Che squadra siamo diventati!
Stavo per scrivere grande, ma poi mi sono fermato per pudore.
Vincere come abbiamo fatto ieri è stato un segnale al mondo: dovete fare i conti con la Fiorentina.
In campionato per il terzo posto, per la finale di Coppa Italia, per l’Europa.
Ok, Salah eccezionale, ma questa è la vittoria del gruppo, tutti partecipano all’azione, la Samp non è mai esistita.
Li abbiamo soffocati, impedito di giocare e su un campo che proprio non favoriva il nostro centrocampo, più leggero del loro.
In più abbiamo recuperato Diamanti, che sarà molto utile nel finale di stagione: non ricordavo una Pasqua viola così dai tempi in cui eravamo in corsa per vincere lo scudetto.
E naturalmente auguri a tutti.

Da domani si riparte per il giro di giostra più eccitante degli ultimi anni e di questo converrà ringraziare la Fiorentina per farci sentire belli vivi sui tre fronti.
Mi sembra che il temuto periodo di sosta non abbia prodotto chissà quali danni, soprattutto non sono tornati giocatori acciaccati e questo permetterà a Montella di avere molte soluzioni.
Battere domani la Samp vorrebbe dire lanciarsi verso il terzo posto, che economicamente è il traguardo più importante e che però non baratterei con l’alzata di un trofeo.
Si dovrebbe ricominciare con Gomez-Salah là davanti e se stanno bene fisicamente ci divertiremo sicuramente moltissimo.

Alle una di notte entri nella loro stanza perché vedi la luce accesa e li trovi a messaggiare.
La mattina alle sei con un occhio dormono e con l’altro inviano spunti, idee, (si spera), oppure coltivano emozioni e smaltiscono delusioni su smartphone e similari.
La cosa più impressionante sono le dita: velocissime, da campioni mondiali di dattilografia.
Dita che compongono frasi senza guardare la tastiera e, dico la verità, un po’ li invidio.
E’ il mondo sommerso dei nostri figli, in cui non è permesso entrare (e vorrei vedere!), così come bisognava bussare forte quando noi stavamo ore al telefono, però interagivamo con una persona sola.
Qui è un’ammucchiata mediatica generale: ci sono tutti, e tutti parlano, in un traffico ormonale da far girare la testa.
Sono molto diversi da noi, non so se migliori o peggiori, certamente con altri ideali, ma con la nostra stessa inquietudine di allora, perché “ha un prezzo salato diventare grandi”.

Dicono che Vincenzino abbia qualche mal di pancia nel pensare al suo futuro sulla panchina viola, al di là del contratto in scadenza nel 2017.
Sarà.
Io ci posso anche credere, però mi chiedo in quale panchina più ambiziosa possa pensare di andare a sedersi, se mai si escludono le ragioni del cuore che lo porterebbero a Napoli, dove sarebbe accolto da re (all’inizio), ma dove troverebbe pure De Laurentiis, che non è proprio Andrea Della Valle.
A Roma, sponda giallorossa, per una serie di motivi che comprendono pure lo sgarbo del 2012, provvidenziale per noi.
Inter?
Scambiereste Thoir con i Della Valle?
Milan?
Possono i rossoneri che pagano già Seedorf e Inzaghi pagare 5 milioni di euro di penale per portarsi a casa Montella, a cui dovrebbero dare come minimi altri 5 milioni lordi a stagione? Mi pare altamente improbabile.
La Juve direi proprio di no, la Lazio (Lotito??) idem, cosa resta alla fine?
Mi sa tanto che sono mal di pancia destinati ad esaurirsi in fretta.

Scusate il ritardo, ma ho staccato un po’ la spina.
La settimana che comincerà lunedì porterà ad una scelta definitiva per il finale di stagione su chi difenderà i pali viola.
Neto o Tatarusanu?
Lo avevo già fatto capire, io sarei per il brasiliano per il semplice fatto che siano meritoriamente ancora in corsa su tre fronti e ci sarà pure stato un motivo se Neto prima di non rinnovare era il titolare.
Decisione non semplice sul piano psicologico e ancora più difficile da spiegare a Tatarusanu, se toccherà a lui andare in panchina.
Ma bisogna fare di necessità virtù e quindi mandare in campo il più forte, vedremo cosa deciderà Montella.

Lo scrivo ora che le cose vanno splendidamente. evitiamo di forzare i tempi di recupero di Rossi.
Leggo e sento che dopo Pasqua si comincerà a pensare seriamente a riportarlo in campo e ne sarei felicissimo, però al tempo stesso non vedo cosa cambi tra averlo a disposizione quindici giorni prima o quindici giorni dopo.
Di più: darei per persa questa stagione per evitare di alimentare aspettative eccessive non bissando così il grande errore del 2014 quando secondo me vennero forzati i tempi.
Il ragazzo è d’oro ed il giocatore straordinario, ma ci sarà purtroppo un motivo se lo abbiamo avuto a disposizione cinque mesi su venti, o no?
So che non è popolare quello che ho appena scritto, ma come sempre preferisco l’amara verità ad una pietosa bugia.

Prima di tutto scusate il ritardo.
E poi una considerazione, leggendo e ascoltando commenti: non è che si debbano vincere tutte.
Ci piacerebbe, ma non siamo il Bayern o il Real e quindi a Udine ci può anche stare di pareggiare una partita che poteva finire in tutti i modi.
Avevo scritto che sarebbe stata una partita in cui dovevano venire fuorii singoli, pensavo a Babacar ed invece è venuto fuori Gomez.
Una doppietta d’autore, una rabbia post partita per il mancato successo che lascia ben sperare per il futuro.
Abbiamo avuto amnesie difensive censurabili e non è la prima volta, ma siamo ancora in corsa per il terzo posto con un calendario più che abbordabile nel finale di campionato.
Insomma, possiamo staccare la spina per qualche giorno molto soddisfatti.

Non facile domani sera contro l’Udinese, un test importante per misurare ancora una volta la maturità di questa squadra che ci ha fatto sognare.
Saremo scarichi più mentalmente che fisicamente, magari è la partita giusta per l’acuto di un singolo e sto pensando a Babacar che manca da un po’ di tempo all’appello, pur essendo più che dignitoso a Roma.
Il secondo posto non è lontanissimo ed in giro c’è una gran paura di questa Fiorentina, una delle formazioni più in forma d’Europa, come sanno bene pure dalle parti di Kiev.
Ci sarà il solito ampio ricambio di uomini, senza che nessuno gridi allo scandalo.
E ci sarà un ricambio anche in radiocronaca: domani sera tocca all’inedita coppia Sardelli-Sestini, che però a Udine ha già vinto in Coppa Italia (e qui tocchiamo tutti ferro).
Per questa volta marco visita e non credo che sentirete troppo la mia assenza perché la squadra del Pentasport e davvero fortissima e pronta ad affrontare nuove sfide nei prossimi anni che saranno, ve lo assicuro, divertenti per voi e molto stimolanti per noi.

P.S. Ragazzi, grazie dell’affetto, tutto a posto, facciamo però crescere Sardelli..
E credo (e spero) che mi dobbiate ascoltare ancora a lungo in radiocronaca…

Questo è un orgasmo gigliato prolungato, qualcosa a cui sinceramente non eravamo abituati.
Questo gruppo, da ADV ai magazzinieri, sta regalandoci emozioni incredibili, sensazioni che in 37 anni di frequentazioni professionali non avevo mai vissuto.
Ieri li abbiamo ridicolizzati: noi c’eravamo con la testa e con le gambe, loro erano chissà dove, ma chi se ne importa di dove fossero.
Poteva tranquillamente finire cinque a zero e non ci sarebbe stato niente da dire.
E il bello è che non c’è stato un singolo ad emergere, come accadde per esempio in Coppa Italia con Gomez, ma è uscito fuori il collettivo.
Ad aprile siamo in corsa per tre obiettivi, ditemi voi quando mai è accaduto, e abbiamo sbancato due volte l’Olimpico e poi ancora lo Juventus Stadium e per finire San Siro sponda interista.
Io voglio alzare una Coppa, ma comunque vada a finire, una sola parola: grazie.

Vabbeh, non è molto professionale, ma accidenti al meglio e poi si sta parlando di calcio, mica di medicina.
Accade che Fabrizio Failla esploda su Radio Rai ai gol viola contro il Milan e venga offeso pesantemente dal collega Giuseppe Bisantis, perché effettivamente aveva un po’ disturbato durante la radiocronaca.
Conosco superficialmente Bisantis, che è persona mite e mi è difficile immaginarlo sbraitare in diretta: “hai rotto il ca…”, però c’è la registrazione.
Conosco invece meglio Fabrizio, un tifoso viola a 360 gradi, che spesso azzecca il futuro marcatore della Fiorentina in un pronostico quasi da curvaiolo.
In un mondo romanocentrico come quello della Rai, o al massimo milanesizzato quando le grandi del nord vanno bene, un ruggito viola in chiave nazionale non può che scaldare chi ama la Fiorentina.
E per una volta al diavolo la deontologia e l’etica professionale.

P.S. E comunque è sempre meglio ascoltare la radiocronaca su Radio Blu…

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