Marzo 2012


Sono un ebreo con ben poche radici: non osservo neanche un precetto e ho da sempre le idee piuttosto confuse su quello che succederà quando ci chiameranno dall’altra parte.
Uno dei sentimenti più terribili dell’essere nati ebrei è quel senso di ineluttabilità che ti entra nell’anima fin dai primi anni di vita.
Ti raccontano che “siamo” stati spesso perseguitati, per tantissimi anni emarginati, alla fine sterminati in sei milioni e tu cresci con dentro questo fatalismo tragico, questo senso della catastrofe che ti accompagnerà sempre nel corso della tua vita.
Poi c’è l’antisemitismo, dichiarato o strisciante con cui non sai mai bene come confrontarti, cosa dire e cosa fare.
E se prendi fuoco quando uno stronzo che passa per guru dell’ambiente viola ti minaccia con “ebreo di merda, vengo lì a staccarti la testa”, poi non sai mai come reagire quando senti le battute sulla taccagneria o altro.
Ridi?
Controbatti?
Col tempo ti si forma dentro una specie di corazza, ma molle, quasi gelatinosa, che magari assorbe i colpi senza però respingerli.
Ecco perché non reagisci come dovresti (cioè ti dovresti incazzare di brutto) anche quando leggi di un attentato ad una scuola ebraica nella vicina Francia.
Dai la cosa come possibile in questa vita, perché ormai siamo (sono) abituati a tutto, soprattutto al peggio.
Ma quando senti che questi bastardi sono stati capaci di inseguire una bambina di otto anni, che scappava terrorizzata, ed ucciderla in una spietata esecuzione, allora riesci a svegliarti dal sonno del “tutto visto” e ti viene da piangere.

Se ne va dunque Pantaleo Corvino, lasciando purtroppo delle macerie dietro il suo addio proprio per il suo modo assolutamente unico di personalizzare il proprio lavoro.
Ha spaccato l’ambiente: o con lui o contro di lui, non esistono e non esistevano mezze misure.
Il mio voto complessivo ai suoi sette anni di lavoro è 6,5, una valutazione che tiene conto delle sue prime ottime quattro stagioni, di una brusca caduta alla quinta e del disastro delle ultime due.
Proprio l’invasione in ogni campo della vita della Fiorentina, soprattutto quello mediatico, fa sì che in molti considerino questo allontanamento (non era quindi vera la proposta della richiesta della prosecuzione del rapporto per altre tre stagioni) come una specie di liberazione dal nemico.
Non è così, ma certamente non era più possibile andare avanti.
Il mio voto è ovviamente al professionista, sull’uomo mi rifiuto di commentare trattenendo a stento il mio caratteraccio messo a dura prova dagli insulti che mi ha rovesciato senza alcun motivo negli ultimi tempi.
Mi ha dato di sciacallo, ha parlato di me come “il male della Fiorentina”, senza nemmeno avere il coraggio di fare il mio nome per paura di una querela (minacciata e in alcuni casi arrivata, quando disse che cinque giornalisti fiorentini si svegliavano solo pensando a come danneggiare la Fiorentina).
Il motivo di tanto rancore/odio è tutto nelle critiche personali e nel soprattutto nel suo pensiero più volte smentito dal sottoscritto (ma non gli entrava proprio in testa) che io avessi un controllo sugli opinionisti di Radio Blu, in modo da far dire loro quello che volevo.
O, ancora, pretendeva che togliessi alcuni nomi “perché loro vogliono il male della Fiorentina”.
Alcuni aspetti professionali/personali del rapporto Corvino/Radio Blu di questi anni li conoscno bene solo alcuni fidati collaboratori e vi assicuro che a volte mi sono stupito della mia pazienza e tolleranza.
Ha fatto del bene alla società viola, è stato un protagonista tutto sommato positivo, si è speso moltissimo per la causa ricevendo in cambio un adeguato compenso da professionista, si è creduto bravo in tutto e spesso ha esagerato, il tempo lo collocherà nella giusta posizione, che a parer mio rimane buona.
Ma io David Guetta, con 45 anni di amore viola alle spalle, oltre 1200 radiocronache, ed un’onestà professionale che non baratterei per nessuna cifra al mondo, un caffè con lui non l’andrei mai a prendere.

1: Da domani tutti in ritiro
2: A Cerci devono essere raddoppiate le giornate di squalifica, va lasciato in tribuna a meditare o a scambiare messaggi via sms con Federica
3: Andrea Della Valle da sabato è a Genova con la squadra e domenica si presenta a Marassi, perché sarebbe il proprietario della Fiorentina ed io in trasferta l’avrò visto cinque volte in dieci anni
4: Smettiamo tutti, io per primo, di vagheggiare il ritorno di Diego. Smettiamo di implorarlo, perché non è da noi e ci stiamo facendo pure una brutta figura: non gliene frega niente, altrimenti sarebbe già intrvenuto, no?
5: Visto che non è colpa dei tifosi, e neanche dei giornalisti, se la famiglia Della Valle ha perso oltre venti milioni di euro nelle ultime due stagioni rimediando queste figure vergognose, a giugno si ripiana il debito e si danno al nuovo direttore sportivo almeno altrettanti soldi per il mercato
6: Bisogna capire il prima possibile se Delio Rossi è in grado di tenere tecnicamente la baracca, se non è troppo depresso o in confusione. Chi lo deve fare non saprei, visto che da quasi cinquanta giorni siamo senza un responsabile tecnico in società, forse Andrea Della valle stesso
7: Si invita il direttore sportivo (che ha responsabilità enormi sull’azzeramento della Fiorentina) a prolungare il suo doloroso periodo di congedo in Salento fino al termine del campionato. Poi lo si saluta con o senza medaglina, dipende dai gusti
8: Facciamo scattare il coprifuoco per i giovanottini che non avessero capito che aria tira a Firenze e tra il popolo viola dopo l’umiliazione di ieri. Chi becca in fuorigioco questi milionari ridicoli si armi di telefonino o telecamera e segnali l’evento, peraltro molto più frequente dei tiri di Amauri
9: Troviamo un minimo di compattezza tra di noi che amiamo veramente la Fiorentina per scongiurare il disastro maggiore, la retrocessione. Recuperiamo lo spirito di Fiorentina-Genoa del maggio del 1978, e chi c’era sa di cosa parlo
10: Questa partire deve rimanere nella storia, quasi come una retrocessione. E’ un punto di non ritorno da cui dobbiamo ripartire

Stavolta non ce la faccio a commentare, sono troppo arrabbiato e triste.
Mi sono vergognato per chi era allo stadio e anche per chi era a casa, hanno giocato in tutto dodici minuti.
Mettele voi le parole, aspetto solo la salvezza per la tabula rasa.

grazie di cuore a tutti i tifosi viola!

david
ringraziali tu da parte mia
tramite la radio
ho ricevuto dai tifosi viola piu di 350 messaggi
non riuscendo a risp a tutti
dammi tu una mano

un forte abb a tutti i tifosi viola
con affetto

stefano borgonovo

ps doppietta di amauri

Stavolta i dirigenti viola si sono arrabbiati di brutto e tra poco a “Viola nel cuore” Sandro Mencucci risponderà a Conte.
Il tecnico della Juve ci sta facendo un gran piacere con le sue assurde dichiarazioni sull’arbitro: sta caricando ancora di più l’ambiente.
Finalmente ricominciamo a considerare Fiorentina-Juventus nel giusto modo, sale la tensione e la voglia di vincere: se non lo capiscono quelli che andranno in campo…
P.S. Mi è arrivato tramite Aurelio Virgili il pronostico di Stefano: 2 a 1, con doppietta di Amauri.

Una sola, in due anni di miserie calcistiche: in fondo è davvero una piccola cosa in confronto al fiele fatto ingoiare in questi 24 mesi di niente.
Stavolta vorrei spiare dal buco della serratura per vedere se stanno passando una settimana a modo, se da domenica sera hanno sospeso le sciocchezze (chiamiamole così, ma avrei altri termini un po’ più coloriti per definirle) che hanno contraddistinto la permanenza fiorentina di molti di questi giovanottini che nella nostra città hanno trovato il paradiso.
Si daranno dati una regolata?
Avranno capito che se non vincono nemmeno stavolta contro la Juventus, e dopo le nefandezze commesse in due stagioni, il loro fallimento sarà totale?
Lo dico subito, a scanso di equivoci: se vinciamo, come spero con tutto il cuore, non cambia niente nel mio giudizio finale.
Io certa gente qui non la voglio più vedere neanche in cartolina e se passa dalle parti del Franchi farebbe bene a proseguire oltre, ma per sabato sera siamo aggrappati a loro e quindi sarà bene che si sveglino dal torpore e scendano in campo con la bava alla bocca.

Ha senso accelerare il rientro di Jovetic, che giocherebbe senza allenamento e con la paura di farsi male?
Direi proprio di no.
Lo so che perdiamo moltissimo in attacco, ma ormai è andata così: ce la siamo voluta, azzrando il reparto offensivo e affidandosi piedi e testa a un campione che arrivava da un anno di inattività.
Recuperiamo Jovetic per Genova, altra partita dai mille sapori e comunque importante per la classifica, lasciando perdere ogni forzatura.
A me sembrava eccessivo l’ottimismo post Cesena, quei dieci giorni messi lì proprio per illuderci di riaverlo contro la Juve.
Mi pare che già in passato certe scelte azzardate non abbiano pagato e quindi direi di metterci l’animo in pace e sperare che Amauri finalmente si sblocchi.

E’ come la questione dei cori su Mihajlovic: c’è un limite a tutto e non va sorpassato.
Chi si mette a disquisire sui motivi che tengono lontano il direttore sportivo da Firenze supera questo limite: io pubblico certi post perché non ci sono offese, ma solo idee.
Però è giusto che esprima chiaramente tutta la mia contrarietà a chi specula sulla malattia di un’anziana signora.
Ciuffi domenica pomeriggio ha riportato parole bellissime: “siccome non le sono mai stato troppo vicino per motivi di lavoro, lo faccio adesso perché mia madre viene prima del lavoro”.
Giusto così, va rispettato l’uomo e il dolore, senza se e senza ma, soprattutto senza dietrologie vergognose.
Il problema per la Fiorentina è un altro: c’è un enorme vuoto da diverse settimane e nessuno lo sta colmando, sia pure temporaneamente.
E di tutto abbiamo bisogno in questo periodo tranne che lasciare la squadra in questo stato.

Domenica stranissima per me, ma penso anche per voi, perché una sconfitta così si spiega malissimo ed è immeritata.
Il fatto è che abbiamo sprecato tutto lo sprecabile, che Gamberini ha commesso un’ingenuità imperdonabile e che i cambi hanno indebolito la Fiorentina (vergognoso Kharja, pure ingrassato).
A me sono piaciuti Vargas e Lazzari, il primo più del secondo, mentre Cerci si è confermato completamente diverso dagli altri, nel bene e nel male.
Sempre più preoccupante Amauri e non può neanche dire che adesso non arrivano palloni, il problema è il suo livello fisico, che pare sempre precario.
E’ una stagione così, che butta male, ma che non dovrebbe farci dannare in modo troppo preoccupante, a patto di esserci sempre con la testa, però oggi dovevamo prendere almeno un punto.

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