La Fiorentina vince, passa il turno, gioca più che decentemente il secondo tempo e un terzo dei messaggi arrivati a Radio Bruno se la prende con Italiano: perché?

Me lo sto chiedendo da mesi e non ho risposte precise, provo quindi solo a formulare delle ipotesi empiriche, che molto si basano sulla psicologia del popolo viola

Italiano non è un incantatore di serpenti, non sa allenare giornalisti e tifosi, arte innata di alcuni tecnici, alcuni dei quali passati da Firenze, come ad esempio Terim, che se ne andò via da dimissionario dopo tre sconfitte consecutive e un modesto pareggio casalingo contro il Brescia di Baggio, con la squadra in chiara crisi fisica, dopo un’ignobile eliminazione al primo turno contro il Tirol (e in squadra c’erano Toldo e Rui Costa), ma ancora oggi rimane un tecnico vincente nell’immaginario fiorentino

Italiano, non è simpatico, comunica abbastanza male e certamente non è aiutato dalla torre d’avorio societaria: parla molto ai media viola e poco ai giornalisti che, se onesti e professionali, rappresentano un male necessario, visto che sono l’unico tramite oggettivo tra la Fiorentina e la gente

Italiano ha dato qualche volta interpretazioni molto personali di alcune sconfitte e ad alcuni, forse a molti, è parso che si aggrappasse alle funi del cielo quando forse invece si poteva semplicemente dire: abbiamo giocato male e la colpa è di tutti, a cominciare da me

Il gioco di Italiano è coinvolgente ed intrigante se svolto alla velocità che avrebbe in testa Italiano, ma che spesso non è la stessa che si vede in campo, e il possesso palla sterile evidentemente contraddice il raffinato gusto estetico dei tifosi della Fiorentina

Italiano è il front-man di Commisso-Barone-Pradè, per cui alcuni, più o meno inconsciamente, se la prendono con lui per interposta persona, avendo dentro molto livore verso la società

E comunque, concludendo, non ho mai visto da quando frequento professionalmente la Fiorentina, quindi dal 1978, una tale discrepanza tra risultati ottenuti e gradimento della gente