Mi rendo conto di essere stato troppo “nella” partita di ieri, di avere cioè dimenticato quello che stavamo conquistando per il quarto anno, ma non potevo fingere e l’avevo pure scritto.
Sentivo il quarto posto ormai come acquisito, come tanti di voi mi pare, e mi sbagliavo, lo si è visto al novantesimo, quando ha segnato il Genoa.
E’ stata una domenica spossante, per il caldo e perché la Fiorentina era sulle grucce.
La rabbia per non sfruttare il regalo della Roma era il sentimento dominante, ma sapevo, e l’ho detto, che era ingiusto per una squadra, uno staff tecnico, una società a cui dobbiamo solo dire grazie.
Ora abbiamo un paio di giorni per riprenderci e altri quattro per arrivare il più determinati possibile alla finale di ritorno contro il Milan.
Abbiamo perso all’andata e per qualificarci dobbiamo vincere con due gol di scarto: difficile, molto difficile, ma non impossibile.
Non ho voglia oggi di parlare di Melo, sarà meglio rimandare ogni riflessione di qualche giorno.
E in tutta onestà credo che il gol di Jorgensen, se conosco un po’ Corvino, cambi poco nella sua situazione contrattuale, a meno che non intervenga Andrea Della Valle, ma non credo.
Ieri è stata una gran giornata anche per Radio Blu, con le sue dodici ore di diretta.
Mentre ascoltavo tutto la mattina in streaming da Lecce, pensavo alla passione che ognuno di loro, a cominciare da Fabio Russo che se l’è fatte tutte di fila, ci mette nel proprio lavoro.
Sono certo che queste situazioni avvengono solo in radio, che è un mezzo assolutamente straordinario, incomparabile per me con ogni altra forma di comunicazione.

Mattina presto, nella mia stanza di albergo di Lecce, dopo la solita corsa di mezz’ora e dopo aver evitato l’umiliazione di correre con Benedetto Ferrara che nonostante abbia la mia stessa età va al doppio, ma per fortuna voleva partire troppo tardi per me.
Ho già vissuto giornate così, vigilie così, diviso tra la preoccupazione che il grande lavoro della radio e degli otto giornalisti che interverranno funzioni e l’eccitazione per un pomeriggio speciale.
E’ inutile fingere, come quasi tutti voi non mi elettrizza il punto Champions, ma piuttosto i risultati di Siena e Milano.
Intanto però dobbiamo vincere in questa città che sembra disinteressarsi al calcio, qui davvero, come ci ha raccontato da giorni Sardelli, si sentono tutti in B: se è una tattica, la “giocano” tutti alla grande.
Fa un caldo terribile, come credo a Firenze, e non sarà facile, ma quando è mai stato facile per la Fiorentina?

E adesso tutti a piangere perché non viene Crespo!
Ma via, ragazzi, cerchiamo di non essere ridicoli.
Se veramente il Genoa pagherà due milioni netti di ingaggio per le prossime due stagioni, non è che “ci hanno fregato” il giocatore”, ma più semplicemente hanno perso la bussola e cercano di controbilanciare l’effetto negativo per la cessione di Milito e Motta all’Inter.
A certe condizioni, a quelle condizioni, Crespo fa bene ad andare da Preziosi e Corvino fa benissimo a non rilanciare.
Stiamo parlando di un ottimo giocatore, superiore a Vieri (oh yes), ma che sarebbe partito come riserva.
E una riserva alla Fiorentina non la puoi pagare quelle cifre, a meno di non voler far saltare il banco.

E’ chiaro come questo sia un post da leggere toccando ferro, ma visto che da quasi venti giorni l’idea del professor Pestuggia è diventata il boom mediatico della stagione, mi pare giusto informare la “mia” famiglia intrnettiana dello stato dell’arte.
Intanto alcune precisazioni: si va a Monte Senario ovviamente anche in caso di straordinario, immenso, incredibile, secondo posto.
Non si va a Monte Senario in caso di quarto posto, anche se la tentazione era forte, ma poi con Saverio ci siamo detti che alla fine sarebbe stato un ripiego rispetto all’idea iniziale.
Se arriviamo quarti dobbiamo festeggiare tutti moltissimo (ed infatti faremo il Viola Day domenica dalle 9 a orario da definire), ma Monte Senario no.
Per quanto riguarda le vostre continue sollecitazioni ai paninida offrire, è tutto a posto.
Ci saranno per tutti e pure freschi, nonostante la giornata di festa.
E qui vorrei ringraziare, oltre alla proprietà della radio che ci mette molto, chi ho “brutalizzato” commercialmente perché ci venisse in soccorso: Riccardo Bellini, che fornirebbe i gazebo, Daniele e Franco Petruzzi del panificio “La Spiga” che nella notte tra il primo ed il due si metterebbero eventualmente a preparare cinquemila panini, Andrea ed Alessandro Galanti che quei panini sarebbero pronti a riempire e Massimo Puccetti dell’Acqua Silva che porterebbe il bere per tutti, mentre sui gelati ci sto lavorando.
Come avete visto, ho parlato rigorosamente per scaramanzia al condizionale, però ce la stiamo mettendo tutta e vi assicuro che l’organizzazione non è affatto facile.
Ma io spero di affaticarmi moltissimo tra il 31 maggio sera ed il 2 giugno…

Sabato pomeriggio, verso le 19.30, mi sono preso un’incavolatura niente male perché ai ragazzi del Pentasport era scivolato il piede dal freno e stavano parlando, mi pare con Andrea Di Caro, di mercato da almeno un quarto d’ora.
La situazione era quasi comica: mentre urlavo alcuni concetti per me fondamentali a Fabio Russo, avevo Cosimo aggrappato alla gamba che voleva essere preso in collo e le ragazze che mi dicevano di sbrigarmi perché dovevamo andare fuori tutti insieme a cena, evento in verità abbastanza raro per la numerosa famiglia Guetta.
Mi sono dilungato in questo raccontino personale per spiegare e ribadire come la nostra linea editoriale, a Radio Blu, sia di parlare pochissimo di mercato nelle giornate finali di campionato quando la Fiorentina è in lotta per qualcosa di importante.
Lo abbiamo sempre fatto, lo stiamo facendo e lo faremo.
Capisco che ci siano trasmissioni che vivono solo su quello, magari contrabbandando esperti misteriosi ed inventati per dire tutto ed il contrario di tutto, ma tant’è. Ognuno si arrangia come può.
E così oggi io non ho proprio capito perché Pantaleo Corvino, a dodici giorni dalla fine del campionato, abbia indetto una conferenza stampa per parlare un’ora di strategie possibili e probabili, con l’inevitabile risultato di scatenare congetture varie su tutto e tutti.
Voleva distrarre l’ambiente ed allontanare la tensione? Sinceramente non mi pare che ce ne sia il bisogno, visto che siamo tutti pronti a festeggiare il quarto posto e davvero nessuno rimarrebbe deluso, dopo il primo quarto d’ora di rabbia, se non arrivasse il terzo.
Voleva lanciare un messaggio alla città, immobile come sempre sulla cittadella viola? Se fosse così, e tralasciando il fatto che sull’argomento dovrebbero esternare Diego e Andrea Della Valle, mi chiedo chi lo raccolga oggi questo messaggio, a venti giorni dal voto.
Boh, non riesco a capire, ma forse è colpa mia.
Se Radio Blu avesse fatto, oggi 19 maggio 2009, un Pentasport incentrato solo sul futuro viola da giugno in poi (e lo potremmo organizzare con i nostri esperti in mezza giornata, senza sms e senza telefonate), si scatenerebbe il finimondo e chi protesta avrebbe ragione.

E’ inutile, non ce la faccio, mi porto addosso i “traumi” del 1982 e del 1990 vissuti in diretta e sul posto a Cagliari e Avellino.
Lo farò, temo, per sempre e a poco è servito il gol di Osvaldo del 2 marzo 2008.
Ho paura dell’illusione che svanisce, del grande colpo che sfuma, della fregatura da dare alla Juve che svapora, magari all’ultima giornata.
Lo so che c’è pure il Milan, ma è la Juve che mi preoccupa, la beffa finale.
Sono ingiusto perché il quarto posto dovrebbe esaltarmi: ormai è nostro, ma questa sera ragiono da tifoso e allora penso che l’utopia di Monte Senario, lanciata per amore e per gusto della sfida, è vicina molto vicina.
E ho il terrore che sul più bello mi portino via il giocattolo.

Dispiace perché c’è la Samp e quindi bisognerebbe stare concentarti sulla partita, ma il possibile, anzi più che probabile, arrivo di Crespo impone una presa di posizione.
La mia è che si tratta di un’operazione ottima, un’altra cosa rispetto a Vieri, per la diversità tra i due, caratterialmente e tecnicamente.
Crespo non arriva da due stagioni perse, non ha gli atteggiamenti di Bobone, gioca meglio al calcio.
Gilardino non si farà certo condizionare dalla sua presenza in panchina ed insomma, se rimane Mutu (ed io spero che rimanga), credo proprio che per l’attacco siamo a posto.

Finalmente una buona notizia: squalifica del campo confermata alla Juve per i cori razzisti a Balotelli.
E non c’entra niente la corsa per il terzo posto, tanto che non so nemmeno se sia un vantaggio o uno svantaggio non avere allo stadio un pubblico che contesta come quello bianconero.
C’entra invece la dignità umana, il fatto di avere tutti gli stessi diritti e gli stessi doveri.
Adesso guardiamo se qualche imbecille che si veste di viola e che fischia o fa buu all’avversario solo per il colore della pelle ha capito la lezione.
Dubito, ma bisogna sempre essere ottimisti nella vita.

Come tutti voglio molto bene a Martin Jorgensen, ciò nonostante trovo molto curioso che negli ultimi sei mesi ci siano state non meno di una ventina di sue esternazioni sul prossimo contratto.
Giuro che non è invidia perché lì parla sempre e ai media fiorentini no, anche perché non è mai successo niente di decisivo, solo che mi sembra bizzarro trovare ogni settimana almeno una dichiarazione di Martino.
Ormai la vicenda del suo rinnovo è diventata stucchevole, speriamo che ci sia l’accordo, ma intanto aspettiamoci qualche altra uscita internettiana o sulle onde di qualche emittente danese.

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