E la colpa è soprattutto mia, perché evidentemente non sono riuscito a spiegarmi bene.
Io non attacco Mihajlovic, che mi sta pure simpatico per quel poco che ci siamo visti nell’intervista di oltre due mesi fa.
Non ci penso neppure a fargli la guerra, ma qui bisogna decidersi.
O ci si fodera gli occhi di prosciutto viola e battiamo a comando tutti insieme le mani, commentando prestazioni, gioco e situazioni varie solo in base al risultato, oppure proviamo ad analizzare senza veleni quello che vediamo.
E’ quello che tento di fare ormai da decenni: a volte può riuscire, altre no.
Vogliamo avere il coraggio di definire piuttosto deludenti i primi quattro mesi viola rispetto alle aspettative e al parco giocatori (ingaggi compresi)?
Vogliamo dire che nella gestione di Montolivo prima e di Mutu dopo c’è stata una certa approssimazione che coinvolge un po’ tutti, non solo Mihajlovic?
Possiamo sussurrare che l’attuale posizione in classifica della Fiorentina è al di sotto delle nostre aspettative e che si è visto giocare a calcio bene solo venti minuti a Genova e il secondo tempo contro il Napoli?
Si può ipotizzare che ci siano state da parte del tecnico in poco più di cento giorni almeno tre sterzate nell’approccio con i giocatori via media?
Dette tutte queste cose, e date a Mihajlovic tutte le giustificazioni del caso, ho ribadito come sia giusto continuare a puntare su Sinisa, ripartendo da una classifica che non è orrenda.
Cercando però in futuro di sbagliare davvero il meno possibile.