Fiorentina


Sta andando a finire come avevo previsto a fine anno: cessione di Gilardino, panico totale, affannosa ricerca di chi lo sostituisce, accettazione di qualsiasi cosa passi il convento.
Sentimento comune che passa dalla speranza di vedere subito qualcuno del suo livello al suo posto alla paura che davvero si facciano gli ultimi cinque mesi di campionato con Jovetic-Ljajic-Babacar-Cerci (possibilmente senza fidanzata).
In questo contesto il nome di Amauri, che a giugno nessuno o quasi (a parte Ciuffi) avrebbe voluto nemmeno dipinto, diventa una specie di divinità da adorare e da implorare (per qualcuno, non per me): ti prego vieni, questa casa aspetta te.
Direi che sarebbe pure un’eccellente operazione di marketing, quasi un classico: prima crei il bisogno e poi lo soddisfi, o almeno sembra che tu stia facendo così.
Peccato che di attaccanti ce ne vorrebbero almeno due (le squadre normali ne hanno quattro in rosa) e che se anche domani non succederà niente anche a Cagliari ce la giocheremo con la coppia Jovetic-Ljajic.

La situazione è al limiti della fantascienza calcistica: dopo due settimane di mercato, e dopo aver venduto due dei tre atttaccanti che avevamo, noi ci stiamo orientando senza fretta nei meandri delle trattative per acquistare un attaccante.
Quanti ne abbiamo di effettivi in rosa?
Uno, che a quasi 19 anni ha i tempi di recupero di un quarantenne (ah, questi problemi ai muscoli addominali! ma fategli vedere in che condizioni giocava Batistuta!!) e che è stato giudicato immaturo da due tecnici, mentre il terzo non lo ha in pratica mai avuto a disposizione.
Esiste un minimo di programmazione in tutto questo?
Penso proprio di no e intanto ci abbiamo già lasciato una qualificazione in Coppa Italia e tre punti contro il Lecce, che potevano rendere meno inutile il terzo triste campionato consecutivo.
Esiste una spiegazione a tutto questo che vada al di là delle difficoltà di manovra del nostro direttore sportivo, che guarda caso arrivano dopo aver strombazzato per anni di essere il migliore di tutti?
Io non ce l’ho, mi sforzo moltissimo, davvero, ma non trovo niente.
Però forse è colpa mia, perché sono calcisticamente limitato.

Situazione delicatissima, con una squadra che è stata pure accompagnata dal calore del pubblico, cioè della Fiesole, che è poi l’unico settore pieno dello stadio.
E’ colpa della terza gara in sette giorni?
Ma non scherziamo per favore, davanti c’era una squadra scarsa, che comunque ha giocato al livello della Fiorentina.
Si continua a fischiare Montolivo, ma almeno lui ci prova a correre e a rischiare, altri come Vargas e Lazzari sono vergognosi, mentre Ljajic potrebbe battere D’Agostino nella corsa alla minusvalenza viola.
Continuiamo a giocare senza attaccanti, ma perchè?
E non tirate fuori la storia di Gilardino che non andava: si poteva pure vendere, ma avete mai visto un organico che non ha punte?
Siamo di una tristezza indicibile.

Parlare delle idiozie scritte dalla futura signora Cerci è come sparare sulla Croce Rossa e sinceramente non ne ho assolutamente voglia, è tempo sprecato perché la volgarità dei pensieri dell’aspirante Julia Roberts non meritano risposta.
Mi pare solo che ci sia una continuità con le dichiarazioni inopportune e pesanti di questa estate dell’amato e con i vari pensieri esternati dal nostro eroe via twitter.
Anche come strafalcioni grammaticali i due si intendono a meraviglia: auguri e figli maschi!
Il vero problema è che qui il signor Alessio Cerci ha giocato (alla grande) tre mesi in un anno e mezzo, facendo per il resto parlare molto più fuori dal campo che sul rettangolo verde.
Io continuo a ritenerlo un acquisto sbagliato, pagato tanto, un corpo estraneo a Firenze e alla Fiorentina che dovrebbe essere rivenduto al più presto sperando di non perderci e comunque non siamo noi a tenere i cordoni della borsa.
Ma se questo genio del calcio stava fuori con Mihajlovic, che pure stravedeva per lui, e continua a non giocare con Rossi un motivo ci dovrà essere, o no?

Una botta e una delusione difficile da spiegare perché per più di un’ora ho visto una squadra viva, che mi ha ricordato i tempi migliori di Prandelli.
Dopo un anno e mezzo di assenza di gioco, la Fiorentina è stata divertente, piacevole, poco concreta davanti e sciagurata in difesa.
Rimane il dubbio di non sapere cosa sarebbe potuto accadere con una punta davanti, un attaccante vero, e Jovetic dietro a regalare lampi di classe purissima, ma è probabile che ci avrebbero buttato fuori lo stesso perché non si possono regalare tre reti come abbiamo fatto ieri sera.
E’ una sconfitta che fa male perché ci esclude dall’Europa, però la strada è quella, bisogna ricominciare a giocare a calcio e a Roma lo abbiamo fatto, e anche molto bene, per due terzi della partita.

Non ho capito perché domani a Roma dovremmo fare diversi cambi di formazione.
A me sembra più importante all’Olimpico che domenica al Franchi contro il Lecce, semmai modifichiamo qualcosa alla terza partita, notoriamente la più a rischio.
Al limite Neto per Boruc, ma togliere Cassani per De Silvestri e Salifu per il lento Lazzari degli ultimi tempi mi pare sia un indebolire una formazione che già parte svantaggiata dal fattore campo e dal pronostico.
Abbiamo trovato finalmente un minimo di assetto?
Continuiamo con quello, soprattutto in una partita della cui importanza mi pare si siano accorti in pochi.
Se passiamo il turno, la stagione comincia a cambiare colore e dal grigio scuro si passerebbe a tonalità più sfumate e certamente più gradite.

Oggi ho rivisto cose che dai tempi di Baggio non vedevo: sto parlando naturalmente di Jovetic, che si è divertito a giocare e si capiva benissimo ammirandolo dalla tribuna.
Ripeto la sensazione avuta in diretta: non avrebbe sfigurato da titolare nel Barcellona di Messi, Pedro, Sanchez e Villa ed è stato molto bello sentire lo stadio di Novara che lo applaudiva subendolo.
E’ stata una partita giocata molto bene dalla Fiorentina, con intelligenza e vorrei sottolineare, oltre a Ljajic, le prove di Cassani e Montolivo, che non hanno sprecato un pallone.
La prudenza è d’obbligo, vista anche la consistenza dell’avversario, esattamente come comprare un attaccante, meglio due, così facciamo contento Silva e lo rimandiamo a casa, ma intanto Rossi comincia ad aggiustare i conti.
E siccome prima di partire per Novara avevamo tutti una gran paura, stasera possiamo andare a letto un po’ più leggeri e soddisfatti.

Adesso manca solo che si prenda Candreva per arricchire il già corposo album di calciatori ne’ carne ne’ pesce: Cerci (il migliore, ma se lo mettono in panchina fisso un motivo ci sarà), Kharja, Lazzari, volendo pure Romulo, spacciato per terzino ed invece misterioso tornante dal tocco divertente.
A me Candreva non è mai piaciuto, troppo discontinuo, non utile tatticamente, spesso finito in panchina in quasi tutte le squadre dove ha giocato, dalla Juve al Cesena.
Ci serve a qualcosa? Direi proprio di no.
Mentre invece mi permetto umilmente di far notare ai rispettabilissimi signori che si occupano del mercato viola prossimo venturo che il sottoscritto in 45 anni di passione viola e 31 di trasferte al seguito della Fiorentina non aveva mai visto una squadra partire senza un attaccante di ruolo tra i convocati.
Se pensiamo che i due infortunati (ma la storia di Silva è veramente curiosa, tra influenze lunghissime e altro) sono stati ampiamente bocciati per motivi diversi, io mi chiederei se non sia il caso di portare a casa almeno due punte, perché alla fine qualche gol bisognerà pure farlo in questo campionato.

Sospendiamo per una volta le nostre emozioni ed evitiamo di farci condizionare dalle nostre simpatie o antipatie personali: come ricominciamo il campionato?
Al momento oggettivamente più deboli, non ci sono dubbi.
Si può infatti pensare di essere migliorati se da una squadra che già faticava enormemente a costruire azioni da gol e di conseguenza a segnare togli il migliore dei suoi attaccanti, per quanto in black-out?
Non ci vuole quindi molto a capire il malcontento generale che attraversa la città e la tifoseria im generale, anche perché non che fossimo proprio messi bene in tutti i sensi prima della sosta.
La mia sensazione è che adesso si paghino i moltissimi errori degli ultimi mercati, ma a questo punto non è nemmeno troppo importante capire il perché stiamo pedalando così in salita.
Dobbiamo recuperare, in che modo non si sa, ma va fatto e anche alla svelta.
Pensiamoci però per un attimo: a Rossi viene chiesto da dopodomani di essere più forte, possibilmente di giocare bene, con una rosa più debole.
Se ci riesce, applausi a scena aperta.

Finalmente ce la fanno vedere…la Fiorentina.
Sono molto curioso di capire quanto e come la squadra è cambiata rispetto al niente o quasi della gestione Mihajlovic.
Anche se quella di oggi sarà solo una partita di allenamento, faremo attenzione ad una nuova idea di gioco assimilata dai giocatori.
Delio Rossi ha confessato di non dormirci la notte per cercare l’alchimia giusta su cui fondare il suo progetto di Fiorentina, è una dichiarazione d’amore e ora che sono passati quasi due mesi dal suo arrivo è giusto chiedere qualcosa.
Anche se è molto difficile per me da capire come si possa giocare a calcio senza attaccanti di ruolo, ma può darsi che si possano aprire nuovi ed inesplorati orizzonti tecnico-tattici per l’intero universo pallonaro.

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