In meno di due anni sono scomparsi dal radar, dimenticati o quasi da tutti.
Eppure ancora nella primavera del 2012 Montolivo ed il suo organizzatore di incontri segreti con i tifosi erano al centro del mondo viola.
Si cercavano improbabili vie di uscita, si occupava militarmente l’etere per annunciare prossime rivelazioni che avrebbero sputtanato una Fiorentina già in difficoltà, si dicevano tante cose, si maramaldeggiava su una società allo sbando.
Nemmeno due anni dopo… puff, sparito tutto nel nulla, i protagonisti soffiati via come una bolla di sapone.
Ora che il Milan torna a Firenze l’assenza di Montolivo è quasi un dettaglio: se fosse sceso in campo sarebbe stato fischiato perfino un po’ svogliatamente, quasi come un obbligo da assolvere nei confronti di chi aveva preso in giro tutti.
L’organizzatore di incontri segreti starà certamente tramando qualcosa di eclatante per il futuro, perché a lui piace così, ma per adesso niente si vede all’orizzonte.
Dimenticati o quasi da tutti, anche queste in fondo sono soddisfazioni.

Alla fine abbiamo meritato di vincere.
Alla fine dobbiamo ancora ringraziare Neto, che ci ha tenuto in piedi nel primo tempo.
Il calcio è folle: Bakic è stato disastroso, ma nell’azione decisiva tatticamente del primo tempo era lui il protagonista.
Grande ripresa di Illicic, Joaquin e Cuadrado, tutti gli esterni e follia Matri, che si è divorato tre gol in venti minuti.
Adesso stiamo col fiato sospeso per Gomez, che stavolta si è fatto male (quasi) da solo e a questo punto non sappiamo più a quale santo votarci per l’attacco.
Pensare a come il Napoli ha fatto ad avere sette punti in più della Fiorentina è un esercizio che fa male, oggi più che mai…

Ragazzi, Suma non viene a Firenze.
Peccato, volevo salutarlo come si conviene tra colleghi e direttori….

Ho sempre considerato il calcio una parte della mia vita, non LA vita e pensavo che ormai il concetto fosse chiaro per chi frequenta questo blog.
Non capisco quindi perché continuiate a chiedermi di bannare i tifosi della Juve.
Può anche darsi che tra gli oltre 240 messaggi pubblicati ce ne siano alcuni che non dovevano passare per quanto scritto, discorso che vale anche per i post viola, e di questo mi scuso, ma come ho più volte ricordato non ho “galoppini” che mi seguono il blog, faccio tutto da solo, per divertimento e per creare un dialogo con voi.
Hanno vinto e ci sfottono, fa parte del gioco, noi avremmo fatto lo stesso e se poi il discorso va sugli idioti che fanno cori indegni da una parte e dall’altra io lascio spazio alla dialettica.
Questa nella mia testa si chiama democrazia, quello che dovreste avere voi, o almeno una parte di voi, è maggiore tolleranza verso il prossimo.
Perché stiamo solo parlando di calcio.

Oggi è un brutto giorno per Firenze ed il popolo viola: ci sfottono e dobbiamo pure stare zitti perchè stavolta abbiamo poco da dire.
Una grande partita per sessanta minuti, poi il black-out di Gonzalo e la prodezza di Pirlo, l’appuntamento più importante dell’anno fino alla sfida dell’Olimpico contro il Napoli è in fondo tutto qui, oltre alle reti sbagliate nel primo tempo e punizione “sega” del del secondo non calciata inspiegabilmente da Ilicic.
Erano giorni che andavo dicendo che dalle condizioni di forma di Gonzalo dipendevano gran parte delle nostre fortune contro la Juve: non aveva affatto giocato male, ma i due interventi erano da giallo e aggrapparsi ad un fallo su Borja (per me ieri molto al di sotto del suo standard) prima dell’ammonizione del primo tempo mi pare un futile esercizio.
La squadra ha giocato col cuore e con la testa fino al gol, poi si è sciolta, come se non ci credesse più anche se mancavano venti minuti ed era con un uomo in meno, però almeno ci potevamo provare.
E sinceramente non ho capito Montella in tre cose: perché Vargas (un disastro) interno, Ambrosini e non Aquilani centrale dopo l’infortunio di Pizarro ed il cambio di Ilicic con Roncaglia appena presa la rete.
Fa molto male uscire così, anche se la Juve è più forte, solo che nel primo tempo ci credevamo tutti ed è stato un po’ come nel maggio scorso a Pescara: ci fanno vedere la torta, ma non riusciamo a mangiarla.

Le avevo messe nel conto le critiche per la partecipazione di Dario Nardella al Pentasport ed infatti sono arrivate puntuali.
Le ho passate quasi tutte, escluse quelle troppo offensive e/o che tiravano in ballo assurdità.
Non pretendo di piacere a tutti, ci mancherebbe, ma ritengo doveroso puntualizzare alcuni aspetti.
Dal 2011 Dario Nardella interveniva al Pentasport il lunedì in qualità di assessore allo sport del Comune di Firenze e di vice sindaco: se lo stesso ruolo lo avesse coperto un rappresentante della destra, avrei cercato lo stesso contatto.
Da quando è diventato prima deputato e poi “facente funzioni di sindaco” le occasioni per averlo in diretta sono diventate molto più rare a causa dei suoi molteplici impegni, forse per una maggiore calibratura degli interventi da parte dell’ufficio stampa.
La settimana scorsa, all’ennesimo lunedì bucato, ho cercato di fare il colpo e portarlo in studio prima della gara con la Juve, per giocare la partita con Fassino e stemperare un po’ il clima, esserci riuscito è stato per me motivo di soddisfazione.
Il Pentasport è filato via bene, con interventi autorevoli (Sconcerti, Ermini, Calamai, Di Caro), oltre al confronto con Fassino che, vi assicuro, non era affatto facile da organizzare.
Il mio tono non era affatto conciliante e sullo stadio, per esempio, ho espresso le mie perplessità sulla lunghezza dei tempi.
Chi è prevenuto a prescindere continuerà ad esserlo, ma vorrei ancora sottolineare che:
al Pentasport è venuto per due ore Matteo Renzi;
abbiamo più volte intervistato personaggi della destra;
dalla trasmissione sono uscite alcune notizie, tra cui lo stadio in cinque anni, il non presentarsi al Cda della Fiorentina, la possibilità che Firenze affianchi Roma nella candidatura olimpica;
il Pentasport è stato il primo terreno di confronto tra Galli e Renzi nel 2009.
E ora direi che si può tornare a concentrarci su quella partituccia di domani.

Puntare allo zero a zero?
Assolutamente no, non abbiamo una difesa in grado di reggere per novanta minuti.
Impostare una gara d’attacco, magari con Gomez e Matri fin dall’inizio?
Un azzardo pericoloso, che offrirebbe il fianco al contropiede della Juve.
E allora come diavolo si deve giocare questa partita a cui tutta Firenze e tutto il popolo viola stanno pensando da giovedì scorso?
Meno male ci pensa Montella, questa volta mi sento di sottoscrivere la banalità che viene fuori dai fondamentalisti del calcio ogni volta che si osa mettere in discussione il verbo dell’allenatore (ma succedeva pure con Prandelli…).
Posso solo dire che ci vorrà molta testa, grande freddezza, dando per scontato il cuore che ognuno dei quattordici protagonisti viola, perchè ci saranno sicuramente i tre cambi, ci metterà nei novanta minuti che potrebbero pure diventare centoventi.
Comunque vada a finire, sarà un’emozione unica, che ricorderemo a lungo.

Mi sembra incredibile che non ci sia giovedì sera il tutto esaurito.
Ok, i biglietti sono a prezzi molto alti, ma è una partita storica, contro la Juventus: com’è possibile che non parta il richiamo del cuore?
Eppure il rischio di spazi vuoti c’è ed è un peccato, anche se sono certo il clima sarà quello solito di questa partita, anzi con qualcosa in più per via dell’eliminazione diretta che regala il brivido della roulette russa, o dentro o fuori.
Il mio è un invito agli indecisi, lasciate perdere i dubbi, fate un sacrificio e venite allo stadio che ci divertiamo tutti insieme, sperando di godere dalle 21 in poi.

E’ stata una partita particolare per la Fiorentina e per il pubblico, vincerla vuol dire molto, al di là dei tre punti che ricacciano indietro i menagramo e i profeti di sventura.
Due tiri in porta in settanta minuti e due gol, se non è record poco ci manca e comunque, anche senza molti big, mai abbiamo dato l’impressione di essere in affanno.
Preoccupa semmai la condizione di Gonzalo, perchè è da lui che dipende il rendimento della difesa e a me pare che da almeno un mese non sia più lo splendido centrale che abbiamo a lungo ammirato.
E’ ripartito Pizarro, nel senso che gioca sempre allo stesso modo, ma quando va più veloce è uno spettacolo e in quel caso ci possiamo anche prendere dei rischi, che giovedì sera sarebbero da infarto.
Hanno segnato quelli davanti (Cuadrado, il migliore in campo)e Ilicic ha fatto un altro assist, si sta inserendo anche lui in questa Fiorentina che mi pare sia ormai a 43 partite, cioè qualcosa di mostruoso solo ad immaginarle una quindicina di anni fa.

Dobbamo essere sinceri, ci pensiamo in pochi.
Se vinciamo domani sarrà un risultato grandioso, proprio per le particolari condizioni psicologiche con cui stiamo preparando questa partita.
Farei molto turn-over e avrei pure molti dubbi se far partire subito Mario Gomez, che si è chiaramente sbloccato, ma non forse è meglio non abusare.
Sono molto curioso di vedere cosa farà Conte, se metterà i migliori oli risparmierà per giovedì sera.
Potrebbe essere la partita giusta per Matos titolare dall’inizio e magari, perché no, per il suo primo gol in serie A.

Come si fa a mantenere la calma per una settimana?
Faccio fatica anch’io, che pure ne ho viste davvero tante, che ho molto sofferto e qualche volta goduto con la Fiorentina.
E’ stata una partita stranissima, pareggiarla è stato uno slalom nei sogni, vedere quel meraviglioso gol di Gomez, in quello stadio e in quel momento è stato pari alla famosa rete di Osvaldo (che brutto vederlo con quella maglia) del marzo di 6 anni fa.
Vorrei ricordare che come in campionato ci ha tenuto in piedi Neto, poi avremmo anche rischiato di vincere perchè, ed è stata la cosa che mi è piaciuta di più, dopo il pareggio ci abbiamo creduto più di loro.
E che tristezza (e che libidine) vedere come loro siano abituati solo a vincere, non importa come: sono stati zitti e muti dopo la prodezza di Marione, come se fossero già fuori, sembrava un funerale.
A parti invertite sarebbe venuto giù il Franchi.
Invece cerchiamo di tenerlo in piedi il nostro stadio e aspettiamo con ansia felice le 19 di giovedì.

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