Almeno sul pareggio ci avevo fatto la bocca, e perdere fa sempre male.
Il problema è la difesa, che deve imparare a stare alte e soprattutto concentrata perché non si può prendere un gol come il terzo, con Felipe che fa passare una “pelletta” dalla loro metà campo.
La bischerata di Comotto è fuori concorso, talmente è stata grossa e mi auguro non ripetibile
Di buono ci prendiamo il gol di Gila, la prova di Papa-Waigo, i progressi di Gulan e l’aggressività di una squadra che sta mutando pelle.
Come prestazione è stata superiore a quella contro l’Aston Villa lo scorso anno, ma siamo appena all’inizio e in tanti, a cominciare da D’Agostino e Montolivo, devono crescere e magari, come ha detto Mihajilovic di Ljajic, diventare più coraggiosi.

Passeggiata serale nell’area pedonale di Tonfano.
Ad un certo punto Camilla si ferma incuriosita da vari gadget in vendita e poi mi chiama, chiedendomi come mai ce ne sia uno particolare, che la sorprende.
Si tratta di un adesivo nero che raffigura quella bella faccia di Benito Mussolini con l’elmetto, tanto per rendere ancora più evidente quale fosse lo spirito di questa brava persone.
Ho dato delle risposte “commerciali”, nel senso che se l’adesivo è in vendita ci sarà (purtroppo) qualcuno che lo compra e ho evitato per una volta spiegazioni che richiamassero alla nostra Costituzione, che pure provo a spiegarle ogni tanto.
A quattro giorni dall’anniversario della liberazione di Firenze, io mi chiedo con quel poco o tanto di indignazione che ancora mi è rimasta come mai sia completamente scomparso dal nostro comune sentire il reato di apologia del partito fascista.
Come sia possibile che ci siano (anche a Firenze, anche nel Comune di Bagno a Ripoli dove vivo) decine di ragazzini/e ignoranti, e con al testa orientata solo ai soldi da spendere e da prendere a genitori che così li hanno educati, che girano con in borsa o in tasca gli accendini di Mussolini.
Adolescenti rimbambiti dal dio-denaro e dalle canne che hanno come suoneria i discorsi del Duce (peraltro allegati acriticamente, così come la sua storia ad alcuni quotidiani), giovani che parlano di un criminale esaltandolo, senza sapere cosa ha distrutto, quante persone sono morte per colpa sua, e quanti disastri ha combinato.
E’ una vergogna veramente incredibile che tutti noi, sia di destra che di sinistra, dovremmo far cessare e che invece temo continuerà sempre di più via via che scompariranno le persone che hanno assistito da spettatori o vittime al più triste periodo della nostra storia.

Scusate, ma Rossi, Jovetic e Gilardino possono giocare insieme?
Se la risposta (di Mihajlovic, non la mia o la vostra) è sì, beh allora buttiamoci senza esitazioni sul talento (espresso a tratti) del Villareal, anche a costo di cedere Vargas per fare cassa.
Ma se esistono dei dubbi culla convivenza tattica dei tre, senza contare Mutu e il ragazzino, non capisco perché si debba fare l’investimento più importante della stagionare per tamponare un’assenza di sei mesi.
Cassano all’ultimo tuffo dopo la bischerata di Mutu aveva un senso, anche perché veniva in prestito.
Rossi, preso di pancia sull’onda emotiva del dispiacere dell’infortunio a Jo-Jo, sinceramente no.

Scusate il francesismo, ma peggio di così non poteva andare.
Come lui c’erano solo Gilardino e Montolivo come gravità, una cosa del genere è veramente una tegola che si abbatte senza colpa di nessuno sulla Fiorentina e adesso si aprono scenari molto difficili.
Comprare un surrogato?
Cambiare modulo?
Puntare tutto sul ragazzino, col rischio però di bruciarlo?
Forse la soluzione tattica è la migliore, ma si tratta di sensazioni personali, senza alcuna pretesa tecnica.
Intanto un augurio davvero speciale a Jo-Jo.

Io non ce la faccio a macerarmi l’animo se Insua non arriva, ma capisco che sul piano dell’immagine la Fiorentina ne esce piuttosto male.
Nessuno, si dirà, lo ha annunciato ufficialmente a Firenze, ma il Liverpool diramò un comunicato ufficiale sull’offerta viola e Corvino fece sapere che c’eravamo quasi.
E sul quasi siamo già cascati diverse volte, senza per questo che oggi si debbano avere chissà quali rimpianti, con l’eccezione di Vidic.
Poi c’è il solito gioco della parti degli incontentabili: prima si diceva che era uno scarto del Liverpool e lo mandavano via perché scarso, ora invece sembra che avessimo tra le mani il nuovo Maldini e che ce lo stiamo facendo scappare per 200mila euro netti di ingaggio.

Va bene, sono un bacchettone.
Ok, ho quasi cinquanta anni.
D’accordo, non c’entra niente col saper giocare bene a calcio, come certamente sa fare.
Ma non è un po’ azzardato avere a neanche 19 anni una Posche nera come ha detto oggi al Corriere Fiorentino il giovanissimo Ljajic?

Io resto della mia idea, e cioè che non avrei problemi a fare la tessera del tifoso e non capisco il perché dell’arroccamento di tanti amanti della Fiorentina, ma devo ammettere che dopo il frizzante Pentasport di stasera con Pietro Vuturo non sono poi così convinto come prima della consistenza della minoranza che è fermamente contaria.
Su una trentina di telefonate prese, almeno un terzo erano i contrari: non è che fossero un campione significativo dei 200mila ascoltatori della trasmissione, ma insomma pensavo meno.
Si sta intanto facendo sempre più ampio un partito sempre più numeroso, quello del “non mi piace, non la sopporto, ma l’ho fatta lo stesso per seguire in trasferta la Fiorentina e per sottoscrivere l’abbonamento”.
Il dibattito a questo punto è aperto, nel rispetto delle reciproche posizioni, senza avere la presunzione (come credo si sia capito nel Penta tra me e Pietro) di voler imporre le proprie idee all’altro e senza voler consegnare a nessuno la patente del tifoso viola doc.
Quella non la può dare nessuno, neanche chi pensa di essere (in curva) il depositario della verità.

Leggo tutto quello che sta accadendo intorno a Verdini e penso a quello che stanno passando i giornalisti del Giornale della Toscana.
Ne conosco personalmente alcuni, a cominciare dal direttore Gianluca Tenti, che nei primi anni ottanta ricordo sedicenne inseguire i giocatori con un blocchetto in mano, e pur facendo parte di un’altra parrocchia giornalistica certifico senza nessun dubbio sulla loro correttezza, oltre che sulle loro indubbie capacità professionali.
Ha fatto bene nei giorni scorsi Riccardo Mazzoni, altro grande professionista, a rivendicare quasi urlando l’orgoglio di un giornale che da dodici anni regge bene l’urto di battaglie con avversari molto più equipaggiati economicamente e in una fase economica di crisi acuta.
Ogni discorso riguardante Mario Tenerani sarebbe poi stucchevole: tutti ormai sanno che è forse l’unico di quelli che girano tra radio e televisioni che prenderei subito a Radio Blu.
L’augurio davvero sincero è che Il Giornale della Toscana riesca ad essere più forte del tornado che si è abbattuto, senza alcuna colpa di chi ci lavora, sulle teste dei giornalisti e dei dipendenti.

Pare che non riuscendo a chiudere per Donadel il Milan stia puntando adesso a tutta forza su Blasi, uno che che se Corvino riportasse a Firenze verrebbe preso con qualche buon motivo a pernacchie.
Per noi era peggio di Pazienza e raramente dai tempi di Salvatori si era visto un centrocampista così grezzo tecnicamente.
Stiamo parlando del Milan, la “squadra con più titoli al mondo”, di proprietà dell’uomo più ricco d’Italia, un signore pure discretamente inserito nella vita di questo Paese…
Non è che noi si debba fare salti di gioia per quello che passa il convento Della Valle, ma insomma se fossimo un po’ più attenti alle realtà che ci circondano forse eviteremmo di farci troppo sangue amaro.
Intanto sono tornati i nazionali e non arrivano offerte importanti per Vargas e Frey…

Leggo con piacere dall’informatissimo Rialti che Andrea Della Valle sta per arrivare a Cortina: era l’ora!
Ma io spero che a questo punto si vada un po’ più in là e che cioè, alla scadenza del decimo mese di assenza, lui torni finalmente ad essere il presidente della Fiorentina.
In molti, presupponendo erroneamente che i giornalisti sappiano cose che non possono dire, mi hanno chiesto più volte: “perché ha lasciato?”.
Non lo so e non l’ho capito, nonostante gli sforzi e le ricerche effettuate sull’argomento.
Trovo che questa assenza sia stata un danno per la Fiorentina, in tutti i sensi.
Abbiamo bisogno di poche cose, ma precise: un presidente, un allenatore e un direttore sportivo.
Più Diego, che alla fine è un grande valore aggiunto, da giocarci nei momenti più delicati.
Da quanto tempo Andrea Della Valle non mette piede a Firenze?
A memoria mi pare da più di due mesi, da quando dialogò per oltre trenta minuti con i ragazzi di “Viola nel cuore” (a proposito, tutto confermato e con gli stessi orari: squadra che sbaraglia il campo non si cambia…).
Non è un problema solo dei giornalisti a cui manca una sponda con cui parlare, qui si tratta di riconoscere tutti un leader, che c’è, ma non appare, circostanza abbastanza anomala in un mondo come quello del calcio che si basa soprattutto sull’immagine.
Attendo e, credo, attendiamo tutti fiduciosi.

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