ci stiamo veramente tirando delle martellate sui santissimi e questo mi pare intollerabile, ovviamente da innamorato della Fiorentina e non da giornalista.
Su quel piano sono indifendibile, anche se poi Mihajlovic magari sarebbe stato diplomatico, però era lo stesso interessante ascoltarlo.
Chiaramente sono ore che rimugino sullo sbaglio, perché se sono rompiballe con chi lavora a Radio Blu, riesco a raggiungere vertici di autoflagellazione notevoli con me stesso, e anche questo post in fondo fa parte del percorso di espiazione.

La prima impressione è stata ottima, domande a ruota libera, con l’imposizione (da parte mia, non sua) di parlare solo di calcio.
Stasera ascolterete alle 18.30 l’intervista piuttosto lunga con Mihajlovic e giudicherete, io vi posso intanto raccontare del clima, che era di grande serenità.
Si sta spendendo completamente su e per la Fiorentina, perché capisce che questa è una grande occasione.
Sono partito con il lei e alla fine lui mi ha dato del tu, visto che sono di otto anni più vecchio ho cambiato anch’io.
Guardiamo che rapporto verrà fuori, intanto mi sono chiarito con Corvino a proposito della famosa trasmissione di due ore su Frey titolare.
Il programma era naturalmente il Pentasport ed eravamo entrmbi in buonafede nel sostenere le nostre ragioni, diciamo che è stato un po’ come il telefono senza fili: tu dici una cosa e al quarto passaggio quel concetto arriva al potenziale destinatario completamente stravolto.

Ma perché ci si deve accapigliare ora per il rinnovo di Montolivo, che ha ancora due anni di contratto?
Ci dobbiamo avvelenare i prossimi venti mesi?
No, io non ci arrivo proprio a capire a meno che l’accelerazione dei contrasti, con tanto di schermaglia dialettica, non sia un gioco delle parti.
Una cosa del genere sarebbe comprensibile da marzo in poi, non oggi.
E meno male che ci sono poche soste di campionato…

Dalle 13 in poi devo mandare avanti, in tutti i sensi, la macchina di Radio Blu e non ho mai partecipato ad una delle chilometriche conferenze stampa di Corvino, quelle che fanno il punto sul mercato.
Ci sono i giornalisti di Radio Blu e tanto basta, d’altra parte non mi pare (scusate l’immodestia) che il consesso sia frequentato da altri direttori di testate e comunque Pantaleo preferisco intervistarmelo da solo.
Oggi però mi è spiaciuto non esserci perché gli avrei spiegato, da convitato di pietra qual ero diventato (“c’è chi fa due ore di trasmissione per contestare l’acquisto di Boruc!!”), alcune cose sul Pentasport pre amichevole di Valencia che lui o non ha capito oppure, come spesso è accaduto, gli sono state riportate male.
Io non ho mai detto che sia stato un errore acquistare Boruc (c’è la registrazione), anzi ho detto che la Fiorentina ha fatto un affare a prenderlo a quelle condizioni economiche.
Il senso della trasmissione era completamente diverso: in quelle due ore di programma ho perentoriamente rivendicato il diritto di Frey ad essere titolare, perché non riuscivo (e non riesco) a capire quali fossero i motivi per spedirlo in panchina, visto che è stato il migliore dei precedenti cinque anni.
Se poi gli interlocutori intervenuti (cito a memoria: Terraneo, Mareggini, Pazzagli, Buso) hanno detto che non capivano il perché dell’acquisto di un nuovo portiere, questo è un altro discorso e quella una loro opinione, che non era la mia.
Le stesse perplessità sul dualismo tra i due portieri erano tra l’altro state anticipate un paio di giorni prima da Luca Calamai.
Ora, a me interessa poco se in questo momento Corvino sia o meno arrabbiato con me, anche perché tra noi ci sono stati alti e bassi e siamo riusciti lo stesso entrambi a sopravvivere: non lo vedo da più di due mesi e non conosco quindi il suo umore.
Quello che mi scoccia è che vengano travisate le mie parole.
Per capirci: sull’acquisto di Vieri non ero assolutamente d’accordo, sulla cessione improvvida di Kuzmanovic idem, sul fatto che ci manchi un difensore a sinistra lo stesso, ma sull’acquisto di Boruc ho solo detto e pensato che il titolare dovesse essere Frey.
E’ così difficile da capire anche per i prezzolati riportatori di notizie?

Non vorrei che la buona partita di domenica sera ci facesse dimenticare che ci mancano un laterale difensivo sinistro e una soluzione sicura per il vice Gilardino.
Lo dico e lo scrivo a poche ore dalla conclusione del mercato, sapendo che probabilmente non succederà niente (lo scorso anno ci andò peggio, perché perdemmo Kuzmanovic nelle ultime battute e poi siamo stati in difficoltà per buona parte della stagione coi i centrocampisti contati).
Abbiamo quattro portieri, più uno giovane, e un solo terzino, per dirla all’antica, un giocatore che apprezzo moltissimo per lo stile, ma che con Prandelli non giocava quasi mai.
Non vorrei peccare di lesa maestà, ma mi pare che l’incongruenza sia evidente, a meno che non si voglia puntare su Gulan o riciclare sulla fascia il diffcilmente riciclabile Felipe.
Se poi andiamo avanti con Babacar, sarà bene metterci in testa i rischi ed il fascino di un’operazione del genere: può sfondare o avere paurosi passaggi a vuoto, più che normali alla sua età.
E ora vediamo cosa succede da qui alle 19.

Niente viagra calcistico, la voglia mi è venuta appena entrato allo stadio e all’ingresso in campo delle squadre è stato come sempre: emozione pura.
Buona Fiorentina, davvero, se rapportata alle paure della vigilia e alle assenza di Gamberini, Mutu e Jovetic.
La sciocchezza di Vargas, grossa sciocchezza, si spiega con la mancanza di lucidità e speriamo che sia solo una giornata di squalifica perché sulla sinistra siamo proprio al lumicino.
Mi è piaciuto moltissimo D’Agostino e Cerci è stato accecante: se continua così, standing ovation per Corvino.
Ha giocato Frey, com’era giusto che fosse, e ha fatto una super-parata che ci ha salvato, ma Gilardino, che pure è andato benino, ha salvato il Napoli dopo il capolavoro di Montolivo.
Mancano i due punti, cioè il piatto forte della serata, però si potrebbe provare lo stesso ad essere un po’ meno catastrofisti…

Questa non sembra neanche una vigilia di campionato, o almeno una delle mie vigilie, quando negli ultimi giorni avevi la sensazione che l’evento stesse per arrivare e non vedevi l’ora.
Troppe polemiche, troppo mercato aperto, troppi dubbi anche in casa nostra (per esempio quello del portiere: possibile che si sappia, forse, solo oggi chi sarà il titolare?).
Hanno anestetizzato il calcio e se continua così bisognerà pagare i figuranti perché riempiano gli stadi ad uso e consumo della platea televisiva e Firenze purtroppo non fa eccezione.
Scusate, ma stamani sono un po’ di umore nero sul fronte del pallone, proprio perché non sento dentro quella gioiosa attesa che mi aveva accompagnato per decenni.
Poi magari domani pomeriggio comincerò a contare i minuti che ci separano dal calcio di inizio, ma oggi avrei proprio voglia di un retorico, malinconico e anacronistico tuffo all’indietro, nel calcio di una volta.

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