Che botta!
Non era mai accaduto in casa nei tre anni in mezzo di Prandelli di perdere così, da una squadra nettamente più debole.
Cosa sia successo è difficile da spiegare, forse troppa sicurezza, certamente la mancata accensione di alcuni talenti viola, a cominciare da Mutu.
Inqualificabile Osvaldo, fuori condizione Kuz, senza mai un’idea Donadel, incerottati Gamberini e Frey (ma perché non convocare un altro centrale come Da Costa), ad intermittenza Melo, imbarazzante Kroldrup, alla fine i migliori sono stati Comotto e soprattutto il tanto vituperato Santana.
Una botta che fa molto male e che bisognerà riassorbire in fretta per non farci prendere dalle frenesie disfattiste del “tutto sbagliato, tutto da rifare”.
E’ soprattutto su questo che dovranno lavorare in settimana Corvino e Prandelli.
Uno splendido cinquantenne
Domani il mandante morale di questo blog, Savero Pestuggia, compie cinquanta anni.
E’ tra le quattro/cinque persone a cui mi sentirei di affidare la conduzione degli affari di casa Guetta in caso di prematura dipartita del sottoscritto e credo che questo basti a spiegare l’assoluta fiducia che ho nei suoi confronti e l’amicizia che ci lega da oltre venticinque anni.
Ho conosciuto prima il babbo, il grande Rocco, da cui Saverio ha ereditato il codice etico, così raro da trovare oggi in circolazione.
Telefonavo a casa Pestuggia nel 1978 per avere i tabellini della Rondinella che poi mettevo sul Tirreno.
Più tardi ho incrociato Saverio a Calcio Più, dove lui faceva tutto e non gli davano niente.
Una pessima abitudine, che gli è rimasta più o meno addosso per trent’anni, e che con violanews non è certo migliorata…
Per nove anni siamo stati Radio Blu, nel senso che c’eravamo solo noi due a fare il Pentasport, due volte alla settimana.
Ci siamo divertiti, lui ha vissuto da amico silente e giudizioso le mie numerose peripezie sentimentali, magari pensando a quanto fosse fortunato ad essere molto più tranquillo di me.
Abbiamo infatti due caratteri completamente differenti: io mi accendo facilmente (ora meno, ma insomma…), lui è un riflessivo, uno che prima di litigare ci pensa dieci volte e poi non ne fa di niente e che quando si inalbera vuol dire che siamo ben oltre la soglia di sopportazione.
Gli voglio molto bene, ma non vado a casa sua da almeno dieci anni per via dei sette gatti che lui adora, così come tutti gli animali, tranne i facoceri, che effettivamente non trovo troppo simpatici.
Credo che si sia entrati in rotta di collisione non più di tre volte, di cui una a causa delle nostre consorti (quella mia dell’epoca, che era anche una delle migliori amiche della tuttora in carica signora Pestuggia) e questa mi pare una cifra significativa per due che si frequentano e lavorano insieme da una vita.
A volte ho come la sensazione di essere troppo impetuoso con lui e ripenso ancora con un brivido a quando tentai invano con tutte le armi dialettiche che avevo a disposizione di convincerlo ad assumere come giornalista a tempo pieno a violanews un comune conoscente, una persona che poi si è dimostrata per entrambi molto falsa.
Visto che domani di auguri ne riceverà tanti, perché cinquanta anni sono davvero importanti, stavolta ho voluto giocare di anticipo.
Un difensore in più
Dainelli che continua ad allenarsi a parte, Gamberini che ha saltato un paio di sedute a Marbella: non sarebbe il caso di pensare ad un medio rinforzo per il ruolo di centrale?
Un mestierante che non costi una fortuna e che non costringa uno dei tre ad andare in campo anche se acciaccato, col rischio di peggiorare, e di molto, la situazione.
Non abbiamo più difensori capaci come era Ufo di adattarsi e Da Costa è da tempo un corpo estraneo e non mi risulta che in Spagna abbia compiuto significativi passi avanti per essere considerato di più da Prandelli.
Fra l’altro, siccome la fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo, qui va a finire che le nostre criticità a livello infortunistico si concentrino proprio lì in mezzo alla difesa.
Mi viene in mente un Loria, però in questo mi rimetto in tutto e per tutto a Corvino.
Solo che forse bisognerebbe pensarci.
Vergogna televisiva
Ribadisco il concetto: non è mica colpa di Conto Tv che compra, ma di tutto il sistema televisivo che non investe sulla Fiorentina.
Lo fa invece Crispino ed evidentemente i suoi conti tornano, perché altrimenti avrebbe già lasciato perdere.
Se conviene a lui, possibile che gli altri geni che governano Mediaset e la Sette non ci abbiano neanche pensato?
La Raj ormai non la considero neanche più, anche se aveva l’occasione per riscattarsi dopo quello che era successo un mese fa a Bucarest.
E così arriva un’altra bastonata per tutti i tifosi ed io capisco la rabbia di chi si sente ancora una volta preso in giro.
Quanto a Radio Blu, non so proprio cosa succederà.
Se cioè faremo la nostra radiocronaca o se la racconteremo in modo diverso, come è avvenuto a Praga, dove comunque abbiamo fornito un servizio a chi non può permettersi il calcio a pagamento.
Certamente saremo lì fin dal martedì pomeriggio per i nostri reportage che racconteranno l’evento.
La mia voce in viola 1992/93 – Prima parte
Montolivizzati
E’ un neologismo che mi è venuto di getto nel Pentasport domenicale, quando rispondevo alle domande dei tifosi, e che ho riproposto stamani sul Corriere.
Sì, a cominciare da Prandelli, la Fiorentina si sta montolivizzando.
Cioè crede nelle proprie possibilità e adesso non si nasconde più.
Quella battuta del tecnico sugli spiccioli da giocare sullo scudetto viola è uno spartiacque per l’ambiente.
Ieri gli è andato dietro Gamberini, rispondendo ad una domanda dell’ottimo Sardelli (a proposito, sta facendo un lavoro grandioso a Marbella e ci informa tutti a qualsiasi ora del giorno e del pomeriggio, anche oggi con al Befana è regolarmente in onda).
Sembrerebbe una cosa da niente ed invece c’è dietro la consapevolezza di voler fare l’ultimo salto, quello che ci metterebbe alla pari cone le altre tre, o quattro, se vogliamo infilarci anche la Roma.
L’unico dubbio che mi rimane è legato alla città, a quella cristallizzazione di qualsiasi progetto che è ormai diventata la routine del fare politico.
Se i Della Valle rimangono, come probabilissimo, da soli, continueranno a seguire Prandelli e i giocatori nelle loro e nostre ambizioni?
Dove lo abbiamo trovato uno così?
Alberto Gilardino è veramente una gran brava persona: educato, disponibile, fuori dal campo non incarna neanche minimamente lo stereotipo del calciatore che noi tutti abbiamo contribuito a creare con la nostra voglia di costruire idoli.
Dentro il campo è cattivissimo, in senso tecnico, gioca a calcio meglio di Batistuta e Toni, anche se deve dimostrare di essere all’altezza di questi due eccezionali cannonieri (Batistuta più di Toni, per me il paragone non si pone).
La domanda che mi facevo ascoltandolo ieri da Marbella era come diavolo (?!) avessimo fatto a prendere uno così, pagandolo tra l’altro meno di Bojinov.
E non è che arrivasse da promessa incompiuta perché ha già vinto Mondiale, Champions e Mondiale per club.
Una grande intuizione, un lavoro eccellente da parte di tutti: complimenti.
Il limite di Osvaldo
Siamo tutti molto grati ad Osvaldo per i suoi gol, che resteranno comunque nella storia viola.
Pochi, ma molto buoni, anche i due di Livorno, dove la Fiorentina perdeva sempre.
Però, se Prandelli lo sposta tatticamente a punta centrale, come ha fatto questo pomeriggio nelle dichiarazioni da Marbella (a proposito, consentitemi un piccolo moto d’orgoglio: tra tutte le televisioni e le radio fiorentine ce n’è una sola presente laggiù col proprio inviato…), beh, secondo me Osvaldo ha sprecato una grande occasione.
Perché nella Fiorentina di Prandelli un centravanti come lui è proprio atipico e bisognerebbe davvero cambiare gioco per esaltarne le caratteristiche.
Ha imparato poco Osvaldo da questi diciotto mesi con Prandelli, e ogni volta che va in campo sembra che giochi una partita per conto suo, come se gli altri dieci non contassero.
Peccato perché poteva essere una seconda punta importante, ma una seconda punta (lo fa pure Mutu, anche se non sempre) è al servizio della squadra e non viceversa.
Ho l’impressione che partirà Pazzini non solo per l’usura del suo rapporto con Firenze, ma anche perché la sua cessione porterebbe una plusvalenza in bilancio molto forte, visto che è qui dal 2005 e che il suo costo, al contrario di quello di Osvaldo, dovrebbe essere stato quasi del tutto ammortizzato.
Ma se dipendesse solo da una scelta tecnica di Prandelli non sarei mica tanto sicuro su chi lascerebbe Firenze.
Sarà meno peggio?
Una delle poche cose che ho imparato nella prima metà della mia vita (sono un’ottimista e mi voglio talmente bene che non mi dispiacciono le teorie berlusconiane su quanto staremo in tutto su questa Terra..) è non crearsi delle aspettative troppo grandi.
In questo senso, nel 2009 che è appena iniziato, siamo messi benissimo.
Tutti ci aspettiamo un peggioramento delle nostri condizioni attuali, specialmente a livello economico.
Non so se psicologicamente abbiamo toccato il fondo, ma certamente ci siamo molto vicini.
Non mi stupirei quindi che esattamente tra 365 giorni dicessimo: “Beh, non è mica andata troppo male, o almeno è andata meglio di quanto mi aspettassi!”.
Un augurio davvero di cuore a tutti voi, soprattutto per la salute, che è poi la cosa più importante che abbiamo.

















