Fiorentina


La Fiorentina ha gestito benissimo questa settimana di passione, certamente avvantaggiata dall’essere la squadra che ha meno da perdere, ma anche dando una bella prova di maturità.
Non si è arroccata, non ha mai dato segni di nervosismo, ha concesso qualche giocatore ai media e anche nella storia della mia scommessa da pagare con la presenza di Toni sono stato io (figlio di un calcio antico…) a dire che sarebbe stato più opportuno rimandare a mercoledì per evitare distrazioni.
Montella poi è stato davvero molto bravo, sia a Siena, che nella bella intervista concessa ad Alessandro Bocci (uno dei migliori della nostra categoria) al Corriere della Sera.
“La forza dei nervi distesi”, si potrebbe dire, parafrasando una vecchia pubblicità degli anni sessanta e davvero pare che ognuno abbia interiorizzato l’atteggiamento giusto per vivere nella dimensione più idonea questi ultimi novanta minuti di passione.
Dalle parti di Milanello mi pare invece che non sia proprio così, ma sarà una mia impressione sbagliata: magari oggi do un colpo di telefono al mio amico Suma (a proposito: avete sentito ieri al Pentasport che esistono pure milanisti simpatici, oltre che molto bravi, come Luca Serafini?) e sento un po’ come vanno le cose.

A otto giorni di distanza dalla troionfale trasferta di Pescara il sito ufficiale del Milan pubblica questa commovente storia di tifo….

MILANO – La recente trasferta rossonera a Pescara è stata scandita dall’entusiasmo. Tanti milanisti in attesa della squadra all’aeroporto, altrettanti, se non di più, alle porte del ritiro di Francavilla al Mare. Lo stesso Adriano Galliani ha firmato decine di autografi allo Stadio Adriatico, al termine della gara vinta sul Pescara.

Il Milan in Abruzzo ha un grande sguito: ci sono 25 Milan Clubs nelle varie province di Pescara, Chieti, L’Aquila e Teramo. Sei di questi Milan Club sono intitolati ad Adriano Galliani, Barbara Berlusconi, Franco Baresi, Paolo Maldini, Rino Gattuso e Pippo Inzaghi. Nonostante si giocasse in turno infrasettimanale, Pescara-Milan è stata seguita da 20.476 spettatori, gli stessi di Pescara-Inter di inizio campionato con grande entusiasmo della tifoseria locale neo-promossa, e 6.000 in più rispetto ai 14.000 tifosi presenti all’Adriatico per Pescara-Juventus.

Il grande seguito del Milan in una regione rossonera come l’Abruzzo, si sposa con la storia personale di Massimiliano Allegri, a sua volta molto applaudito lo scorso 8 Maggio. Allegri è un tifoso dichiarato del Pescara, squadra nella quale ha giocato dal 1991 al 1993 (64 partite e 16 gol) e dal 1998 al 2000 (46 partite e 4 gol).

Prima di tutto grazia a Luca e alla Fiorentina per aver accettato di intervenire al nostro ritrovo che vuole anche essere un pensiero per Stefano.
Ci troviamo alle 18.30 di mercoledì 22 maggio alla Pasticceria Villani in piazza Antonelli.
Esistono due modi per farvi offrire l’aperitivo: o portate una documentazione della scommessa (il post mandato sul blog, l’sms o la mail con destinazione Radio Blu) o, meglio ancora, copia del bonifico effettuato alla Fondazione Borgonovo anche per chi non ha partecipato alla scommessa.
Tutti gli altri sono i benvenuti, ma con loro si fa alla romana.
Vi aspetto numerosi e, spero, sempre più sorridenti doopo Pescara.

L’IBAN DELLA FONDAZIONE BORGONOVO E’

IT 53 M 08329 51610 000000202000
BCC ALTA BRIANZA – FILIALE DI OGGIONO

In questi giorni di grande passione calcistica ogni tanto vengo colto da un pensiero molesto: non è che stiamo pensando un po’ troppo a Siena e poco a Pescara.
Perché, ad essere oggettivi, è più Lecce-Roma la nostra partita che l’altra, non fosse altro che per la differenza tra le due squadre retrocesse (una sarebbe ancora in corsa senza la penalizzazione).
E’ anche per questo che ho evitato di insistere per pagare le colazioni o aperitivi in questa settimana: non vorrei contribuire a rilassare il clima con festeggiamenti che è bene fare solo dopo domenica.
Noi cominciamo a concentrarci su Pescara e pur capendo le difficoltà della domenica sera non sarebbe male che la squadra venisse accompagnata da un bel po’ di tifosi.
Perché il “braccino” può venire a loro, ma non è che noi ne siamo completamente immuni.

Cominciamo con le informazioni di servizio: pagherò certamente le 318 colazioni a chi si presenterà alla pasticceria Villani in piazza Antonelli come da scommessa, fidandomi della vostra buona fede, cioè venga chi ha dato l’ok a settembre, non per una questione economiva, ma di correttezza.
Mi auguro però che arrivino lo stesso le donazioni alla Fondazione Borgonovo, sarebbe una bella manifestazione di solidarietà.
Ma per indicare giorno, quasi sicuramente sabato prossimo, e orario dovete avere la pazienza di spettare la giornata di domani perché ovviamente mi e ci farebbe piacere avere anche Luca con noi e quindi bisogna programmare tutto con la Fiorentina, che si è dimostrata molto disponibile.
Ve lo avevo detto che avrebbe segnato l’ottavo gol, me lo sentivo e sono felicissimo di aver perso, come spero si sia potuto avvertire dall’esultanza per un gol che ci apre ufficialmente le porte dell’Europa.
Partita difficile, un po’ come a Siena, vinta con la testa e con una cornice grandiosa di un pubblico che ha voluto ringraziare gli artefici di questa stagione da incorniciare e da gustare tra qualche tempo, quando capiremo meglio da dove eravamo partiti.
Stasera tifiamo per la Roma, ma solo per fare aspettare un po’ di più la banda Galliani e dare un senso alla trasferta di Pescara.

CREDO CHE ANDREMO ALLA SETTIMANA POST PESCARA PERCHE’ MI FAREBBE PIACERE CHE CI FOSSE ANCHE LUCA E NON E’ QUESTO IL TEMPO DEI FESTEGGIAMENTI.
MAGARI TRASFORMIAMO LA COLAZIONE IN APERITIVO PROPRIO PER METTERE IL MASSIMO DELLA PARTECIPAZIONE, ENTRO UN PAIO DI GIORNI VI DICO TUTTO
L’IBAN DELLA FONDAZIONE BORGONOVO E’

IT 53 M 08329 51610 000000202000
BCC ALTA BRIANZA – FILIALE DI OGGIONO

Che quella di domani sia una festa, una bella festa.
Ce la meritiamo tutti noi che abbiamo continuato a credere nella Fiorentina, anche nei passaggi più bui della sua storia, come in effetti sono stati gli ultimi due anni, inferiori per me solo alla stagione della vergogna pre fallimento.
Ve lo dico col cuore, perché nel tunnel del niente che era diventata la mia squadra il fatto professionale c’entrava poco: sono ormai abbastanza in là con gli anni e ho pretese così basse da poter vivere decentemente anche senza parlare di Fiorentina.
No, il fatto era che avevamo perso il gusto di viverla dentro, di amarla davvero, ci rimaneva solo il ricordo di ciò che la maglia viola aveva rappresentato.
Per questo non possiamo che dire grazie ad Andrea Della Valle, al trio Pradè-Macia-Montella, ad un gruppo di giocatori scelto finalmente senza tenere conto solo delle logiche dei procuratori, per quello che ci hanno regalato in questi nove mesi.
Prepariamoci dunque all’applauso, e a una pernacchia per chi indossa maglie con il simbolo della Champions senza esserci ancora arrivato.

Quando mercoledì ha preso la traversa a porta vuota ho provato un certo imbarazzo: cavolo, io voglio che faccia l’ottavo gol, ho già tutto pronto, altro che storie.
Allo stesso modo sono molto curioso per quello che dirà nella conferenza stampa convocata per oggi.
Si accavallano le ipotesi: si ritira?
Annuncia il rinnovo per un’altra stagione?
Pensa davvero di andare a Sassuolo?
Comunque vada a finire non possiamo che ringraziare Luca Toni per quello che ha dato in questa stagione e pazienza se il suo girone di ritorno è stato in linea con le previsioni meno ottimistiche.
Perché c’è pure un bellissimo girone di andate e, soprattutto, un attaccamento ai colori viola che non sospettavamo potesse avere quando andò al Bayern.
Mi era sempre sembrato, e all’epoca l’ho pure scritto, un po’ “freddino”, sentimento che deve essere stato condiviso dalla maggioranza del popolo viola visto che davvero, come diceva il grande Mario, quando venne ceduto sembrava che se ne fosse andato “il bruciataio dell’arco di San Pierino”.
Appuntamento alle 13 su Radio Blu.

Partita molto brutta, ma decisiva per l’Europa.
E gli applausi sono per la conquista di un risultato che va salutato con moderazione e soddisfazione.
Qualche anno fa un quarto posto era per qualcuno uno come vincere lo scudetto, adesso mi auguro che ci sia più rispetto per la storia della Fiorentina, che di piazzamenti del genere ne ha ottenuti parecchi nella sua storia e a volte è andata anche più su.
Senza Ljajic, Pizarro e Aquilani non era facile.
E pure senza Jovetic, assolutamente perso in chissà quali sentieri mentali e tecnici: ieri non aveva neanche il problema del ruolo ed è quasi come se non fosse sceso in campo.
Alla fine comunque abbiamo vinto con merito, basta pensare al gol divorato da Toni (ma segnerà l’ottavo, tranquilli) e alla superiorità avvertita per tutta la gara.
E adesso vediamo come finirà la commedia sull’orario di domenica, a questo punto c’è da aspettarsi di tutto.

Grande godimento serale: la Roma non è il Milan ed il finale è stato gustosissimo.
Adesso siamo noi alla battuta e possiamo chiudere il discorso quarto posto vincendo a Siena, anche se per la matematica sarebbe lo stesso ancora presto.
Anche ieri De Rossi graziato e salvato dal cartellino giallo, ormai sta diventando un’abitudine e non mancheranno prossime occasioni per tornare sull’argomento.
Siamo un po’ in emergenza, ma neanche paragonabili a livello tecnico con la formazione di Iachini, un uomo a cui tutti vogliamo bene e che però stasera dobbiamo battere e condannare perché questo è il calcio.

Adesso è venuto il momento di mostrarci maturi, perché qui il rischio è che la più che legittima arrabbiatura possa diventare un peso per questi ultimi tredici giorni di passione.
La squalifica di Ljajic è la dimostrazione più evidente che bisogna tenere i nervi saldi: il ragazzo ha fatto un salto di maturità impensabile e se davvero ha dato di scarsi a Mazzoleni and company non si può che essere empaticamente dalla sua parte.
Solo che certe cose non si possono affermare, poi certo dipende dall’intelligenza di chi sta in campo.
Voglio dire: hai già fatto abbastanza danni non assegnando un rigore evidente, ma lascia perdere se ti arriva una considerazione non particolarmente offensiva.
E invece no: dagli alla Fiorentina e a Ljajic in particolare, perché mi sarebbe piaciuto vedere se lo stesso metro veniva usato per Pizarro, Toni, Totti o De Rossi.
Ho letto a questo proposito un significativo brano del libro di Pecci che racconta di un Bologna-Juve con Bulgarelli da una parte e Capello e dall’altra che ne dicevano di tutti i colori a Casarin, che rispondeva a tono e tra loro si davano tranquillamente del tu.
Poi il giovane Pecci all’esordio subisce un fallo e chiede che venga ammonito un avversario: Casarin gli sventola sotto il naso il cartellino giallo ed Eraldo capisce al volo come funziona.
Comunque sia, non è questo il momento della rabbia, qui vanno fatti i sette punti per mette al sicuro il quarto posto, che resterebbe un risultato straordinario per il niente che era la Fiorentina neanche dodici mesi fa.

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