“La più consistente scoperta che ho fatto subito dopo aver compiuto 57 anni è che non mi va più di perdere tempo a fare cose che non mi va più di fare

Io l’ho scoperto anche prima, a dire il vero: diciamo da un bel po’ di tempo, non c’è una data precisa

Il mitico Jep de “La Grande Bellezza” ci era arrivato a 65 anni, sinceramente per quel tempo spererei di essere un po’ più avanti…

Purtroppo la vita ti impone rapporti che sei costretto ad avere per convenzione od obblighi precedenti, ma, appunto a 57 anni, ho imparato a far defluire le imbecillità in una speciale corsia laterale, una strada infinita in cui le cose poi non si vedono più.

Non sempre ci si riesce, ma quando funziona è veramente molto soddisfacente.

Sarebbe stato bellissimo vincere una partita così, contro un avversario diretto, senza meritarlo fino in fondo, perché Sportiello è stato eccezionale in almeno tre parate, rigore compreso.

D’altra parte il calcio ha le sue regole non scritte: in ciampi sul pallone quando sei solo davanti al portiere e non chiudi la gara, due minuti dopo arriva la beffa che ti fa andare a letto con un giramento di scatole enorme.

E comunque c’era un rigore netto su Astori (ma il VAR che ci sta a fare?) e uno probabile su Gil Dias, questo tanto per precisare.

Ci sono state luci e ombre e tra gli aspetti più negativi ci metto Sanchez, a tratti irritante, Gil Dias, che avrebbe dovuto incidere molto di più, e sotto certi aspetti pure Simeone che dà certamente tutto, ma che non tira mai.

Adesso vediamo quanto è bravo Pioli nel gestire questa quasi sconfitta che rimarrà certamente nella testa dei giocatori e che invece dovrebbe essere eliminata il prima possibile.

 

Sono più in forma e più squadra, era meglio affrontarli dopo un loro turno europeo, in più hanno Ilicic che ci terrà moltissimo

Detto tutto questo, dobbiamo capire cosa sia veramente la Fiorentina di questa stagione e sarà una gara molto utile per comprenderlo

Spero che Simeone corra meno e tiri di più e che giochi finalmente Saponara, con Benassi  arretrato e poi magari, ad un certo punto, mettiamo dentro Babacar

E’ la sconfitta più amara delle sette consecutive in campionatobnel nuovi stadi, perché la meno meritata

A volte ci hanno veramente massacrato, al di là del punteggio finale, ma ieri sera no: nel primo tempo non hanno neanche tirato in porta, Pioli l’aveva preparata benissimo

In sala stampa, a mia precisa domanda, Stefano si è un po’ innervosito a proposito delle colpe di Gaspar, ma è chiaro che abbiamo pagato la sua poca capacità di difendere

Lo sapevamo però che era così, il calcio è fatto di episodi e Laurini infortunato era un’altra eventualità possibile, visto il suo passato

Peccato davvero, il pareggio, ancora più eclatante se raggiunto con un uomo in meno, non sarebbe stato un furto

E anche se lo fosse stato, avrebbe rappresentato un piccolo risarcimento su quanto è accaduto in passato…

Che sensazione di leggera follia sta colorando l’anima mia…

Immaginando preparo il microfono…qualcuno…stasera gioca qualcuno…

Ragazzi, le vibrazioni viola sono forti, poi sarà Juve-Fiorentina e tutto il resto conterà meno

Questa, mi spiace, ma ve la beccate così.

Un giornalista qualche giorno fa mi ha detto di fare cose radiofoniche al posto della psicanalisi e così oggi “sfrutto” il blog per fare uscire quella ventata di ricordi che imperiosamente spinge la mia vita interiore senza dover ricorrere all’analista…

Ho appena letto che Bersellini è entrato nella storia per aver vinto l’ultimo campionato di soli italiani (oggi sul Corriere invece ricordavo come nel nostro mondo viola sia entrato per aver fatto giocare insieme Baggio e Antognoni) e così le immagini di quella stagione 79/80 mi hanno preso a tradimento alle spalle.

Il primo anno a Radio Blu, il primo anno senza dover andare a scuola tutti i giorni, una leggerezza e un senso di onnipotenza mai provato ne’ prima ne’ dopo.

Il primo esame dato senza problemi a scienze politiche lavorando, le vacanze in Danimarca, il divertimento con piccole grandi cose, il mondo nelle mani.

Ti sentivi padrone di tutto e avevi pochissimo: è qualcosa che non si può spiegare a chi oggi ha tanto ma si sente vuoto dentro.

 

Che bella domenica

E’ stata talmente sballottata e attaccata questa Fiorentina, che viene voglia di coccolarsela, come accade con un figlio che ha subito un’ingiustizia

Vittoria meritata, illuminata dal gol di Chiesa e per me dall’aver riabbracciato dopo 31 anni (eh sì, 31 anni…) Daniel Passarella

Nessun trionfalismo, per carità, ma intanto a Firenze sta tornando la voglia di calcio, aspettando quella partituccia senza importanza di mercoledì prossimo…

Cresce il PIL, cresce la propensione al risparmio degli italiani, perfino Gentiloni invita al sorriso: stiamo davvero tutti meglio?

Sento effettivamente in giro meno lamentele, ma non saprei dire se è solo un discorso di percentuali in più o se davvero dopo dieci anni è finalmente cambiato il vento.

Dieci anni che ci hanno cambiato dentro, resi più sospettosi, impauriti per il futuro, attaccatissimi al nostro particolare, all’orticello che coltiviamo.

E purtroppo questa paura e senso di disagio interiore lo abbiamo trasmesso a piene mani ai nostri figli che sono oggi molto più preoccupati di quello che perderanno (certamente hanno e gli abbiamo dato troppo) piuttosto che essere vogliosi di conquistarsi una loro vita piena ed indipendente.

Al di là dei cento o duecento euro in più in tasca, che comunque “non fanno schifo a nessuno”, come avrebbe detto il grande Gaber, sarebbe importante ritrovare quel sentimento di fiducia verso il prossimo, che poi moltiplicato per i tanti che siamo non è altro che un po’ di sano ed indispensabile ottimismo.

 

Non conosco i pensieri di Andrea Della Valle, ma mi permetto di dargli un consiglio non richiesto: torni al Franchi sabato pomeriggio e se ne freghi se arriva qualche coro ostile.

Non credo che avverrà perché anche la parte più oltranzista del tifo si è data la missione di sostenere la squadra sempre e comunque, però anche se accadesse, non mi pare qualcosa di particolarmente importante: piacere e andare d’accordo con tutti non si può e la libertà di pensiero è il nostro bene più prezioso.

La Fiorentina è dei tifosi affettivamente, ma appartiene molto più prosaicamente alla famiglia Della Valle, che dovrebbe averne cura come la più particolare tra le loro proprietà perché una squadra di calcio è un qualcosa che vive di emozioni e non solo di bilanci.

E nelle emozioni, si ama, a volte ci si perde, ci si arrabbia e si va oltre.

Ma quasi quattro mesi dopo Sassuolo (a Reggio Emilia) il tempo della rabbia dovrebbe essere finito e quindi sarebbe il caso di tornare a seguire tutto in prima persona.

…per essere vero.

E’ sbocciata la viola, come titolava romanticamente un giornale sportivo nelle favolose settimane del secondo scudetto?

Ovviamente nessuno lo può dire e comunque, dato per scontato che il Verona era imbarazzante, rimane il gioco espresso nel primo tempo e tre punti che fanno un gran comodo.

Thereau non è un campione, Benassi difficilmente andrà in Nazionale e Simeone (purtroppo) non è Batistuta, ma con il buon senso, un’unità di intenti e nessun mal di pancia da spogliatoio e da panchina qualcosa di buono si può fare, è nelle nostre possibilità.

Se poi sabato torna allo stadio Andrea Della Valle, che mi raccontano ormai decongestionato dai veleni della passata stagione, aggiungiamo un altro mattone per la ripartenza e per prenderci qualche soddisfazione

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