Non conosco i pensieri di Andrea Della Valle, ma mi permetto di dargli un consiglio non richiesto: torni al Franchi sabato pomeriggio e se ne freghi se arriva qualche coro ostile.

Non credo che avverrà perché anche la parte più oltranzista del tifo si è data la missione di sostenere la squadra sempre e comunque, però anche se accadesse, non mi pare qualcosa di particolarmente importante: piacere e andare d’accordo con tutti non si può e la libertà di pensiero è il nostro bene più prezioso.

La Fiorentina è dei tifosi affettivamente, ma appartiene molto più prosaicamente alla famiglia Della Valle, che dovrebbe averne cura come la più particolare tra le loro proprietà perché una squadra di calcio è un qualcosa che vive di emozioni e non solo di bilanci.

E nelle emozioni, si ama, a volte ci si perde, ci si arrabbia e si va oltre.

Ma quasi quattro mesi dopo Sassuolo (a Reggio Emilia) il tempo della rabbia dovrebbe essere finito e quindi sarebbe il caso di tornare a seguire tutto in prima persona.