Agosto 2014


Sì, abbiamo vinto contro il Real e senza rubare niente.
Abbiamo rischiato di prendere dei gol, ma ne potevamo fare altri, siamo stati alla pari della squadra più forte delmondo e non mi sembrava davvero che loro snobbassero l’impegno.
Li conosco a memoria i discorsi di domani: non esaltiamoci, è calcio d’agosto, il difficile deve venire.
E va bene, è tutto giusto, ma io godo di questa vittoria che ci lancia sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo e in fondo si vive anche di queste cose.
Tutti sono stati all’altezza della situazione, con Babacar sorprendente e Aquilani strepitoso, ma è a Gomez che vanno i nostri pensieri più proibiti: non doveva essere un bidone rifilatoci dal Bayern?
Abbiamo giocato con una sfrontatezza ed una personalità che sono figli di Montella a cui non possiamo che dire bravo.

E’ un grande momento anche per le nascite.
In questo blog Zachini e Omino di ferro, tra i miei “ragazzi” qualche settimana fa Ernesto Poesio e poche ore fa il grande Leo Bardazzi diventato babbo di Mattia.
A lui e Laura un grande abbraccio, e tra non molto toccherà a Tommaso Loreto.

Battuta ricorrente da parte di chi mi incrociava ieri sulla spiaggia e aveva la bontà di riconoscermi: “si è rotto un’altra volta”.
Il riferimento è ovvaimente a Pepito ed io capisco la paura che lo circonda, perchè anch’io aspetto sempre con un po’ di tremore che si rialzi ogni volta che lo falciano, però non esageriamo.
Rossi ha avuto una contrattura dovuta forse a carichi di lavoro molto pesanti, ma è un normale stop da preparazione estiva mica un forfait lungo.
Stiamo sereni e non certo come suggeriva Renzi a Letta, ma davvero più distesi perchè se rimane Cuadrado (difficile, ma non impossibile), quest’anno ci divertiamo.

Nessuna nuova, buona nuova.
In questo Ferragosto così anomalo per l’assenza del caldo torrido, e guai chi si lamenta, siamo tutti lì in attea di notizie che tardano ad arrivare.
Diciamo la verità, la firma sulla maglia del Barcellona Cuadrado se la poteva anche evitare, ma consideriamolo un peccatuccio di poco conto, davvero niente rispetto ai mal di pancia di Jovetic e alle bizze di Ljajic, tanto per citare i casi degli ultimi due anni.
Il tempo gioca a nostro favore anche se non ho capito bene quale sia la dead line, mi pare che portarla avanti fino al 20 agosto sia penalizzante per la Fiorentina e direi stop a dopo la partita di Varsavia, solo che qui sono in ballo una quarantina di milioni di euro e allora può essere che l’elasticità sia estesa ai massimi livelli.
Chiudo con un’informazione di servizio per tutti coloro che l’hanno chiesto: il 16 saremo in radiocronaca da Varsavia e il 18 ripartiamo con la normale programmazione, in più la sera Sardelli trasmetterà l’amichevole di Arezzo.
So che alcuni si sono lamentati, ma alla fine abbiamo fatto uno stop di appena quattro giorni, non proprio come le ferie dei deputati della Regione Sicilia, che si sono concessi cinque settimane piene di vacanze, ma tanto lì, come in gran parte dell’Italia, tutto funziona alla perfezione, o no?

Un’altra bella prova in giro per il mondo e siamo a quattro e mezza, dove per mezza intendo il secondo tempo brasiliano, quello con la Fiorentina vera.
Per carità, gli annali del calcio sono strapieni di delusioni post estati travolgenti e non ci esalteremo certo per queste vittorie, ma lo scorso anno di questi tempi eravamo fortemente preoccupati da come stavano andando le cose.
Bellissimo vedere Cuadrado in campo, un ragazzo veramente speciale che non si è tirato indietro pur sapendo del particolare momento di mercato.
Intanto passano i giorni e questa benedetta (o maledetta, dipende dai punti di vista) offerta non arriva ed io ho quasi l’impressione che lui aspetti solo il Barcellona, ma è solo una mia sensazione.
Sulla fascia destra abbiamo trovato Piccini e in attacco ritrovato Babacar, che pare un altro rispetto al ragazzo un po’ scapestrato che lasciò Firenze per andare a Modena: forse dovremmo ringraziare Novellino che una quindicina di anni fa aveva già rimesso in sesto un certo Flachi.

Davvero un peccato che non serva a nulla salvo che portare a casa una coppa monumentale ed esagerata che Savic non riusciva a sollevare da sola.
Questo precampionato della Fiorentina è da leccarsi i baffi, ieri sera la squadra è arrivata a Malaga in mattinata, non ha risentito minimamente del viaggio e del gran caldo e ha giocato trenta minuti di ottimo calcio, con la gemma di Rossi a farci godere e preoccupare perché va veramente “tenuto nella teca”, come avrebbe detto il grande Mario.
Sentendo l’ottima cronaca di Tommaso Loreto e guardando con qualche stop le immagini su Viola Channel non potevo fare a meno di pensare a cosa sarebbe l’attacco viola con Cuadrado al posto di Ilicic, vedremo come si concluderà questa storia che un po’ ci avrebbe stufato…
Nel finale del primo tempo e per alcuni tratti del secondo abbiamo un po’ sofferto, ma era nella logica delle cose, così come ci sta che Gomez, con il fisico che ha, fosse imballato.
Stasera si replica a Siviglia e giocherà in pratica la Fiorentina B, sono curioso di vedere su Cuadrado entrerà in campo, ma intanto sarà una grande occasione per Babacar.

Due notizie, la prima non sorprenderà chi mi conosce appena un po’.
Io sono un mancamentato alla guida di un auto e direi anche della moto.
Ho avuto macchine che nemmeno mi sognavo nella mia più fervida immaginazione e le ho sempre imprestate senza problemi ad altri perchè sostanzialmente non me ne è mai fregato niente.
Guido malissimo, nel 1980 mi addormentai rischiando e facendo rischiare la vita nella foresta nera tedesca, ho un senso dell’orientamento più basso di quello di un moscerino, se mi si fermano le quattro o le due ruote penso immediatamente al peggio, neanche so dove sta, per dire, la coppa dell’olio.
Stamani portavo Cosimo al mare, zona Venturina, e siccome sul navigatore non c’era la località mi fidavo sui ricordi dell’anno scorso.
Un disastro totale, alla quarta volta che mi sono accorto di aver saltato il bivio vedo uno spiazzo e faccio manovra.
Però, attenzione, faccio marcia indietro non sullo spiazzato davanti alla casa vacanze in cui per sbaglio mi trovavo, sarebbe stato troppo semplice e banale, ma cinque metri prima, dove c’è un fosso di cui ovvimente non mi accorgo.
Il risultato è scontato: macchina infilata con le ruote dietro e con il muso in su.
E qui avviene il bello: nei quarantacinque minuti che passano tra chiamare l’ACI e il suo arrivo si fermano in cinque macchine e mi chiedono se ho bisognoo di aiuto, con la prima provo (inutilmente) a spingere le varie tonnellate della Mazda.
Una gentilezza sorprendente e insperata che non mi fa deflettere da un pensiero che ho da sempre: se fossi ricco, la prima cosa che farei è ingaggiare un autista.

Nelle tre ore di diretta a Radio Blu speravo come tutti nel colpo a sorpresa, nel finale rosa, con ADV che ci dice di aver trovato l’accordo con Cuadrado e che quindi si andrà avanti con lui nei prossimi anni.
Però, via, siamo seri: il giocatore vuole andarsene e su questo non ci sono dubbi, anche se ha modi garbati per dircelo, e la Fiorentina non può permettersi di andare sopra i due milioni e mezzo di ingaggio.
Ergo: se arriva l’offerta giusta, Cuadrado se ne va.
E qui arriviamo al solito problema: di quanto deve essere l’offerta giusta?
ADV non ha più parlato dei 50 milioni sparati il 28 luglio da Pradè, è chiaro che se piovono tutti quei soldi io applaudo a scena aperta, però sinceramente mi pare dura che qualcuno arrivi a quella cifra.
Diciamo 40 più eventuali bonus, e mi sembrano lo stesso molti, però magari il Manchester ce la fa, il Barcellona mi sembra più difficile.
Insomma, quasi tre mesi dopo l’inizio del tormentone siamo al punto di partenza, cioè stiamo aspettando il compratore.
Non è colpa di nessuno, ognuno ha fatto la propria parte, ADV ci ha seriamente provato, ma il retrogusto amaro resta.

Esiste una sinistra coincidenza tra le previsioni sbagliate del Governo sulla ripresa economica, con il Pil per l’ennesima volta negativo, e la sciagurata idea di chiamare Schettino a tenere una lezione alla Sapienza (sapienza?) di Roma.
La parabola di quest’uomo è incredibile: invece di tenere un basso profilo, di nascondersi per la vergogna e il dolore di due anni fa, ostenta un’arroganza, una faccia tosta che fa venire la nausea.
Ovviamente sono molto più responsabili i bisognosi del famoso quarto d’ora di celebrità che invitano un tipo del genere, così ne parlano i giornali e le televisioni, così ne parliamo noi.
Non esiste più il minimo senso etico, tutto è permesso, in qualsiasi circostanza, anche la più triste come quella della morte di 33 persone, tanto ci sarà sempre “chi pagherà le spese in questo benedetto assurdo bel Paese”, ci sarà sempre qualche idiota che per il gusto del bastian contrario o per uscire dal grigiore dell’anonimato farà dei distingui per difendere l’indifendibile.
Siamo veramente alla deriva morale (e se continua così purtroppo tra poco anche quella materiale) e Schettino è il nostro degno rappresentante.

Sulla vicenda Cuadrado siamo veramente alla tripla: può rimanere convinto di starci a lungo (mi pare l’ipotesi più difficile), restare un anno fissando la cifra per partire nel 2015 (molto più facile) o andarsene subito, se portano la vagonata di milioni che ci vogliono per la sua partenza.
Di quanti milioni di euro deve essere questa vagonata?
Io continuo a dire 40, però può darsi che mi faccia velo la mia abituale prudenza che già nel passato mi ha fatto fortemente dubitare a proposito di operazioni che ritenevo impossibili, come nel caso Gomez.
Quindi potrebbe davvero essere che qualcuno (più Manchester che Barcellona, mi pare) salga a 45 e comunque non cambierebbe la sostanza del problema perché un conto è la Fiorentina con Cuadrado e un altro la Fiorentina senza, questo mi sembra pacifico.
Alla fine siamo davvero arrivati ai primi giorni d’agosto per la conclusione di questa storia e sinceramente credo che un po’ di tempo si sia perso, però forse non siamo noi a dettare i tempi ma piuttosto chi deve fare un’offerta pesante che spero non arrivi mai.

Com’era quella pubblicità?
Certe cose non hanno prezzo, per tutto il resto c’è…
Ecco, questa cosa per me non ha prezzo.
La prendo da molto lontano, marzo 1987: in una delle tante pause di riflessione con l’allora storica fidanzata mi concedo un diversivo a Bologna con una cara amica di Ferrara, che conosceva benissimo la città.
Domanda tendenziosa: “ma tu sai dove rimane via Paolo Fabbri?”.
La faccio breve: suono al numero 43 e apre il Maestro a cui con una faccia di bronzo e dopo essermi dichiarato innamorato pazzo delle sue canzoni chiedo un’intervista.
Siccome lui è Francesco Guccini, cioè per me il massimo della vita, non solo non mi sbatte fuori a pedate nel fondo schiena (era più o meno l’ora di cena), ma addirittura mi dice di tornare un paio d’ore dopo per fare due chiacchiere.
Abbandono ogni proposito di battaglia uno contro una sui sedili ribaltabili della mia Golf e comincio a buttare giù domande su domande: alla fine viene fuori una cosa decorosa che con Saverio trasformiamo in uno speciale radiofonico misteriosamente per molti mandato in onda alla radio.
Ieri, oltre 27 anni dopo, grazie alla straordinaria partecipazione di Fabio Rosselli sono riuscito a consegnare la t-shirt del Pentasport e Radio Blu al Maestro che si è (pare) divertito ad ascoltare la storia della mancata consumazione del 1987 e sembra che, sempre grazie a Fabio, il sottoscritto abbia pure diritto ad uno strapuntino alla prossima festa a Pavana nell’agosto 2015.
Più di così ci sarebbe solo cantare qualcosa con lui, per esempio “Una altro giorno è andato”, però capisco di essere già abbondantemente nel mondo dei sogni…

Foto da VARIE NEL TEMPO

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