Stamani mi sono alzato con la curiosità di vedere che tempo ci fosse: ideale per la passeggiata a Monte Senario…
Mi sembrava di essere tornato indietro nel tempo, quando speravo che piovesse per evitare di andare a fare delle pallosissime passeggiate (oggi però le apprezzo di più perché capisco che sono necessarie per cercare di non scoppiare in poltrona) che sotto tortura avevo improvvidamente promesso di compiere il giorno successivo.
E invece c’è la temperatura giusta, non fa affatto caldo, poi magari alle nove si scatena il finimondo, e comunque mi e ci (a Saverio, intendo) resta l’amarezza di non avercela fatta.
A questo punto confessiamo tutte le alternative che avevamo in cantiere per il quarto posto.
Due settimane fa era quasi certa una festa al Piazzale Michelangelo subito dopo la partita col Milan, una cosa enormemente difficile da organizzare, ma molto affascinante.
Eravamo a posto con tutto: permessi, mangiare, bere, sicurezza, palco e impianto, ma poi la Fiorentina ci ha detto che fino all’ultimo non sapeva se veniva oppure no, e allora non avrebbe avuto senso mettere su tutto questo senza la partecipazione dei protagonisti, che sarebbero dovuti spuntare dalle rampe e con Firenze alle spalle.
Poi, sabato scorso, mi era venuto in mente che avremmo potuto organizzare per sabato prossimo una “merenda del ringraziamento” in Piazza della Libertà con il sottoscritto e Saverio in veste di garzoni a servire i panini.
Però ho visto che non entusiasmava e in effetti, visti i festeggiamenti post Milan, è stato meglio così.
Infine, domenica sera, il buon Pestuggia mi aveva chiamato per propormi lo stesso la passeggiata a Monte Senario, forse come espiazione per le tante bischerate dette in radiocronaca, ma ho cortesemente declinato l’invito.
No, meglio così.
Ogni altra cosa, a parte la festa subito dopo il Milan (ma chissà in quanti sarebbero venuti e con quale spirito) era un modo di dire che ci accontentavamo per non aver raggiunto un sogno.
Ci resta comunque l’impresa, e non è poco.