Oggi è un brutto giorno per Firenze ed il popolo viola: ci sfottono e dobbiamo pure stare zitti perchè stavolta abbiamo poco da dire.
Una grande partita per sessanta minuti, poi il black-out di Gonzalo e la prodezza di Pirlo, l’appuntamento più importante dell’anno fino alla sfida dell’Olimpico contro il Napoli è in fondo tutto qui, oltre alle reti sbagliate nel primo tempo e punizione “sega” del del secondo non calciata inspiegabilmente da Ilicic.
Erano giorni che andavo dicendo che dalle condizioni di forma di Gonzalo dipendevano gran parte delle nostre fortune contro la Juve: non aveva affatto giocato male, ma i due interventi erano da giallo e aggrapparsi ad un fallo su Borja (per me ieri molto al di sotto del suo standard) prima dell’ammonizione del primo tempo mi pare un futile esercizio.
La squadra ha giocato col cuore e con la testa fino al gol, poi si è sciolta, come se non ci credesse più anche se mancavano venti minuti ed era con un uomo in meno, però almeno ci potevamo provare.
E sinceramente non ho capito Montella in tre cose: perché Vargas (un disastro) interno, Ambrosini e non Aquilani centrale dopo l’infortunio di Pizarro ed il cambio di Ilicic con Roncaglia appena presa la rete.
Fa molto male uscire così, anche se la Juve è più forte, solo che nel primo tempo ci credevamo tutti ed è stato un po’ come nel maggio scorso a Pescara: ci fanno vedere la torta, ma non riusciamo a mangiarla.