Maggio 2012


Forse sarebbe il caso di non essere così fiscali con la storia dei dieci giorni a cui peraltro ho contribuito visto che Andrea Della Valle quella scadenza l’aveva data a me nel corso dell’intervista pre-Cagliari.
Voglio dire che non è fondamentale il quando, ma il come, cioè se e come usciamo da questo pantano assurdo, da queste macerie fumanti, in cui ci ha infilato l’ex direttore sportivo con la colpevole connivenza degli stessi Della Valle.
Alla fine cosa ci cambia se il direttore sportivo e l’allenatore li sappiamo il 25 maggio invece del 23?
L’importante è che siano gli uomini giusti per far ripartire la Fiorentina e semmai dovremmo essere preoccupati che professionisti importanti come Oriali, Pioli e Mazzarri siano ormai fuori dalle nomination.
Restano tanti altri, l’importante è (finalmente) avere un’idea precisa in testa e svilupparla.

Quanto avete goduto ieri nel vedere il pianto di Schweinsteiger?
Ormai, è vero, ci si accontenta di queste cose, che mi ricordano un po’ il gol di Magath nel 1983, ma in fondo è il bello del calcio.
E Robben che sbaglia il rigore?
Accidenti a lui, che trovò nel 2010 il suo anno di grazia e ci buttò fuori dalla Champions facendo precipitare tutto.
Niente Ovrebo stavolta per gli spocchiosi, insopportabili tedeschi, che hanno perso una Champions giocando la finale a Monaco, cioè il massimo della vita e della vendetta.
Sraordinario Drogba: a me è sempre rimasto simpatico fin da quando ebbe una fugace, ma immagino soddisfacente, storiella con la strepitosa Alessia Merz.
Io manderei il filmato della finale, della sua finale, ai catatonici giocatori viola dell’ultima stagione: da vedere una volta al giorno, in ginocchio sui ceci.

Come faccio a non pensare a Valentina vedendo Melissa che ci sorride dai giornali on line?
Stessa età, stessa voglia di sognare, la vita che esce straripante da giornate piene di colori e di ombre, le paure e le certezze di un’età in cui non ci sono mezze misure.
Di cosa vivrà adesso il padre di Melissa, un uomo impegnato come me e milioni di altri babbi a guidare la macchina affascinante e pericolosa dell’adolescenza?
Un colpo di freno e un colpo di acceleratore, senza nessuna istruzione per l’uso, fidandosi nella guida solo dell’istinto e dell’amore.
Come farà a liberarsi dei ricordi, delle corse che lei faceva per saltargli in collo, di tutto quelle piccole cose che erano solo loro?
Si può morire così in Italia?

A questo punto per l’allenatore ci sono cinque soluzioni: l’usato sicuro (Reja meglio di Ranieri per via dell’ambiente), l’uomo scelto dal popolo (Zeman), la scommessa tipo Malesani (Pea), il sogno (Mazzarri).
Non ho ben capito perché non sia stato fatto un serio tentativo per provare a portare via Pioli dal Bologna, magari ci poteva pensare, anzi sicuramente ci avrebbe pensato.
Escluderei Dunga, che conosce poco o niente del calcio italiano, mentre Colantuono e Donadoni se ne stanno belli e tranquilli sulle loro panchine della passata stagione.
Certo è un po’ paradossale arrivare a due settimane dalla salvezza senza nessuna certezza, in società come sull’allenatore e sarebbe davvero il caso di cominciare a darsi una mossa.

Scrivo queste righe “di pancia”, dopo aver ricevuto il messaggio di Oriali che ormai conoscete tutti.
Credo che il calcio sia una disciplina che nel bene e nel male non segue le elementari regole che regolano ogni altra attività economica.
Nel male ci sta anche il fatto che conta molto l’umore della gente che porta la sua passione allo stadio e che segue tutta la settimana la propria squadra sui vari mezzi di informazione.
Oggi tutte queste persone, che sarebbero poi molto semplicemente il popolo viola, hanno preso un sonoro schiaffo dal no di Oriali, uno schiaffo che arriva due anni di annientamento della Fiorentina e proprio per questo il dolore è ancora più forte.
La domanda “di pancia” che oggi si fa il 90% del popolo viola è la seguente: perché Oriali non viene?
Che ci dobbiamo aspettare dal futuro?
E se è vero che Andrea Della Valle ha chiesto dieci giorni di tempo per spiegarci la nuova Fiorentina (e domani saremmo solo a metà del periodo), è altrettanto certo che adesso ci vorrebbe una bella iniezione di chiarezza e soprattutto di positività.
Per questo mi aspetto nelle prossime ventiquattro ore qualcosa di importante che ci aiuti a farci passare il giramento di scatole.

Da uno come Montolivo davvero non me l’aspettavo: nemmeno una parola di ringraziamento per la Fiorentina, di ricordo per i sette anni passati a Firenze, dove è diventato giocatore vero, dove ha indossato la fascia di capitano.
Io, che rimango nonostante tutto un ingenuo, avevo addirittura pensato per i saluti degni di questo nome ad una pagina acquistata sui giornali nel giorno della partita contro il Cagliari, ma si vede che costava troppo per le possibilità economiche del ragazzo di Caravaggio e signori si nasce non lo si diventa con i soldi.
E poi quel comunicato così forzato del Milan, con il richiamo al tifo rossonero della famiglia: sinceramente non avevo mai sentito una cosa del genere, ma può darsi che nel passato mi sia distratto.
Veramente una pessima dimostrazione di stile, inattesa e per questo ancora più avvilente, ma non certo per chi sta a Firenze e ama i colori viola.

E’ normale che i giocatori della Fiorentina facciano due mesi filati di ferie?
Secondo me mica tanto, anche se ci sono diverse altre squadre che resteranno inattive più o meno per sessanta giorni.
Ecco una delle incongruenze più assurde del calcio italiano: calendari assurdi, notturne giocate a meno dieci, menefreghismo assoluto delle esigenze dei tifosi con spostamenti di orari e giorni per permettere due settimane di pausa invernale.
Riepilogando: due mesi, più due settimane: alzi la mano chi può disporre di periodi di riposo così prolungati.
Come minimo convocherei la squadra all’inizio di luglio e mi sembrerebbe già un bel regalo a chi no avrebbe proprio niente da farsi regalare.

Ragazzi, si parte male.
Gli ultimi due anni sono stati disastrosi, e va bene.
Ok, hanno sbagliato a non intervenire per fermare l’annientamento tecnico-economico della Fiorentina (ingaggi altissimi, deficit mostruoso, classifica pessima, gioco penoso), ma poi alla fine hanno fatto sul loro.
Saranno i Della Valle a tirare fuori i soldi in un momento veramente pesante per tutti, noi al massimo non andremo più allo stadio, io magari mi occuperò di più di altre cose che sto già seguendo da trent’anni.
Detto questo, penso che qualcuno si debba dare una regolata.
Non è mica infatti possibile leggere sempre il lato negativo di ogni notizia, respirare il disastro ad ogni minimo sussulto.
Esce la bufala che Oriali avrebbe detto di no, arriva la smentita del vostro vecchio cronista, supportata dallo stesso Oriali (era suo il post sul blog di Di Marzio!) e giù invettive alla Fiorentina come se la notizia fosse vera: è tutto finito, siamo vicini al fallimento.
Stessa cosa per l’allenatore e gli acquisti: siamo già rovinati prima di iniziare.
E che cavolo!
Diamoci una calmata, aspettiamo di vedere cosa accade, mancano cento giorni all’inizio del nuovo campionato.
Io non mi sono mai tirato indietro nel criticare, ma qui mi viene il sospetto che ci sia il partito preso, che qualcuno goda veramente a sparlare della Fiorentina e che speri che le cose vadano sempre peggio.
Ci sono tante altre cose di cui occuparsi, dal curling, alla vela, al golf…

Può anche darsi che alla fine non venga, che dica di no, ma Lele Oriali non ha ancora preso alcuna decisone.
Ve lo do per certo, anche con un certo imbarazzo, perché considero Gianluca Di Marzio uno straordinario cronista di mercato e mi spiace per una volta non essere d’accordo con quello che ha scritto.
Poi vedremo quello che succede, ma per adesso è ancora tutto in bilico, ed io spero in tutta onestà che si arrivi preso ad una conclusione di questa vicenda che comincia a diventare stucchevole.

P.S. Questo è ciò che Oriali ha scritto sul blog di Gianluca due ore dopo la smentita alla notizia data da Radio Blu:
Lele oriali scrive:

15 maggio 2012 alle 00:29
caro Gianluca, sto ancora trattando con i fratelli della valle. Prima di accettare voglio garanzie sulle persone che avrò come collaboratori. Con affetto Lele.

La battuta è di Nanni Moretti in Bianca, ma va benissimo anche per la nostra povera Fiorentina.
Se qualcuno sano di mente, e che vuole bene ai colori viola, mi spiega che senso abbia e che vantaggi porti dare del pezzo di m… ad Andrea Della Valle, io mi metto attentamemte ad ascoltarlo.
Per me è follia pura: si può cantare “bisogna spendere”, intonare “meritiamo di più”, ma offendere così pesantemente non ha proprio senso.
I Della Valle hanno tirato fuori oltre 30 milioni di euro per riparare ai propri errori (sono stati loro a permettere a Corvino di annientare tecnicamente la Fiorentina), Andrea ha chiesto scusa e si è detto pronto a ripartire perché, come mi ha detto nell’intervista nel pre-partita, “vuole tornare a divertirsi insieme ai tifosi”.
E qualcuni gli dà del pezzo di m….?
Inconcepibile, perché un conto è la critica, un altro il dileggio.
Si può eccepire sui tempi della ricostruzione, che speriamo siano più corti rispetto a quelli prospettati da ADV, si può anche contestare preventivamente Ranieri, mandare in c… Cognigni, Teotino, Mencucci e anche Guetta (mai sentito però in questi due anni un coro contro Corvino, si vede che ero distratto), ma su certe cose non sono più tollerabili.
Essere contro tutto e tutti non porta da nessuna parte, ci vuole qualcosa di costruttivo e bisogna che la maggioranza silenziosa lo faccia capire.

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