Sono un ebreo laico, nel senso che non frequento, non osservo e rimango iscritto alla Comunità di Firenze solo per spirito di appartenenza, per quello che ha rappresentato fino ai miei 14 anni.
Ho sempre avuto la convinzione che il mio appartenere a questa religione sia solo frutto del caso: sono nato da genitori ebrei e stop.
Credo nella creazione dello Stato Palestinese, che dovrebbe subito riconoscere lo Stato d’Israele e penso che per ancora molti anni non tornerò laggiù, dove sono stato l’ultima volta nel 1977, perché la guerra durerà purtroppo a lungo.
C’è una cosa che, da ebreo, ho sempre invidiato ai cattolici: la confessione.
Qualcosa che coincide quasi sempre con l’espiazione della colpa commessa.
Tu vai lì, parli, dici tutto al prete e riparti.
Ovviamente la faccio molto e troppo semplice, però, anche se si fa di tutto per non risentirne, siamo tutti figli della nostra educazione.
Ed in quella ebraica c’è, immanente, il senso di colpa fortissimo.
Cioè, se hai sbagliato sono cavoli tuoi e della tua coscienza.
E così ho trovato insopportabile vedere ieri sera da Santoro i bambini palestinesi trasportati in ospedale feriti o forse morti: mi sono sentito in colpa, molto più che in altre terribili immagini con cui ci bombardano dalla televisione.
Mi sono sentito in colpa da ebreo, perché trovo insopportabile quello che sta succedendo, anche se ovviamente non c’entro per niente.
Poi però ho trovato insopportabile la faziosità con cui Santoro ha costruito la sua trasmissione e ho tifato, lo confesso, perché Lucia Annunziata se ne andasse, cosa che ha puntualmente fatto.
Si è così risparmiata il comizio delirante e senza interruzioni di un quarto d’ora del cuoco di Gaza che lavora in Italia e che ha fatto capire che se invece di cucinare in qualche casa fosse laggiù, se ne starebbe tranquillamente a fabbricare e lanciare razzi contro gli israeliani.
Bambini compresi.
Pessima televisione.
Gennaio 2009
Sensi di colpa e faziosità
Un Vieri due?
Il rigore battuto da Vieri contro i Rangers grida ancora vendetta per come lui si è presentato al tiro, però è indubbio che il suo rendimento sia stato al di sopra delle aspettative di tanti e delle mie.
Ora con Bonazzoli speriamo che la cosa si ripeta, anche se ciò che dobbiamo maggiormente sperare è che di Bonazzoli non ci sia mai bisogno, perché vorrebbe dire che Gilardino e Mutu bastano e avanzano per l’attacco viola.
A me, tanto per essere chiari, Bonazzoli non è mai piaciuto, però è una questione di gusti.
Certamente Pazzini gioca al calcio molto meglio di Bonazzoli, e quindi sul piano strettamente tecnico la Fiorentina ci ha certamente perso, ma potrebbe essere che lui sia più “funzionale” al progetto di Prandelli, che immagino abbia dato l’avallo all’operazione.
Vediamo un po’ se ha ragione come spesso succede (non sempre, comunque) Pantaleo Corvino.
Io metterei Pazzini (che è andato alla Samp)
Riepiloghiamo: avevo scritto altre cose, ma c’è stato un problema sul server che ha cancellato l’aggiornamento su Pazzini alla Samp e tutti i vostri precedenti messaggi sull’argomento.
Questo per spiegare che è vero che sono un po’ bollito, ma non fino a questo punto…
Sì, io metterei Pazzini perchè se appena appena riusciamo a fare qualche cross decente, magari con Comotto e Vargas, la difesa del Milan, che ha un’età media sui 35 anni, va in bambola sui colpi di testa.
Lo metterei anche perché lui più di Jovetic è abituato a giocare partite come quella di San Siro e conoscendo Giampaolo non sarei affatto preoccupato di una sua eventuale distrazione in chiave mercato.
Lo metterei perché forse al Milan lo sottovalutano, impegnati come sono ad esorcizzare il fantasma di Gilardino e anche perché lui a San iro ha già segnato un gran gol contro l’Inter quattro anni fa.
Poi forse mi sbaglio, e Jovetic gioca la partita della vita, io però lo metterei dentro dal primo minuto.
La mia voce in viola 1992/93 – Seconda parte
Che botta!
Non era mai accaduto in casa nei tre anni in mezzo di Prandelli di perdere così, da una squadra nettamente più debole.
Cosa sia successo è difficile da spiegare, forse troppa sicurezza, certamente la mancata accensione di alcuni talenti viola, a cominciare da Mutu.
Inqualificabile Osvaldo, fuori condizione Kuz, senza mai un’idea Donadel, incerottati Gamberini e Frey (ma perché non convocare un altro centrale come Da Costa), ad intermittenza Melo, imbarazzante Kroldrup, alla fine i migliori sono stati Comotto e soprattutto il tanto vituperato Santana.
Una botta che fa molto male e che bisognerà riassorbire in fretta per non farci prendere dalle frenesie disfattiste del “tutto sbagliato, tutto da rifare”.
E’ soprattutto su questo che dovranno lavorare in settimana Corvino e Prandelli.
Uno splendido cinquantenne
Domani il mandante morale di questo blog, Savero Pestuggia, compie cinquanta anni.
E’ tra le quattro/cinque persone a cui mi sentirei di affidare la conduzione degli affari di casa Guetta in caso di prematura dipartita del sottoscritto e credo che questo basti a spiegare l’assoluta fiducia che ho nei suoi confronti e l’amicizia che ci lega da oltre venticinque anni.
Ho conosciuto prima il babbo, il grande Rocco, da cui Saverio ha ereditato il codice etico, così raro da trovare oggi in circolazione.
Telefonavo a casa Pestuggia nel 1978 per avere i tabellini della Rondinella che poi mettevo sul Tirreno.
Più tardi ho incrociato Saverio a Calcio Più, dove lui faceva tutto e non gli davano niente.
Una pessima abitudine, che gli è rimasta più o meno addosso per trent’anni, e che con violanews non è certo migliorata…
Per nove anni siamo stati Radio Blu, nel senso che c’eravamo solo noi due a fare il Pentasport, due volte alla settimana.
Ci siamo divertiti, lui ha vissuto da amico silente e giudizioso le mie numerose peripezie sentimentali, magari pensando a quanto fosse fortunato ad essere molto più tranquillo di me.
Abbiamo infatti due caratteri completamente differenti: io mi accendo facilmente (ora meno, ma insomma…), lui è un riflessivo, uno che prima di litigare ci pensa dieci volte e poi non ne fa di niente e che quando si inalbera vuol dire che siamo ben oltre la soglia di sopportazione.
Gli voglio molto bene, ma non vado a casa sua da almeno dieci anni per via dei sette gatti che lui adora, così come tutti gli animali, tranne i facoceri, che effettivamente non trovo troppo simpatici.
Credo che si sia entrati in rotta di collisione non più di tre volte, di cui una a causa delle nostre consorti (quella mia dell’epoca, che era anche una delle migliori amiche della tuttora in carica signora Pestuggia) e questa mi pare una cifra significativa per due che si frequentano e lavorano insieme da una vita.
A volte ho come la sensazione di essere troppo impetuoso con lui e ripenso ancora con un brivido a quando tentai invano con tutte le armi dialettiche che avevo a disposizione di convincerlo ad assumere come giornalista a tempo pieno a violanews un comune conoscente, una persona che poi si è dimostrata per entrambi molto falsa.
Visto che domani di auguri ne riceverà tanti, perché cinquanta anni sono davvero importanti, stavolta ho voluto giocare di anticipo.
Un difensore in più
Dainelli che continua ad allenarsi a parte, Gamberini che ha saltato un paio di sedute a Marbella: non sarebbe il caso di pensare ad un medio rinforzo per il ruolo di centrale?
Un mestierante che non costi una fortuna e che non costringa uno dei tre ad andare in campo anche se acciaccato, col rischio di peggiorare, e di molto, la situazione.
Non abbiamo più difensori capaci come era Ufo di adattarsi e Da Costa è da tempo un corpo estraneo e non mi risulta che in Spagna abbia compiuto significativi passi avanti per essere considerato di più da Prandelli.
Fra l’altro, siccome la fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo, qui va a finire che le nostre criticità a livello infortunistico si concentrino proprio lì in mezzo alla difesa.
Mi viene in mente un Loria, però in questo mi rimetto in tutto e per tutto a Corvino.
Solo che forse bisognerebbe pensarci.
Vergogna televisiva
Ribadisco il concetto: non è mica colpa di Conto Tv che compra, ma di tutto il sistema televisivo che non investe sulla Fiorentina.
Lo fa invece Crispino ed evidentemente i suoi conti tornano, perché altrimenti avrebbe già lasciato perdere.
Se conviene a lui, possibile che gli altri geni che governano Mediaset e la Sette non ci abbiano neanche pensato?
La Raj ormai non la considero neanche più, anche se aveva l’occasione per riscattarsi dopo quello che era successo un mese fa a Bucarest.
E così arriva un’altra bastonata per tutti i tifosi ed io capisco la rabbia di chi si sente ancora una volta preso in giro.
Quanto a Radio Blu, non so proprio cosa succederà.
Se cioè faremo la nostra radiocronaca o se la racconteremo in modo diverso, come è avvenuto a Praga, dove comunque abbiamo fornito un servizio a chi non può permettersi il calcio a pagamento.
Certamente saremo lì fin dal martedì pomeriggio per i nostri reportage che racconteranno l’evento.
La mia voce in viola 1992/93 – Prima parte
Montolivizzati
E’ un neologismo che mi è venuto di getto nel Pentasport domenicale, quando rispondevo alle domande dei tifosi, e che ho riproposto stamani sul Corriere.
Sì, a cominciare da Prandelli, la Fiorentina si sta montolivizzando.
Cioè crede nelle proprie possibilità e adesso non si nasconde più.
Quella battuta del tecnico sugli spiccioli da giocare sullo scudetto viola è uno spartiacque per l’ambiente.
Ieri gli è andato dietro Gamberini, rispondendo ad una domanda dell’ottimo Sardelli (a proposito, sta facendo un lavoro grandioso a Marbella e ci informa tutti a qualsiasi ora del giorno e del pomeriggio, anche oggi con al Befana è regolarmente in onda).
Sembrerebbe una cosa da niente ed invece c’è dietro la consapevolezza di voler fare l’ultimo salto, quello che ci metterebbe alla pari cone le altre tre, o quattro, se vogliamo infilarci anche la Roma.
L’unico dubbio che mi rimane è legato alla città, a quella cristallizzazione di qualsiasi progetto che è ormai diventata la routine del fare politico.
Se i Della Valle rimangono, come probabilissimo, da soli, continueranno a seguire Prandelli e i giocatori nelle loro e nostre ambizioni?