Ho dato 6,5 a Michele Camporese a San Siro, con un mezzo voto in più per via della difficoltà dell’esordio, in quello stadio e contro quegli avversari.
Poichè tutti ci aspettavamo il disastro, ogni cosa che è venuta in più ci è sembrata grasso che colava.
Obiettivamente Camporese ha fatto una partita normale, che diventa appunto rimarchevole per via di Ibrahimovic e di tutto il resto.
Dico e scrivo tutto questo perché non vorrei che adesso si pensasse a questo ragazzo come ad un difensore fatto e finito, uno che si gioca il posto con Gamberini o che può sostituire l’altro centrale.
Mi ricordo nel 1990 di Malusci, che pure alla fine è stato uno dei migliori prodotti viola degli ultimi vent’anni, delle attese messianiche e delle critiche feroci non appena sbagliava una partita.
Andiamoci dunque piano con Camporese (arrivato tra l’altro alla Fiorentina da bambino, ai tempi del tanto vituperato Leonardi) e seguiamolo con affetto senza farci prendere troppo la mano, in un senso o nell’altro.
Intanto ieri abbiamo festeggiato il secondo mese di assenza di Zanetti, che pareva averci fatto un piacere nell’arrivare nel 2009 a Firenze: tre mesi buoni e poi l’oblio in campo con prestazioni sempre più limitate e adesso questa lunga assenza per certi versi misteriosa.
Tutto questo a 4 milioni lordi di ingaggio l’anno, mica male.