Pur deludendo le attese credo che la doppia sfida tra Chelsea e Barcellona abbia certificato la nostra lontananza a certe vette.
Continuo a pensare che solo il Milan, se sacrifica un paio di partite di campionato, possa competere per mentalità e tecnica a quei livelli.
Non certamente la Juve e neanche l’Inter, che specula troppo sui suoi campioni.
Meno che mai, purtroppo, la Fiorentina, che comunque sta facendo miracoli con le risorse economiche che ha.
Ma è un altro calcio, che ti avvolge e ti trascina anche quando non ci sono i colpi dei fuoriclasse.
Forse è una questione di mentalità o forse solo di qualità dei singoli, perché le grandi giocate ce l’hanno un po’ tutti, però un conto è farle il mercoeldì in allenamento e un altro il mercoledì nella semifinale di Champions.
Maggio 2009
E’ un altro calcio
La mia voce in viola 2000/2001 – Seconda parte
Tutti a Monte Senario
Diamo a Pestuggia quel che è di Pestuggia: l’idea del Fioretto viola in caso di tezo posto, e quindi superamento della Juve, è tutta sua.
Me l’ha comunicata oggi alle 14 e l’ho sposata in pieno.
Se ci arriviamo davvero al terzo posto, partiamo tutti per Monte Senario il 2 giugno e non ci farà neanche male dal punto di vista fisico.
Un’idea pazza e suggestiva, d’accordo, ma attenzione perché Saverio su queste cose è preveggente: vi ricordate lo “yes, we can” del 2 marzo 2008 a Torino, quando eravamo sul 2 a 1 per la Juve?
Per dare la vostra adesione scrivete a fiorettoviola@gmail.com, ma poi, in caso di miracolo, venite davvero!
E se la Juve si incarta…
I have a dream: la Juve ai preliminari e noi al terzo posto.
Banale, no?
Avete ragione, ma si potrà sognare ogni tanto nel calcio o si deve essere sempre così terribilmente seri?
Intanto mandiamo un affettuoso saluto a Saccani, che non smetteremo mai di ringraziare per quel rigore non concesso su Jovetic a Torino.
Oggi è andata come doveva andare, abbiamo sofferto, ma meritato di vincere.
Se poi vogliami farci del male, stiamo pure dietro agli ascoltatori masochisti di Radio Blu, che hanno parlato di partita “rubata”.
Ma dove? Ma quando?
Il Toro (povero Toro, speriamo si salvi…) ha fatto due tiri in porta e se gli avessero dato il gol allora sì che sarebbe stato un furto.
Abbiamo riacquistato Vargas e riacquistato Pasqual, bene pure Jovetic, però se qualcuno mi viene ancora a dire che senza Mutu andiamo meglio giuro che mi arrabbio di brutto.
E per domenica sera, forza Milan.
Chissà io com’ero…
E’ un passaggio di una vecchia canzone di Morandi dedicata ai figli che fanno impazzire, ma “in fondo a modo loro, ti tengono nel cuore”.
Speriamo.
Questi ricordi di Guccini e di Gaber venuti fuori dai vostri post mi hanno portato ad essere un po’ nostalgico: ieri sera a mezzanotte sono stato cinque minuti fermo nel corridoio a vedere la foto di Valentina e Camilla abbracciate, una foto di cinque anni fa e pare che sia passato un secolo.
Ora c’è l’adolescenza, che lotta, che mistero.
Credo che miei ricordi siano falsi, nel senso che li ho selezionati e magari conservati solo per quello che oggi mi fa piacere ricordare.
O magari renderli funzionali nell’insegnamento a Valentina.
Certo che è una battaglia: una testa che comincia pensare da grande, emozioni che non sai dominare ed una tenerezza ancora da bambina.
Mi sforzo a dirle di non sprecare il tempo: troppo computer, troppo Disney Channel, troppe bischerate, ma io, tornando al quesito iniziale, com’ero?
A volte ripercorro certi passaggi, ho dei rimpianti (non molti, a dire il vero, e tutti legati alle ragazze), però non sono mica tanto sicuro di non averlo sprecato pure io il tempo.
Si pensava e si sospirava di più nel 1974, eravamo tutti meno sfrontati ed la conquista era enormemente più difficile.
Io poi ero di una timidezza sconvolgente, tanto che il primo bacio vero (non avrei saputo neanche da che parte cominciare e avevo già da un pezzo passato i 14 anni…) me lo ha stampato una ragazzina molto sveglia che oggi è una bellissima donna, protagonista della jet-set commerciale italiana.
Una che va al Bilionare, tanto per intendersi.
Scusate per questi ricordi, ma tra Guccini, appunto, Gaber e qualche canzone anni settanta, stasera mi è presa così.
Se avete voglia, raccontate qualcosa anche voi.