Fiorentina


Ma vi rendete conto quanti sono cento punti conquistati in cinquantatre partite?
Una media di 1,88 punti a gara: chi ha saputo fare di meglio negli ultimi diciotto mesi?
Straordinario Prandelli, che sta facendo rendere al massimo un organico eccellente, ma non straordinario e più di così sinceramente era impossibile pretendere.
Abbiamo vinto in tutti i modi possibile, a volte dando spettacolo e a volte soffrendo,’ come ieri a Verona e forse non ci rendiamo bene conto di quello che stiamo vivendo.
Abbiamo cambiato il modulo, hanno tentato di ammazzarci in estate e adesso saremmo ancora quarti per il secondo campionato consecutivo.
Non ci sono altre parole per raccontare la nostra gratitudine verso questo tecnico (e anche verso i Della Valle e Corvino, che lo hanno sempre lasciato tranquillo, seguendo le sue indicazioni e, nel caso del direttore generale, anche le proprie intuizioni).

Pareggiare a Cagliari e vincere le altre tre: impossibile?
Non dal punto di vista tecnico, semmai è più dura sul piano psicologico, specialmente considerando che si gioca a distanza ravvicinatissima.
La spinta giusta dovrà arrivare proprio da Verona, dove abbiamo tutte le possibilità di portare via i tre punti: perché siamo più forti, perché sarà come giocare in casa (non come l’anno scoorso, ma la tifoseria del Chievo, sia detto senza offesa, non crea davvero grandi problemi) e perché loro arrivano da due vittorie consecutive ed avranno un po’ meno fame.
Sarà un bel test per verificare la maturità di una squadra che per ora ha tradito pochissimo, talmente poco che ogni volta che è successo siamo rimasti giorni a chiederci i motivi.

Fatemi capire: ma si può o non si può parlare di calcio serenamente, come facciamo da oltre un anno su questo blog?
No, perché qui c’è qualcuno che si adombra per il fatto che ho detto la mia sul momento di Montolivo, che considero un gran bel giocatore, ma con un filo di carattere in meno rispetto a quello che ci vorrebbe per sfondare.
Ed è su quello che sta lavorando Prandelli, ma non ne potremmo parlare tranquillamente senza per questo essere accusati di seminare zizzania?
Se è vero che alcune volte noi giornalisti ci dovremmo dare una regolata (e Dio solo sa quanti errori facciamo ogni giorno), è altrettanto certo che questa ipersensibilità è esagerata.
Guardate che da queste parti nei primi anni settanta si discuteva Chiarugi nei bar, ma solo perché ancora non c’erano radio e televisioni private, e neanche i blog.
Figuriamoci quindi se non possiamo parlare sorridendo di Montolivo o di Mutu o di chiunque altro e chi pensa che in questo modo si faccia del male alla Fiorentina è pregato di accomodarsi da un’altra parte perché non sono certo disposto a seguirlo sulla strada del fondamentalismo viola.

Qui bisogna che il ragazzo si arrabbi di brutto con se stesso e cominci a giocare con una grinta stile Donadel.
Perché non è possibile che un talento come Montolivo passi le domeniche in panchina, e senza che si possa rimproverare qualcosa a Prandelli, che mette in campo la formazione migliore.
E non è neanche possibile che uno come Montolivo segni così poco, niente quest’anno, dove pure ha giocato filotti di partite.
Animo, animo, qui bisogna ripartire da un mese fa, quando Riccardo sembrava aver trovato la continuità di rendimento giusta.
Poi però ai primi venti contrari bisogna aggiungerci la grinta, perché di grandi talenti inespressi sono lastricate le strade che portano ai campini,
E noi vogliamo che Montolivo si esprima com’è nelle sue potenzialità ed è soprattutto da lui che si pretende il passo decisivo.
Cerchiamo per favore di non sprecare un altro campionato nel dubbio tra quello che è e quello che potrebbe essere.

Sono il più grande esperto vivente di diritti locali radiofonici degli ultimi venticinque anni, da quando cioè, poco più che un ragazzo, mi trovai a discutere con Tito Corsi, Raffaele Righetti e i titolari di Radio One e Radio Firenze che all’epoca facevano la radiocronaca.
Non so neanche più quante notti in bianco ho passato per questi stramaledetti diritti che però, in una serata dolce come questa, mi sembrano molto belli.
Tornerò ad interessarmene tra oltre due anni, adesso mi voglio rilassare perché fino almeno al 30 giugno 2009 sarà la mia amata Radio Blu l’unica a fare la radiocronaca.
Avrei molti sassolini nelle scarpe da togliermi: lascio perdere, ma fatemi almeno sorridere al pensiero di quei poveracci che oltre un anno fa infamavano il mio nome, raccontando via etere di come non sapessi neanche descrivere dove fosse il pallone.
I soldi che prenderò dalla querela li ho già destinati per l’adozione a distanza di alcuni bambini africani.
Ma i diritti che la Fiorentina ha voluto confermare a Radio Blu ci impongono anche dei doveri: fare ancora meglio, cosa che ovviamente è più che possibile.
Vedrete che a gennaio avrete delle novità, in tutti i sensi…

Mi esaltano queste partite e queste vittorie, contro una squadra forte eppure messa sotto per sessanta minuti su novanta.
Vorrei che mi venisse dato atto che dopo Siena non ero certo iscritto al partito dei pessimisti, adesso però non esaltiamoci troppo.
Solo uno con la personalità di Prandelli può decidere di togliere Toni: sarò sincero, io al suo posto ci avrei pensato dieci volte e poi non ne avrei fatto di niente.
Mutu è delizioso, ma pure concreto, andatevi a vedere il finale di gara quando rincorreva Ledesma.
Frey ha ritrovato una parata che potrebbe far girare la sua stagione ed i due centrali hanno sbagliato davvero poco.
Chi critica tanto Dainelli, provi ad osservare quante volta non butta via il pallone ed appoggia il gioco per far ripartire l’azione.
Insomma, giornata bellissima, se non fosse per gli incidenti e per il dolore della scomparsa di Stefano Salvini, Manuele Auzzi e Don Cuba: tre grandi tifosi viola in meno.

Giusto rinnovargli il contratto, giusto dare una scadenza così lunga, anche se è vero che nel calcio le certezze durano lo spazio di un pomeriggio.
Ora Corvino potrà lavorare davvero in profondità e a questo proposito propongo un quiz (non si vince nulla, ma sarà divertente lo stesso provarci): nel 2011 quanti giocatori provenienti dalla Primavera saranno in prima squadra e perché no in Nazionale?
Sarà su questo che si misurerà il lavoro di Corvino, più che su qualsiasi altro aspetto tecnico.
Ad ogni giovane lanciato gli daremo un bonus per sbagliare cinque congiuntivi in conferenza stampa.
Buon lavoro, Pantaleo, come vedi qui la pressione non è poi così asfissiante…

HO LAVORATO CON E PER VOI: DUE ORE DI COMPUTER PER CERCARE DI RISPONDERE ALLE VOSTRE DOMANDE!!!

Imprevisto, imprevedibile e un po’ improvvido sfogo di Corvino al Penta contro “chi critica la Fiorentina e le mette ansia”, quindi noi giornalisti.
Erano altri i temi che volevo affrontare con Pantaleo e confesso di essermi sentito spiazzato, con l’aggravante che lo sfogo corviniano è andato in onda a tre minuti dalla conclusione del programma e noi, almeno fino al 31 dicembre, non possimo proprio sforare.
Ho dovuto quindi prendere in un minuto una decisione, che alla fine è stata quella di smorzare l’irruenza di Corvino.
Giusta o sbagliata che fosse, la scelta è stata solo mia, me ne assumo tutte le responsabilità e dico questo anche per spiegare perché Bardazzi, Ceccarini e Biagiotti da studio non siano potuti intervenire in difesa di sé stessi e della categoria.
Mentre Corvino si sfogava, ho pensato: se la butto in rissa e chiudiamo male scoppia una polemica che alla fine danneggia la Fiorentina e che non ha alcuna ragione di esistere; se subisco e non reagisco passo per pauroso anche nei confronti della mia redazione.
E’ andata per la prima soluzione, ma mi è costata.
Quello che non ho capito è se le parole di Corvino fossero strumentali come quelle di Prandelli dopo la sconfitta di Livorno oppure, e sarebbe molto più grave, se davvero crede ad un accanimento mediatico contro la Fiorentina.
Perché io questo accanimento proprio non lo vedo, ma se voi la pensate diversamente lo spazio qui sotto è fatto apposta per essere riempito.

RAGAZZI E RAGAZZE, LE RISPOSTE AI POST DOMANI.
SCUSATEMI, MA DAL PUNTO DI VISTA LAVORATIVO SONO GIORNI DI FUOCO

E’ stato un pareggio diverso rispetto ad Ascoli, alla fine più pesante e quindi più digeribile, anche perché ottenuto in rimonta e con decisioni arbitrali a nostro favore.
Una settimana fa la squadra era apatica, al limite della svogliatezza e l’avversario davvero modesto.
Il Siena, invece, ha avuto almeno quattro giocatori di categoria medio alta (Locatelli, Vergassola, Manninger e Codrea), molto ritmo e la foga tipica delle squadre che nei derby sanno di partire dietro.
Soddisfatti no, ma un po’ meno critici che ad Ascoli potremmo anche esserlo, anche se uomini decisivi (Blasi e Ufo) hanno compiuto vistosi passi indietro.
E poi la difesa, imbarazzante sulla rete presa, dove hanno sbgliato in tre: Ufo, appunto, Kroldrup, lentissimo a chiudere su Frick, e Frey, che ha visto passare la palla neanche tanto veloce davanti a sé nell’area piccola.
L’esperimento di riportare Jorgensen a sinistra non ha funzionato: in attesa di Santana è meglio che a destra si sacrifichi lui piuttosto che Mutu, apparso nei primi venti minuti un corpo estraneo.
Stiamo facendo fatica, è vero, ma chi ha mai pensato che questo fosse un campionato facile?

SCUSATE, MA DEVO DECIDERE SE RISPONDERE AI POST O SCRIVERE QUALCOSA DI NUOVO E ALLA FINE, DOPO LA SOLITA GIORNATA TUMULTUOSA, HO SCELTO LA SECONDA VIA

Noi non abbiamo pazienza: io, voi, in genere tutti i tifosi, ma specialmente quelli viola.
Attenzione, sto parlando solo di rapporto con i giocatori, quando si tratta di giudicare una prestazione.
Per il resto invece, se Giobbe fosse vissuto ai giorni nostri, sarebbe stato un dilettante, visto quello che abbiamo passato dall’inizio del terzo millennio: cessione di Batistuta, voragine di bilancio, fallimento, promozione in A col batticuore, salvezza sappiamo come, calciopoli.
Ma con quelli che vestono la maglia viola siamo impazienti, quasi ci sentissimo traditi del grande amore che abbiamo verso quella maglia se appena appena le prestazioni dei nostri non sono in linea con le aspettative.
Avevo già parlato di come i tifosi della Roma si siano messi buoni e zitti ad aspettare Totti.
Un’attesa a tratti messianica, durata almeno quattro mesi e che adesso sta dando i suoi frutti.
E se Gilardino fosse della Fiorentina, in quanti avremmo già deciso che la sua carriera a 24 anni è ormai giunta al capolinea?
Proviamo quindi tutti (a cominciare da chi scrive) a contare fino a cinque prima di esprimere giudizi trancianti e che possono durare lo spazio di una settimana.

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