Certo che stare in testa alla classifica produce effetti benefici per tutti.
Era da anni che non sentivo nei bar e tra amici parlare di calcio in senso stretto.
E per senso stretto intendo dire formazione, tattica, forza degli avversari.
I Della Valle sono quasi scomparsi dall’orizzonte, nel senso che non stiamo più a discutere abbastanza inutilmente se abbiano o no il braccino corto o se vogliano vendere.
E’ una dimensione di calcio quasi da anni ottanta, quando ancora la televisione era un normale elettrodomestico e non lo spacciatore più o meno lecito del nostro divertimento.
Non sono più un grande nostalgico del passato, ma questo tuffo nel “come eravamo” non mi dispiace affatto.

Premessa…postuma, visto che esiste un grado di sensibilità ben oltre l’immaginabile: ho la sensazione che partiranno assalti per arrivare al cartellino di Babacar e quindi poiché prevenire è meglio che curare ecco che…

Babacar deve rimanere in viola per svariati motivi.
Il primo è che segna, e non è mica facile trovare in giro gente così.
Il secondo è che nessuno degli allenatori che lo hanno avuto, tranne forse Novellino, ha chiare le potenzialità di questo ragazzo, che non assomiglia per niente a Balotelli perché ha molto più cervello del milanista.
Il terzo è che se Sousa ha recuperato Rebic non si capisce per quale motivo non possa lavorare con profitto sui miglioramenti di Baba, che è più bravo del compagno.
Il quarto è che abbiamo bisogno di due squadre, se vogliamo resistere fino in fondo su questi livelli e quindi è inutile speculare su chi sta fuori dalla formazione iniziale e pensare che vada sul mercato.
Detto tutto questo, magari domenica Babacar gioca titolare e così certe sirene suoneranno un po’ meno forte.

Questo blog ha compiuto dieci anni ed io sono diventato un po’ pigro, per questo è rimasta nel cassetto l’idea di festeggiare tutti insieme un anniversario piccolo che però per me rappresenta qualcosa.
Poi c’è stato un fine settimana spettacolare dal punto di vista privato (due giorni in Umbria semplicemente favolosi per compagnia, mangiate e posti visitati), funestato venerdì sera da Parigi ed eccoci al punto di saltare il giorno esatto del compleanno che era ieri, ma dovevo un po’ rimettermi in pari.
Perché sembra strano, ma ho dato alla mia vita un’intensità così forte che se per due giorni penso solo a me stesso e a chi amo poi devo recuperare il passo perduto.
Ma voi siete una comunità fantastica, che si organizza da sola, e ho letto in questi giorni tra le storie toccanti di amici che soffrono anche dell’iniziativa dell’11 dicembre a cui purtroppo non potrò partecipare perché è in programma un evento viola molto importante.
In qualche modo però mi farò sentire e comunque dieci anni sono un bel traguardo: da quel novembre del 2005 è cambiato tutto nella mia vita, con un’accelerazione pazzesca negli ultimi quindici mesi, ma questo blog ha resistito agli urti ed è stato un compagno prezioso per raccontare molto, non solo la nostra amata (calcisticamente) Fiorentina.
Grazie davvero a tutti voi, so che alla fine vi siete pure un po’ affezionati a questo padrone di casa a volte burbero e permaloso.

Come si fa a non averne e non rimanere condizionati nella nostra vita di tutti i giorni?
Dichiarare di averne non è un segno di debolezza, reprimerla mi pare inutile.
Noi siamo molti di più, ma odiamo i conflitti e per questo rischiamo seriamente di soccombere.
Bisognerà attrezzarci mentalmente, smettendo di pensare di non essere in guerra.
Lo siamo e prima lo capiremo meglio è per vincere.

Ispirato da Sousa, che ha rovesciato in tre mesi il pessimismo cosmico che aleggiava su Firenze ed il popolo viola cominciando a scrivere una nuova storia molto affascinante, mi piacerebbe che mi raccontaste qualche vostro inizio sorprendente.
Anch’io ne ho avuto uno, e da un po’ di tempo mi sto godendo la vita in modo nuovo, cercando di prendere il meglio da chi ho accanto e coltivando in generale due sentimenti importanti ed inversamente proporzionali tra loro: il rispetto ed il disprezzo.
Aspetto di leggervi, sono molto curioso.

Tanti complimenti, non troppi.
Come si fa a stare coperti dopo certe prestazioni?
E allora via con Sacchi che ci esalta sulla Gazzetta, sui primi servizi Sky a noi dedicati, a tutto il mondo del pallone che parla della Fiorentina.
Per reggere alle tensioni ci vuole qualcuno abituato a vincere e qui andiamo sul sicuro, anche se Sousa è al suo primo anno in Italia.
Per questo mi fido e poi abbiamo una squadra formata da giocatori bravi, ma non bravissimi, che nella loro vita professionale si sono sempre sentiti dire: “sì, però…”.
Stavolta il però lo possono spazzare via e hanno pure l’età giusta per farlo, né troppo giovani e neanche troppo in là con gli anni.
Tiriamo il fiato in questa sosta e respiriamo a pieni polmoni l’aria fresca del primato.

Qualcuno mi può seriamente spiegare, al di là degli scongiuri di rito, perché non ci possiamo considerare ufficialmente il corsa per il terzo scudetto?

Da almeno dieci anni sto combattendo con i miei figli una battaglia contro il fumo con risultati non completamente in linea con il grande impegno profuso.
Devo però ringraziare le sigarette perché qualche giorno fa mi hanno aiutato con un flash, relativo all’ammonizione scritta ipocritamente sul pacchetto: “nuoce gravemente alla salute”.
Ecco, quell’indicazione dovrebbe essere interiorizzata da ognuno di noi e applicata alle varie situazioni della vita.
Mentecatti, gente senza valori morali, falsa come una moneta da tre euro, persone e situazioni mentali che oltre a fracassarci i gioielli di famiglia ci fanno perdere un sacco di tempo procurandoci angoscia.
Qualcosa che “nuoce gravemente alla salute”, non solo nostra, ma anche a quella delle persone che amiamo e che risentono di questa tossicità.
Un pensiero o un ricordo molesto? “Nuoce gravemente alla salute” ed in quanto tale si elimina.
Ovviamente arrivarci richiede grande forza di volontà ed una diversa prospettiva della vita, qualcosa che non ci veda al centro del mondo, ripiegati egoisticamente solo sul nostro ombelico, ma piuttosto parte integrante di un sistema armonico in cui fare la nostra parte.
Via, alleniamoci.
Per esempio: si sa, tanto alla fine la Juve arriverà in campionato prima della Fiorentina.
Eliminare, please: “nuoce gravemente alla salute”.

Sta nascendo una consapevolezza importante, qualcosa che farà molto comodo quando arriveranno i momenti di difficoltà
La vittoria di ieri, sarà perché me la sono vista ancora in televisione, mi è sembrata molto simile a quella di Verona: stessa freddezza e stessa capacità di incidere al momento giusto.
Ilicic è un valore aggiunto, ormai ci abbiamo fatto pace e nemmeno ci ricordiamo più di quando lo volevamo spedire a Bologna a calci nel fondo schiena.
Ci possiamo perfino permettere Kalinic in panchina, segno che Sousa vede bagliori sempre più lucenti di Rossi e ve la immaginate l’accoppiata con il croato, con Babacar pronto ad entrare per il lavoro sporco?
Qui non si tratta di sognare chissà cosa, ma se continua così ci divertiremo moltissimo.

E’ chiaro che giovedì sera vedremo la maturità di questa Fiorentina.
Vincere è l’unico risultato possibile per non arrivare a sperare in concatenazioni di risultati che sembrano poco probabili.
Basterebbe giocare da Fiorentina per battere i polacchi e non sarà neanche una questione di condizione fisica perché in molti sono freschi e quindi conterà soprattutto la testa.
Dalla Polonia Sardelli e Sestini confermano che l’ambiente è surriscaldato e che la vittoria di Firenze ha acceso speranze insospettabili quando avvenne il sorteggio.
Ci vorrà molta testa e abbastanza cuore per conquistare i tre punti e sono qualità che sono abbondantemente nelle nostre corde.

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