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E ad Antognoni?
E Baggio?
A me pare che il calcio sia impazzito e ricordo con nostalgia quell’estate del 1975 in cui gli italiani si indignarono per i 2 miliardi pagati dal Napoli per Savoldi
A me non piace abusare degli aggettivi, ma l’ingaggio di Pellè è immorale e senza alcuna logica tecnica
Poi ognuno spende i soldi come meglio crede, ma così non ha proprio senso.

A me spiace molto che diversi di voi continuino a pensare che questo sia uno spazio professionale e che quindi se non parlo di calcio ho da difendere chissà quali interessi.
L’ho già detto altre volte e lo ripeto: qui scrivo solo quando mi va e degli argomenti di cui ho voglia di parlare.
Ho passato mesi molto difficili che solo a guardarli ora, col distacco regalatomi dal tempo e da chi mi vuole bene davvero, mi sembrano ancora più incredibili.
Per questo non ho ancora la voglia di discutere con voi di Fiorentina con la leggerezza che ci ha accompagnato in questi dieci anni insieme.
Però, nonostante vari tentativi…, non mi hanno ancora “ammazzato”, sto molto meglio e tra breve tutto tornerà come prima anche sul blog, basta farsi passare la nausea.

Mi viene in mente Fantozzi, che alla fine…si incazza.
Ecco, forse alla Fiorentina é successa la stessa cosa, si sono incazzati a fare sempre quelli super corretti.
Meglio qualche spallata in più, al diavolo qualche volta lo stile: se esiste il varco giusto uno si infila e prova a giovarsela.
La trattativa per Astori ne é una dimostrazione ed io sono molto curioso di vedere come andrà a finire, in tutti i sensi, la vicenda Salah.
In questo momento abbiamo bisogno di fare molta prosa e poca poesia, perchè tra meno di un mese comincia il campionato e non mi pare proprio che la Fiorentina abbia oggi una sua precisa fisionomia.

Post minimalista, come é avvenuto con una certa frequenza negli ultimi mesi che sono stati di grandi cambiamenti, anche privati.
D’altra parte questo blog l’ho pensato per dialogare idealmente con chi ha la bontà di seguirmi da anni e non ha nulla di “professionale”, nel senso che professionalmente per quanto mi è possibile scrivo e parlo di calcio sul Corriere, in radio e in tv.
Dunque, Grassina, e lo spunto me lo ha dato un’intervista col sottoscritto sul Gazettino del Chianti via web, firmata da Silvia Rabatti, abile scrittrice, gran donna, con una splendida famiglia da prendere ad esempio per tutti.
Ci abito da ventuno anni abbondanti, dopo esserci capitato per caso e me la sento addosso come un vestito su misura, perchè ha una caratteristica speciale, che a me piace moltissimo: la solidarietà.
Chi è indietro non viene lasciato solo.
Sei a dieci minuti da Firenze, che mi pare comunque più ospitale di tante altre città, eppure tutto è più a dimensione del cittadino, dalla raccolta differnziata alle iniziative per sensibilizzare l’attenzione del mondo su chi sta peggio di noi.
Può anche darsi che un giorno me ne vada, ma mi resterà sempre nel cuore.

Ci girano un po’ a tutti, inutile negarlo.
Stiamo aspettando, ma i nostri borbottii, in alcuni casi urla d’allarme, non aiutano nelle trattative.
E’ chiaro che molto deve essere ancora fatto ed io ancora non ho capito se in questa estate esiste la volontà di mettere qualcosa che vada oltre quello che si incassa dalla cessione dei pezzi pregiati o presunti tali.
Insomma, se siamo all’autofinanziamento puro oppure no.
In questo sarebbe bene che ci fosse un pronuniciamento chiaro da parte di Andrea Della Valle: si dicono esattamente come stanno le cose e poi ognuno si regola come crede, compreso fare o non fare l’abbonamento

E va bene, lo confesso: anche a me è un po’ dispiaciuto quando nel maggio scorso Cerci sagliò il rigore.
Il Toro è una fede, alimentata dalla lontananza geografica e innescata da quella fantastica rimonta sulla Juve nel 1976.
la Fiorentina è ovviamnete un’altra cosa e per questo stasera sarà una partita “quasi” normale, una gara da vincere in tutti i modi per sognare quello che fino a qualche settimana fa sembrava impossibile.
Abbiamo tutte le possibilità per farlo,magari con Babacar con cui non esagererei nella durezza per la “bischerata” della patente.
A Firenze ne abbiamo viste e sentite di peggio, basta fare una rapida carrella nel tristissimo biennio 2010-2012 per diventare subito più indulgenti.

Questa è l’Italia: per avere il nullaosta dalla Lega Calcio ed entrare negli stadi bisogna sottoporsi ad una specie di caccia al tesoro che dal 1980 ad oggi ha come premio finale l’agognato lasciapassare.
Tra i documenti da presentare c’è pure il certificato relativo alla testata giornalistica, un’attestazione che vienne prodotto dal Tribunale della città dove ha sede la radio, nel nostro caso Prato.
Nessuna traccia di autocertificazione, ovviamente, ma marche da bollo da 16 euro, sì marche, perché le Leghe ora sono due e quindi ce ne vuole uno per la A e uno per la B (Livorno).
Avevo già messo nel conto la perdita di tempo e l’impiego di qualcuno che facesse la lunga fila e trafila, ma non avevo considerato la fantastica realtà del Tribunale di Prato: per proddurre questa straordinaria documentazione (un foglio sempre uguale tutti gli anni) gli uffici sono chiusi dal 4 luglio al 6 settembre.
Fantascientifico: 65 giorni di stop e di ferie e intanto gli imbecilli che hanno bisogno di qualcosa possono tranquillamente aspettare senza fretta…

Il titolo è una provocazione perché so benissimo che i dipendenti del tribunale di Prato non hanno 65 giorni di ferie, il contenuto invece lo confermo in pieno, anzi mi sono sbagliato perché l’ufficio riapre l’8 settembre e quindi il vuoto per chi ne ha bisogno è di 67 giorni e non di 65.
Poi dite e fate quello che volete, ma io cittadino mantengo la PA con le mie tasse e pretendo che mi venga un servizio a cui ho diritto.
Oltretutto ci pago pure la marca da bollo da 16 euro e sono certo che come gli anni scorsi ci vorranno due settimane per stampare UN foglio.

Dobbiamo agire con estrema prudenza e vi assicuro che non è assolutamente facile trovare il giusto equilibrio tra la voglia di fare (e le sollecitazioni che arrivano da tutte le parti) e l’esigenza di non sbagliare una mossa, oltre a trovare gli strumenti più giusti e corretti per operare.
Poiché non ci sono segreti, e Mario è ormai al centro dell’attenzione e dell’affetto di tanti di voi, vi dico che oggi pomeriggio ci siamo trovati in quattro per vedere quale fosse la strada più utile e più discreta da percorrere: Mario Tenerani, Moreno Roggi, Andrea Bruno Savelli ed il sottoscritto.
Tanto per essere chiari, non è possibile dire semplicemente fate una donazione, perché poi ci vuole un soggetto giuridico che raccolga e amministri i soldi.
Vanno create le condizioni e le strutture perché tutto avvenga in modo cristallino, alla luce del sole e per fare sì che ogni cosa funzioni al meglio.
Avevamo anche idea di fare una serata per Mario e può darsi che la faremo, con la partecipazione dei suoi amori viola, da Chiarugi ad Antognoni, da Prandelli a Corvino, ma poi abbiamo pensato che i tempi per il ritorno di Mario sono per ora incerti e quindi abbiamo preferito vare viaggiare separate le due cose: a breve (spero) la solidarietà, quando sarà il momento l’omaggio.
Ma almeno fino alla fine della prossima settimana penso che non sia possibile avere qualcosa di concreto, intanto facciamo tutti il tifo per quell’amabile bischeraccio del Ciuffi che deve stare tranquillo.

Fonte violanews:
Riccardo Montolivo era atteso a Pitti questo pomeriggio allo stand di D’Acquasparta, anche per capire se avrebbe rilasciato qualche dichiarazione sul suo futuro.
Il capitano della Fiorentina è stato però costretto a dare forfait a causa di un ritardo nel prendere il treno che da Caravaggio lo avrebbe riportato a Firenze.

Ma il ritardo era di Montolivo, oppure del treno?
Nell’attesa della prossima puntata, vai con le altre voci senza senso di mercato (per esempio Vucinic e Cassano, che speriamo non arrivi mai)

Lo so che è sbagliato e non sono certo molto soddisfatto per quello che penso.
Provo a sforzarmi, ma ritorno sempre lì, all’istinto e poco mi salvano decenni di letture liberali e progressiste.
Ho anche un certo orrore per i miei compagni di pensiero, perchè li immagino molto più violenti di me in mille altre circostanze.
Però non c’è niente da fare, è più forte di me: per quel bravo uomo dello zio di Sarah non vorrei, no, la pena di morte.
Mi piacerebbe solo che passasse qualche mese insieme agli altri detenuti in qualsiasi carcere italiano, forse gli passerebbero certe pulsioni.

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