Questa non sembra neanche una vigilia di campionato, o almeno una delle mie vigilie, quando negli ultimi giorni avevi la sensazione che l’evento stesse per arrivare e non vedevi l’ora.
Troppe polemiche, troppo mercato aperto, troppi dubbi anche in casa nostra (per esempio quello del portiere: possibile che si sappia, forse, solo oggi chi sarà il titolare?).
Hanno anestetizzato il calcio e se continua così bisognerà pagare i figuranti perché riempiano gli stadi ad uso e consumo della platea televisiva e Firenze purtroppo non fa eccezione.
Scusate, ma stamani sono un po’ di umore nero sul fronte del pallone, proprio perché non sento dentro quella gioiosa attesa che mi aveva accompagnato per decenni.
Poi magari domani pomeriggio comincerò a contare i minuti che ci separano dal calcio di inizio, ma oggi avrei proprio voglia di un retorico, malinconico e anacronistico tuffo all’indietro, nel calcio di una volta.