Gino Cecchettin, il papà di Giulia, uccisa dall’ex Filippo Turetta, si affida a un’agente per curare la sua comunicazione. Si tratta di Barbara Barbieri. La donna, che curerà i suoi rapporti con la stampa, si occupa principalmente di scrittori e autori di fiction.

“In questi giorni Gino Cecchettin si è preso una vacanza e non se la sente di rilasciare interviste e dichiarazioni”, ha fatto sapere l’agente.

Gino Cecchettin aveva già annunciato lo scorso dicembre di prendere una pausa dal lavoro: “Ai miei clienti, fornitori, amici e colleghi. È con grande dolore che condivido con voi un momento di pausa dalla mia professione, profondamente segnato dalla recente perdita di mia figlia Giulia”. Aveva poi aggiunto: “Sto anche riflettendo su un nuovo impegno civicoche accompagnerà il mio cammino. Desidero canalizzare il dolore in azioni positive, che possano aiutare chi si trova nelle stesse situazioni di Giulia”.

Partiamo dalla storia: dagli anni 80 ai 90 la Fiorentina era di proprietà di una famiglia in cui il numero due era un signore, in tutti i sensi, di nome Claudio Pontello, esponente nazionale della DC e fortemente interessato alle vicende cittadine, che ovviamente seguiva sotto la propria bandiera politica

Poi abbiamo avuto come presidente un signore politicizzato, anche lui presente in Parlamento perché votato alle elezioni e non in quanto proprietario della società, sempre nell’area di centro , cioè nel Partito Popolare, che in teoria aveva preso il posto della defunta DC

Diego Della Valle ha più volte manifestato le proprie idee politichre pro o contro qualcuno (leggi alla voce Berlusconi) ipotizzando o minacciando, a seconda di come si vogliano vedere le cose, di “scendere in campo”

Ora abbiamo Commisso-Barone, che dopo essere sballottati dalla politica cittadina e soprattutto nazionale (perché è stato Franceschini a dire di no al rifacimento totale del Franchi) chiedono agli elettori fiorentini di ricordarsi delle disavventure viola prossime venture legate agli spostamenti da Firenze nel momento in cui andranno ad esprimersi sul nuovo sindaco

Lo possono fare? Certamente sì, è un loro diritto esprimere una propria opinione

E’ opportuno? Da loro punto di vista sì, anche perché non mi pare che Commisso abbia mai ostentato simpatie a sinistra

Il problema è un altro: possono gli elettori fiorentini condizionare la propria scelta su chi amministrerà la città nei prossimi cinque anni sulla base di dove giocherà la Fiorentina?

Tramvia, aeroporto, multiutility, sicurezza, traffico, caro affitti, sanità: tutto in secondo ordine rispetto a dove andremo, semmai andremo, a vedere Nico e compagni?

I miei concittadini sono a questo livello?

E chi lo sa, io mi auguro vivamente di no e comunque c’è anche il rovescio della medaglia: e quelli a cui stanno sulle scatole Commisso e Barone qualsiasi cosa facciano, nonostante gli ultimi risultati?

Se fossero di destra, che fanno? Votano a sinistra per non fare un dispetto?

E quelli a strisce che nel 2022 hanno dato la loro preferenza alla Meloni cambieranno casacca pur di non far contenti i proprietari la Fiorentina?

Forse sarò un illuso, ma spero che pur rispettando le idee e le esternazioni di tutti, la politica e l’impegno civico e civile siano qualcosa di più serio di una partita di calcio

Quarantadue anni fa (accidenti, come passa il tempo!) la Fiorentina si avviava a diventare Campione d’inverno, con robuste possibilità di vincere uno scudetto che poi le fu negato per i noti furti di Cagliari e Catanzaro, peraltro mai caduti in prescrizione

Dopo quattro stagioni radiofoniche, quello fu il mio primo campionato seguito dal vivo anche in trasferta e quelle partite me le ricordo ancora molto bene: vincevamo quasi sempre “di corto muso”, con i gol di Graziani, Bertoni, talvolta Pecci o il miracoloso Miani, quasi mai Massaro e con Antognoni fermo per quattro mesi

Difesa solida, anche se nessuno giocava in Nazionale, tanto cinismo, controllo della gara e via andare coi due punti in più in classifica

Ora: a me piace moltissimo vedere giocare bene, e infatti mi sono innamorato dell’Olanda di Crujiff e del Barcellona di Guardiola, ma preferisco molto di più vincere le partite, non importa come: lo so, Sacchi mi disprezzerebbe, ma sono cresciuto in Curva Ferrovia, dove per otto anni, dai dieci ai diciotto, vivevo piccoli drammi interiori in caso di mancato successo, e dal quel brodo emotivamente primordiale non ti riprendi più

La domanda che mi è rimbalzata in testa ieri dopo aver ascoltato alla radio alcuni messaggi è stata: cosa sarebbe successo se nel dicembre 1981 ci fossero stati i social? Quanti sarebbero stati scontenti, arrabbiati o delusi dopo aver vinto a Udine con due tiri in porta o a Firenze contro l Milan con un colpo di nuca di Miani?

Buon 2024 a tutti

Se penso alla mia vita, credo che sia uno dei momenti più belli in assoluto: certo non mancano le amarezze, ma chi non le ha?

E quindi meglio filtrarle, cercare di capire eventuali errori e godersi il tanto che questi 63 anni mi hanno regalato, in tutti i sensi

Poi alzo lo sguardo dal mio ombelico, esercizio consigliato a tutti e praticato da pochi, e mi viene la tremarella, pensando a quello che succede a Gaza, qualcosa che purtroppo mi coinvolge emotivamente pur sapendo che non ho proprio nulla a che spartire con Israele, perché mi sento e sono profondamente italiano, ma le mie radici affondano nell’ebraismo e in quel maledetto senso di colpa che mi accompagna dalla nascita

Orrore e paura (dell’antisemitismo) da una parte, vergogna per gli oltre ventimila morti in quella zona martoriata da decenni e in cui la responsabilità israeliana è imbarazzante

E’ un qualcosa per me di diverso rispetto all’Ucraina o in altre parti del mondo ed è questa la ragione del titolo del post: spero passiate qualche giorno in grande serenità

Cerchiamo per favore di fare pace col cervello e andiamo per gradi: si è sempre criticato la campagna acquisti della Fiorentina, Pradé Barone e magari anche Burdisso sono stati spesso etichettati come sciagura permanente, di conseguenza la rosa viola è mal costruita

Non sono d’accordo, anche se sugli attaccanti per ora si sta sbagliando con una pericolosa perseveranza, ma andiamo avanti: dunque, secondo molti, questa squadra non è all’altezza delle migliori e destinata alla mediocrità

Come si spiega allora il piazzamento Champions, il fatto di aver raggiunto due finali nel 2023 e di essere ancora in corsa su tre fronti (quattro con la Supercoppa)?

Eh, ma Italiano è scarso, il peggio che si è visto da tempo a Firenze, non vede le partite, sbaglia i cambi, è ossessionato dal modulo e non esce mai dalle sue fissazioni

Il mistero (gaudioso, a dire il vero) resta: come fa la Fiorentina a vincere spesso le partite con dirigenti scarsi e con un allenatore al limite dell’incapacità?

Ah, saperlo….

Non mi stupisce la cupidigia di Chiara Ferragni, ma l’assurdità di chi le offre cifre da calciatore affermato per pubblicizzare uova, pandori e chissà cosa

Poi ci ragiono sopra, e siccome conosco abbastanza bene come gira il mondo, è ovvio che i vari Balocchi guadagnino anche quando danno mezzo milione di euro per farla sorridere davanti alle dolcezze solidali, o sedicenti tali

E allora l’attenzione si sposta sui 30 milioni di followers che seguono più o meno adoranti questa signora che non ha nessun talento artistico, ma uno straordinario fiuto commerciale, che non è poco e che però forse non è abbastanza per giustificare le cifre che incassa non facendo assolutamente niente

Trenta milioni di persone, presumo tutte o quasi italiane, quindi più di un un italiano/a su due, visto che l’ultimo censimento parla di 59 milioni di cittadini, segue le evoluzioni dei Ferragnez e molti di loro evidentemente abboccano agli ammiccamenti della luccicante Chiara: se non amassi così perdutamente l’Italia verrebbe quasi da scappare all’estero, dove però temo ci siano altre Ferragni, diventate milionarie sorridendo davanti ad un telefonino

L’insuperabile duo Jannacci-Gaber oltre trent’anni fa cantava “da dove chiami? come ti chiami? siamo diventati tutti scemi”, ecco mi pare che abbiano decisamente peccato di ottimismo

Come e più che contro il Parma: ci salva il portiere, cioè uno degli anello deboli della rosa, e alla fine, non si sa come, portiamo a casa il risultato

Non è piaciuto nulla di questa Fiorentina privata del talento dei suoi tre uomini migliori e meno male che almeno uno è entrato nella ripresa a rimettere ordine e dare geometrie

La classifica è splendida, la forma fisica della rosa proprio no e quelli che giocano poco sono peggio dei titolari, ma siamo in lotta per la Champions e quindi viviamo pure questo felice straniamento di fronte ad una stagione che promette bene

Quello che sta succedendo a Gaza sta scivolando nelle zone basse dei giornali, se non addirittura nelle pagine interne, magari accompagnando gli articoli con dichiarazioni dei politici di casa nostra o con improbabili ipotesi di pace turche o russe

E’ una vecchia regola non scritta del giornalismo: morire a Gaza non fa più notizia, ormai ci stiamo abituando alla tragica litania delle parole: bombardamenti, ostaggi, torture, stupri, Hamas e Netanyahu

Prima di scrivere queste poche righe ho cercato di documentarmi per capire la situazione e ho molto faticato per arrivare al numero dei morti: pare che si sia superata la cifra di 18.000 persone e lo scrivo anche in lettere per rendere più chiaro il concetto: diciottomila

Quanti saranno i terroristi in mezzo a questa carneficina? Quanti i bambini, le donne, i civili? E chi lo sa, intanto però si muore, nel silenzio più o meno generale

Fino a settanta giorni fa faceva notizia un attentato a Tel Aviv e la risposta israeliana con tre, quarto morti, ora si è perso il conto, bisognerebbe davvero riflettere almeno un minuto su dove siamo arrivati

Sono molto arrabbiato, non per la prestazione, che alla fine c’e’ stata, ma per non aver vinto in undici contro nove per un quarto d’ora: non esiste

E non esiste non creare almeno un paio di grandi occasioni da gol, e la colpa e’ assortita: mancanza di velocita’, nessuno che salti l’uomo, non crederci abbastanza

Inutile prendersela per un minuto in piu’ o in meno di recupero, tanto avremmo continuato a tenere il pallone fuori dall’area

Sì, sono arrabbiato, mi passera’

La butto lì subito: il 30 agosto 1995 a un quarto d’ora dalla fine stavamo (meritatamente) perdendo ad Ascoli nel primo turno di Coppa Italia e, mi pare, con un uomo in meno. Alla fine vinciamo per due a uno con una clamorosa quanto inaspettata doppietta del neo-acquisto Michele Serena

Ecco, partiamo da questo, perché ieri sera nel primo tempo si sono viste cose pazzesche, in senso negativo e dobbiamo ringraziare Christensen se siamo vagamente restati in partita- e non è che nel secondo tempo si siano viste cose molto diverse, solo che il Parma aveva smesso di farci male

E poi…è il calcio: uno spunto di Zola, una sciocchezza difensiva e la pareggi, rischiando ancora qualcosa, ma hai Christensen, fino alle 20.55 di ieri sera considerato un Gollini qualsiasi e quindi vai a battere i rigori

A quel punto, finalmente, ci siamo ricordati di essere la Fiorentina e, come si dice dalle nostre parti, abbiamo asciugato un bucato da non credere

Per ogni altra analisi lasciamo passare un paio di giorni per riprenderci emotivamente

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