Dunque è colpa di Terracciano

L’eliminazione, molto dolorosa, dalla Coppa Italia passa tutta dalle mani bucate del portiere di riserva viola, fino a quattro mesi fa titolare poco discusso e comunque sempre con un rendimento tra il sei e il sei mezzo

Di quali pesantissimi delitti calcistici si sarebbe macchiato Terracciano? Non ha trattenuto un rigore che peraltro aveva intuito ed ha avuto un secondo di ritardo nell’uscita sul primo gol dell’Empoli, dopo la colossale “quartata”  a centrocampo

Tutto qui?

Sì, tutto qui, eppure basta per la ghigliottina senza appello tra i tifosi: perché non ha giocato De Gea?

Semplice, perché nel calcio ci sono delle regole da spogliatoio che vanno rispettate se si vuole essere credibili con i propri giocatori: in campionato gioca lo spagnolo e in Coppa l’italiano

Ci si dimentica tra l’altro che in molti ipotizzavano Martinelli tra i pali e magari erano pure contenti: mi sarebbe piaciuto vedere e sentire cosa si sarebbe letto e detto se la stessa prestazione l’avesse fornita il giovane talento viola

Ieri Biraghi, oggi Terracciano, colpevole soprattutto di avere davanti a lui un grande portiere, inaspettatamente e per fortuna tra i migliori, se non il migliore della serie A

E’ un peccato a cui non si può porre rimedio? Sì, evidentemente per parecchia gente è qualcosa che non si può perdonare

Ho pensato a Kiaer ed Eriksen e mi sono chiesto cosa sarebbe successo senza quell’intuizione meravigliosa dell’ex giocatore del Milan tre anni fa, quando impedì al mondo di vivere il dramma del suo compagno di Nazionale

I ragazzi della Fiorentina e dell’Inter lo hanno fatto subito,  spontaneamente, mentre Cataldi agiva con freddezza e molti piangevano

Lo hanno fatto per Bove, per la sua famiglia che era allo stadio, lo hanno fatto per noi, che dovremmo smetterla una buona volta di spiare la vita degli altri

Un cerchio magico meraviglioso in cui c’era tutto, la vita e il rischio di morire, il pudore e l’affetto che chi sta soffrendo, uno dei momenti più intensi vissuti in uno stadio

L’avevo scritto che avevo idee che non condividevo sulla Conference e giustamente sono stato rimbrottato

Bene così quindi per ieri sera: vittoria meritata, giocatori tutti sopra la sufficienza, a parte il povero Terracciano e anche Moreno, tre punti importanti per saltare un turno in più e via andare

A me è piaciuto parecchio Ikone e vedo grandi miglioramenti da Sottil, ora un quasi titolare e non mi pare che sia stato un grande spreco di energie in vista di domenica, quando sarà come scalare l’Everest perché l’Inter è molto, ma molto più forte della Fiorentina

Confesso di provare una certa saturazione emotiva verso la Conference, nei miei pensieri non troppo distante dall’antica Mitropa Cup di cui ricordo il successo nel preistorico 1966 perché il gol decisivo lo fece Brugnera, misteriosamente all’epoca il mio giocatore preferito da bambino dopo l’inarrivabile Hamrin

Ho idee che non condivido, tipo quella che manderei in campo tutte le seconde linee, salvo poi diventare più razionale e arrivare alla conclusione che cinque o sei cambi possono bastare, ma la cosa più grave, lo ammetto, è che non sarei poi così disperato, per come sta andando il campionato, se ci eliminassero

Sinceramente non produce l’effetto viagra calcistico neanche l’ipotesi della terza finale consecutiva, ma certamente sono io che sbaglio, perché ogni partita è da vincere quando si scende in campo con la maglia viola

E comunque di una cosa sono assolutamente convinto: resisterei con molta fatica alla quarta Conference consecutiva in giro tra Cipro e Galles, per cui, per favore, cerchiamo di evitare

Un portiere, un centravanti e un regista: se li hai forti, tutto diventa più semplice

Com’era l’ultima Fiorentina veramente vincente della storia, perché quella del 2001 è stata un abbaglio prima dell’abisso?

Tanti ottimi giocatori, più tre che erano veramente al di sopra di tutti: Toldo, Rui Costa e l’immenso Batistuta, tanto grande in campo quanto discutibile fuori

La vera domanda per comprendere se possiamo a svegliarci felici e contenti il giorno dopo le partite dipende proprio da quel tris di uomini che fanno la differenza: De Gea, Adli e Kean

Poi, certo, conta l’ossatura della squadra e Amoruso-Padalino per ora sono più forti di Ranieri-Comuzzo, però in certi ruoli puoi cavartela con l’organizzazione di gioco, a patto di avere dei buoni palleggiatori, ma su chi fa la differenza proprio no, non puoi accontentarti, specialmente sul portiere e sull’attaccante

Si può continuare a sognare?

Certamente sì, a patto però di non rimanere delusi se alla fine dovesse arrivare “solo” un quinto posto, perché in quel caso sarà bene ricordarsi ove eravamo lo scorso 30 agosto

…non mi pare che siano meglio della Fiorentina dell’ultimo mese

Ok Sinner, di cui come sempre sempre accade in questi casi, ci renderemo pienamente conto quando smetterà di giocare e comprenderemo quindi la portata di un fenomeno eccezionale, che trova difficili comparazioni italiane

Io sono però da un paio di anni un grande fan di Pecco Bagnaia, che mi ha riportato a vedere tutte le gare della Moto GP molto più che ai tempi dell’immenso Valentino Rossi, andando addirittura nel maggio scorso al Mugello

Mi piaceva la sua semplicità paragonata a tanti gradassi che nello sport in generale, meno in verità nel motociclismo, valevano e valgono meno della metà di lui, ma ora l’ammirazione ha raggiunto vette altissime per come ha accettato il secondo posto nel Mondiale, con una classe straordinaria che piacerà ad Arrigo Sacchi, Gran Maestro della Cultura della Sconfitta

Visto il becerume generale, quelli che “ci mettono la faccia”, i bulli social e televisivi che ci assediano ovunque, c’è davvero da chiedersi: sicuri che Sinner e Bagnaia siano italiani?

Gli oltre quarantamila morti a Gaza e le migliaia di vittime in Libano sono una ferita che non si rimarginerà mai, anche per un ebreo ateo come me che non riesce mai a liberarsi del senso di colpa che ci hanno inculcato fin da bambini

Lo sto dicendo da un anno, mi sento responsabile e anche se razionalmente penso che non ci posso fare niente, che non ho alcuna responsabilità e che avrei dovuto provare le stesse sensazioni per altri stermini non si scappa: lo sento dentro e mi incazzo con Israele

Mi incazzo (scusate il francesismo, ma a volte serve per rendere l’idea) allo stesso modo quando leggo cose aberranti come la storia dell’albergo di Belluno, che ha rifiutato l’alloggio a due turisti israeliani, colpevoli di essere…israeliani

A due turisti afgani, provenienti dal Paese più schifoso al mondo in tema di diritti civili e verso le donne, sarebbe stato concessa la camera?

Odio chi inneggia ad Hamas, dormendo sonni tranquilli dopo il 7 ottobre e chi approfitta del caos generale per soffiare sul fuoco del tutto contro tutti e sono sempre più preoccupato

Viene in mente la Fiorentina di nove anni fa, nettamente più forte di questa, ma con Kalinic invece di Kean.

Bravo, per carità, ma non all’altezza di questo centravanti strepitoso che ci è quasi esploso tra l’erba del Franchi e di altri stadi, più o meno nobili

Catalogato con un secondo Balotelli per via di diverse bischerate del passato e comunque mai al livello (nelle bischerate) dell’originale è stato quasi svenduto dalla Juve e in tanti, compreso chi scrive, erano molto perplessi sull’operazione di Pradé

Recitato il doveroso mea culpa, sarà bene sottolineare come la vittoria di ieri sia stata il primo passaggio verso il sentiero che porta a sogni mostruosamente proibiti, tanto per citare l’immenso Paolo Villaggio

Se pensi davvero alla Champions, non sei troppo lontano dal sole accecante di qualcosa che fa paura solo a scriverlo, ma con sei vittorie consecutive la Fiorentina meriterebbe la copertina del calcio italiano

Forse però, per ora, è meglio se parlano di Inter, Napoli e Juve, se non ci vedono arrivare, vedi alla voce Giorgia Meloni, poi non sanno come fare per scansarci

Perdere contro una squadra cipriota ti condanna ad entrare nella storia dalla parte sbagliata e la prestazione di ieri non ha scusanti: squadra prevedibile, senza grinta, anche quando sono entrati in campo i titolari, o almeno alcuni di loro

Perché può fare bene? Intanto per prendere consapevolezza che nessuno sta vivendo un sogno e che la realtà è invece un libro abbastanza duro, da scrivere partita dopo partita

Poi c’è da capire come mai sia così ampio lo scarto tra quella che sarebbe la Fiorentina A e quella B, con buona pace di Palladino, che fa il suo lavoro di motivatore e nega l’evidenza

Senza cadere nel più banale dei populismi sarà però opportuno sottolineare come la differenza di ingaggi tra titolari e riserve sia minimo e, facendo bene i conti, non è neppure detto che esista

E comunque è vero che i soldi non vanno mai in campo, altrimenti l’Inter di Moratti avrebbe vinto dieci scudetti l’Atalanta non sarebbe mai andata in Champions, ma una spiegazione alla quasi inarrestabile involuzione dei vari Kouame, Kayode, Parisi, Biraghi, Quarta e mio fermo qui andrà pure trovata per poi giungere il prima possibile ad una soluzione

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