Fiorentina


Nelle tre ore di diretta a Radio Blu speravo come tutti nel colpo a sorpresa, nel finale rosa, con ADV che ci dice di aver trovato l’accordo con Cuadrado e che quindi si andrà avanti con lui nei prossimi anni.
Però, via, siamo seri: il giocatore vuole andarsene e su questo non ci sono dubbi, anche se ha modi garbati per dircelo, e la Fiorentina non può permettersi di andare sopra i due milioni e mezzo di ingaggio.
Ergo: se arriva l’offerta giusta, Cuadrado se ne va.
E qui arriviamo al solito problema: di quanto deve essere l’offerta giusta?
ADV non ha più parlato dei 50 milioni sparati il 28 luglio da Pradè, è chiaro che se piovono tutti quei soldi io applaudo a scena aperta, però sinceramente mi pare dura che qualcuno arrivi a quella cifra.
Diciamo 40 più eventuali bonus, e mi sembrano lo stesso molti, però magari il Manchester ce la fa, il Barcellona mi sembra più difficile.
Insomma, quasi tre mesi dopo l’inizio del tormentone siamo al punto di partenza, cioè stiamo aspettando il compratore.
Non è colpa di nessuno, ognuno ha fatto la propria parte, ADV ci ha seriamente provato, ma il retrogusto amaro resta.

Sulla vicenda Cuadrado siamo veramente alla tripla: può rimanere convinto di starci a lungo (mi pare l’ipotesi più difficile), restare un anno fissando la cifra per partire nel 2015 (molto più facile) o andarsene subito, se portano la vagonata di milioni che ci vogliono per la sua partenza.
Di quanti milioni di euro deve essere questa vagonata?
Io continuo a dire 40, però può darsi che mi faccia velo la mia abituale prudenza che già nel passato mi ha fatto fortemente dubitare a proposito di operazioni che ritenevo impossibili, come nel caso Gomez.
Quindi potrebbe davvero essere che qualcuno (più Manchester che Barcellona, mi pare) salga a 45 e comunque non cambierebbe la sostanza del problema perché un conto è la Fiorentina con Cuadrado e un altro la Fiorentina senza, questo mi sembra pacifico.
Alla fine siamo davvero arrivati ai primi giorni d’agosto per la conclusione di questa storia e sinceramente credo che un po’ di tempo si sia perso, però forse non siamo noi a dettare i tempi ma piuttosto chi deve fare un’offerta pesante che spero non arrivi mai.

Credo che abbia ragione il grande Claudio Merlo: la parlata romana non aiuta a Firenze, a meno di non chiamarsi De Sisti o al limite proprio Merlo.
Sto parlando di Alberto Aquilani, protagonista secondo me di un’ottima stagione, anche se di molta sostanza e di poca apparenza e però poco apprezzato da molti tifosi.
Arrivo a sfiorare l’impopolarità e vi dico che sommando tutte le prestazioni non mi pare che nella passata stagione sia andato così lontano da Borja Valero, mentre l’ho trovato superiore a Pizarro.
Il problema è un po’, in proporzione, quello che a livello nazionale esisteva con Antognoni: con quella corsa e quella classe ti aspettavi, e ti aspetti con Aquilani, che possa sempre fare di più di quello che vedi.
Spero veramente che Aquilani rimanga a Firenze per i prossimi due anni perché è difficile trovare di meglio sul mercato e anche perché mi pare abbia dato ampie dimostrazioni di essere un ottimo professionista.

E’ stata una notte storica per Radio Blu, non potete neanche immaginare l’orgoglio di sentire quello che stava facendo la squadra, come “giocava” nelle quasi dodici ore no stop di diretta.
Ci deve essere qualcosa di particolare perché nella notte del Canada mi svegliai, accesi la radio alle quattro e un quarto e beccai in diretta le ultime parole di Prandelli allenatore della Fiorentina.
Stavolta mi alzo più o meno alla stessa ora e mi metto all’ascolto proprio quando Pepito va in campo.
Giocatore stratosferico, che in pochi minuti ha ribaltato i dubbi sull’efficacia della scelta di non portarlo in Brasile.
Forse bastavano davvero venti minuti di Rossi per mascherare il niente della Nazionale, ma comunque è un discorso chiuso.
Abbiamo perso, è vero, però usciamo più forti rispetto alla vittoria argentina perché la formazione iniziale era palesemente un falso e non starei troppo a disquisire sulle troppe note stonate.
Ho una voglia pazzesca di vedere insieme Cuadrado-Rosso-Gomez e non credo di essere il solo…

E chi se l’aspettava una Fiorentina così, dopo il lungo viaggio e con meno preparazione rispetto all’Estudiantes?
Sono in un luogo dove non si vede SI e dopo un quarto d’ora di battaglia col tablet ho perso la battaglia con il collegamento di Firenzeviola (complimenti ad entrambi per l’investimento) e quindi me la sono sentita in radio.
Vincere fa bene, in questo modo ancora di più, perché mi pare sia stato un successo meritato, il gol di Gomez è poi la ciliegina.
Se pensiamo agli affanni spagnoli e portoghesi del 2013, pur senza farla troppo lunga, mi pare si sia cominciato molto meglio.
Complimenti ad Andrea Chiavacci che da giorni ci sta raccontando magnificamente in esclusiva dal Sudamerica la Fiorentina su Radio Blu e che ha effettuato una radiocronaca impeccabile.

…che è sacrosanta, per carità, e che però per onestà intellettuale ci deve far pensare alle convocazioni per i Mondiali e a quanto ci siamo arrabbiati, io per primo.
Prandelli ha sbagliato l’approccio e soprattutto ha illuso ed evidentemente rischiato senza senso la partecipazione di Pepito nell’ultima amichevole importante contro l’Irlanda: se non era pronto, se aveva già deciso, come ha detto poi, di non portarlo in Brasile, che senso aveva mandarlo in campo?
Ovvio che il ragazzo abbia pensato di potercela fare e poi, in un’ottica di squadra, a quel punto era meglio mettere Insigne e così si vedeva che proprio non era all’altezza e magari veniva convocato Destro.
Detto tutto questo, e aggiungendo che le parole di Cesare dalla Turchia su Rossi erano intrise di un veleno assolutamente incomprensibile, bisogna riflettere sul fatto che Rossi non vada (giustamente) in campo neanche domani sera a Buenos Aires.
Sono al 100% con Montella per come gestisce il ragazzo, che è il diamante più puro che abbiamo in rosa, perché manca ancora più di un mese all’inizio del campionato, però mi pare corretto pensare che forse davvero cinquanta giorni fa non fosse in grado di reggere lo stress e soprattutto le botte di un Mondiale.

E’ la cosa più bella di questo lavoro: crei qualcosa che si vede, anzi si sente, subito.
La radio è unica, continua ad avere per me un fascino che è un misto di fantasia, impegno, intuizione.
Questa avventura in Argentina e in Brasile di Radio Blu è stata fantastica nella sua fase teorica, cioè quando l’ho pensata, peccato che ora scatti nella mia testa quel maledetto vizio del perfezionismo che mi accompagna da sempre.
Per questo arrivo negli stadi due ore prima della partita, per questo controllo tutto fino all’ultimo secondo: si potrebbe anche intravedere una sorta di insicurezza di fondo, io preferisco chiamarlo rispetto verso chi ci ascolta e che ha fatto sì che potessi costruire qualcosa.
Il problema è che stavolta io non ci sono in Sudamerica, e non ci sono neanche Sardelli e Loreto che avrei massacrato di chiamate, e quindi una SIM argentina che non si attiva già ti rovina metà pomeriggio.
Ora però sto ascoltando l’ottimo Andrea Chiavacci e quindi un po’ mi rilasso, ma solo un po’, fino alla conferenza di stasera…

A conferma del fatto che siamo tutti molto bravi con i soldi degli altri, la fantastica offerta per Cuadrado, quella come minimo da 40 milioni, ancora non è arrivata.
Dieci giorni e poi considererei chiusa la questione, magari con qualche riflessione in più che ci porta a dire che forse non giocare la Champions non aiuta il lievitare di prezzo di calciatori che evidentemente a certi livelli non sono ancora evidentemente considerati della sicurezze.
Comunque sia, l’asta per Cuadrado non c’è stata, credo che l’unica squadra pronta a tirare fuori quei soldi (cioè i 40 milioni per cui sono stato sbertucciato appena un mese fa) possa essere il Barcellona, però prima deve sistemare diverse cose in casa propria.
Ma Cuadrado non è Jovetic, che era inimmaginabile trattenere con tutte le boccucce e i mal di pancia del 2012/2013, Cuadrado il meglio lo deve ancora dare e se lo farà per la Fiorentina noi stapperemo bottiglie di champagne.

Spero che molti finiranno col rimangiarsi invettive e pesanti allusioni sul “bidone” che ci avrebbe rifiilato giusto un anno fa il Bayern.
Fatelo giocare Mario, fatelo giocare per almeno quaranta dei cinquanta e passa (speriamo) impegni ufficiali della Fiorentina e poi vediamo come va a finire.
Se è davvero peggio di Higuain, senza contare che c’era chi lo scorso anno aveva scomodato paragoni quasi offensivi per definire il suo valore tecnico.
Il ritiro di Gomez è stato perfetto, sotto ogni punto di vista, compreso quello mediatico.
L’uomo ha grande orgoglio e forse sarà bene dare una rispolveratina ai titoli del 2013, perché ancora secondo me la sua scelta di venire a Firenze ha del clamoroso, dopo la conquista del triplete e il corteggiamento del Real.
Diciamo che dopo un anno di stenti adesso siamo psicologicamente pari, ora cominciamo a divertirci.

Ho sempre pensato che vendere fosse molto più difficile che comprare.
Ci vuole abilità dialettica, costanza, intuito per capire quando è arrivato il momento che il possibile compratore sta per cedere.
Ecco, se Pradè e Macia riusciranno a piazzare tutti i viola in esubero, e sono tra una cosa e un’altra una ventina, io credo che meriterebbero di tenere una lezione di economia aziendale alla Bocconi.
Non credo sia un’impresa umanamente possibile perchè quei calciatori in più li hanno tutti e la Fiorentina non è neanche tra quelle messe peggio.
Il Milan, che deve cambiare molto più di noi, ha 52 calciatori…
Il fatto è che non li prendono neanche se li regali, perchè ormai conta solo l’ingaggio, che in alcuni casi a Firenze è veramente vergognoso.
In questo senso il tanto vituperato Vargas ha dato lo scorso anno una bella lezione di vita a tutti e quelli che dovrebbero dare un taglio netto ai propri emolumenti e che invece non arrossiscono di vergogna quando dalla sede viola partono i bonifici.

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