Fiorentina


Ma davvero Melo vale il triplo di Kuzmanovic?
Se questi sono i valori di mercato, ribadisco il concetto di domenica: se proprio dobbiamo fare un taglio doloroso, vendiamo Melo e investiamo “alla Corvino” il ricavato.
Kuz ha sbagliato la stagione, può succedere, ma è potenzialmente fortissimo, a patto che ci creda per primo lui.
Sono davvero poco esperto di mercato, però mi pare che con otto milioni non si compri molto, a meno che non sia Prandelli a non avere più fiducia in Kuz e allora il discorso cambierebbe completamente.
Mi sembrerebbe strano, ma potrebbe essere un’ipotesi.

Stamani mi sono alzato con la curiosità di vedere che tempo ci fosse: ideale per la passeggiata a Monte Senario…
Mi sembrava di essere tornato indietro nel tempo, quando speravo che piovesse per evitare di andare a fare delle pallosissime passeggiate (oggi però le apprezzo di più perché capisco che sono necessarie per cercare di non scoppiare in poltrona) che sotto tortura avevo improvvidamente promesso di compiere il giorno successivo.
E invece c’è la temperatura giusta, non fa affatto caldo, poi magari alle nove si scatena il finimondo, e comunque mi e ci (a Saverio, intendo) resta l’amarezza di non avercela fatta.
A questo punto confessiamo tutte le alternative che avevamo in cantiere per il quarto posto.
Due settimane fa era quasi certa una festa al Piazzale Michelangelo subito dopo la partita col Milan, una cosa enormemente difficile da organizzare, ma molto affascinante.
Eravamo a posto con tutto: permessi, mangiare, bere, sicurezza, palco e impianto, ma poi la Fiorentina ci ha detto che fino all’ultimo non sapeva se veniva oppure no, e allora non avrebbe avuto senso mettere su tutto questo senza la partecipazione dei protagonisti, che sarebbero dovuti spuntare dalle rampe e con Firenze alle spalle.
Poi, sabato scorso, mi era venuto in mente che avremmo potuto organizzare per sabato prossimo una “merenda del ringraziamento” in Piazza della Libertà con il sottoscritto e Saverio in veste di garzoni a servire i panini.
Però ho visto che non entusiasmava e in effetti, visti i festeggiamenti post Milan, è stato meglio così.
Infine, domenica sera, il buon Pestuggia mi aveva chiamato per propormi lo stesso la passeggiata a Monte Senario, forse come espiazione per le tante bischerate dette in radiocronaca, ma ho cortesemente declinato l’invito.
No, meglio così.
Ogni altra cosa, a parte la festa subito dopo il Milan (ma chissà in quanti sarebbero venuti e con quale spirito) era un modo di dire che ci accontentavamo per non aver raggiunto un sogno.
Ci resta comunque l’impresa, e non è poco.

Beh, ci abbiamo provato.
Secondo me è stato peggio a Lecce, nonostante il pareggio, e non oso pensare a cosa sarebbe successo senza il gol di Jorgensen, ma è lì che abbiamo capito che il terzo posto era un miraggio.
La Fiorentina ha finito stanca il campionato, come era prevedibile per una squadra che ha fatto i preliminari.
Stanca, ma vincente, come in pochi credevano a gennaio.
Il Milan oggi ha meritato, ha tenuto la gara sui ritmi che voleva e col palleggio nel secondo tempo non l’ha proprio fatta vedere.
Da oggi sono aperte le discussioni sui zero euri di Corvino: se è una tattica, ma non credo, è fatta molto bene.
Bisognerà arrangiarci ed io invito tutti a valutare l’opportunità di cedere Melo, un po’ troppo idolatrato dalla curva, mi pare, se davvero arrivasse l’offerta da venti milioni.

Sì, ora è venuto il momento di staccare la spina sul resto: Maldini, Melo, Mutu e via a seguire.
Bisogna fare tutti uno sforzo di concentrazione, avere davanti solo il Milan, pensare al ritorno di questa sfida da Champions diretta, smettendo pure di dire che abbiamo già raggiunto l’obiettivo.
No, lo sforzo mentale maggiore deve essere quello di pensare di aver perso all’andata e di dover fare almeno due gol per qualificarci.
Non dovrebbe essere troppo difficile, almeno per noi che non andiamo in campo.
Per loro magari di più, ma sono o non sono professionisti tra i più bravi di Italia?

E meno male che ho trovato una redazione consenziente!
Dopo varie segnalazioni, nelle ultime 48 ore mi sono fatto un giro mediatico a carattere radio/internettiano e sono rimasto allibito.
Ma come si fa a cinque/quattro giorni dalla partita spareggio della stagione, con decine di temi tecnico/tattici da proporre per Fiorentina-Milan, con una gara così affascinante alle porte, a riempire schermate e ore radiofoniche a parlare di mercato e di Melo in particolare.
Va venduto o va tenuto? Dai, facciamo un sondaggio.
Lo fa apposta oppure è così di natura? Quanti soldi ci prendiamo e come li investiamo?
Ragazzi miei, colleghi spesso senza neanche uno straccio di gavetta nelle serie e negli sport cosiddetti minori, chiamati spesso a pontificare da improvvisate tribune autoreferenziali fino a ieri impensabili, ma allora quando se la prendono con noi perché dicono che vogliamo sempre far casino mica hanno del tutto torto.
Ma chi se ne frega in questa settimana di Melo e della sua cessione?
Preso da sacro furore ho dunque chiamato in redazione incappando nel povero Sardelli a cui ho intimato: stasera abbiamo in scaletta Di Marzio?
No?
Benissimo, neanche una parola di mercato, solo Fiorentina-Milan.
“Avremmo un “parlato” di Campagnaro, un paio di minuti”, mi ha risposto un po’ imbarazzato.
E sia, perché un “parlato” alla radio è sempre importante, ma non provate a parlare di Melo e della sua possibile cessione.
Magari qualcuno dei miei avrebbe anche avuto voglia e non me l’ha detto, ma fino a lunedì silenzio assoluto e pazienza se perdiamo cinque ascoltatori.

Nel calcio così come nella vita bisogna avere memoria.
E allora io non mi scordo di quello che ha fatto il Milan l’otto ottobre scorso per Borgonovo, pur avendo giocato Stefano un solo e travagliato anno con quella maglia.
Non mi scordo che il Milan, la squadra italiana più importante al mondo, va sempre ad ogni evento che riguardi la Fondazione. E che Ancelotti regalerà alla Fondazione i proventi del suo libro.
Non mi scordo neanche che, in 28 anni passati a girare l’Italia, per 24 campionati ho incrociato spesso Paolo Maldini e mai una volta è successo che non sia stato educato, pur non conoscendomi affatto, sia che concedesse o non concedesse l’intervista.
Questo si chiama stile e non me ne importa niente di chi sia il presidente del Milan, della politica e di tutto il resto.
E per questo trovo doveroso, ripeto doveroso, lo striscione e l’applauso del Franchi per un calciatore straordinario ed una persona perbene.
Trovo invece stucchevoli ed inutili le polemiche se sia giusto o non accogliere così il capitano del Milan.
Dopo di che vorrei vedere un Franchi come non l’ho mai visto neanche con la Juve.
Vorrei che tutti noi spingessimo la squadra ad un traguardo fantastico che resterebbe nella storia, vorrei che tutti noi uscissimo dallo stadio provati come non mai, ma felici.

P.S. Questa è fantastica e me l’hanno fatta notare i ragazzi di Radio Blu.
C’è un sito che pur di non citare violanews.com non ha dato la notizia del Fiorino d’oro consegnato oggi a Prandelli, di cui parleranno domani tutti i giornali.
Bellissimo, quasi quasi scrivo una lettera al direttore, ma temo che non risponderà perché impegnato a rimirarsi nelle sue prodezze calcistiche…

Mi rendo conto di essere stato troppo “nella” partita di ieri, di avere cioè dimenticato quello che stavamo conquistando per il quarto anno, ma non potevo fingere e l’avevo pure scritto.
Sentivo il quarto posto ormai come acquisito, come tanti di voi mi pare, e mi sbagliavo, lo si è visto al novantesimo, quando ha segnato il Genoa.
E’ stata una domenica spossante, per il caldo e perché la Fiorentina era sulle grucce.
La rabbia per non sfruttare il regalo della Roma era il sentimento dominante, ma sapevo, e l’ho detto, che era ingiusto per una squadra, uno staff tecnico, una società a cui dobbiamo solo dire grazie.
Ora abbiamo un paio di giorni per riprenderci e altri quattro per arrivare il più determinati possibile alla finale di ritorno contro il Milan.
Abbiamo perso all’andata e per qualificarci dobbiamo vincere con due gol di scarto: difficile, molto difficile, ma non impossibile.
Non ho voglia oggi di parlare di Melo, sarà meglio rimandare ogni riflessione di qualche giorno.
E in tutta onestà credo che il gol di Jorgensen, se conosco un po’ Corvino, cambi poco nella sua situazione contrattuale, a meno che non intervenga Andrea Della Valle, ma non credo.
Ieri è stata una gran giornata anche per Radio Blu, con le sue dodici ore di diretta.
Mentre ascoltavo tutto la mattina in streaming da Lecce, pensavo alla passione che ognuno di loro, a cominciare da Fabio Russo che se l’è fatte tutte di fila, ci mette nel proprio lavoro.
Sono certo che queste situazioni avvengono solo in radio, che è un mezzo assolutamente straordinario, incomparabile per me con ogni altra forma di comunicazione.

Mattina presto, nella mia stanza di albergo di Lecce, dopo la solita corsa di mezz’ora e dopo aver evitato l’umiliazione di correre con Benedetto Ferrara che nonostante abbia la mia stessa età va al doppio, ma per fortuna voleva partire troppo tardi per me.
Ho già vissuto giornate così, vigilie così, diviso tra la preoccupazione che il grande lavoro della radio e degli otto giornalisti che interverranno funzioni e l’eccitazione per un pomeriggio speciale.
E’ inutile fingere, come quasi tutti voi non mi elettrizza il punto Champions, ma piuttosto i risultati di Siena e Milano.
Intanto però dobbiamo vincere in questa città che sembra disinteressarsi al calcio, qui davvero, come ci ha raccontato da giorni Sardelli, si sentono tutti in B: se è una tattica, la “giocano” tutti alla grande.
Fa un caldo terribile, come credo a Firenze, e non sarà facile, ma quando è mai stato facile per la Fiorentina?

E adesso tutti a piangere perché non viene Crespo!
Ma via, ragazzi, cerchiamo di non essere ridicoli.
Se veramente il Genoa pagherà due milioni netti di ingaggio per le prossime due stagioni, non è che “ci hanno fregato” il giocatore”, ma più semplicemente hanno perso la bussola e cercano di controbilanciare l’effetto negativo per la cessione di Milito e Motta all’Inter.
A certe condizioni, a quelle condizioni, Crespo fa bene ad andare da Preziosi e Corvino fa benissimo a non rilanciare.
Stiamo parlando di un ottimo giocatore, superiore a Vieri (oh yes), ma che sarebbe partito come riserva.
E una riserva alla Fiorentina non la puoi pagare quelle cifre, a meno di non voler far saltare il banco.

E’ chiaro come questo sia un post da leggere toccando ferro, ma visto che da quasi venti giorni l’idea del professor Pestuggia è diventata il boom mediatico della stagione, mi pare giusto informare la “mia” famiglia intrnettiana dello stato dell’arte.
Intanto alcune precisazioni: si va a Monte Senario ovviamente anche in caso di straordinario, immenso, incredibile, secondo posto.
Non si va a Monte Senario in caso di quarto posto, anche se la tentazione era forte, ma poi con Saverio ci siamo detti che alla fine sarebbe stato un ripiego rispetto all’idea iniziale.
Se arriviamo quarti dobbiamo festeggiare tutti moltissimo (ed infatti faremo il Viola Day domenica dalle 9 a orario da definire), ma Monte Senario no.
Per quanto riguarda le vostre continue sollecitazioni ai paninida offrire, è tutto a posto.
Ci saranno per tutti e pure freschi, nonostante la giornata di festa.
E qui vorrei ringraziare, oltre alla proprietà della radio che ci mette molto, chi ho “brutalizzato” commercialmente perché ci venisse in soccorso: Riccardo Bellini, che fornirebbe i gazebo, Daniele e Franco Petruzzi del panificio “La Spiga” che nella notte tra il primo ed il due si metterebbero eventualmente a preparare cinquemila panini, Andrea ed Alessandro Galanti che quei panini sarebbero pronti a riempire e Massimo Puccetti dell’Acqua Silva che porterebbe il bere per tutti, mentre sui gelati ci sto lavorando.
Come avete visto, ho parlato rigorosamente per scaramanzia al condizionale, però ce la stiamo mettendo tutta e vi assicuro che l’organizzazione non è affatto facile.
Ma io spero di affaticarmi moltissimo tra il 31 maggio sera ed il 2 giugno…

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