Fiorentina


Per come si era messa, per gli infortunati e anche perché dopo cinque vittorie di seguito ci si può e ci si deve anche accontentare.
Bellissimo l’atteggiamento dopo il rigore di Gonzalo, quelle cose sono cose istintive e se Ljajic corre in porta a riprendere il pallone come se stessimo perdendo vuol dire che esiste una mentalità vincente, che magari non sarà sempre supportata dalle prestazioni, però esiste.
Rimango sempre del solito pensiero, al di là delle battute scaramantiche: ci manca davvero una punta e non vorrei che si dimenticasse la grande occasione del giocare senza Coppe, qualcosa che alla fine porterà almeno cinque punti in più.
Voglio dire che dobbiamo sfruttare l’occasione, senza fare calcoli, ma anche, come dicevo alla vigilia, senza paure che non non hanno ragione di esistere se solo pensiamo al percorso compiuto fino ad oggi.

Mi chiama un giovane giornalista di Fiorentina.it per un’intervista e alla fine mi chiede un pronostico.
Ci penso un secondo e poi sparo: “vinciamo due a zero con doppietta di Toni, così pago prima le colazioni”.
Leggo sul sito che la gente si tocca, che fa scongiuri, che ha paura.
Ma paura paura di che cosa?
Se non osiamo ora che abbiamo il vento alle spalle, che tutto fila liscio, che abbiamo sofferto il giusto per godere adesso, quando mai possiamo prenderci delle soddisfazioni con il calcio?
Qui non è mica come essere al lavoro che non si sa se domani ci sarà ancora, o alle prese con i problemi familiari: godetevela un po’ di più la nostra e vostra Fiorentina, mollate i freni e pensate al calcio come ad un divertimento e non come ad un tormento.

Via, hanno fatto una grande partita, questo è oggettivo.
Una di quelle gare che dovrebbe essere costata molto a tutti i livelli: se non pagano contro il Milan, la vedo veramente dura per qualsiasi squadra in campionato.
Io però non sono convinto che la Juve riesca a tenere certi ritmi tre volte alla settimana, solo che non sappiamo bene cosa sia il Milan di questi tempi.
Anzi, una cosa la sappiamo bene perché i dubbi di agosto sono col passare del tempo diventate certezze: il Milan è inferiore alla Fiorentina.
Proviamo ad andare a Torino carichi e spensierati, operazione mentalmente tra le più difficili che ci possano essere nel calcio, e poi vediamo cosa succede dalle parti alte della classifica.

All’inizio il titolo doveva essere “Dobbiamo tifare Juve”, poi è diventato “Ci tocca tifare Juve” e alla fine è scivolato nel libero arbitrio: stasera tifiamo Juve?
Siccome quando non esercito in radio o sul giornale o in televisione vengo spesso preso da entusiasmi giovanili (che tra non molto potrebbero pure essere definiti senili…), io stasera spero proprio che la Juve vada avanti in Champions.
E non per le posizioni del calcio italiano in Europa, ma per quello che tutti sapete.
Una delle cause dello scudetto rubato nel 1982, naturalmente molto dopo il furto della premiata ditta Mattei-Pieri, fu anche la rapida eliminazione bianconera dall’allora Coppa dei Campioni.
Fossero arrivati almeno in semifinale, avrebbero lasciato un paio di punti per la strada e il titolo lo avremmo vinto noi senza troppi problemi.
Ce la fate stasera a tifare contro il Chelsea (messa così forse suona meglio…)?

P.S. E’ bello vedere che le mie idee incontrano il favore popolare…
Un abbraccio a tutti

Nel viola dipinto di viola…
Che spettacolo ragzzi e hanno pure provato a rubarcela tra il gol in fuorigioco e un rigore non dato a Rodriguez.
Non abbiamo limiti, a patto di continuare ad essere spensierati, giochiamo davvero il miglior calcio della serie A e non importa per quanto durerà: quello che abbiamo fatto fino ad oggi vale il triplo del vuoto assoluto delle ultime due stagioni.
Volete un uomo simbolo per questa entrata inaspettata in paradiso: Ljajic.
Ha corso come un forsennato creando spazi per gli altri, Montella gli ha cambiato la testa e sinceramente non so quanti altri ci sarebbero riusciti.
Poi c’è Toni, che sembra abbia quattro anni meno e che mi costerà un bel po’ di soldi, ma sarà una festa per tutti quando arriverà all’ottavo gol.
Adesso siamo ufficialmente in corsa per la Champions e discretamente inseriti per il discorso scudetto: se solo trovassero il modo di fare andare tutti a Torino, in domenica ci muoveremmo almeno in cinquemila.
Che bello il cielo viola di questa sera.

Ok, ci ho pensato, e allora?
I fatti: se domani vinciamo contro l’Atalanta siamo a cinque punti dalla Juve e quindi dallo scudetto.
Sarò libero il sabato sera di tornare bambino e riprensare agli anni settanta, a quando immaginavo che Speggiorin avrebbe vinto la classifica dei cannonieri e che Della Martira venisse convocato in Nazionale.
Poi state tranquilli che domani ritorno in me, la mattina mi studio bene la formazione dell’Atalanta, vado allo stadio e mi concentro sulla partita evitando di guardare la classifica.
Ma il mio personalissimo sabato nel villaggio me lo voglio godere fino in fondo.

Alla fine Jovetic non ci sarà ed è giusto così.
Non vedo tutta questa urgenza di buttarlo in campo: giochiamo una “normale” partita in casa contro l’Atalanta mica lo spareggio per l’Europa o per rimanere in serie A.
Non è tanto per la grande prova di San Siro, ma per la prudenza che si impone in casi come questi, con infortuni muscolari che con questo clima sono particolarmente a rischio di ricaduta.
Non convochiamolo nemmeno Stevan, lasciamolo recuperare con calma e presentiamolo bello pimpante a Torino, dove magari farà ancora più comodo che domenica prossima.

Mi aspetto vagonate di critiche per l’affermazione del titolo, ma non cambio idea: il reparto offensivo è molto meno fornito rspetto al resto della squadra.
Nel gennaio 1999 abbiamo perso la possibilità di correre fino all’ultimo per lo scudetto per un non acquisto: invece di Conte (sì, Antonio Conte) arrivò lo scarsissimo Ficini, noi eravamo corti e un po’ scoppiati a centrocampo, poi si fece male Batistuta, Edmundo se ne andò in Brasile e addio sogni di gloria.
Io non mi voglio trovare a rimpiangere un terzo posto perché concretizziamo meno, molto meno rispetto a quanto produciamo e non capisco la storia dell’equilibrio a rischio.
Basta prendere un ottimo attaccante, da 15 gol possibili a campionato e con la testa a posto, e non sciupiamo proprio niente.
L’invito è a pensarci bene, molto bene, prima di dire che va tutto bene così: adesso lo possiamo fare serenamente e pacamente, come avrebbe detto Veltroni.

Vuturo: “Pallavicino e la verità su Montolivo”

La cosa che più mi infastidisce della vicenda Montolivo e che io per primo ho ‘abboccato’ a certe parole.
L’anno scorso fummo chiamati da Carlo Pallavicino, uno degli esponenti di spicco del suo entourage, per un incontro.
Ci venne disegnato un quadro completamente diverso rispetto a quella che poi si è rivelata la realtà. Un ‘povero’ Montolivo, siamo arrivati a tanto. Lui non ha mai parlato alla città come aveva annunciato, se non per dire la sua verità.
Ha fatto di tutto per andare via a parametro zero, non mi risulta che avrebbe firmato anche in bianco come ci era stato detto.
Pallavicino ha detto cose non vere.
Non voglio dare tutta la colpa al giocatore.
Credo più che altro che Montolivo sia stato messo nel mezzo, può capitare di circondarsi da certe persone a 25-26 anni.
Sono stato poco attento questa volta, non succederà più con questo signore”.

Tratto da Violanews.com

Io sono spossato, mi sembra pure di avere la febbre, ma credo e spero che sia solo stanchezza.
Ho la voce ai minimi termini, un mal di testa martellante nemmeno avessi giocato e ho avuto paura del pareggio dopo il primo quarto d’ora della ripresa.
Anzi, di più: mi si è materializzato il fantasma della Juve ’94, loro che ci rimontano e vincono la partita.
E invece hanno ricominciato a giocare da Fiorentina e in questa affermazione (“da Fiorentina”) c’è tutta la bellezza del campionato viola, la personalità si Montella, il farci rischiare l’infarto per quei fraseggi nella nostra metà campo che oggi fanno sembrare Padalino un libero vecchia maniera.
Ho detto tutto e di più in radiocronaca, ho pure esagerato in occasione del rigore alle stelle di Pato, ma credetemi: stare lì a Milano è stato davvero qualcosa di speciale, un pomeriggio che ricorderemo a lungo perché raramente le vittorie sono state così belle.
E ci hanno pure rubacchiato qualcosa, vedi la mancata espulsione di Bonera.
Ora, come preannunciato qualche giorno fa, chiamate pure la neurodeliri perché a me sta venendo in testa qualche pensiero inconfessabile e guarda te se non dobbiamo metterci a tifare per la Juve perché vada lontano in Champions…

P.S. Dalle 9 di stamani la “sintesi radiofonica” di una giornata indimenticabile è disponibile su violanews.com: anche al risveglio è bello tifare Fiorentina…

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