Quello che ha fatto, sta facendo e purtroppo farà Israele non ha giustificazioni: se non è genocidio, sono crimini di guerra per cui sarebbe giusto avere una nuova Norimberga

E’ uno sterminio che coinvolge le coscienze di chi ha una coscienza

Quello che ora non si riesce a capire è che cosa davvero vogliano gli attivisti della Flotilla, una volta che si è applaudito alle loro intenzioni di prestare aiuti ad una popolazione sterminata e ridotta alla fame

Qual è il loro scopo? Far arrivare cibo e medicine ai palestinesi o cercare lo scontro?

Temo che sia la seconda ipotesi ed è veramente triste leggere ed ascoltare le polemiche molto italiane, nel senso di campanile politico, di casa nostra

Per questa voglia di urlare sempre e comunque qualcosa si scende in piazza, dimenticando gli ostaggi e gettando nel dimenticatoio della memoria la carneficina del 7 ottobre, ma contro chi è lo sciopero di domani?

Contro Israele? Contro Trump? Contro la Meloni? Contro il buonsenso?

Quanto sarebbe bello che Firenze ritrovasse la vocazione internazionale che aveva ai tempi di La Pira e si provasse in questa meravigliosa città a ragionare con intelligenza e profondità su quello che sta accadendo a Gaza, evitando isterismi e pericolose derive antisemite

Va bene, mandiamo via Pioli, e dopo? Prendiamo Spalletti con relative spese importanti?

Mazzarri? Ballardini? Richiamiamo Palladino?

E allora, calma e sangue freddo

Il tecnico ha grandi responsabilità, conoscendolo abbastanza mi sembra tranquillo, ma certamente i suoi primi due mesi in viola sono stati quanto di peggio ci si potesse aspettare

Tocca a Pioli risolvere una situazione che si sta facendo sempre più complicata, anche perché ieri a Pisa è andata benissimo e il pareggio è un punto guadagnato

La società dovrebbe parlare di più dopo le partite, soprattutto dopo queste partite, ma qui ci sono giocatori che non giocano, gente che non lotta, gente che come Dodo ride spesso durante i novanta minuti e nessuno capisce il perché

E’ una costruzione da fare con piccoli mattoncini e con molta pazienza, sarà bene ricordarcelo tutti

E va bene, lo dicono i numeri: ho 65 anni, età più che rispettabile, che imporrebbe una certa saggezza e riflessioni più o meno serie su un futuro non lunghissimo

Non li sento addosso, ma ci sono e gli ultimi undici sono stati così rivoluzionari che se me lo avessero detto avrei pensato di essere su “Scherzi a parte”

Ho cambiato tutto, rovesciando, e non solo una volta, vita privata e professionale, trovando da poco e per la prima volta in, appunto, quasi 65 anni una tranquillità interiore che davvero non pensavo esistesse

Sono contrario a quelli che fanno di tutto per sembrare giovani, quelli che cercano donne con venti, trent’anni di meno, mai e poi mai stirerò le mie rughe o andrò in Turchia per un trapianto di capelli (sai che spettacolo sarei col ciuffo!), una sola cosa mi concedo: non chiederò lo sconto per gli over 65 al cinema

Come andrà a Pisa? Male, non ci sono dubbi…

Ormai è nell’aria e non ci possiamo fare niente: perdiamo a Pisa, se proprio ci dovesse andare di lusso si prende un punto, per smuovere la classifica

Abbiamo sbagliato la campagna acquisti, Pradé deve dimettersi, Pioli è bollito, Kean si è stufato di Firenze, a Parma si fregano ancora le mani per il furto legalizzato su Sohm, Commisso il peggior presidente della storia viola, quando cambiamo allenatore?

E basta, per favore, diamoci tutti una regolata: la Fiorentina è nettamente più forte del Pisa e va cambiato lo spirito del tempo, almeno per i prossimi tre giorni

Un disastro di queste dimensioni non se lo aspettava proprio nessuno e non si sa davvero da dove cominciare.

Pioli? Pradè? Il modulo? Boh

Certamente la rosa non è da due punti in quattro partite, ma soprattutto non ci si può far umiliare in quel modo dal Como sul piano del gioco, perché nel secondo tempo la Fiorentina non è proprio esistita: merito delle idee di Fabregas?

Sarà bene ricordare che una settimana prima il pur modesto Genoa di Vieira aveva incartato tatticamente il tanto celebrato Como,  e quindi?

E’ però nei momenti difficili come questi che si vede la forza di una società e non solo nella veemenza con cui difende un allenatore su cui si è puntato per tre stagioni: si riuniscano anche per ore al Viola Park e tirino fuori qualcosa dal cilindro.

Non importa che sia un coniglio bianco, ci accontentiamo anche di uno straccio di gioco condito da una grinta che da tempo non si vede

Non la voto e non la voterò, ma si può dire che l’innalzamento del rating dell’Italia è un successo del Governo Meloni o si rischia di passare per fascisti?

Sai te quanti applausi a scena aperta se il Presidente del Consiglio fosse stato Draghi o anche Monti?

Ad un certo punto viene il dubbio che ci siano fin troppe soluzioni possibili in attacco, così tante che quelle non utilizzate da Pioli sembrano sempre le migliori quando le cose non vanno

Eravamo abituati a Cabral, Jovic e Nzola, a scelte tristi e obbligate mentre oggi spaziamo tra Kean, Piccoli, Dzeko, Gudmundsson, Fazzini e forse Fagioli e quindi è tutto un fiorire di numeri e algoritmi tattici

Forse però non sarebbe male pensare ad un assetto base ed insistere su quello, cercando di avere pazienza, aspettando un po’ prima di cambiare

Il pericolo è che la sindrome da cantieri che ha ormai contagiato la città (cronometrati 50 minuti dallo stadio a Piazza della Libertà e senza la scuola) sia arrivata a Bagno a Ripoli, destinazione Viola Park

Stefano Pioli sta lavorando da due mesi più o meno con l’intera rosa a disposizione, ma nel primo tempo di ieri i giocatori sembravano essersi conosciuti la mattina di domenica al bar: non funzionava niente, erano lenti, scarichi e nemmeno tanto grintosi

Possibile?

Evidentemente sì, visti i risultati, e alla fine quello che impiomba la Fiorentina nei bassifondi della classifica non è neanche (per ora) l’aspetto più preoccupante

Aggrapparsi agli ultimi convincenti 15 minuti, in cui forse il Napoli pensava al Manchester City, è un esercizio di pericoloso equilibrismo dialettico che non fa bene a nessuno: bisogna darsi una mossa e decretare la fine dei lavori in corso, perché la Fiorentina non è la tramvia

Ho voluto bene ad Enrico Chiesa, me lo ricordo a nemmeno 5 anni che faceva il diavolo a quattro negli studi di Canale Dieci il giorno dopo la vittoria della Coppa Italia, accompagnando il babbo

E’ uno dei pochi giocatori con cui ho parlato personalmente, per via del rapporto con Enrico, e ne ho sempre ricavato un’ottima impressione, per peducazione, intelligenza e anche sensibilità

Rimasi tristemente sorpreso quando neanche rispose alla proposta viola di un rinnovo a 4 milioni netti a stagione perché inebriato dalle offerte juventine

E ora? Leggo che dopo anni difficili in tutti i sensi sta pensando alla Turchia, che non sarà come i Paesi Arabi, ma neanche è troppo lontano e ha solo 28 anni.

Poteva essere il capitano e il simbolo della Fiorentina di Commisso e quindi mi chiedo: valeva davvero la pena di fare la sceneggiata col broncino negli Sati Uniti e di lasciare tutto quello che c’era e che aveva a Firenze? Mah

…si comincerà a dire che Sinner esagera con la pubblicità?

E se per caso scendesse ancora in classifica (speriamo di no) si mormorerebbe che ha poco di italiano, con quella pronuncia piuttosto tetutonica

Mi auguro di sbagliare, ma salire e scendere dal carro dei vincitori è uno degli sport preferiti dagli italiani

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