Nella formazione di Lecce c’erano otto giocatori su undici provenienti dal mercato estivo, i soli “sopravvissuti” all’era Italiano erano Comuzzo, Ranieri e Dodo.

 Il primo era una riserva fissa, il secondo due anni fa non fu neanche portato in ritiro e messo fuori rosa, il terzo sembrava essere retrocesso a riserva di Kayode: si può timidamente affermare che la campagna acquisti, peraltro discutibile nei tempi, sta funzionando alla grande?

Si è visto il gioco, ma soprattutto si vedono uomini tecnicamente di livello ed è cresciuta la qualità media complessiva, finalmente si va in verticale, si prova a saltare l’uomo, con questa mentalità si può fare a meno anche del più bravo, Gudmudsson, che comunque farà molto comodo

Una domenica così non se l’aspettava nessuno e sarà ricordata nelle statistiche viola, intanto va goduta fino in fondo

Quanti palloni tocca Cataldi in una partita? Moltissimi

E quanti ne sbaglia? Pochissimi

Non ruba l’occhio perché non fa mai cose eccezionali, ma ci sarà pure un motivo per cui un maestro di calcio come Sarri lo considerava imprescindibile nel suo centrocampo, col rischio di escludere qualche big

Eppure se ne parla poco; si è preferito per anni sopravvalutare Amrabat, un disastro in fase di costruzione, piuttosto che sottolineare il continuo lavoro di un centrocampista che alla fine giocherà più di tutti

Il termine deluso si accosta molto meglio al calcio piuttosto che al dramma che sta vivendo la la Palestina per colpa (sì, per colpa e solo scriverlo è, ve lo assicuro, lacerante) di Israele, ma non trovavo un altro vocabolo

Ormai non ci sono più limiti, il Governo maledettamente guidato da una destra oltranzista ha deciso di regolare i conti con tutti, costi quel costi, cioè decine di migliaia di morti, la maggior parte vittime innocenti, bambini e bambine compresi

Dopo questa mattanza ci sarà un ordine mentale nuovo, nella mia testa, nel mio cuore, e anche nella percezione che il mondo avrà di Israele, sperando, ma credo che non sarà così, che questo terribile periodo non aumenti la già consistente feccia di antisemitismo che pare stia emergendo in ogni parte del mondo

Io sono ebreo, per nascita e non per scelta, e non sono israeliano, e non ho nulla a che spartire con la scellerata politica di Netanyahu

Se si smettesse di farsi ricattare?…

“Io rispondo a tutti, anche ai numeri che non conosco. Però, poi so riattaccare”. Luciano Spalletti ha risposto così a una domanda postagli durante l’intervista al Tg1. Nocciolo della questione: l’inchiesta sulla promiscuità dei traffici e dei rapporti indiscriminati degli ultras di Milan e Inter. La frase pronunciata dal commissario tecnico è stata interpretata come una censura dell’atteggiamento del tecnico dei nerazzurri, Simone Inzaghi.

Una partita che ricorderemo a lungo

Ecco il calcio, finalmente.

Una serie continua di emozioni: segni, ti fai rimontare, rischi il tracollo e vinci in contropiede, soprattutto batti una grande del campionato in una ridda di stati d’animo alternati che sfociano poi nelle statistiche dei rigori sbagliati

Hanno ragione Fonseca e Palladino, adesso si fischia troppo facilmente in area, è divertente, ma diventa un calcio un po’ drogato e alla fine indigesto

Il tecnico ha messo in campo la formazione più forte, aspettando a lungo il Milan per evitare di concedere spazi e questa potrebbe essere davvero la svolta della stagione, poi contano gli uomini

Ferruccio Valcareggi, grande saggio del pallone, voleva soprattutto un portiere e un attaccante sopra la media, al resto avrebbe pensato lui.

De Gea e Kean gli stanno dando ragione

Non era una squadra di “scappati di casa”, ma avevamo esagerato nell’archiviare preventivamente la partita immaginandola con un punteggio roboante

Il gioco si vede pochissimo e senza Kean siamo un po’ persi, era giusto cominciare con chi sta fuori per dare fiducia a chi comunque dovrebbe essere un giocatore importante, il problema è che hanno più o meno tutti giocato sotto la sufficienza

Poi ci sono le fissazioni, ad esempio Ikone, e qui si entra nel merito di come si debba giudicare un calciatore: alla fine del primo tempo era da 5 pieno per le tante cose sbagliate, ma aveva toccato e provato a verticalizzare il doppio dei palloni di Sottil. Il suo secondo secondo tempo invece è stato buono, direi da 6,5, eppure anche oggi in radio si è preso insulti a non finire: è normale tutto questo?

Perché nel calcio è permesso (quasi) tutto?

Quanti falsi stupori nel leggere e ascoltare il sistema criminale che accompagna da anni le squadre di Milano e quanto facile moralismo nel giudicare situazioni che infestano tutto il calcio italiano.

Firenze ovviamente non è esclusa:  anche dalle nostre parti si intimidisce e qui mi fermo in assenza di prove certe, ma non sarei certo sorpreso se venissero fuori tentativi simili ai fatti milanesi.

Fino a una quindicina di anni fa a Firenze c’era l’assenza totale della politica in curva, poi le maglie si sono allargate e qualcuno ci ha provato ad instillare odi razziali, concetti suprematisti e altre schifezze del genere, mi pare con esiti scarsi, anche se non ci facciamo mancare niente, dai buu ai giocatori di colore all’appellativo di zingari fino alla vergogna del coro dell’Heysel

Il problema è generale, perché è come se il sistema Italia avesse deciso da decenni che il calcio, quarta industria nazionale del Paese, sia una sorta di terra di nessuno, dove tutto, o quasi tutto, è permesso

Allo stadio si può offendere, si possono alzare striscioni infamanti contro chiunque, si può serenamente fare a cazzotti e magari darsi pure un paio di coltellate

Certo, se si esagera e ci scappa il morto allora ci indigniamo tutti e chiediamo misure severe, severissime

Fino alla partita successiva, quando si urlerà “devi morire” al giocatore avversario steso a terra per infortunio

Non si è ancora capito come giochi la Fiorentina e questo è un problema.

Palla a Kean, che la tiene benissimo, e poi si starà a vedere: mancano le sovrapposizioni, mancano le idee e non è un problema di giocatori, ma di schemi.

A Palladino va concessa tutta la fiducia possibile, ma la Fiorentina non può vivere solo sulla strapotenza fisica di Kean, che prima o poi calerà di condizione o sarà assente, o sull’estro di Gudmudsson, chiaramente fuori condizione fisica e anche questo è un po’ misterioso.

Manca insomma la mano dell’allenatore, e cominciano anche a mancare diversi punti in classifica, che temo peseranno a fine stagione

Liliana Segre “agente sionista. È polemica per uno dei cartelli esposti oggi a Milano durante la 51esima ma manifestazione di sostegno ai palestinesi dal 7 ottobre scorso. Nel mirino dei 300 attivisti sono finiti tra gli altri la senatrice a vita Liliana Segre e il ministro della Difesa, Guido Crosetto, bollati come “agenti sionisti”.
Ci avviamo più o meno allegramente verso l’estinzione

Santo cielo, ho 64 anni, ma non li sento, per ora…

Scadenza immortalata discograficamente prima dai Beatles e qualche anno dopo, più modestamente, dai Cugini di Campagna e non c’erano sconti: si capiva che eri vecchio, pur con tutte le attenuanti del caso

Adesso ci raccontiamo che i 60 sono i nuovi 50, i 70 i nuovi 60 e via a scalare, ma poi in fondo è soprattutto una questione di culo, per quello che la salute ti costringe o non ti costringe a fare, magari se uno non beve, non fuma, non si droga e non si ingozza di torte a mezzanotte è pure meglio, ma a volte non basta

Intanto godiamocela fino a quando è possibile

Grazie di cuore a tutti, e’ bello stare con voi

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