Città veramente bellissima e girare con Valentina regala sensazioni uniche: quando i figli crescono, se sei riuscito a seminare, il confronto diventa molto interessante.
Certo, mi piacerebbe avere anche la Camilla e Cosimo, ma non esageriamo, magari la prossima volta…
Dall’alto della città c’è molto viola, qualcosa di beneaugurante per domani sera, anche se qui davvero ci snobbano.
E’ una di quelle trasferte in cui pensi alla fortuna che hanno i giornalisti: girare il mondo ed essere pure pagati per farlo.
Sì, lo so, il Dnipro era più semplice, ma siccome siamo a “soffrire” per questa sera lasciatemi concentrare sulla paella…

Dicono tutti che sia bellissima e sono davvero curioso di verificare sul posto.
Viene anche Valentina e viene pure Maurizio Passanti, di cui ogni tanto avete sentito parlare perché insieme abbiamo fatto tanti anni fa un bel pezzo di strada insieme e da poco abbiamo ricominciato a camminare sul lavoro.
E’ dunque una trasferta diversa in un momento particolare della mia vita, come avrete intuito dal post precedente.
Nonostante tutto, continuo a pensare di essere molto fortunato a vivere queste esperienze e questo dovrebbe essere uno dei segreti della vita per non cadere in depressione: apprezzare quello che si ha e che facciamo, non pensare che tutto sia scontato o peggio ancora dovuto.
Rispetto alla precedente semifinale di Glasgow abbiamo il vantaggio di partire…svantaggiati, perché loro sono convinti di essere più forti.
Ci prendono insomma un po’ di tacco, così ci ha raccontato ieri l’ottimo Sardelli dalla Spagna ed è un atteggiamento abbastanza usuale da quelle parti.
Ricordo il 1997, contro il Barcellona di Ronaldo e Figo, con Bati che zittisce il Camp Nou.
Ecco, facciamo vedere un paio di volte quel gol a Gomez, quella rabbia, per vedere se gli fa bene…

Li ho sempre temuti, forse perché non pensavo di avere la forza interiore di affrontarli, quasi non credessi fino in fondo in me stesso.
A volte li cerchi, anche se non sembra.
A volte arrivano senza preavviso, e allora è molto più difficile fronteggiarli.
Esiste un senso di responsabilità verso chi lavora con te e verso i tuoi figli, una spinta interiore che ti urla di reggere anche “quando ti alzi e ti senti distrutto” e che ti impone di farti forza e “di andare incontro ai tuoi giorni”.
Ogni esperienza difficile ti rende migliore se non svicoli, se non hai paura di affrontare la sfida che la vita ti propone.
Ed è una lotta estenuante, molti di voi lo sanno benissimo, l’unica cosa che posso dire con certezza è: non mollate.
Mai.

Ho sentito troppo disfattismo in giro, troppa voglia di dare addosso ad una squadra ed una società che avrà certamente commesso degli errori, ma che mi pare sia al quinto posto in classifica e alla vigilia di un possibile traguardo storico.
La partita l’abbiamo vinta bene, senza discussioni, con le solite occasioni da gol sbagliate per la troppa voglia di manovra.
Ci siamo dunque messi in linea di volo e succede anche alle altre di fermarsi in casa, vedi alla voce Inter.
Il migliore è stato certamente Ilicic e converrà soffermarsi sulle capacità di Montella di recuperare i giocatori ormai dati per persi o addirittura venduti, come nel caso dello sloveno.
Ci riposiamo un giorno e poi ci buttiamo su Siviglia dove non siamo favoriti e non è affatto male che sia così.

Secondo me hanno le idee non proprio chiarissime neanche dalle parti di viale Manfredo Fanti.
Ed è pure normale che sia così, perché Siviglia è veramente una svolta e se riesci ad arrivare a Varsavia vorrei proprio vedere chi può affermare che questa annata sia stata fallimentare.
Certo, prima c’è il Cesena e qui occorre davvero uno sforzo mentale enorme da parte di tutti, magari facendoci aiutare dagli ultimi due precedenti molto tristi contro Verona e Cagliari.
In Europa bisogna arrivarci in tutti i modi anche partendo dal pesantissimo sesto posto, che vuol dire condizionare la prossima stagione, ma non sono del partito “guardate la Lazio cosa ha fatto non avendo le Coppe”.
Tornando al futuro, mi pare un po’ troppo sbrigativo parlare di mini ciclo terminato, semmai starei più attento agli umori di Montella, al suo confronto con le ambizioni societarie, anche se in giro non mi sembra ci siano squadra più quotate della Fiorentina ad offrirgli una panchina importante.
Comunque sia, intanto ricominciamo a vincere e poi ci distendiamo un po’ tutti mentalmente.

Visto il precedente con il Cagliari si pensava e si temeva peggio, anche se ovviamente perdere un’altra volta contro la Juve non è una di quelle cose che ti fanno passare bene le serate.
Per alcuni tratti siamo stati alla pari, ci hanno condannato gli episodi e quante altre volte abbiamo sentito la stessa cosa nel calcio?
Montella alla fine era secondo me un po’ troppo soddisfatto, bleffava certamente ed è un suo compito specifico tenere tranquilla la piazza, ma per esempio su Gomez penso che non ne possa più nemmeno lui.
Siamo in questo momento fuori dall’Europa e mi pare non sia mai successo con la sua gestione.
Ci siamo avvitati in classifica e un po’ nella testa e se domenica ci mettiamo a pensare a Siviglia (difficile non farlo) finisce che non vinciamo neanche contro il Cesena.

Qui bisogna salvare l’Europa e la faccia.
Ricordo serate tremende allo Juventus Stadium, partite in cui non l’abbiamo proprio mai vista e va bene che c’è stata la splendida notte della Coppa Italia, ma io ho paura della brutta figura.
Inutile fare calcoli, a Siviglia manca ancora molto e sarà bene smettere di perdere per ritrovare un minimo di identità.
Non ho capito tutta questa polemica sul ritiro: non mi pare una questione essenziale, senza contare che manca sempre la controprova e quindi, comunque vada, avranno tutti ragione.
Sento che giocheà la migliore formazione possibile ed è giusto così, bisognerà vedere se basterà e soprattutto controlleremo se ci sarà stato un cambiamento nella testa dei giocatori.

Partita orribile, comunque la si guardi e non abbiamo scusanti: abbiamo meritato di perdere.
Al Franchi, e contro la penultima in classifica.
Montella deve delle spiegazioni, i giocatori pure, perché non è possibile passare dalla prestazione di giovedì a quella di ieri pomeriggio, a meno che davvero tutti pensino solo all’Europa e questo sarebbe un errore clamoroso.
Ci sono giocatori affidabili come Savic che hanno commesso errori da Pizzeria San Gallo (mitica squadra di inizio anni ottanta dove…ho dato spettacolo), gente come Badelj che ha fatto dieci passi indietro, altri che dovrebbero essere i trascinatori e che invece si sono trasformati in comparse.
Non sono d’accordo per il ritiro anticipato, secondo me non serve a niente, soprattutto perché gli impegni sono così ravvicinati e aggiungerebbe pressione ad un ambiente che ha già dimostrato di non essere troppo forte psicologicamente perché quando è arrivato il momento di spiccare il volo ha avuto paura di aprire le ali.

Credo di dovervi una spiegazione sul perché questo blog è stato meno seguito del solito: sto attraversando un periodo molto particolare, niente a che vedere con la salute e quindi niente di drammatico, solo che non sempre ho la serenità di spirito per dialogare con voi.
Questo spazio è un piacere per me e farlo controvoglia vorrebbe dire snaturare l’anima del blog e le motivazioni per cui è nato.

Il dubbio del titolo si riferisce alle prossime tre gare di campionato che precedono la sfida di Siviglia.
Quale squadra mandiamo in campo?
Il terzo posto è molto lontano, esattamente come la possibilità che ci risucchino in classifica: dover giocare i preliminari a luglio vuol dire condizionare pesantemente la prossima stagione.
Rimane l’alternativa affascinante e pericolosa della vittoria in Europa, ipotesi niente affatto impossibile, ma allo stesso tempo piuttosto rischiosa.
Mi fido di Montella e ricordo che la tanto contesta formazione di lunedì scorso avrebbe vinto contro il Verona se Diamanti avesse buttato dentro il rigore e comunque non è stata una partita così terribile.
Quella di domani contro il Cagliari è più o meno sullo stesso piano e vedremo il livello di maturità e di concentrazione della squadra.

Ci mettiamo a sedere anche noi al tavolo dei grandi d’Europa ed è una sensazione bellissima, specialmente se pensiamo a come è iniziata questa stagione.
Come nel 2008 non mi sembra che nessuna delle altre tre sia superiore alla Fiorentina, neanche il Napoli.
Abbiamo giocato una gara con il cuore e con la testa, proprio come si chiedeva ai giocatori e a Montella, forse qualcuno oggi capirà l’esagerazione critica nei confronti dell’allenatore.
Il risultato è bugiardo, il divario poteva essere più ampio, molta è stata sfortuna e qualcosa imprecisione, ma io direi di godercela in pieno ed aspettare con serenità (non quella di Renzi con Letta, of course…) il responso dell’ora di pranzo.
Personalmente temo il ritorno per la quinta volta nella vita in Ucraina, ma capisco che sarebbe l’avversario più abbordabile e allora vorrà dire che mi sacrificherò…

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