Fiorentina


E’ un vero peccato non poter assistere agli allenamenti di Prandelli per capire, o cercare di capire, come stiano i vari giocatori.
Per esempio come sta veramente Pazzini, uscito depresso dal doppio impegno da titolare al posto di Gilardino.
Giocando con i numeri e con i ruoli, si potrebbe davvero pensare di schierare domani a Cagliari un 4-3-1-2, con Jovetic dietro i due centravanti.
Ormai si è capito che Giampaolo non è una prima punta classica ed io avrei la curiosità di vederlo insieme al Gila, che magari si porta via un paio di difensori.
Oggettivamente penso che alla fine non se ne farà di niente, però la curiosità resta.

Questo blog racconta che la maggioranza dei tifosi che lo frequentano ritiene la categoria dei giornalisti sportivi fiorentini tra le peggiori in circolazione.
Non tutti, ma le eccezioni sono poche: bisogna prendenrne atto, forse ho fatto male a cercare un dialogo, una sintesi tra le diverse posizioni.
La colpa è nostra, dei giornalisti, perché evidentemente abbiano/hanno atteggiamenti che non piacciono, anche involontariamente.
Per esempio, il mio denunciare una minoranza piuttosto rumorosa a cui Prandelli non andava più bene.
Con un curioso e pericoloso rovesciamento dei ruoi adesso sembra che io abbia fomentato tutto questo, ma all’inizio ero stato accusato di essere stato troppo duro verso chi non la pensava come me e cioè che Prandelli non si tocca.
Ma lo ripeto: ci deve essere qualcosa di sbagliato nel nostro modo di fare, nelle nostre analisi, se questi sono i risultati.
Vorrei solo una maggiore serenità da parte vostra e nessun pregiudizio: non è che abbiamo sempre un interesse di bottega da seguire.
Il mio ad esempio sarebbe quello di avere più ascoltatori possibile e ce la posso fare solo se sono credibile e lo è la mia redazione.
E, tanto per chiarirci, se la Fiorentina va bene, va bene anche la radio e gli inserzionisti sono più contenti di fare pubblicità.
Tralascio il fatto che ami da quarant’anni questa squadra, perchè spero che almeno su quello non ci siano dubbi.
Tranquilli che tutti i giornalisti leggono questo blog, quelli contestati e anche quelli un po’ dispiaciuti per essere stati ignorati.
Adesso dico stop alle polemiche, che non volevo assolutamente creare, e comincio a pensare alla partita di Cagliari.

Certe cose credo proprio di potermele permettere perché non credo esista a Firenze un giornalista meno corporativo di me.
Ripreso più volte dall’ordine, denunciato allo stesso ordine da persone che non meritano neanche un commento, spesso in assoluto disaccordo con la categoria, contrario alle modalità di accesso alla professione, che poi sono le stesse di trent’anni fa, quando mi dicevano che per scrivere non c’era niente da fare a meno che tu se non avessi un parente stretto giornalista oppure uno che fosse un importante politico e/o industriale. Unica alternativa: iscriversi ad un partito.
Ora però questa polemica che va avanti da anni, con i giornalisti fiorentini definiti a più ripresi offensivamente giornalai ha stancato.
Perché mette tutti nel mucchio, ed io mi sarei un po’ stufato di essere confuso con gente dall’io devastante, oppure con chi da bambino ha litigato con la sintassi e ancora non ha fatto pace.
Ognuno si prenda le proprie responsabilità, io lo faccio ogni giorno con questo blog e dirigendo una radio che confeziona nove notiziari sportivi al giorno più una trasmissione di due ore.
E se uno dei miei dice una bischerata, cosa che succede più di quanto io vorrei, mi prendo la colpa anche per lui.
Non ho poi capito quale sia la colpa dei giornalisti sulle ultime polemiche relative a Prandelli.
Secondo alcuni, per esempio, io avrei amplificato troppo il malcontento pur esprimendomi in modo deciso in favore e in difesa di Cesare.
Magari se fossi stato zitto mi avrebbero detto che ero complice della contestazione e d’accordo con chi invia messaggi ed email contro il tecnico.
E visto che sono un po’ arrabbiato mi permetto di dare un consiglio anche a Cesare: la prossima volta dica chiaramente chi non ha capito cosa volesse dire e ha riportato male le sue dichiarazioni, cambiandone il senso.
Ne guadagnerebbe la chiarezza e chi si sente colpito potrebbe controbattere, così invece siamo tutti colpevoli e tutti innocenti.

SCUSATE, MA NON VI SEMBRA DI ESAGERARE?
ALCUNI DI VOI HANNO UN LIVORE VERAMENTE INCREDIBILE, FORSE HO SOTTOVALUTATO L’ANTIPATIA CHE SUSCITANO CERTI ATTEGGIAMENTI
A ME PARE PERO’ CHE CI SIA UNA VIA DI MEZZO: NON CREDO CHE VI PIACEREBBE UNA STAMPA SCHIERATA SENZA SE E SENZA MA A DIFESA DI QUALSIASI COSA FACCIA O DICA LA FIORENTINA
SEGUENDO IL FILO DEI VOSTRI RAGIONAMENTI, CHE COMUNQUE RISPETTO, NON SI DOVREBBERO FARE CRITICHE, IPOTIZZARE CESSIONI E ACQUISTI, PORRE DOMANDE UN PO’ MENO BANALI DI QUELLE CHE SENTO NEL 90% DEI CASI IN SALA STAMPA
NON MI TIRO CERTO FUORI DA QUELLI CHE CRITICATE, CHIEDO SOLO UN PO’ MENO PREGIUDIZI NEI CONFRONTI DI CHI PARLA O SCRIVE
E GLI ADDETTI AI LAVORI, VE LO ASSICURO, SANNO DIFENDERSI BENISSIMO DA SOLI

Figuriamoci se uno come me può accettare il pensiero unico, in qualunque campo della vita e quindi anche nel calcio.
Ergo: criticare Prandelli si può, l’ho fatto anch’io a volte (non molte, in verità), può darsi pure sbagliando.
Se ho detto e scritto certe cose, e se le ho dette e scritte con una certa veemenza, è perché conosco bene Firenze, l’ambiente viola e bene o male sono con la radio, il blog e la mia stessa persona il terminale di tante situazioni, dialoghi, borbottii.
E quindi, annusando l’aria, ho percepito che da qualche tempo esiste una minoranza esigua ma rumorosa di persone a cui Prandelli non va più bene.
Non se è per partito preso, se perché siamo al quarto anno di matrimonio (un tempo lungo nel calcio, lunghissimo a Firenze) o sia per malafede, nel senso che per motivi oscuri e personali queste persone pensano che sia meglio non averlo più come allenatore della Fiorentina.
Non esistono nomi precisi, o meglio qualcuno lo conosco pure personalmente, ma cambierebbe qualcosa?
E siccome il mio pensiero è che meglio di Prandelli davvero in Italia non ci possa essere niente, ecco che ho alzato metaforicamente la voce, ma senza la pretesa di convincere nessuno.
Se qualcuno pensa che con Gasperini o Spalletti, due nomi a caso, la Fiorentina avrebbe potuto fare meglio, io prendo atto e dissento con forza.
Ma, come recita il principio cardine del pensiero illuminista e liberale, mi batterò perché il mio interlocutore possa continuare a dire quello che vuole.
Anche su Prandelli, che non è un santo e nemmeno, immagino, aspira a diventarlo.

Brutta aria a Firenze, dove qualcuno aspettava il pareggio con l’Atalanta per attizzare fuochi, soprattutto contro Prandelli.
Lo annuso nell’aria, c’è un po’ di stanchezza in giro, si vorrebbe qualcosa di fantastico tipo scudetto o almeno la semifinale europea, come se le tre Champions consecutive non fossero mai esistite,
E comunque: la Firentina ha vinto meritatamente, complicandosi un po’ la vita per via dei gol sbagliati, e l’Atalanta è tra le più scarse squadre viste al Franchi.
Montolivo da sei, Melo da sette e Kuz a metà strada tra i due.
Siamo rientrati in gruppo, quello che punta molto in alto.
Lo sottolineo perché qualcuno pensa che la Fiorentina stia lottando per non retrocedere.

Una partita che divide, perché i delusi o gli arrabbiati di professione parleranno di fallimento del progetto, attaccheranno tutto e tutti.
Ed invece per poco più di un’ora si è vista una Fiorentina straordinaria, in considerazione dell’avversario che aveva davanti e che era una delle squadre più forti al mondo.
Esiste un problema oggettivo: qui, in sedici partite ufficiali, segnano solo Mutu e Gilardino, a parte la furbata di Kuz a Verona ed il rigore di Pazzini.
E’ possibile? Direi proprio di no, se vogliamo stare in questa zona nobile del calcio europeo e italiano.
Anche ieri a centrare la porta è stato soprattutto Gilardino, che qualcuno ha sciaguratamente contestato nel dopo gara, forse perché annebbiato dalla delusione.
Esiste anche un altro piccolo problema, ed è quello del tifo, che magari non avrebbe fatto vincere la Fiorentina, ma che è come non fosse esistito dopo il pareggio tedesco.
Animo ragazzi, cerchiamo di riprenderci in tutti i sensi.

Beh…ha detto quello che avevo scritto prima di Lione e ribadito a Monaco: godiamocela questa Champions.
Diamo il massimo, ma poi evitiamo processini e processoni se le cose non dovessero andare bene.
Non è un mettere le mani avanti, ma semplicemente ricordare che se eravamo la quarta squadra del girone al momento del sorteggio qualcosa avrà pure voluto dire.
Non era il Prandelli arrabbiato post sconfitta all’Allianz Arena, però l’ho sentito in ebollizione, pronto a scattare per difendere la propria squadra.
Ho ascoltato pure i tedeschi preoccupati del clima, inteso come calore che troveranno al Franchi.
Ecco, cerchiamo dare loro ragione con novanta minuti spettacolari sugli spalti.

P.S. Un cattivo pensiero pre Bayern: l’Inter ha preso due gol dalla reggina e tre dai ciprioti, non è che abbiamo sopravvalutato la partita di una settimana fa?

Bruttissimo passo indietro, che ci riporta in zona Uefa e che pone seri interrogativi sull’indispensabilità di Gilardino.
Non parlo solo di Pazzini, sfortunato e impreciso, ma pure degli altri attaccanti, Jovetic compreso, che non tirano mai.
E come loro i centrocampisti, che non azzardano, non mordono, fanno il compitino.
Avremmo anche potuto pareggiare, ma lo ha detto anche Prandelli: Fiorentina buona per un’ora.
E i restanti trenta minuti?
L’impressione è che qualcuno si piaccia troppo e anche in difesa qualcosa scricchiola.
Brutta, bruttissima sconfitta, che direi sarebbe bene non dimenticare troppo in fretta cercando invece di capire come sia potuta avvenire.

Chi ha giocato meglio?
A me pare la Fiorentina, per continuità e per idea di squadra, di collettivo.
E allora, come avrebbero detto una decina di anni fa in tv, la domanda sorge spontanea: se nemmeno l’Inter ci mette sotto sul piano del gioco, chi sta meglio di noi nel campionato italiano?
Certo, i rimpianti per Gilardino ci sono, così come le preoccupazioni per Mutu, che evidentemente non può in questo momento stare in campo ogni tre giorni.
Grandissimo Pasqual, uno stimolo per Vargas, ottimo Krodrup e una (ri)scoperta ormai conclamata Santana in quel ruolo strano che è di cacciatore di palloni e pure di trequartista.
Vincere sarebbe stato meraviglioso, ma già così è stata una serata molto bella, con un retrogusto di amaro per il rigore su Pazzini che avrebbe cambiato tutto.
Pure la partita di Giampaolo.

Sono arrabbiato, come poche altre volte mi era successo alla vigilia di una partita, e non credo di essere il solo.
Hanno fatto male i calcoli quelli che credevano di mettere zizzania o creare problemi ambientali con tutte le porcherie vomitate nelle ultime 48 ore da poco esimi colleghi pagati anche con i miei soldi, cioè quelli del canone Rai.
Hanno ottenuto il contrario: siamo tutti incazzati neri.
L’ho detto alla radio e lo ribadisco sul mio blog, scusandomi per la caduta stilistica sul linguaggio.
Credo che sarà una bolgia, una ripetizione con ancora più forza di Fiorentina-Juventus, spingeremo Pazzini verso il gol e daremo tutto.

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