Vittoria strameritata, eppure se Bernacci, come dicono a Bologna, non avesse fatto l’asino, oggi saremmo qui a leccarci le ferite.
Tra un infortunio di Frey, uno stop di Mutu ed un più che comprensibile calo di rendimento di Gilardino, qui va a finire che il migliore a maggio sarà Montolivo, che gioca benissimo da più di due mesi.
Però ieri si è vista la differenza che esiste tra avere Osvaldo ed avere Mutu: primo pallone toccato e gol da antologia, basta vedere come osserva scendere a candela il pallone.
Ottimo anche Melo e a me è piaciuto pure Vargas, ma in sala stampa ho notato di non avere troppi compagni di viaggio.
Siamo sempre lì, in piena corsa Champions, alla faccia dei gufi, come ho urlato a fine radiocronaca.

Il massimo è per quei tifosi che avevano comprato il biglietto a Bologna e che domani non possono andare allo stadio: come fanno a vedersi restituire i soldi?
Si fanno un bel viaggetto in Emilia spendendo di più di quanto dovrebbero avere indietro?
Quando sono arrivato verso le 13 al Dall’Ara erano tutti certi che si sarebbe giocato e avevano pure l’aria di aver visto situazioni ben peggiori.
Ed invece è stato il massimo della disorganizzazione e ha ragione Bucchioni, quando è intervenuto a Radio Blu: ma imgaggiare una trentina di spalatori, no?
Tra l’altro io sono ripartito da Bologna quando stava piovendo e sarebbe quindi bastato un atto di buona volontà per evitare questa situazione.
Vabbeh, cerchiamo di prendere i tre punti perché oggi Loria (faccio pubblica ammenda, avevo scritto una bischerata sul suo possibile ingaggio…) ci ha fatto davvero un gran regalo.

Le emittenti che Radio Blu doppia, e a volte triplica, negli ascolti e che parlano quotidianamente di Fiorentina hanno mezzi economici uguali ai nostri.
Ma se improvvisamente qualcuna di loro quadruplicasse gli investimenti “viola”, io andrei dal mio editore e gli chiederei cosa fare, perché a quel punto la corsa sarebbe ovviamente impari.
La stessa cosa succede a Corvino con la Fiorentina, ed io capisco che per i tifosi sia un po’ stucchevole sentirsi ripetere ad ogni intervista che gli altri hanno molti più soldi di noi, però è una premessa che comprendo perfettamente e che deve essere fatta perché è alla base del lavoro di Pantaleo.
Con un terzo dei mezzi degli altri nelle ultime tre stagioni siamo sempre riusciti a fregare uno dei quattro giganti (in un caso erano solo tre e comunque facemmo più punti del Milan) del calcio italiano e non è certamente un’impresa da poco.
Il paradosso del calcio è che rischiamo di non riuscirci nell’estate in cui abbiamo speso di più, anche se adesso il conto economico è molto meno sbilanciato grazie all’abilità di Corvino nel vendere.
Quella di ieri sera è stata una chiacchierata dal mio punto di vista molto soddisfacente e credo che abbia contribuito a spiegare diverse cose.
Per esempio che non ci sarà più una campagna acquisti come quella del 2008 e che il budget a disposizione sarà molto basso, almeno così l’ho capita io.
Sono d’accordo su moltissime cose che ha detto Corvino, ma non sul discorso finale sui giornalisti “che nel 50% dei casi si svegliano la mattina con l’dea di parlare male della Fiorentina”.
Sull’argomento ho preferito non insistere, dichiarandomi solo non in linea col suo pensiero per due motivi.
Il primo è che abbiamo già avuto un vivace scambio di idee la sera della cena per Vieri in cui difesi la buonafede della banda dei cinque: Beha, Ferrara, Righini, Sandrelli, Tenerani, tutti tra l’altro tifosi viola.
Il secondo è che sarebbe stata una discussione pesante, ripetitiva e sterile che avrebbe tolto spazio alle altre vicende calcistiche certamente più interessanti per chi ascoltava.

E come altro vuoi definire un tipo del genere?
Non è neanche questione di essere malvagi, razzisti o antisemiti.
Qui si è semplicemente idioti, e non è mica colpa sua.
La colpa è di chi ce l’ha messo.

TREVISO – “Io so che le camere a gas sono esistite almeno per disinfettare, ma non so dire se abbiano fatto morti oppure no, perché non ho approfondito la questione”.
Sono parole shock quelle pronunciate, in un’intervista alla Tribuna di Treviso, da don Floriano Abrahamowicz, capo della comunità lefebvriani del Nordest.
Le dichiarazioni del religioso – che rifiuta però di definirsi antisemita – riaccendono la polemica sul negazionismo nonostante il mea culpa pronunciato dal leader del movimento tradizionalista Bernard Fellay addolorato dalle parole del vescovo Williamson, e le distanze prese dalla stessa comunità anticonciliare a cui appartiene il religioso trevigiano

Una brutta partita, con errori tecnici da squadre di serie inferiori, ma la Fiorentina ha ampiamente meritato di vincere.
Nella pochezza della gara ha fatto le uniche cose importanti e comunque qui se non torna alla svelta Mutu ho l’impressione che là davanti i conti siano difficili da far tornare.
Il gol di Montolivo vale oro, forse è il più importante della sua carriera e a Frey si può perdonare quello che è successo ieri e pure altre papere future.
Io alla Champions ci credo sempre, così come penso che ci creda Prandelli, che ha voluto dare una scossa all’ambiente.
Sentito il battibecco tra Andrea Della Valle e Sconcerti di ieri, forse non ce n’era bisogno perché siamo già abbastanza elettrici per conto nostro.

Sto per scrivere qualcosa di politicamente scorretto per il giornalismo nazional-popolare tipico del calcio, ma non ce la faccio più ed esterno: diciamo stop alla rabbia post Juve e pensiamo al Napoli.
Ci hanno rubato la partita di Torino, questo però non deve essere un alibi per mercoledì sera, e anche stasera nel Pentasport sentirete parlare nuovamente di calcio giocato per almeno due terzi della trasmissione.
E’ una mia precisa direttiva e me ne assumo tutte le responsabilità.
Ne ho sentitte e lette di tutti i colori: telefonate a Collina, all’Aia (sì, per farci riattaccare sul viso o riderci in faccia), ritiro dal campionato, chiusura dei musei fiorentini, gente incatenata davanti alla sede della FIGC e via a seguire.
Ragazzi, calma.
Tra due giorni bisogna tornare a fare i tre punti e non è questo il modo di preparare la partita.
Sarà che quando io prendo una botta riparto più arrabbiato di prima, ma davvero se continuiamo rasentiamo il vittimismo.
E questo non è da Firenze e tantomeno da tifosi viola.

Voglio credere più alla mediocrità di Saccani e del suo guardalinee che alla malafede, però adesso mi aspetto almeno due mesi di stop.
Uno dei furti più grossi visti in tanti anni di calcio, soprattutto sul rigore di Jiovetic.
In fondo la differenza tra questa Juve e le altre è nell’atteggiamento post ladrata: con Boniperti e Moggi rubavano ed erano pure arroganti dopo, questi hanno il pudore di essere imbarazzati per quello che è successo.
Detto questo, proviamo ad analizzare la prova dei singoli.
Pasqual meglio di qualsiasi Vargas visto a Firenze, Gilardino che sta tornando, Jovetic e Montolivo solo per un tempo, Kroldrup disastroso per metà partita, Zauri benino, Santana che non sa più che razza di giocatore sia diventato.
Grandioso Frey, ma ci manca da morire Mutu ed infatti da quando è uscito non abbiamo più segnato.
Il migliore in campo? Andrea Della Valle a fine partita, e nessuno in studio a Sky che osasse dargli torto.
E vorrei vedere!

P.S. Un saluto particolare va a quei cinque o sei dementi toscani che mi hanno visto entrare allo stadio e hanno cominciato ad offendermi.
Io ho risposto, la situazione stava per trascendere (meno male che avevo accanto a me i baldi giovani Loreto e Sardelli e non i vecchi Pestuggia e Barry…) tra gli sguardi imbarazzati e attoniti delle maschere bianconere.
Dire che fossero juventini ha poca importanza, conosco decine di tifosi di Juve, Inter e Milan assolutamente perbene e con cui è possibile parlare di tutto, perfino di calcio: quelli erano semplicemente degli imbecilli.
E avrei detto la stessa cosa anche se avvessero avuto la sciarpa viola al collo.

Dunque Mutu lo rivedremo (forse) contro il Bologna, ma è più facile in casa con la Lazio.
E Frey me lo danno arruolabile, però non è detto, perché basta un movimento falso e magari non rischia.
Dico la verità: mi preoccupa più Sebastien di Adrian, perché il rumeno si sa che prima o poi si dovrà operare e poi tutto dovrebbe tornare come prima.
Ma il ginocchio del francese è quello fracassato dal quel gentiluomo di Zalayeta, che non si è mai degnato di scusarsi, e questa ricaduta non è per niente un buon segno.
Abbiamo un bisogno terribile di tutti e due, specialmente in un momento come questo, senza di loro il tasso di qualità è sceso precipitosamente.
Sono queste le vere preoccupazioni della stagione, non le partenze dell’umorale Osvaldo e del pur ottimo Pazzini.

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