Settembre 2010


Ieri ho fatto una grande sciocchezza da giornalista, roba che se fosse successa a Russo, Loreto o Sardelli si sarebbero beccati un paio di meritati urlacci.
Mi sono completamente dimenticato di parlare di Montolivo a Mihajlovic, ho proprio rimosso la questione, nonostante che nel pomeriggio la faccenda fosse già montata.
Il bello è che mi sono accorto della cavolata solo quando oggi pomeriggio mi ha chiamato Rialti che, sapendo dell’intervista, mi ha chiesto cosa avesse detto Mihajlovic sulla vicenda del capitano viola.
Quando gli ho risposto che non glielo avevo chiesto e neanche mi era passato per la testa di domandargli qualcosa, lui si è sorpreso, mi ha bonariamente rimproverato, ma siccome cane non mangia cane (e giornalista che ha, in tutti i sensi, un certo peso non mangia giornalista) ha preferito non infierire.
Poiché anche se mancano ormai solo 23 giorni al mio cinquantesimo anno non credo di essere completamente rincoglionito, vista la mole di cose che mando avanti quotidianamente, ho cercato la risposta al perché della dimenticanza in altre sedi, nel mio inconscio.
L’unica spiegazione è questa: io ho rimosso completamente la faccenda Montolivo, e l’avevo pure scritto ieri, perché la polemica sul suo rinnovo mi sembra degna del peggiore Tafazzi.
Insomma, con questa storia dei 100mila euro, delle motivazioni e di tutto il resto ci stiamo veramente tirando delle martellate sui santissimi e questo mi pare intollerabile, ovviamente da innamorato della Fiorentina e non da giornalista.
Su quel piano sono indifendibile, anche se poi Mihajlovic magari sarebbe stato diplomatico, però era lo stesso interessante ascoltarlo.
Chiaramente sono ore che rimugino sullo sbaglio, perché se sono rompiballe con chi lavora a Radio Blu, riesco a raggiungere vertici di autoflagellazione notevoli con me stesso, e anche questo post in fondo fa parte del percorso di espiazione.

La prima impressione è stata ottima, domande a ruota libera, con l’imposizione (da parte mia, non sua) di parlare solo di calcio.
Stasera ascolterete alle 18.30 l’intervista piuttosto lunga con Mihajlovic e giudicherete, io vi posso intanto raccontare del clima, che era di grande serenità.
Si sta spendendo completamente su e per la Fiorentina, perché capisce che questa è una grande occasione.
Sono partito con il lei e alla fine lui mi ha dato del tu, visto che sono di otto anni più vecchio ho cambiato anch’io.
Guardiamo che rapporto verrà fuori, intanto mi sono chiarito con Corvino a proposito della famosa trasmissione di due ore su Frey titolare.
Il programma era naturalmente il Pentasport ed eravamo entrmbi in buonafede nel sostenere le nostre ragioni, diciamo che è stato un po’ come il telefono senza fili: tu dici una cosa e al quarto passaggio quel concetto arriva al potenziale destinatario completamente stravolto.

Ma perché ci si deve accapigliare ora per il rinnovo di Montolivo, che ha ancora due anni di contratto?
Ci dobbiamo avvelenare i prossimi venti mesi?
No, io non ci arrivo proprio a capire a meno che l’accelerazione dei contrasti, con tanto di schermaglia dialettica, non sia un gioco delle parti.
Una cosa del genere sarebbe comprensibile da marzo in poi, non oggi.
E meno male che ci sono poche soste di campionato…

Dalle 13 in poi devo mandare avanti, in tutti i sensi, la macchina di Radio Blu e non ho mai partecipato ad una delle chilometriche conferenze stampa di Corvino, quelle che fanno il punto sul mercato.
Ci sono i giornalisti di Radio Blu e tanto basta, d’altra parte non mi pare (scusate l’immodestia) che il consesso sia frequentato da altri direttori di testate e comunque Pantaleo preferisco intervistarmelo da solo.
Oggi però mi è spiaciuto non esserci perché gli avrei spiegato, da convitato di pietra qual ero diventato (“c’è chi fa due ore di trasmissione per contestare l’acquisto di Boruc!!”), alcune cose sul Pentasport pre amichevole di Valencia che lui o non ha capito oppure, come spesso è accaduto, gli sono state riportate male.
Io non ho mai detto che sia stato un errore acquistare Boruc (c’è la registrazione), anzi ho detto che la Fiorentina ha fatto un affare a prenderlo a quelle condizioni economiche.
Il senso della trasmissione era completamente diverso: in quelle due ore di programma ho perentoriamente rivendicato il diritto di Frey ad essere titolare, perché non riuscivo (e non riesco) a capire quali fossero i motivi per spedirlo in panchina, visto che è stato il migliore dei precedenti cinque anni.
Se poi gli interlocutori intervenuti (cito a memoria: Terraneo, Mareggini, Pazzagli, Buso) hanno detto che non capivano il perché dell’acquisto di un nuovo portiere, questo è un altro discorso e quella una loro opinione, che non era la mia.
Le stesse perplessità sul dualismo tra i due portieri erano tra l’altro state anticipate un paio di giorni prima da Luca Calamai.
Ora, a me interessa poco se in questo momento Corvino sia o meno arrabbiato con me, anche perché tra noi ci sono stati alti e bassi e siamo riusciti lo stesso entrambi a sopravvivere: non lo vedo da più di due mesi e non conosco quindi il suo umore.
Quello che mi scoccia è che vengano travisate le mie parole.
Per capirci: sull’acquisto di Vieri non ero assolutamente d’accordo, sulla cessione improvvida di Kuzmanovic idem, sul fatto che ci manchi un difensore a sinistra lo stesso, ma sull’acquisto di Boruc ho solo detto e pensato che il titolare dovesse essere Frey.
E’ così difficile da capire anche per i prezzolati riportatori di notizie?

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