La variabile tra la sufficienza ed il 5,5 è l’Europa, comunque la si raggiunga.
Stavo per scrivere quinto posto, ma poi mi sono accorto che sarei stato troppo severo nei confronti di una squadra che comunque è arrivata ad un passo da due finali (e sulla seconda ci mettiamo in silenzio a sperare nel miracolo).
Dunque la partita di oggi pomeriggio ha un’importanza che va ben al di là di questa rivalità secondo me un po’ stucchevole con l’Empoli.
Bello e coraggioso il gesto della Fiesole di non andare a pagare 35 euro per la curva, coraggioso perché va a scontrarsi con le ragioni del cuore, quelle più difficili da gestire.
La squadra è indecifrabile, nel senso che non si sa proprio cosa possa venire fuori da una rosa dal talento altalenante, penso comunque che Gomez resterà fuori perché in questo il buon vecchio Gilardino gli è superiore.
Il pareggio non basta, a meno che non si pensi che poi Parma, Palermo e Chievo ci regaleranno la vittoria, ma non si capisce onestamente il perché.

Un flop clamoroso, comunque la si guardi, con mezza Europa che ci guardava.
Non possiamo accontentarci dell’ottimo primo tempo, che anzi ci dà la quasi certezza di non essere fisicamente e mentalmente completamente attrezzati per certe sfide.
Siamo sempicemente e tristemente scoppiati e questa è il lato peggiore della medaglia, sui rigori ci si può arrabbiare, ma c’è anche il fischio alla fne primo tempo che ci ha salvato….
Quello che addolcisce un po’ l’amarissima pillola è ripensare alle quattro-occasioni-quattro avute nel primo tempo e lì mi sono ricordato del primo tempo di Torino poco più di 25 anni fa, nella finale Uefa contro la Juve.
Lì ne occasioni ne avemmo tre e due le spadellò clamorosamente Robertino, ma una la mettemmo dentro con un centravanti che non si chiamava Batistuta o Toni, ma più modestamente Buso.
Ieri sera l’avrei scambiato volentieri con Gomez.

Città veramente bellissima e girare con Valentina regala sensazioni uniche: quando i figli crescono, se sei riuscito a seminare, il confronto diventa molto interessante.
Certo, mi piacerebbe avere anche la Camilla e Cosimo, ma non esageriamo, magari la prossima volta…
Dall’alto della città c’è molto viola, qualcosa di beneaugurante per domani sera, anche se qui davvero ci snobbano.
E’ una di quelle trasferte in cui pensi alla fortuna che hanno i giornalisti: girare il mondo ed essere pure pagati per farlo.
Sì, lo so, il Dnipro era più semplice, ma siccome siamo a “soffrire” per questa sera lasciatemi concentrare sulla paella…

Dicono tutti che sia bellissima e sono davvero curioso di verificare sul posto.
Viene anche Valentina e viene pure Maurizio Passanti, di cui ogni tanto avete sentito parlare perché insieme abbiamo fatto tanti anni fa un bel pezzo di strada insieme e da poco abbiamo ricominciato a camminare sul lavoro.
E’ dunque una trasferta diversa in un momento particolare della mia vita, come avrete intuito dal post precedente.
Nonostante tutto, continuo a pensare di essere molto fortunato a vivere queste esperienze e questo dovrebbe essere uno dei segreti della vita per non cadere in depressione: apprezzare quello che si ha e che facciamo, non pensare che tutto sia scontato o peggio ancora dovuto.
Rispetto alla precedente semifinale di Glasgow abbiamo il vantaggio di partire…svantaggiati, perché loro sono convinti di essere più forti.
Ci prendono insomma un po’ di tacco, così ci ha raccontato ieri l’ottimo Sardelli dalla Spagna ed è un atteggiamento abbastanza usuale da quelle parti.
Ricordo il 1997, contro il Barcellona di Ronaldo e Figo, con Bati che zittisce il Camp Nou.
Ecco, facciamo vedere un paio di volte quel gol a Gomez, quella rabbia, per vedere se gli fa bene…

Li ho sempre temuti, forse perché non pensavo di avere la forza interiore di affrontarli, quasi non credessi fino in fondo in me stesso.
A volte li cerchi, anche se non sembra.
A volte arrivano senza preavviso, e allora è molto più difficile fronteggiarli.
Esiste un senso di responsabilità verso chi lavora con te e verso i tuoi figli, una spinta interiore che ti urla di reggere anche “quando ti alzi e ti senti distrutto” e che ti impone di farti forza e “di andare incontro ai tuoi giorni”.
Ogni esperienza difficile ti rende migliore se non svicoli, se non hai paura di affrontare la sfida che la vita ti propone.
Ed è una lotta estenuante, molti di voi lo sanno benissimo, l’unica cosa che posso dire con certezza è: non mollate.
Mai.

Ho sentito troppo disfattismo in giro, troppa voglia di dare addosso ad una squadra ed una società che avrà certamente commesso degli errori, ma che mi pare sia al quinto posto in classifica e alla vigilia di un possibile traguardo storico.
La partita l’abbiamo vinta bene, senza discussioni, con le solite occasioni da gol sbagliate per la troppa voglia di manovra.
Ci siamo dunque messi in linea di volo e succede anche alle altre di fermarsi in casa, vedi alla voce Inter.
Il migliore è stato certamente Ilicic e converrà soffermarsi sulle capacità di Montella di recuperare i giocatori ormai dati per persi o addirittura venduti, come nel caso dello sloveno.
Ci riposiamo un giorno e poi ci buttiamo su Siviglia dove non siamo favoriti e non è affatto male che sia così.

Secondo me hanno le idee non proprio chiarissime neanche dalle parti di viale Manfredo Fanti.
Ed è pure normale che sia così, perché Siviglia è veramente una svolta e se riesci ad arrivare a Varsavia vorrei proprio vedere chi può affermare che questa annata sia stata fallimentare.
Certo, prima c’è il Cesena e qui occorre davvero uno sforzo mentale enorme da parte di tutti, magari facendoci aiutare dagli ultimi due precedenti molto tristi contro Verona e Cagliari.
In Europa bisogna arrivarci in tutti i modi anche partendo dal pesantissimo sesto posto, che vuol dire condizionare la prossima stagione, ma non sono del partito “guardate la Lazio cosa ha fatto non avendo le Coppe”.
Tornando al futuro, mi pare un po’ troppo sbrigativo parlare di mini ciclo terminato, semmai starei più attento agli umori di Montella, al suo confronto con le ambizioni societarie, anche se in giro non mi sembra ci siano squadra più quotate della Fiorentina ad offrirgli una panchina importante.
Comunque sia, intanto ricominciamo a vincere e poi ci distendiamo un po’ tutti mentalmente.

Visto il precedente con il Cagliari si pensava e si temeva peggio, anche se ovviamente perdere un’altra volta contro la Juve non è una di quelle cose che ti fanno passare bene le serate.
Per alcuni tratti siamo stati alla pari, ci hanno condannato gli episodi e quante altre volte abbiamo sentito la stessa cosa nel calcio?
Montella alla fine era secondo me un po’ troppo soddisfatto, bleffava certamente ed è un suo compito specifico tenere tranquilla la piazza, ma per esempio su Gomez penso che non ne possa più nemmeno lui.
Siamo in questo momento fuori dall’Europa e mi pare non sia mai successo con la sua gestione.
Ci siamo avvitati in classifica e un po’ nella testa e se domenica ci mettiamo a pensare a Siviglia (difficile non farlo) finisce che non vinciamo neanche contro il Cesena.

Qui bisogna salvare l’Europa e la faccia.
Ricordo serate tremende allo Juventus Stadium, partite in cui non l’abbiamo proprio mai vista e va bene che c’è stata la splendida notte della Coppa Italia, ma io ho paura della brutta figura.
Inutile fare calcoli, a Siviglia manca ancora molto e sarà bene smettere di perdere per ritrovare un minimo di identità.
Non ho capito tutta questa polemica sul ritiro: non mi pare una questione essenziale, senza contare che manca sempre la controprova e quindi, comunque vada, avranno tutti ragione.
Sento che giocheà la migliore formazione possibile ed è giusto così, bisognerà vedere se basterà e soprattutto controlleremo se ci sarà stato un cambiamento nella testa dei giocatori.

Partita orribile, comunque la si guardi e non abbiamo scusanti: abbiamo meritato di perdere.
Al Franchi, e contro la penultima in classifica.
Montella deve delle spiegazioni, i giocatori pure, perché non è possibile passare dalla prestazione di giovedì a quella di ieri pomeriggio, a meno che davvero tutti pensino solo all’Europa e questo sarebbe un errore clamoroso.
Ci sono giocatori affidabili come Savic che hanno commesso errori da Pizzeria San Gallo (mitica squadra di inizio anni ottanta dove…ho dato spettacolo), gente come Badelj che ha fatto dieci passi indietro, altri che dovrebbero essere i trascinatori e che invece si sono trasformati in comparse.
Non sono d’accordo per il ritiro anticipato, secondo me non serve a niente, soprattutto perché gli impegni sono così ravvicinati e aggiungerebbe pressione ad un ambiente che ha già dimostrato di non essere troppo forte psicologicamente perché quando è arrivato il momento di spiccare il volo ha avuto paura di aprire le ali.

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