Fiorentina


Un difensore, perché quattro per tre ruoli mi paiono obiettivamente un po’ pochi.
Un centrocampista che studi da Pizarro, che è poi l’uomo più difficile da trovare, perchè certe cose o si hanno nel DNA o è meglio lasciar perdere.
Cigarini potrebbe essere una soluzione, ma chissà se lo danno e chissà a quali prezzi.
E ovviamente una punta perché San Toni non si sa fino a quando potrà durare a questi livelli e comunque vada a finire la sua stagione noi dovremmo solo dirgli grazie, perché è chiaro che ha dato tutto per dimostrare di essere degno di vestire un’altra volta la maglia viola.
Siccome non abbiamo tutto questo bisogno di comprare, è possibile che si possano fare buoni affari e non come l’anno scorso, quando eravamo quasi strangolati dal niente che vedevamo e dall’esigenza di cambiare moltissimo (e infatti ci fu il quarto disastro consecutivo di mercato).
Quanto poi alla storia delle mele marce che potrebbero sciupare il gruppo, per favore non scherziamo.
Chi viene saprà benissimo cosa è oggi la Fiorentina, figuriamoci se un gruppo come questo non è in grado di assorbire dei giocatori nuovi con la testa sulle spalle.
Rinforzarci ora, per non avere rimpianti dopo, mi sembra normale e logico…

L’unica preoccupazione che ho avuto era quella del risultato, che non è poco, ma era un’ansia che veniva quasi offuscata dal gioco ammirato in campo.
Sono stati strepitosi, un privilegio vederli dal vivo, perché ho potuto ammirare la coralità del gioco di Montella, la partecipazione all’azione di tutti, la voglia di giocare sempre e comunque il pallone, anche con qualche rischio.
Borja Valero fantastico, ma è Toni che non riesco a capire, ovviamente in positivo: ma come ha fatto a tornare così in forma?
Sembrava un vecchio bucaniere dell’area di rigore, pronto per i gol sporchi, ed invece fa tutto con una freschezza atletica invidiabile alla sua età.
Stiamo riuscendo anche a fare a meno di Pizarro e con Aquilani molto stanco, ma che dire di Jovetic?
Era assurdo contestarlo in quel modo e con quella cattiveria.
Scrivo da una Palermo illuminata di viola, il 2012 sta finendo come mai avremmo immaginato: grazie a tutti.

Confermo quella che è sempre stata una mia convinzione: la partita vista in televisione è un’altra cosa.
Non saprei dire se meglio o peggio, dipende dai gusti, però manacano molte cose, almeno a me che non ci sono proprio abituato.
Dalla tv ho visto una squadra in sofferenza nel primo tempo e un grande portiere, poi è salito in cattedra Borja Valero e a centrocampo negli ultimi trenta minuti non l’hanno quasi più vista.
Vittoria di sofferenza, vittoria col cuore, ora le cose cominciano a diventare interessanti ed il saldo del 2012 si sposta verso l’attivo, dopo i primi cinque mesi da incubo.
Si è un po’ perso Cuadrado, mentre sta per tornare Jovetic, ne riparliamo sabato pomeriggio…

Pur conoscendo benissimo i fiorentini io non ho assolutamente capito il motivo della diffidenza verso Jovetic.
Rientra dopo oltre un mese, fatica moltissimo, gioca obiettivamente male e noi che facciamo?
Gli diamo addosso, diciamo e scriviamo che è meglio venderlo, qualcuno è addirittura convinto che lo faccia apposta.
Follie, non so da cosa generate, ma certamente follie.
Jovetic è il più forte giocatore che ha la Fiorentina, non risulta abbia mai fatto le castronerie di molti suoi compagni (ultima perla, Seferovic, veramente un ganzo a stare in giro per Firenze alle 4 del mattino con l’allenamento alle 11…), eppure gli diamo addosso come se fosse il responsabile di chissà cosa.
Abbiamo aspettao per anni Montolivo-Godot, per due campionati Cerci, qualcuno crede ancora nel recupero di Vargas, potremmo avere la pazienza di attendere una quindicina di giorni uno dei migliori giocatori europei?

Devo applaudire a scena aperta Luca Toni, al di là degli otto gol che farà certamente.
Ci ha dato una lezione di vita mettendosi in discussione e ripartendo da zero, se continuasse così non ci sarebbe davvero bisogno dell’attaccante a gennaio, ma io dico che bisogna prenderlo lo stesso per non sciupare tutto.
Non c’è stata partita, siamo stati superiori in tutto e per tutto, bastava spingere ed il Siena si sbriciolava.
Spettacolari quei tre nel mezzo, ottimo Neto in campo e Viviano fuori con quel suo commentoa fine gara: “prima di tutto viene la Fiorentina”.
A parte la Juve, ce la giochiamo con tutti e tutti hanno paura di questa Fiorentina.
Fanno bene, perché il meglio deve ancora venire.

Su certe cose sono puntiglioso e forse questo è il segnale della determinazione con cui seguo ancora le vicende calcistiche dopo molti anni.
Quando ho letto sui siti viola più importanti (Violanews, Firenze Viola, Fiorentina.it) che nell’etere si stava diffondendo la notizia di un infortunio a Viviano, un problema all’anca che ne avrebbe pregiudicato la presenza contro il Siena, per una volta ho messo il naso nelle vicende della quotidianità viola e ho chiamato la redazione chiedendo se fosse vero, perché noi avevamo dato e continuavamo a dare molto poco risalto ad un problema che per i ragazzi di Blu era facilmente risolvibile.
Questa storia è andata avanti per almeno un paio di giorni, noi a minimizzare, altri a pompare l’infortunio e devo dire la verità: attendevo con un pizzico di trepidazione professionale la lista dei convocati di Montella.
Se Emiliano non ci fosse stato, avremmo fatto davvero una pessima figura e avremmo dovuto scusarci, cosa che peraltro è già avvenuta e sicuramente succederà in futuro perché l’errore è sempre dietro l’angolo.
Poiché Viviano c’è, è chiaro che ogni eventuale sua presenza in panchina sarà legata solo ed unicamente ad una scelta tecnica, come peraltro con molta onestà e uscendo dal calcese ha fatto capire questa mattina Montella.
Per me Viviano domani dovrebbe giocare, ma questo è solo un parere personale che non ha il conforto degli ultimi allenamenti e neanche delle impressioni suscitate in Montella dall’ultimo colloquio avuto con il proprio portiere.
Deve andare in campo per non creare e/o amplificare il caso e anche perché ritengo (altro parere del tutto personale) che sia superiore a Neto e che l’attuale momento sia solo una fase di passaggio.
Domani mattina, tra un’oliva e un aperitivo, per chi la partita se la guarderà da casa, sapremo come andrà a finire.

Ogni volta che leggo di una cerciata, ogni volta che vedo i pessimi voti di Vargas vengo colto da un fremito di paura: mica ce li renderanno prima del tempo?
Non è che se ne vorranno sbarazzare subito per evitare guai negli spogliatoi superiori ai disastri combinati dal peruviano in campo e al quasi niente (nel quasi c’è purtroppo il gol alla Fiorentina) del “giocatore che ci hanno chiesto i più grandi club europei”.
Non sa in tutta onestà se ci possono rendere a gennaio gli uomini neri, spero di no, e comunque due così non sapremmo davvero dove metterli, dentro e fuori dal rettangolo verde.
Un altro po’ di stordimento lo provo quando cerco di capire quando scadono questi eterni contratti, che assomigliano molto a cambiali pesantissime.
Vargas arrivò nel 2008, possibile che gli si debba dare oltre due milioni e mezzo lordi fino al 2014?
Quando mai gli è stato rinnovato il contratto? Devo aver rimosso.
Cerci ha un quinquiennale?
Meglio pensare un anno alla volta, magari trovando qualche club misericordioso che li ospiti gratis.

No, adesso non si può cominciare a dire che siamo sbilanciati, che ci vuole un mediano, magari che è stato un peccato mandare via Behrami.
Un minimo di coerenza, per favore.
Anche contro la Roma, cioè nella peggiore partita dell’anno, abbiamo fatto più possesso palla degli avversari: sterile, ma di più.
E’ il segno di un DNA preciso, qualcosa in costruzione che piace.
Se stanno bene, bisogna continuare con Aquilani-Pizarro-Borja Valero ed il problema è semmai che non stanno sempre bene e che chi si muove alloe loro spalle è palesemente inferiore (Romulo, Olivera e anche Migliaccio, che però Montella vede come difensore).
A questa stagione chiediamo il divertimento e un posto per l’Europa, ci possiamo arrivare anche solo con il gioco in una sorta di eresia calcistica per l’Italia.
Dobbiamo assolutamente insistere, a costo di perdere qualche punto per la strada e prendendo un attaccante che valorizzi il volume di gioco del centrocampo.

Li avete visti gol presi dal Torino e dal Genoa?
Roba da matti, e tra i pali c’era gente di assoluta esperienza e affidabilità (uno lo conosciamo bene) ed il fatto è che nessuno ormai ci fa più quasi caso.
La frittata del portiere viene messa nell’ordine naturale delle cose: a Roma Viviano ne ha combinate di cotte e di crude, però non è che a parte Buffon e forse Handanovic gli altri siano messi meglio ed è di pochi giorni fa un giudizio piuttosto sintetico di Galliani a proposito del proprio numero uno.
Sarà stato il fascino dell’uomo solitario, ma io ricordo bene come negli anni settanta ci fosse una specie di liturgia del ruolo.
Esistevano i mostri sacri (Zoff e Albertosi, che per me era superiore), ma anche una batteria di straordinari portieri che la nazionale non la vedevano neanche col binocolo e che pure rappresentavano sicurezze assolute: Vieri, Vavassori, Battara, Castellini, Superchi, tanto per dire quelli che mi vengono in mente.
Se uno di loro fosse nato quaranta anni più tardi, oggi sarebbe stato senz’altro il vice di Buffon.

Viviano è indifendibile e lo sa lui per primo: ha preso dei gol che neanche il Madiai (portiere del glorioso Pizzeria San Gallo) avrebbe beccato.
Adesso però va fatto giocare ancora e sinceramente, assumendomi tutta la responsabilità per quello che dico, lui vale molto più di Neto.
Ma avremmo perso lo stesso anche con un altro più bravo in porta, perché alla fine almeno tre cose ottime Viviano le ha fatte e la Roma ci ha veramente asfaltato.
A me pareva di essere tornato indietro di una quindicina di anni, a quando cioè le formazioni di Zeman ci facevano a pezzi all’Olimpico e ogni volta si ripartiva dallo stadio con la sconsolante sensazione di essere nettamente inferiori.
Ieri è andata così, con un Totti straordinario e forse bisognerà interrogarsi un po’ più a fondo su tutta la nostra meravglia a proposito dei gol di Toni: c’è chi sa fare di più e molto meglio.
Ma Luca è davvero l’ultimo dei problemi, perché lui ci mette il cuore e arriva dove può, che è troppo poco, giocando da titolare, per le ultime scintillanti ambizioni viola.
Il problema è che questa squadra senza Pizarro si perde e sinceramente mi aspettavo qualcosa in più in termini di personalità da Borja Valero e Aquilani, anche loro smarriti senza il centro di gravità permanente della manovra.
Da Olivera invece non mi aspetto più niente, che sia scarso l’ho sempre detto fin dall’inizio (due partite buone in un anno, Lecce e contro il Bologna), ma non pensavo che fosse così deleterio, visto che anche ieri avrebbe meritato l’espulsione.
Complimenti a chi l’ha preso (dal Lecce…), gli ha fatto un bel triennale e colpa anche di Montella che non so perché gli dà in mano la regia della Fiorentina quando manca Pizarro.
Cassani ormai funziona più nell’esultanza dalla panchina per i gol dei compagni che in campo e Cuadrado non doveva giocare per via dell’infortunio, meno che mai in appoggio a Toni, dove non ha lo spazio per l’affondo e comunque poi nel secondo tempo ha perso tutti i duelli con Balzaretti.
Ci hanno veramente fatto a pezzi, molto più di quello che dica il risultato perché poi rubando con un colpo macrochiappico magari potevamendo pure pareggiare, ma la lezione ci servirà per capire che non abbiamo rincalzi adeguati e che soprattutto ci vuole subito a inizio gennaio un ottimo attaccante.
E comunque dobbiamo ripartire senza isterismi, non scordando ciò che siamo stati da fine agosto ad oggi: quattro mesi che da soli valgono molto più degli ultimi due anni di annientamento viola (dove Prandelli non c’era, come ieri ha opportunamente ricordato il Commissario tecnico azzurro).

P.S. Leggo che molti di voi giudicano eccessivo il titolo: ragazzi, non eravate a Roma e dalla televisione le partite si vedo con un occhio completamente diverso.
Vorrei l’opinione di chi era all’Olimpico, perchè sul campo la differenza di passo, di personalità e di pericolosità era veramente netta.
Ma si tratta di una partita, non dell’analisi di un campionato e non sono affatto pessimista per il futuro.

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