Fiorentina


Stavolta Cassano ha battuto tutti i record precedenti: è quasi arrivato alle mani con Stramaccioni dopo appena sei mesi di Inter, la sua squadra del cuore, il posto dove sarebbe rimasto per sempre, eccetera, eccetera.
Via, si riparte.
A giugno chissà chi gli darà tre milioni netti l’anno per essere mandato affanculo.
Dopo il dito nel capuccino a Batistuta a Roma, le pagliacciate all’ingrasso di Madrid, la sclerata villana e penosa con Garrone a Genova, le infamate a Galliani e tutto il Milan, ecco dunque quest’ultima perla.
Chiedete un po’ a chi frequenta la Nazionale cosa voglia dire passare quaranta giorni con Cassano, tra poco due volte padre, eppure sempre affetto da quel morbo adolescenziale che gli fa pensare di essere in qualsiasi luogo ed età il bambino prepotente di Bari vecchia, legittimato a dire e fare quello che vuole.
Non lo regge nessuno, col tempo è peggiorato perché neanche più divertente.
Io uno così in Fiorentina non l’avrei voluto nemmeno dipinto e ricorderete il mio imbarazzo nei giorni della sua sceneggiata genovese, nel gennaio 2010, quando aveva detto di sì, poi ni e poi ancora no per non tradire chi avrebbe insultato pochi mesi più tardi.
Gli show di Mutu al confronto sono barzellette, perchè non ricordo di Adrian grandi sciocchezze quando faceva il calciatore e naturalmente sto parlando dell’atteggiamento tenuto con compagni e allenatori, non di quello che combinava fuori dal campo.
O vediamo se c’è ancora qualcuno che riesce ancora a difendere Fantantonio (ma Fanta de che? Ormai è pure diventato un normale buon attaccante)a qualsiasi latitudine del mondo pallonaro.

Mi mancano le statistiche e vado sull’onda della maemoria, ma mi pare che nel 2013 si sia invertita la tendenza dei gol sui calci da fermo: adesso ne facciamo molti di meno e ne prendiamo parecchi di più.
Può darsi che abbiano studiato gli schemi di Montella o che qualcosa non funzioni al meglio nell’esecuzione, perché alla fine sempre di quello si tratta: essere bravi nel calciare il pallone visto che stiamo parlando di uno sport che ha un attrezzo che bisogna saper utilizzare…
Non ho mai capito cosa serva avere Borja Valero e Pasqual insieme alla battuta dell’angolo, ma, e lo dico senza ironia, deve esserci una ragione precisa che mi piacerebbe conoscere perché certamente Vio ne sa molto più di me.
Ho segnalato la cosa anche nella speranza di essere brutalmente smentito domenica pomeriggio…

Abbiamo smesso di giocare dopo un’ora e non ho capito il perché.
Questa squadra si piace troppo e alla fine questo diventa un difetto perchè a volte pare si debba vincere per diritto divino ed invece poi i Taider e i Morleo ci mettono il cuore e noi poca testa.
Continuo ad essere convinto che sia un’ottima stagione, però buttiamoci dentro un po’ di sangue, un po’ più di cattivera, andiamo a lezione da Borja Valero, che è sempre correttissimo, ma i tacchetti (intesi come suola delle scarpe) ce li mette sempre.
Non cominciamo a discutere Montella, diciamo solo che ieri in pochi hanno capito il perché di cambi così ritardati, quando da almeno un quarto d’ora c’era gente (Aquilani su tutti, ma anche lo spiritato Cuadrado) che aveva finito la benzina.
Adesso, in un furore iconoclasta, c’è anche chi rivorrebbe Cerci a Firenze, magari dando anche un bel po’ di milioni al Torino, salvo poi disperarsi ad ottobre quando avrà litigato con tutti, compreso se stesso.

A noi ci pagano (anzi mi pago da solo, questo è un altro discorso) e va bene, figuriamoci se non posso aspettare fino a domani per sapere se a Bologna si gioca oppure no.
Ma i tifosi, il motore di questo enorme carrozzone che è il calcio, come diavolo fanno ad organizzarsi?
E’ possibile che non ci fosse un’altra soluzione più agevole per loro rispetto a quella di aspettare le 10.30 di domani per sapere se quattro ore e mezzo dopo si va in campo?
Che fa la gente, parte per oltrepassare l’Appennino oppure no?
E anche quelli che vorrebbero un minimo programmare la giornata dovranno aspettare notizie per capire come santificare la festa.
Io credo che ci vorrebbe un po’ di rispetto per chi manda avanti tutto, cioè l’utilizzatore finale, come avrebbe detto il sapido avvocato di un noto politico che mi auguro proprio di non vedere al comando nel pomeriggio di lunedì.
Noi a Radio Blu intanto, proprio per rispetto nei confronti di chi ci ascolta e ci permette di vivere di calcio, abbiamo organizzato un Pentasport speciale dalle 10 alle 11: sintonizzatevi e saprete.

Ragazzi, io alle 17 di oggi ho staccato: meglio così, almeno non siamo caduti nella farsa…

…purtroppo si cambia, si deve cambiare per via dell’assenza di Pizarro.
Le mie personali convinzioni: giocheranno Migliaccio e Ljajic, oltre a Tomovic.
Sissoko è ancora un po’ indietro e l’ultimo Migliaccio da trasferta era stato assai convincente a Catania, oltre al gol, che è sempre un valore aggiunto.
Davanti sarebbe uno spreco rinunciare al Ljajic visto contro l’Inter e se ci fate caso la Fiorentina gioca bene soprattutto quando c’è lui a girare moltissimo e offrire sponde ai compagni.
Non mi pare una trasferta proibitiva, soprattutto se dimostreremo di aver saputo gestire bene l’euforia post Inter.

E chi se l’aspettava una Fiorentina così?
Meglio di qualsiasi più rosea previsione: scattante, reattiva, asfissiante.
Una partita fantastica, l’Inter annientata, la prova di Torino ampiamente riscattata, la classifica che torna a diventare interessante.
Il più sorprendente è stato ovviamente Ljajic: partita superba la sua, assolutamente inimmaginabile appena dieci mesi fa e qui c’è certamente la mano di Montella, oltre alla volontà del giocatore.
E poi le risposte di Jovetic, in partita fin da subito.
Il centrocampo senza mediani è tornato ad essere l’intrigante utopia vincente del 2012, ora vediamo che succederà a Bologna senza Pizarro (benedetto metronomo, ma lo sai che il tocco di mano è da giallo?…), certo è che con Sissoko ci sentiamo un po’ più tranquilli.
Lunedì bellissimo per andare in ufficio, leggere di Fiorentina, amare questa squadra.

ALLE 14.30 RIPROPONIAMO LA RADIOCRONACA DI IERI: PER CHI SE LA FOSSE PERSA O VOLESSE GODERE DI NUOVO…

E’ veramente bello il moto d’affetto che circonda Milito dopo il suo gravissimo infortunio.
A me è sempre piaciuto moltissimo in campo e fuori, di lui di negativo ricordo solo un’improvvida dichiarazione, a Madrid, appena vinta la Champions con una sua doppietta, in cui in pratica batteva cassa per il rinnovo del contratto.
Per il resto è sempre stato un uomo tranquillo, che ha fatto gol bellissimi e “sporchi” a tutti, una persona a cui molti tifosi si sono affezionati, anche quelli viola.
Chi ama il calcio è rimasto veramente colpito dal suo dolore e sono convinto che in tanti avrebbero preferito averlo pericolosamente contro domani sera piuttosto che vedergli rischiare la carriera.
Ci sono campioni che travalicano le fazioni e sto pensando per esempio a Maldini, che proprio a Firenze ebbe quel tributo di affetto che gli fu vergognosamente negato da una banda di delinquenti una settimana prima a San Siro.
Ma anche uno come Scirea, che qui è sempre stato rispettato, da vivo e anche quando purroppo non c’è stato più.
Dipende come sempre da come ti comporti nella vita:e non credo che gente come Cassano o Balotelli sia destinata ad avere a fine carriera lo stesso trattamento…

Questa storia di Viviano e Borja Valero è per me incredibile e rappresenta la cartina tornasole di come il portiere viola per motivi a me oscuri resti cordialmente sulle scatole a tanti.
Partiamo dal presupposto che lo spagnolo non si discute, è avanti rispetto a tutti, probabilmente anche rispetto al mio modo di vedere la gara contro la Juventus.
Lui è padronissimo di scambiare la maglia con Pirlo (giocatore straordinario), ma andare con quella sotto il curvino viola dopo quell’umiliazione poteva anche sembrare inopportuno.
Viviano, che certe sensibilità ce l’ha nel sangue, se n’è accorto e gli ha fatto mettere giù la casacca bianconera, senza gesto violento, anche perché Borja non mi pare proprio il tipo da subire in silenzio un’eventuale prepotenza.
Tutto qui.
Il resto è letteratura, voglia di metterla in rissa da parte bianconera, un assalto moraleggiante (ma allora Rossi deve essere interdetto a vita…) all’arma bianca contro Viviano, che ha dovuto precisare e quindi scusarsi.
Ma che ci sia da parte dei tifosi della Fiorentina questo dare addosso al portiere mi pare incredibile: si può sapere che cavolo vi ha fatto Viviano per scatenare la rabbia preconcetta che affiora ad ogni episodio?

C’è andato Baggio, c’è finito Antognoni, figuriamoci se non ci può andare Jovetic per scelta tecnica.
Il giocatore è sinceramente impresentabile, ma non saprei cosa fare perché ogni risposta ha il suo rovescio della medaglia.
Il primo dubbio è chi ci mettiamo al suo posto.
Ljajic? El Hamdaoui? Larrondo? Mati?
Viene lo sconforto solo a pensarci, senza contare che ormai diamo per scontato Toni come titolare per mancanza di alternative credibili.
E ancora: gli farà bene andare fuori o peggioriamo la crisi?
E’ il solito dubbio che riguarda i giocatori di classe: quanto è giusto aspettarli?
Il tempo per Jovetic è scaduto sabato sera, ora toccherebbe a lui: se è davvero uno che fa la differenza, è l’ora di dimostrarlo.

La risposta ce la darà la partita contro l’Inter, quella di ieri sera è stata troppo brutta per essere vera.
Ci siamo squagliati nel gelo di Torino dopo venti minuti, eravamo molli e presuntuosi.
E qui ci metto anche Montella, perché ancora mi ricordo l’arrabbiatura di Prandelli qualche anno fa all’Olimpico, quando Pazzini disattese agli ordini del tecnico e non marcò Liverani che fece vincere la Lazio.
E’ un peccato di lesa maestà mettere uno fisso su Pirlo e non farlo giocare come se fosse venuto a fare una scampagnata alla Brencola, luogo ameno di incontri calcistici, dove si gioca senza mai preoccuparsi dell’avversario?
Se all’inizio loro raddoppiavano addirittura su Pizarro, siamo così forti da lasciare libero un signore che, carriera alla mano, mi pare più forte del Pek?
E comunque non è solo quello, perché Jovetic sta diventando un caso serio e in attacco annaspiamo come nelle più logiche delle previsioni.
Cos’abbia il montenegrino è un bel mistero, ieri sera oltre a non combinare quasi niente mi sembrava pure imbolsito, lento, al limite della svogliatezza.
Se poi ci mettiamo la difesa in cui il migliore è stato Savic (Gonzalo e Roncaglia da mettersi le mani nei capelli, per chi li ha…) e una Juve fortissima di testa e di piede, ecco spiegato un amarissimo disastro.
Riflettiamo su questo: in tre gare su quattro contro Conte non l’abbiamo mai vista: ci hanno umiliato, disintegrato.
Giuro che al prossimo Fiorentuina-Juvetus impongo un approccio minimalista alla partita, perché per come sono andate le cose (e con tre tecnici diversi in panchina) ha ragione chi ci prende in giro e ci dà di provinciali: partiamo per suonarle e ce le danno di santa ragione.

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