Tutte le opinioni sono rispettabili, a patto che non travalichino l’educazione

Quando ho ascoltato ADV nell’esclusiva del Pentasport (Rossi strepitoso€?ho reagito più di pancia che di testa perché percepivo l’amarezza dopo giorni di riflessione e ho solidarizzato con lui

Sono sempre convinto che il nostro futuro passi dall’entusiasmo con cui Andrea guida la Fiorentina: sa un po’ di ricatto, me ne rendo conto, però è la nostra realtà.

La contestazione alla stagione in alcuni momenti mi è parsa esagerata, pur essendo 5 il mio voto

Ho poi invece molto apprezzato la successiva lettera della Fiesole, è un invito al dialogo che la società deve cogliere

Posso essere nel giusto oppure no e potete non essere d’accordo con me, nessun problema

Ma quando si scende nelle offese, io non ci sto più e nel caso querelo, per poi dare tutto in beneficienza

Mi dicono che qualcuno ha scritto su Facebook che “per Guetta basta un forno a microonde” e siamo sempre lì, siamo all’antisemitismo.

Come gli idioti di Londra che volevano mandarmi nei campi di concentramento

Spero non sia vero, ma se lo fosse sarebbe l’ennesima dimostrazione che anche tra il popolo viola vale la solita massima per cui la mamma degli imbecillì è sempre incinta

Secondo me Bernardeschi non ha ancora preso nessuna decisione per diversi motivi, è quello che ho percepito passandoci un’ora insieme ieri pomeriggio.

Non credo che gli siano arrivate tutte le offerte e per questo aspetta, cercando di separare le ragioni della testa da quelle del cuore che direbbe sempre e comunque Fiorentina.

La proposta viola è 2,5 milioni di euro netti per quattro (o cinque) stagioni senza alcuna clausola e con qualche bonus interessante.

E’ il massimo che la società può offrire e Federico lo sa bene.

Credo che molto si giochi proprio sulla clausola: Corvino vuole avere mano libera, Bernardeschi chiede invece che venga fissato un prezzo per tentazioni più europee che italiane.

E comunque manca ancora la proposta a cui non si può dire di no, in tutti i sensi: se arriva, lo salutiamo e sarà un gran brutto colpo.

 

Mi prendo da qualche giorno una pausa dalla Fiorentina.

Oggi utilizzo questo spazio per ringraziare chi è venuto ieri sera: per me è stato bello ed emozionante e spero lo sia stato anche per voi.

E ringrazio in anticipo chi verrà in anticipo stasera in Piazza Antonelli con Bernardeschi e Chantal Borgonovo: ci divertiremo sicuramente.

 

 

 

Domani sera alle 19 racconterò un po’ della mia vita attraverso le canzoni che in qualche modo mi hanno accompagnato in questi fortunati 56 anni.

Sono molto contento e anche un po’ imbarazzato dell’invito ricevuto dalle Nozze di Figaro, anche perché (bontà loro) mi hanno posizionato tra Sergio Staino e Marco Vichi: cercherò di essere all’altezza.

L’appuntamento è alla ZAP (Zona Aromatica Protetta, un nome che promette moltissimo…) presso il Vicolo di Santa Maria Maggiore 1, nel cuore della mia Firenze, con presentazione dell’amico Alessandro Nutini, gran batterista della Bandabardò.

Ad ascoltarmi ci saranno Cristina e i miei figli e per me saranno momenti molto particolari, da vivere con intensità.

Chi avesse voglia di fare un salto….

Ci siamo, pagherò la scommessa. degli otto gol

Appuntamento con Federico alle 17 (puntuali!) giovedì prossimo alla pasticceria Villani in Piazza Antonelli a Firenze.

Oltre a Bernardeschi ci sarà Chantal Borgonovo, o la figlia Alessandra, e sarà quindi l’occasione per fare di persona una donazione alla Fondazione.

Come si dice in questi e in altri casi: vi aspetto numerosi!

D’accordo, il Napoli gioca il più bel calcio d’Italia e forse d’Europa.

E va bene, la loro rosa è nettamente più forte della nostra, il loro bacino d’utenza non paragonabile, il loro allenatore è più bravo.

Ma la Fiorentina dov’era?

Cosa ci ha messo del suo questa squadra allenata da un signore quasi di mezza età bizzoso come i bambini, ma forse mio figlio Cosimo di dieci anni dovrebbe essere oltre certe ripicche?

Stavolta i dirigenti c’erano, ha parlato Corvino e almeno si è evitata la figuraccia di Palermo, ma i giocatori sapevano di giocarsi l’ultima possibilità per scongiurare un’ultima di campionato molto simile a Fiorentina-Cagliari del 2012?

Non un calcio, mai un intervento un po’ grintoso, non parliamo di gioco: niente.

Ed è andata pure bene, perché potevamo prendere un’imbarcata storica.

Adesso per favore caliamo il sipario e azzeriamo parecchie cose.

E siamo quindi nella condizione psicologica migliore per fare bene, tanto non abbiamo niente da perdere.

Napoli è uno stadio strano, dove nelle stagioni grigie di Mihajlovic abbiamo giocato grandi gare contro Mazzarri, dove Babacar si rivelato al mondo e soprattutto dove Antognoni, Baggio e Batistuta hanno segnato reti indimenticabili.

Siamo oggettivamente indeboliti dalle assenze di Borja Valero e Astori, ci vorrebbe la partita non dico della vita, ma almeno della stagione di quasi tutti quelli che andranno in campo e forse non basterà lo stesso.

Però è una grande partita e la giochiamo essendo ancora in corsa per qualcosa: è veramente molto poco per essere soddisfatti, ma abbastanza per non dichiarare la stagione fallimentare, anche perché nella mia ormai cinquantennale vita viola di fallimenti ne ho visti ben altri.

Sono calcisticamente figlio di quell’inebriante 1976, quando il Torino recuperò in tre gare cinque punti alla Juve e vinse il campionato.

Una goduria unica, inarrivabile, anche perché purtroppo la Fiorentina lo scudetto non lo vince da quasi cinquanta anni.

Ora, premesso che la Roma, al di là dell’insana passione di Camilla per Totti e De Rossi,  vale suppergiù i bianconeri in quanto ad antipatia (e ci ha pure mandato in B nel 1993), devo confessare che mi divertirei molto se lo scudetto non fosse ancora assegnato domenica sera.

Insomma, nella vita si sopprta di tutto, ma il triplete della Juve sarebbe uno di quei momenti in cui ti chiedi come mai da piccolo non ti sei appassionato al basket o alla pallavolo…

Esattamente trentacinque anni fa in queste ore mi stavo svegliando a Cagliari convinto di vincere lo scudetto.

E come me lo pensavano un milione di tifosi viola sparsi per il mondo.

Ricordo tutto di quella giornata: la notte con gli ultra del Cagliari che fecero una notevole baldoria, la passeggiata davanto all’hotel Mediterraneo dove alloggiava la squadra, l’interminabile attesa nella fornace del Sant’Elia, il senso di impotenza via via che la partiva scorreva senza gol, la pugnalata al momento della rete annullata a Graziani, la notizia del vantaggio della Juve a Catanzaro, la rabbia nel vedere in TV la gomitata di Brio a Borghi.

Mentre a testa bassa con Maurizio tornavamo verso l’albergo provai un senso di angoscia esistenziale/calcistica forse dovuto ai vent’anni e pensai con dolore che nella vita difficilmente sarei mai andato così vicino a godere in tutto e per tutto con la mia amata Fiorentina….

Si va al Franchi per tifare e soffrire Fiorentina, perché appassionati di calcio e innamorati sportivamente di questa squadra.

Non conosco niente della Curva Fiesole, non ci sono mai stato dagli otto ai vent’anni perché ogni domenica andavo in Ferrovia, sono a digiuno delle dinamiche che esistono, non so chi comanda,  cosa viene deciso, non ho crediti o debiti con capi, capetti o soldati semplici .

Penso di restare discretamente sulle scatole a molti, soprattutto a quelli più giovani, per via dei miei anni nella televisione di Cecchi Gori, per la mia posizione sull’Hysel e perché comunque sono abbastanza facilmente riconoscibile come giornalista e in quanto tale passibile di critiche: fa parte del mestiere e accetto tutto senza problemi, cori e striscioni compresi.

Fatta questa necessaria premessa, a me sembra fuori dalla realtà vedere e ascoltare ciò che ho visto e ascoltato ieri per una vittoria della Fiorentina: nessuna gioia, silenzio assoluto dopo i tre gol, il resto dello stadio che contesta i contestatori.

Il mio pensiero è che i Della Valle restino la migliore delle soluzioni possibili, ma non è detto che abbia ragione e neanche voglio convincere i ragazzi della Curva che li vogliono mandare via per sostituirli non si sa con chi: può darsi che abbia torto, che loro sappiano di un compratore o che si sia tutti pronti per l’azionariato popolare, chi lo sa?

Ma la Fiorentina viene prima di queste beghe tra tifosi, viene prima di Guetta, dei Della Valle, di Sousa, Corvino, di tutti i giocatori presenti, passati e futuri, viene prima anche della Curva Fiesole.

Perché la Fiorentina è di tutti, ed è una passione che ognuno vive a modo suo, senza imposizioni di alcun genere

E’ il nostro sogno di bambini, il fanciullino pascoliano che ci possiamo permettere di coltivare da grandi.

E se la Fiorentina segna e vince si esulta e si gode perché altrimenti questa passione non ha più senso di esistere.

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