Aprile 2019


Quando si è cominciato a riparlare di Montella, a pelle ho pensato che fosse una soluzione intrigante, che contraddiceva quanto ho spesso pensato dei cavalli di ritorno.

Dispiace molto per come si è arrivati a tutto questo, si poteva evitare di parlare di serietà e competenza e personalmente avrei fatto la stessa cosa di Stefano: mi sarei dimesso, non poteva fare altrimenti.

Ci voleva la scossa, e prossimamente la rivoluzione, e sono curioso di vedere cosa succederà con Corvino, responsabile almeno quanto Pioli dell’attuale situazione, che non vedo assolutamente sinergico con Montella, ma nel calcio ci sta tutto e potrebbe anche darsi che nasca una nuova coppia esplosiva, che funzionerà benissimo per il bene della Fiorentina.

Per Stefano Pioli resta l’affetto e la stima personale, condivisa immagino e spero dalla maggioranza dei tifosi viola.

Continuiamo con Pioli?

E se non continuiamo con Pioli, con chi lo cambiamo?

Abbia comunque perso la faccia e anche l’umiltà ed è certificato il fallimento della stagione, la terza consecutiva.

Ai Della Valle il compito di invertire la tendenza: hanno il dovere di agire, per la Fiorentina e anche per il loro buon nome.

Sono sempre molto prudente con i giovani, non bisogna caricarli di aspettative e avere molta pazienza.

Ora però è arrivato il momento di osare qualcosa in più, col Frosinone e col Bologna.

Non esiste momento più favorevole perché, purtroppo senza problemi di classifica, si può anche concedere a loro il diritto/dovere di sbagliare.

Sarei veramente sorpreso se non riuscissi domani sera a dare dei voti ad almeno un paio dei giovanotti viola.

Se le gare con Torino e Roma si fossero svolte all’inizio della stagione, oggi avremmo tutto un altro stato d’animo perché le occasioni da gol nelle due gare sono state almeno dieci e qualcosa di buono si è visto.

In questa valle di lacrime che è diventata la classifica della Fiorentina siamo invece a commentare l’ennesima occasione mancata per arrivare non si sa dove, ma per regalarci almeno una sera tranquilla e soddisfacente.

Prendersela sempre con Pioli è un esercizio ripetitivo e inutile, non può essere merito degli altri quando le cose funzionano e al contrario colpa solo del tecnico se non vinciamo più.

Queste gare devono servire a capire chi è da Fiorentina e chi no, perché bisogna rovesciare il concetto: non sono i giocatori a farci un piacere a vestire la maglia viola, ma è esattamente il contrario.

Speriamo che lo capiscano in questi ultimi cinquanta giorni della stagione.

Ormai ci siamo infilati in questo grigiore che tutto avvolge e che tutto condiziona.

Se si analizzassero le azioni da gol, avremmo pure meritato di vincere, il problema è che non l’abbiamo messa dentro e che, soprattutto, alla fine non ci interessa neanche più di tanto conquistare i tre punti.

Siamo rassegnati al decimo posto, che è un risultato pessimo e che, lo ripeto, costringe la proprietà a riflessioni generali su cosa siamo e cosa siamo stati fino ad oggi.

Meglio pensare ai grandi del passato, da Bati stuta con la sua magnifica festa nella più bella piazza del mondo, a Giancarlo Antognoni, che oggi compie 65 anni, ma per noi che siamo cresciuti con lui è sempre come se ne avesse 20.

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