Che quella di domani sia una festa, una bella festa.
Ce la meritiamo tutti noi che abbiamo continuato a credere nella Fiorentina, anche nei passaggi più bui della sua storia, come in effetti sono stati gli ultimi due anni, inferiori per me solo alla stagione della vergogna pre fallimento.
Ve lo dico col cuore, perché nel tunnel del niente che era diventata la mia squadra il fatto professionale c’entrava poco: sono ormai abbastanza in là con gli anni e ho pretese così basse da poter vivere decentemente anche senza parlare di Fiorentina.
No, il fatto era che avevamo perso il gusto di viverla dentro, di amarla davvero, ci rimaneva solo il ricordo di ciò che la maglia viola aveva rappresentato.
Per questo non possiamo che dire grazie ad Andrea Della Valle, al trio Pradè-Macia-Montella, ad un gruppo di giocatori scelto finalmente senza tenere conto solo delle logiche dei procuratori, per quello che ci hanno regalato in questi nove mesi.
Prepariamoci dunque all’applauso, e a una pernacchia per chi indossa maglie con il simbolo della Champions senza esserci ancora arrivato.