Sono confortato: riesco ancora a far caso alle imbecillità italiane, anche se di piccolo cabotaggio.
Bene, vuol dire che non sono completamente immerso nel brodo del conformismo e dell’accettazione passiva di qualsiasi cosa ci venga propinata.
Ultimo esempio, uno dei classici della Repubblica, spesso fondata sulla televisione e sul calcio: il Festival di Sanremo.
Leggo che hanno invitato come ospite d’onore, pagandolo presumo moltissimo, Antonio Cassano.
Un gigante del pensiero, uno che ha scritto più libri di quanti ne abbia letti (due a uno, pare) e che è un pessimo esempio per chiunque si avvicini allo sport.
Complimenti, d’altra parte dopo Mike Tyson che ti potevi aspettare?

Vogliamo dare la colpa alla Coppa Italia, come ha fatto nell’intervallo a Radio Blu il mio amico Luca Calamai?
A me sinceramente pare un po’ riduttivo e in fondo consolatorio perché qui ci sono diversi punti che non quadrano.
Li cito in ordine sparso: De Silvestri si è perso, Felipe gioca con meno personalità dell’inizio, Gamberini deve ancora recuperare, Montolivo è spremuto (e qui la Coppa Italia c’entra davvero), Santana è scomparso e Gilardino è in grande difficoltà atletica, ma deve giocare lo stesso per mancanza di alternative.
E che non si parli più per decenza di Castillo, messo fuori per palese inconsistenza fisica addirittura da Ventura, mentre Babacar marca subito male, arrivando, pare, in ritardo all’allenamento.
Ci hanno massacrato nel primo tempo e contenuto con un pizzico di fortuna nella ripresa, però la sconfitta in questo modo non ha attenuanti.
E credo che la pensi così pure Prandelli, se domani, come sembra, non concederà neanche il giorno di riposo alla squadra.

Sarà una partita da giocare molto con la testa, dosando al massimo le energie.
Magari tenendo il ritmo basso e aspettando l’acuto di Mutu o Gilardino.
Loro hanno avuto una settimana per preparare la gara, noi due giorni effettivi e, maledizione, sarebbe stata una gran domenica per il professor Zanetti, che invece domani andrà sotto i ferri.
Speriamo bene e auguri.
Due pareggi nelle prossime due trasferte non ci farebbero salire in classifica, però non sarebbero da buttare via e comunque come ambiente preferisco sempre giocare alla Favorita che al Sant’Elia.
Forse ha ragione Prandelli a dire di evitare di guardare la classifica, ma non è facile per nessuno, nemmeno, credo, per i giocatori.

Eh sì, intanto perché siamo ancora in corsa su tre fronti, e questo non è proprio un evento normale per Firenze.
E poi per le parole di Diego e Andrea a fine gara trasmesse in diretta radiofonica solo da Radio Blu.
Le prime erano molto attente a ristabilire un filo comune con Renzi, o almeno così a me è sembrato, mentre in quelle di Andrea ho ritrovato quella voglia di Fiorentina che mi sembrava un po’ dispersa nei mesi scorsi.
Speriamo che smetta presto di “non” fare il presidente.
La partita è stata divertente e neanche troppo di sofferenza, l’abbiamo vinta meritatamente con altri due gol di Mutu che sta semplicemente bene.
E’ un campione e ha qualcosa in più degli altri, bastava e bisognava aspettarlo, invece di considerarlo un ferrovecchio.
Pagheremo qualcosa a Palermo, ma era giusto e inevitabile fare così.

Non ho un’idea precisa di chi abbia ragione tra il Comune e la Fiorentina e non è neanche così importante dover dare ragione a qualcuno oggi.
Certo, dalle parole della dimissionaria Barbara Cavandoli affiora una realtà che si fatica a capire se non si è dentro la trattativa.
Aspettiamo dunque la risposta della società ai rilievi mossi dall’ex assessore allo sport, se mai questa risposta ci sarà, ma ripeto: qui non si tratta di decidere da che parte stare come se dovessimo stabilire se deve giocare Kroldrup o Natali.
Mi chiedo dunque che senso abbia scagliarsi contro Della Valle o Renzi.
E’ una partita di scacchi, un braccio di ferro tra due uomini (anzi tre, con Andrea Della Valle) tra cui non è mai scoppiata una forte empatia, che aiuta sempre in questi casi, e che sanno bene che qualcosa dovranno concedere all’interlocutore.
Spero che i tempi si accorcino e che si arrivi al più presto al confronto diretto, in cui dirsi tutto ma proprio tutto per evitare di portarsi dietro pregiudizi e sospetti.
Questo penso delle dimissioni di Barbara Cavandoli, una signora molto dinamica e mi pare di grande onestà intellettuale, che non ho neanche fatto in tempo a conoscere.

Incontentabili? Sì, un po’.
E allora diciamo ancora una volta che questa sessione di gennaio di mercato viola è stata veramente eccellente e che non possiamo che essere soddisfatti.
Però…. se capitasse un’occasione come vice-Gilardino, un vecchio bucaniere dell’area più presentabile di Castillo, uno che sta in panchina tranquillo, ma che al momento giusto entra in ballottaggio con Babacar per provare a metterla dentro, beh uno così io lo prenderei.
A costo quasi zero, ovviamente.

La sconfitta è immeritata, il primo tempo inspiegabile.
Che arrivi presto il centrocampista, perché non ci possiamo più permettere altri passi falsi e perché Montolivo non potrà giocare sempre così.
Santana, che molto si è speso, è chiaramente una soluzione di ripiego.
Adesso andiamoci piano con Felipe, che sbagliato completamente la partita, ma che non deve essere messe in quel tritacarne mediatico che Dainelli conosce molto bene.
Ci stava il pareggio, che non ci avrebbe esaltato, ma poi alla fine magari la volata Champions si decide per un punto come negli anni passati e noi saremo forse a rimpiangere quello di questo pomeriggio.
Ora abbiamo davanti un bel dilemma per mercoledì: con chi giochiamo il quarto di finale contro la Lazio?
Continuiamo a spremere i soliti o cerchiamo alternative che dal punto di vista tecnico semnbrano oggi piuttosto improbabili?
Abbiamo due giorni di tempo per pensarci e comunque nulla è compromesso per il quarto posto.

Stavolta chiedo aiuto a voi perché non sono assolutamente un esperto della materia.
Qui di seguito trovate ciò che mi hanno segnalato le mie figlie Valentina e Camilla e che sta girando su facebook: è sconvolgente e spero che qualcuno agisca perché non è immaginabile che esistano cose del genere.
Noi intanto stiamo provando ad informare la Polizia Postale.
Questo è il post delle vergogna:
Nome:ADOTTA UN BIMBO HAITIANO MORTO
Categoria:Affari – Investimenti
Descrizione:La tremenda tragedia che ha colpito Haiti ha per noi, ricchi occidentali, risvolti straordinariamente positivi: il CROLLO dei costi d’adozione di bambini morti. Un bambino vivo costa, si sveglia piangente di notte, defeca e urina quando più gli aggrada, vuole giocattoli, e poi devi persino dargli da mangiare! Ma con un bambino morto è tutta un’altra musica! Dorme sempre, non mangia, non ha stupide e noiose pretese. Ora Haiti offre bambini morti in abbondanza! Non perdere questa grande occasione, a prezzi stracciati, di sembrare una brava e ricca persona agli occhi dei tuoi conoscenti! ADOTTA ANCHE TU UN BIMBO HAITIANO MORTO!

E questo è il commento di una enorme testa di cazzo (sì, testa di cazzo, stavolta l’uso della parolaccia è consentito e consigliato):
Io proporrei di scuoiarli e farci tante pelliccette per i piccoli bambini ricchi, figli di industriali, che d’ora un avanti potranno ostentare e vantarsi del loro nuovo bellissimo manto di puro Haitiano.

Fate voi

Sono talmente soddisfatto dell’operato invernale di Corvino, ovviamente se arriva Bolatti, da sorvolare su alcune sue piccole bugie a proposito di Castillo.
Tipo quella che sarebbe rimasto certamente o che non avrebbe esultato al gol perché arrabbiato coi giornalisti brutti sporchi e cattivi che lo avevano criticato.
Tre erano le cose che non mi tornavano in estate e tre, se arriva Bolatti, sono state le correzioni di Pantaleo: un difensore che non fosse uguale a a Dainelli e Kroldrup, un altro centrocampista al posto del partente Kuzmanovic, Castillo, secondo me inadatto al ruolo di vice Gilardino.
In più c’è stata anche una grande “corvinata”, e allora davvero più di così al ds, ma anche alla proprietà, era difficile chiedere.
Su Bolatti, che confesso di non aver mai visto giocare, ci sono già le prime critiche: è lento, dicono, troppo lento per il campionato italiano.
Poi, se non dovesse arrivare, ci sarebbero montagne di critiche, “perché lui era certamente l’acquisto giusto per la Fiorentina”.
Intanto si sta smontando la guerra tra la società e il comune, con buona pace di quelli che a caldo, anche nell’etere e non sapendo affatto come erano andate le cose, erano partiti a testa bassa accusando “la classe politica di immobilismo” e il Comune di “essere contro la Fiorentina”.
Che peccato, adesso dovranno inventarsi qualcosa di nuovo per riempire le trasmissioni.

Due strade davanti alle 18.15 di oggi: fare una trasmissione urlata, montando lo scontro e cavalcando l’onda populista pro Della Valle e anti Comune, oppure cercare di capire cosa sia successo davvero ed invitare tutti ad una maggiore riflessione e a fare un passo indietro.
Ovviamente abbiamo scelto la seconda soluzione e crediamo di essere stati i primi, se non gli unici con Rtv38, a ricostruire cosa è avvenuto.
Poi ho ripetuto fino alla noia che:
1) in questo scontro Comune-Fiorentina tutti hanno qualcosa da perdere e soprattutto noi che amiamo la squadra;
2) che i destini delle due realtà sono destinati ad incrociarsi tra loro e che dunque va assolutamente trovato un punto di incontro.
Perché, al di là delle offese e delle scuse che ancora non si sa se ci saranno, sullo sfondo c’è la convenzione non firmata e che sta prendendo il largo per la disperazione di Prandelli.
E’ quello il punto di arrivo, il minimo risultato a cui arrivare entro breve ed è per questo che ci stiamo impegnando.
Ah, la Fiorentina ha passato il turno, vincendo 3 a 2 con gol di Babacar e doppietta di Mutu.
Sì, quello che era un di più per la Fiorentina e che era meglio se andava a prendersi i suoi milioni di euro negli Emirati Arabi…

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