allora come la mettiamo?
è più triste per la sconfitta viola o per la sconfitta di veltroni?
mi dia retta; si occupi solo di sport da qui in avanti.
grazie

Ecco, questa è il post che ha mandato quel tizio che voleva parlassi solo di calcio.
Credo che chiunque frequenti questo blog, e comunque ci sono gli archivi, mi debba riconoscere di aver sempre esercitato l’arte del dubbio.
Su ogni vicenda del nostro tempo, che sia politica, sociale o economica, provo a ragionare con la mia testa.
Ecco perché mi arrabbio quando ho a che fare con interlocutori invasati, che ragionano con il paraocchi.
Ho sempre espresso le mie idee politiche senza problemi partendo da un concetto fondante: se sto un po’ peggio io, ma a chi sta sotto nella scala sociale va un po’ meglio, beh allora va bene per tutti, e quindi anche per me.
E’ questo il motivo per cui fatico a sganciarmi da un’idea progressista, nonostante le nefandezze compiute dalla mia presunta classe politica di riferimento.
Ma su valori come la meritocrazia, il rispetto della legge, la certezza della pena le mie idee collimano più con la destra che con la sinistra e spero sempre in una felice e vagamente utopistica sintesi tra queste due posizioni.
Qui stiamo (anzi, stanno) a scannarsi in lotte fratricide dimenticando la gravità della situazione economica e sociale che riguarda centinaia di migliaia di persone.
Ha vinto il centro-destra e va bene, non mi sento affatto sconfitto perché mi sento italiano e attendo solo di essere governato con giudizio da una maggioranza finalmente solida che ci porti fuori dal tunnel.
Cosa che non è risucito a fare Prodi e questo va ricordato in modo netto ed inequivocabile.
E agli invasati che pensano all’Italia e alle cose serie come il lavoro, la salute, la scuola, come ad un eterno Fiorentina-Juventus dico solo di lasciarmi in pace.
Non ho tempo per le loro idiozie.

Ad un certo punto mi ero esaltato, vedendo la Fiorentina imporre una lezione di calcio all’Inter.
Peccato che sia durata solo venti minuti, poi sono venuti fuori i centimetri ed i chili di loro, oltre alla nostra inevitabile stanchezza.
E’ una sconfitta meritata, che non fa male e che non è il caso di drammatizzare.
Probabilmente Eindhoven ha condizionato Prandelli, che non ha voluto cambiare e ci ha riprovato.
Uno degli aspetti positivi è che la squadra non sembrava affatto deconcentrata dagli elogi post Olanda, altrimenti non sarebbe partita in quel modo.
La Champions si avvicina, stavolta non proprio per merito nostro, ma dopo 49 partite non mi pare che sia il caso di stare troppo a sottilizzare.

Oh, domani si vota.
Mai avvertita una tale indifferenza, o forse è un fatto personale, di stanchezza fisica per il lavoro, e mentale perchè ormai siamo ben oltre l’effetto saturazione.
Ciò nonostante, continuo a pensare che non andare a votare sia un grande errore e anche in questo caso mi pongo la domanda se il mio pensiero derivi dal ragazzo che sono stato, cioè dalla passione con cui seguivo ciò che è avvenuto nell’Italia dal fascismo in poi.
Chissà se rivisiteranno davvero la storia della resistenza come ha “suggerito” Dell’Utri, l’uomo che vorrebbe fare di Mangano (condannato con sentenza definitiva per mafia) un eroe.
Ho ancora delle incertezze: se dare un voto “inutile”, più al centro, o turarmi il naso e mettere la croce ancora là dove l’ho sempre messa, con sempre maggiore perplessità.
Lo svincolo da Bertinotti mi è sembrato un passo avanti, tenere in squadra la Binetti o il generale anti gay uno indietro.
La cosa peggiore sarebbe un nuovo pareggio, con l’ipotesi di stare a lì contare e non contare i voti dei senatori a vita e poi rivotare tra un anno o due.
Aspettiamo, con sempre meno fiducia.

Io una cosa del genere mica l’ avevo mai vista con la Fiorentina.
Una dimostrazione di schiacciante superiorita’, non far giocare mai gli avversari, sapere che tanto per loro non c’ é niente da fare.
Straordinari tutti, ma uno in particolare: Montolivo.
Al quarto d’ora del primo tempo dico a Carnasciali in radiocronaca che ancora non e’entrato in partita e lui cosa fa?
Quasi avesse le cuffie, ci ascolta e parte per 70 minuti meravigliosi.
Tralasciamo Mutu, che ormai ci ha abituato e meno male che ha ritrovato la condizione giusta proprio nella partita piu’importante.
Grazie davvero a tutti, dai Della Valle a Corvino, all’ immenso Prandelli, ai giocatori.

Prima una considerazione quasi obbligata: ma si puo’ stare a rispondere per ore a degli imbecilli (fra cui certamente qualche frustrato che gira dalle parti dell’etere, e ne ho in mente uno in particolare) che si e’ lanciato ad offendere Giulia solo perche’ le avevo fatto gli auguri per il suo primo pezzo sul giornale?
Dice: non rispondere.
Eh no, se mi toccano qualcuno della redazione in modo cosi’ disonesto, maschislista e vergognoso, io non lo posso tollerare.
E ora le sensazioni olandesi, che sono molto positive.
Sara’ perche’ sono nella capitale invece che a Groningen o ad Eindhoven, sara’ che la giornata e’ stata bellissima e che Amsterdam e’ davvero da vedere, ma avverto nell’aria un’elettricita’ positiva, peraltro confermatami da Russo.
Poi domani sera sarete liberi di spernacchiarmi se le cose non dovessero andare bene ed avreste pure ragione, ma sarebbe sbagliato non farvi partecipi di quello che avverto.
E, tanto perche’ continuiate a toccare ferro, forse non ci sara’ neanche bisogno di fare le ore piccole davanti alla televisione…

Racconta l’ottimo Fabio Russo dall’Olanda che la città è brutta e lo stadio bellissimo.
Il problema è che loro hanno già archiviato mentalmente il campionato, ormai lo hanno vinto e possono pensare tranquillamente a come buttarci fuori.
Non credo che regaleranno niente tatticamente, non sono affatto sprovveduti ed ogni occasione da gol bisognerà conquistarcela metro su metro, difficile pensare al contropiede.
Non sarà poi questo un gran problema, perché da quando c’è Prandelli le partite siamo abituati a giocarcele e non agiamo quasi mai di rimessa.
La nostra variabile è Mutu: se starà meglio a livello di considizione fisica, possiamo sperare molto, altrimenti sarà bene dirgli di essere un po’ meno generoso e tenere qualche colpo in canna evitando rincorse da mediano.
Conclusione con due annotazioni.
Ieri non ho risposto a nessuno e mi spiace, ma ormai lo sapete, se non ce la faccio vuol dire che proprio ero cotto.
La seconda è un complimento.
Oggi Giulia Bonci ha firmato da Eindhoven il suo primo articolo sul Corriere Fiorentino e sono contento come se lo avessi scritto io (cosa, vi assicuro, rarissima nella nostra categoria).

Alla fine sembrava che giovedì avesse giocato la Reggina e non la Fiorentina.
Ottimo segno, c’è ancora benzina nel serbatoio e dove non arriveranno le gambe arrivereranno le motivazioni, che a questo punto sono enormi.
Grandissimo gol di Pazzini, che segna sempre o quasi reti pesanti, in progresso quasi tutti, tranne Papa Waigo.
Confortante pure lo spezzone di partita di Vieri, che è pronto per la battaglia di Eindhoven e poi c’è un Diego Della Valle molto divertito che mi sembra sia più vicino alla Fiorentina, mentre non sarebbe male vedere Andrea in Olanda.
Insomma, è un gran momento, cerchiamo di farlo durare.

Ma il calcio è ancora divertimento, oppure una cosa estremamente seria, da affrontare indossando il cilicio?
Me lo chiedo pensando a chi incolpa i giornalisti perché alimentano polemiche tra Corvino e Prandelli.
Riepiloghiamo: il tecnico racconta che il ds è bravissimo e che però ha preso molti pali e traverse, cioè non tutti quelli che avrebbe voluto prendere poi sono arrivati.
Corvino risponde elogiando Prandelli e proponendo corsi di inglese intensivi per lo staff tecnico in ritardata risposta a quello che disse l’allenatore a proposito del mancato impiego di Da Costa (“non conosce ancora la lingua”).
Ora, al di là del fatto che l’inglese lo dovrebbero imparare più i giocatori che i tecnic, se davvero vogliono capirsi con i nuovi stranieri (sempre ammesso che Jovetic e gli altri conoscano un’altra lingua), a me pare che questo botta e risposta sia stato molto divertente e per niente indice di chissà quali contrasti tra i due.
Sapeste quante volte non sono d’accordo con Bardazzi, Russo o Pestuggia, eppure sono anni che lavoriamo insieme, ognuno ascoltando le ragioni dell’altro.
Il mio amico Sartoni (Passarella) dice che ai tifosi queste cose non interessano e che sono tutte cose che fanno comodo solo ai giornalisti (ormai gli è presa un po’ di fissazione, un po’ come a Berlusconi con i comunisti…).
Ed invece le dichiarazioni sono vere: complimenti a chi le ha raccolte, interessano alla gente, e quindi pure ai tifosi.
Perché interessa sentire parlare di Fiorentina a qualsiasi livello, figuriamoci quando si esprimono i massimi esponenti tecnici.
Ma se vogliamo smettere con tutto questo, lo possiamo tranquillamente fare: stiamo zitti per sei giorni e la domenica mattina ci ritroviamo tutti in quache chiesa sconsacrata a recitare in ginocchio sui ceci la formazione viola del pomeriggio.
Poi, religioso silenzio fino alla partita successiva.

P.S. A conferma che ormai si è perso il senso delle cose, scopro che nessuno ha chiesto a Prandelli nella conferenza per radio, tv e siti qualcosa sulla battuta di Corvino a proposito dell’inglese da imparare, fosse solo per scherzarci un po’, come dovrebbe essere.
Chi era lì per Radio Blu ha già avuto il mio pensiero sull’argomento…

Bisognerà provarci, ma ci vorrà l’impresa in Olanda.
Sono più esperti di noi a livello internazionale, difficile che tra una settimana si buttino scriteriatamente in attacco perché sospinti dal pubblico di casa, che tra l’altro, mi raccontava Amoruso, è molto meno caldo del Franchi.
E’ stata una partita molto tattica, non brutta, in cui l’Eindhoven ha segnato un gran gol, perché poi alla fine ci sono pure i meriti degli avversari.
La consolazione è di aver visto una squadra con ancora benzina nel serbatoio e questo è sonfortante dopo ben 46 gare.
Il migliore è stato Montolivo, che ieri è apparso misteriosamentente in sala interviste per poi sparire agli occhi di tutti dopo appena cinque minuti, mentre noi avevamo Frey.
Memore di quanto era successo dopo l’Everton, non ho detto nulla e poi, in fondo, chi se ne frega: se gioca così e fa le finte ai giornalisti, a me va benissimo.

Siamo qui a giocarcela mentre in tanti ci guarderanno dalla televisione.
Tiferanno per la Fiorentina, come si deve fare perché “é una squadra italiana”?
E chissà cosa potrebbe succedere nelle eventuali semifinali: ve li ricordate tutti quei discorsi sul Milan e Juve (Inter no, non ci arriva quasi mai) uniche rappresentanti e sull’orgoglio del calcio di casa nostra che così bene viene rappresentato e bla bla bla vari?
Ecco, noi stasera ci siamo e saremo in tantissimi allo stadio, anche quelli che consideravano la Coppa Uefa un intralcio.
Qui ci vuole una serata da sogno.

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