Si sono salvati in tre: Montolivo, De Rossi e Zambrotta, il resto un pianto, con Gilardino certamente tra i peggiori, ma anche Pazzini non l’ha mai vista.
Incredibile il sortilegio che accompagna che accompagna i centrocampisti viola in azzurro ai Mondiali: nel 1982 non me ne importò niente della nazionalità dell’arbitro e mandai i più sinceri accidenti all’israeliano Klein, che annullò un gol regolarissimo di Antognoni contro il Brasile.
In questo Mondiale il palo e gli interventi decisivi di portieri assolutamente improbabili che diventano fenomeni.
Comunque sia, adesso Riccardo gioca in azzurro come nella Fiorentina, cioè benissimo, prendendosi grandi responsabilità e voglio vedere cosa succede ora con il rientro di Pirlo.
La Nazionale è veramente brutta, Cannavaro impresentabile, ma anche quelli che giocano (o dovrebbero giocare) bene si sono smarriti, oppure sono fuori condizione, che non cambia la sostanza del problema, cioè che non saltiamo quasi mai l’avversario diretto.
Può anche darsi, anzi è probabile, che si superi il turno, poi speriamo di ritrovare il gioco.

La vera ricchezza non è possedere patrimoni immensi, ma potersi permettere le piccole cose che ti piacciono, e piacciono alle persone a cui vuoi bene, senza stare ad angosciarsi se arrivi o non arrivi alla fine del mese.
In questo sono molto fortunato oggi, senza essere stato mai troppo angosciato quando non ne avevo, come si dice a Firenze, uno per far due.
Succede così anche per Radio Blu, da sempre qualcosa di più che un lavoro.
E così ieri mattina mi sono detto che ero stufo di sentire sempre parlare di fare qualcosa per gli altri sport fiorentini che agonizzano, quando non sono già seppelliti.
Per esempio la pallanuoto femminile, che nonostante scudetti e coppe, versa da anni in uno stato finanziario disastroso.
E allora ho deciso che potevo “permettermi” una piccola pazzia fuori budget: trasmettere la gara decisiva per lo scudetto a Catania senza la minima copertura pubblicitaria.
Non è la Fiorentina e non so che ascolti avremo, ma intanto c’è questa piccola rivincita del calcio mondiale che alle 18.15 farà da apripista alla radiocronaca di quella che speriamo che non sia l’ultima gara di queste bravissime ragazze.
E’ anche qualcosa che devo a Gianni De Magistris, ma ci ho pensato dopo.
Lui certamente non se lo ricorda, però io sì.
Nel 1978, da Campione del Mondo, accettò l’invito di un perfetto sconosciuto da poco maggiorenne per venire a parlare per un’ora di sport in uno scantinato, che era poi la sede di Radio Sesto International, la mia prima radio che a dispetto del nome si faticava a sentire anche in piazza Puccini dove abitavo.
Un anno dopo la sua Porsche venne abbattuta dalla mia terrificante ed enorme K70 di terza mano guidata da un mio amico a cui, in mancanza di meglio, l’avevo imprestata come alcova e che non aveva rispettato uno stop.
Lui, un po’ contuso, rimase fuori per due partite, il fratello Riccardo intervenuto sul posto voleva cambiare i connotati del mio amico e a quel punto fu provvidenziale lo stop di Gianni, che riportò tutti alla calma.
Era una vita fa, eppure mi sembra ieri.

Silenzio su tutta la linea, a parte le esternazioni di Corvino.
Vista da questa parte della barricata io non riesco proprio a capirla la strategia viola di comunicazione.
Ad un mese di distanza dalla fine del campionato c’è in giro una gran voglia di girare pagina, di sogni estivi, che magari muoiono in autunno, ma che sono da sempre il sale di questa passione.
E quindi perchè mai non far parlare Mihajlovic, magari per accennare a qualcosa della Fiorentina prossima ventura?
Invece niente, ci stiamo un po’ ammosciando dopo l’ottima presentazione del nuovo tecnico, a cui sono seguite solo indiscrezioni negative per i tifosi: l’offerta del Napoli per Gilardino, la mazzata su Mutu, la multa di Frey.
Ragazzi miei, qui c’è voglia di divertirsi col calcio, non di andare sempre e comunque alla guerra mediatica.

…che poi sarei io.
Eh sì, sulla storia della Nazionale sono andato un po’ lungo, invitando quelli che tifano contro l’Italia a restarsene a casa.
Pessimo concetto di democrazia, lo ammetto e mi scuso.
Ma su tutto il resto confermo: tifare contro la propria Nazionale è assurdo e se uno va allo stadio a vederla con una maglia che non è quella della nostra squadra lo può tranquillamente fare, così come mi piacerebbe vedere altri colori e altre bandiere anche quando gioca la Fiorentina.
Se invece uno fa il saluto fascista, allora, oltre ad essere un idiota, è un mentecatto che commette pure un reato, ma le mani si tengono in tasca.
Sempre e comunque.

Ero al Franchi per motivi di lavoro ieri sera con Camilla, quasi 11 anni, e quando ha segnato il Paraguay lei si è chiesta come mai ci fossero dei loro tifosi allo stadio di Firenze.
Ho faticato a spiegarle quelli che esultavano come matti erano semplicemente contro l’Italia, qualunque fosse l’avversario.
Poco dopo si è pure un po’ spaventata nel vedere uno molto esagitato, trattenuto a stento da altri tre, che voleva andare a farsi giustizia da solo in mezzo ad un gruppo in cui tifava tranquillamente un ragazzo con la maglia di De Rossi.
Davvero un bell’esempio per tutti, di civiltà e democrazia.
Io di questa gente, lo confesso, ne ho le scatole piene e mi dispiace se tra loro ci sono nostri ascoltatori di Radio Blu o anche gente che mi segue con affetto sul blog.
Non ne posso più di quelli contro tutti e tutti e comunque, se proprio preferite la Germania, l’Inghilterra o la Francia (tutte Nazioni che ci amano alla follia…), alla squadra del vostro Paese abbiate la compiacenza di farlo nel chiuso delle vostre case.
Oppure ritrovatevi tutti insieme per gufare contro l’odiato tricolore, ma non venite a provocare, perchè di questo si tratta se venite ad esultare al Franchi in una serata dedicata alla Nazionale italiana: si tratta di provocazione.
Io tifo per l’Italia e mi emoziono pure all’inno di Mameli, perché queste sono le mie radici, esattamente come nulla mi potrà mai portare via da Firenze.
Chi butta nel frullatore Abete, Carrarro, Moggi e altri tristi personaggi del passato per giustificare il proprio odio per la Nazionale ha, secondo me, le idee molto, ma molto confuse.

P.S. Qualcuno scrive che c’è stato un saluto fascista che ha provocato la reazione: non lo so perché non ho visto.
Ma se fosse vero, la cosa sarebbe grave, solo che mi piacerebbe ci fosse la stessa sensibilità “democratica” nelle nostre curve ogni domenica.
Contro il saluto fascista, contro il razzismo, ecc…..

Posizioni sempre più radicalizzate e sempre più lontane: ormai i Della Valle hanno diviso il popolo viola.
Esiste, mi pare, una parte minoritaria ma forte di tifosi che pensa che qualsiasi cosa accada si porti dietro un retrogusto negativo, partendo ovviamente dalla malafede degli attuali proprietari della Fiorentina.
Non faccio parte di questa schiera, ma rivendico il diritto di critica per quello che non mi piace, accorgendomi allo stesso tempo di quanto sia difficile il dialogo di chi in teoria dovrebbe far parte della stessa aprrocchia calcistica.
Che fare?
Uno sforzo in più, appunto, da parte di tutti, nel cercare di affrontare le vicende calcistiche con la testa sgombra di pregiudizi.
La vicenda di Frey in questo senso è paradigmatica: sarebbe fondamentale che rimanesse, sono molto contento per le sue ultime dichiarazioni, ma se le ha rilasciate senza il permesso della Fiorentina che dovevano fare in società se non multarlo?

Frey: “Io ho altri tre anni di contratto, sto bene a Firenze e visto il grande mercato che sta portando avanti il mio direttore sportivo sui portieri (ride, ndr) rimarrò ancora in viola. Sono rimasto un po’ sorpreso di tutte queste voci riguardo al portiere. Ripeto, io sono felice a Firenze e la prossima stagione giocherà ancora nella Fiorentina. Nuovi innesti? Chiunque arrivi di sicuro mi farà da secondo perché a Firenze ci sono io e ho ancora tanta voglia di giocare. In questi anni ho dimostrato il mio valore e sono convinto di essere ancora importante”.
Oh, una buona notizia, perché quello del portiere era il ruolo che mi preoccupava di più.
Voltatevi indietro e guardate il suo rendimento negli ultimi cinque anni: è tra i migliori in Europa e cambiarlo avrebbe voluto dire fare una scommessa dall’esito incerto.
Via, forza, che sta nascendo un’ottima Fiorentina.

Vado in piazza Savonarola, antico luogo della mia gioventù, con decine di partitine giocate tra le panchine, per partecipare alla manifestazione “Drink or drive” organizzata dal trascinante Matteo Lucherini.
Saluto un po’ di persone e ad un certo punto vedo il mio amico Domenico Mugnaini parlare intensamente con un signore.
Mi avvicino e me lo presenta: era il babbo di Lorenzo Guarnieri, il ragazzo morto in un incidente in motorino causato da un disgraziato in stato di ebbrezza.
Mi sono bloccato e ho poi ammirato l’enorme forza interiore di quest’uomo, che avrà più o meno la mia età, e che ha saputo tirare fuori da un dolore che non finirà mai una serenità spaventosa per spiegarci cosa sia giusto fare per evitare altri dolori.
Una lezione bellissima e amara per noi così attaccati alle nostre miserie quotidiane.

Il tam tam che mi arriva da qualche giorno non è per niente rassicurante: pare che una bella fetta di tifosi non voglia rinnovare l’abbonamento.
Chi per via dell’addio di Prandelli, chi per la tessera del tifoso (che è imposta dal Ministro degli Interni e non dalla Fiorentina), chi perché in questo momento deve tagliare qualche spesa.
Ecco, mi piacerebbe che spiegaste perché sì o perché no, sperando poi di bissare almeno i ventimila dell’anno scorso, ma mi pare sinceramente molto dura.

Ma davvero a qualcuno in Fiorentina è mai passato per la testa di sostituire Frey con Consigli?
Ragazzi, non scherziamo, io spero che si tratti solo di speculazioni giornalistiche perché il portiere è uno dei ruoli più importanti e proprio per questo ho detto ai ragazzi del Pentasport nei giorni scorsi di evitare di intervistarlo.
Non ho nulla contro di lui personalmente e mi pare pure un bravo ragazzo, ma ricordo ancora il terrore dei colleghi di Bergamo durante l’ultima esibizione viola: ogni volta che il pallone arrivava nell’area dell’Atalanta (poche, purtroppo) loro temevano il liscio, la sciocchezza.
Insomma, non si fidavano assolutamente e quando Consigli si è fatto male da solo erano tutti molto contenti di vedere al suo posto Coppola.
Coppola, dico, non Albertosi o Buffon.
Sarò duro a capire le cose, ma davvero mi sfugge perché si debba in tutti i modi rinunciare a Frey, cambiandolo poi con un portiere retrocesso, che sia Consigli o Curci.
Boh.
Ma se davvero si deve vendere Frey, che negli ultimi cinque anni è stato il calciatore con la media più alta, prendiamo un portiere che sia all’altezza di una squadra che punta alla Champions, o giù di lì.
E lasciamo Consigli a Bergamo e pure Curci a Siena.

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