Ci dividiamo su tutto, è sempre stato così
Da bambino ricordo le furiose litigate allo stadio tra chi amava Chiarugi e chi lo detestava, salvo poi magari rimpiangerlo quando è andato al Milan.
Ci siamo divisi su tutto, a Firenze è sempre stato così e non solo per la Fiorentina, che essendo materia fortemente opinabile, e non necessitando di una controprova, è divisoria per definizione.
Ci siamo divisi sui Pontello, su Cecchi Gori e ora sui Della Valle, su Agroppi e Antognoni, sui tradimenti di Baggio e via andare: ogni motivo è buono per accenderci e dare il via alla nostra inestinguibile carica polemica.
Perché non ci basta dire la nostra, no.
Noi vogliamo argomentare con dovizia di particolari le nostre ragioni e davvero non esiste in Italia, e forse nel mondo, qualcuno che lo sappia fare meglio dei fiorentini.
Per questo spesso risultiamo pesanti, a tratti insopportabili, ma non cambieremo mai, con l’aggravante che da un po’ di tempo sono arrivati i social.
Ne sono stato alla larga per anni, poi ho cominciato col blog, scappando dal resto e sono sempre più convinto della mia scelta.
Perché è sui social che la nostra sana carica polemica diventa molesta e tossica, trasformando spesso uomini e donne in odiatori occasionali che sfogano le proprie frustrazioni in insulti ed invettive da codice penale e asilo infantile.
E in questo caso purtroppo noi fiorentini ci omologhiamo tristemente al resto del mondo.